Iniziamo la panoramica con il motore forse più semplice ed economico, quello a bobine (o a solenoidi) di cui il prototipo è il motore Peco PL10,
rappresentato nella foto successiva in versione con astina lunga.
Esistono modelli ad astina corta, media e lunga a seconda di dove verrà posizionato il motore.
Il rumore che produce è piuttosto forte e secco, assimilabile ad uno schiocco o uno scatto di un meccanismo metallico.
Ovviamente tale movimento a scatto è decisamente poco realistico ma estremamente efficace.
Questo motore non ha il "fine corsa", quindi non può essere alimentato con continuità e ha il difetto di non tenere in posizione gli aghi.
Quindi è preferibile usarlo con deviatoi che abbiano una molletta di tenuta della posizione degli aghi stessi, come i deviatoi Peco per i quali è
stato studiato.
La struttura presenta infatti queste sei linguette rivolte verso l'alto in modo da poter essere fissata ai deviatoi Peco che hanno le asole
apposite per riceverle.
Si usano le quattro linguette esterne per i deviatoi in scala H0 e una coppia esterna e quella intermedia per i deviatoi in scala N.
Nel caso si applichi il motore direttamente al deviatoio si dovrà operare uno scasso nella base sotto il binario in modo da poter inserire per
intero il motore sotto il deviatoio.
Il motore, o meglio le bobine, vanno comandate con un breve impulso elettrico con corrente continua a 14-18V ed amperaggio di 2A; se occorre
muovere più deviatoi in contemporanea si consiglia l'utilizzo alla fonte di una corrente alternata a 14-18V e amperaggio di 2A e l'adozione di un
circuito di scarica capacitativa (illustrato al termine della discussione).
Come da immagine successiva, si collega il polo negativo (filo nero) allo stesso lato delle due bobine e il polo positivo separatamente all'altro
lato delle due bobine con l'interposizione di una coppia di pulsanti NA (Normalmente Aperto).
Lo switch potrà servire per illuminare i led di un sinottico (vedi schema successivo) o polarizzare il cuore del deviatoio o far funzionare un
segnale o alimentare una tratta.
In questo primo schema abbiamo i due classici pulsanti NA, uno per ogni direzione.
Un solo pulsante NA che attiverà la disposizione degli aghi determinata dalla posizione del deviatore a levetta.
Alla fonte c'è una Corrente Alternata mentre, per effetto dei diodi, arriva al Condensatore e alle bobine (b1 e b2) una Corrente Continua.
Per questa soluzione si usa la basetta PL12 come indicato nelle immagini che seguono.
Tale soluzione ovviamente permette, in caso di manutenzione, un migliore accesso al motore rispetto alla posizione sottoplancia proprio nelle zone
nascoste.
Le uscite di questi decoder sono solitamente formate da un certo numero di triple connessioni, ciascuna con un polo centrale comune (C nella figura
successiva) che può essere tanto positivo come negativo, e due poli laterali che si attivano alternativamente.
Il decoder andrà predisposto, secondo le istruzioni dello stesso, a emettere nelle uscite laterali un breve impulso di forte amperaggio.
L'autore Mauro Menini, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e chiarimenti nella
DISCUSSIONE FORUM GAS TT
Il sito ScalaTT.it utilizza cookie solamente nel forum. I cookie sono esclusivamente utilizzati, nel rispetto della Legge sulla Protezione dei
dati (RGPD) - 2018, per un migliore utilizzo del forum. Qui trovate le regole a cui ci atteniamo
Cookie Policy Sito ScalaTT e Forum GAS TT.
Il sito ScalaTT.it non ha scopo di lucro, non è una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità fissa (pertanto non può
considerarsi un prodotto editoriale - legge n. 62 del 7/3/2001). Immagini e testi sono coperti da diritti e possono essere utilizzati solo se
autorizzati.