A fare da contraltare al motore Peco c'è il vero motore lento per eccellenza, il Tortoise 800-6000 della statunitense Circuitron, a mio parere il
motore più affidabile tra quelli sperimentati.
In primo luogo saltano all'occhio le dimensioni, essendo sicuramente più ingombrante, specie in altezza, dove arriva a misurare poco più di 7 cm.
Non ci sono modelli differenti, c'è solo questo tipo di motore con due soli accessori che vedremo in seguito.
Tutto il meccanismo e la parte elettrica sono racchiusi nella struttura in plastica che non può essere aperta; l'astina è molto flessibile ed
elastica e si muove a leva su un fulcro intermedio che è un foro su una barretta in plastica.
Tale barretta di plastica può scorrere verticalmente lungo due guide spostando quindi il punto di fulcro e modificando di conseguenza la
flessibilità del tratto terminale dell'astina.
Più il fulcro sarà vicino alla traversa degli aghi meno elastica sarà l'astina che agirà quindi con maggior forza; al contrario, con fulcro più
distante, ci sarà maggior elasticità e quindi minore pressione laterale sulla traversa degli aghi.
La struttura del Tortoise presenta quattro fenditure alla base in cui introdurre le viti di fissaggio sottoplancia e nella confezione c'è una
dima per i fori delle viti e per quello dell'astina.
Il motore funziona con corrente continua a 12-14V; con voltaggi più bassi, fino a 5-6V, il movimento sarà più lento ma ancora presente.
Il Tortoise ha un movimento lineare laterale a pendolo di un braccetto interno dove si fissa l'astina con una vite in dotazione.
La corsa non si regola, si regola solo l'elasticità dell'astina come spiegato in precedenza.
Il motore ha i fine corsa e quindi può rimanere costantemente alimentato, cosa che gli permette di mantenere la posizione, consumando peraltro
pochissima energia.
Aiutandoci con alcuni estratti del foglietto illustrativo presente nella confezione analizziamo i collegamenti elettrici necessari a far funzionare
il motore.
Servono quindi due fili elettrici collegati alle piazzole più esterne, la 1 e la 8 della figura precedente.
Invertendo la polarità si aziona il motore in un senso o nell'altro.
Ne consegue che il modo più semplice di comandare il Tortoise è utilizzare un deviatore a levetta a due vie e due posizioni ON-ON (DPDT) e una
sorgente di corrente continua a 12-14V.
Ecco lo schema dei collegamenti per movimentare il motore.
A questi switch si possono collegare vari elementi quali la polarizzazione del cuore, un segnale ferroviario o una segnalazione a sinottico della
posizione del deviatoio.
Per quanto riguarda l'azionamento in digitale, occorre adattare i decoder specifici con l'ausilio di due diodi (solitamente 1N4007) che funzionano
come due porte unidirezionali.
In questo modo si potrà ottenere una connessione a due soli fili con inversione di polarità (vedi schema seguente).
Il comune sarà uno dei poli mentre l'altro sarà costituito dalle due uscite collegate tra loro con i diodi in antiparallelo.
L'esempio con il decoder Lenz è adattabile ad ogni altro decoder deviatoi con le classiche tre uscite.
Anche se non alimentato tende a tenere in posizione gli aghi anche se questa prerogativa potrebbe venir meno con aghi elastici tipo i deviatoi
Tillig.
Di solito il suo uso consente l'eliminazione delle mollette di deviatoi come i Peco.
Assolutamente affidabile, ha il solo svantaggio, oltre che alle dimensioni, di dover essere ordinato negli Usa con pressoché certa tassa
d'importazione e tempi di consegna non velocissimi.
Si trova spesso anche nei negozi europei con prezzo adeguato.
Consigliato l'acquisto di confezioni da 6 o 12 motori con relativo risparmio.
L'autore Mauro Menini, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e chiarimenti nella
DISCUSSIONE FORUM GAS TT
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