Come premesso durante la mia presentazione, vorrei “rubare” spazio sul Web e sul Forum perché vorrei condividere con voi la progressione del mio costruendo plastico, ma soprattutto perché spero che così facendo giungano numerosi i vostri preziosi ed esperti suggerimenti, ed il mio lavoro non potrà che risentirne positivamente.
La passione per il ferromodellismo probabilmente ce l’ho nel DNA, ma solo quando mi sono sposato si sono concretizzate le condizioni giuste per la costruzione di un plastico sinora solo sognato: Una casa grande tutta mia, maggiori competenze tecniche ed artistiche, e una sufficiente disponibilità economica, senza tuttavia dimenticare l’attenzione al risparmio e al riciclo.
Mi hanno sempre affascinato le grandi stazioni di testa e così quando circa 3 anni fa ho steso i primi progetti, la stazione di testa è stata il mio “chiodo fisso”, così come la linea a doppio binario.
Il Tracciato 1:

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Il Tracciato 2:

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Il tracciato: In nero i tratti a vista, in verde i tratti nascosti
La mia ferrovia si sviluppa su 3 lati (m 3,5 x 5 x 4), con una prevista profondità massima di circa 50 cm (quindi ogni punto del tracciato facilmente raggiungibile).
L’ambientazione sarà di epoca V, italiana, con linee tutte elettrificate (ad eccezione di un futuro brevissimo tronchino di parata sulla quale farà la spola una Aln 668).
Vi sono una stazione di testa (che chiamerò Leno, la cittadina ove attualmente risiedo, priva di stazione al vero) oltre ad una piccola stazione di transito, Pontoglio, in ricordo del paese dove ho abitato prima di trasferirmi, anch’esso non servito dalla ferrovia, ma che nel mio plastico avrà un binario singolo che si immette sulla linea principale, oltre ad un altro tronchino che serve un piccola impresa commerciale,
Leno avrà 5 binari (di più mi sembrava esagerato), di cui 4 destinati al servizio viaggiatori e uno per composizione treni merci, più una rimessa loco a 2 binari, un binario destinato a manovre di composizione dei convogli non reversibili, e alcuni tronchini sparsi per il ricovero di carri merci. Da Leno parte una linea a doppio binario, oltre ad un bivio che porta ad altra ipotetica destinazione, a binario unico.
L’armamento della parte nascosta è, per ragioni economiche, in cod. 100, perlopiù Hornby, mentre per i binari in vista installerò dei Roco Line cod. 83. Per livellare il “saltello” che si crea tra le due rotaie diversamente alte mi sono munito di apposite giunzioni.
Ad esclusione dei deviatoi, degli incroci e di alcuni tratti curvi, utilizzerò binari flessibili, un po’ difficili da posare, ma sicuramente economici ed affidabili, anche per la continuità elettrica.
L’azionamento dei treni è digitale (Sistema Digi 1 e 2 di Piko, molto pratico ed efficiente, anche se senza possibilità di programmazione delle CV, ma che a me non interessano granché).
Il controllo di segnali e scambi sarà invece analogico, azionati da motori sottoplancia Conrad.
Il pannello comandi è montato su ruote ed rimovibile dal resto dell’impianto grazie ad una comune morsettiera rapida Maschio/Femmina.
Sul mio mondo in miniatura si alterneranno diversi convogli, soprattutto passeggeri, ma non mancherà un interessante movimento merci.
La stazione nascosta è già terminata e funzionante.
Il piano di sostegno è in tavole di multistrato da 8 mm, materiale recuperato interamente da ex casse contenenti pannelli solari. Le ho trovate per caso, abbandonate, ma in buono stato. Molte di esse, essendo state esposte agli elementi, si sono deformate, ma nei casi peggiori è stato sufficiente appianarle incollandoci dei listelli di legno.
In vista di un una (spero remota) trasformazione della mansarda che alloggia il plastico in ambiente abitabile (leggasi camera dei ragazzi), tutta la struttura sarà smontabile in almeno 6-8 moduli. Ho cercato quindi, sin dalla progettazione a tavolino, di prevedere subito connessioni elettriche facili e rapide (d’altra parte sono sufficienti delle comuni morsettiere, o mammuth, che dir si voglia, a cavallo tra un modulo e l’altro).
Mi si permetta di raccontare il metodo singolare (almeno credo) adottato per pianificare il mio tracciato.
Non avendo voglia né tempo di studiare l’utilizzo del famoso software Wintrack, ho semplicemente investito i primi soldi nell’acquisto di 1 deviatoio Hornby, 1 incrocio Hornby, 1 deviatoio Roco, 1 scambio/incrocio doppio Roco e alcuni binari curvi standard Hornby (R1 e R2). Su cartone ondulato ricavato da scatoloni vari, ho riportato accuratamente la sagoma degli incroci, degli scambi e delle curve, e ne ho creato diversi esemplari, destri e sinistri. Così facendo ho potuto simulare ingombri, interbinario e angoli di deviata con un margine di errore assai ridotto. Con nastro bi-adesivo li incollati al pavimento in linoleum nella posizione prevista, e via via, sempre con le sagome in cartone, ho simulato la posa di tutto il tracciato. Ho evitato di acquistare subito tutti i binari e ho ottenuto grande libertà, di simulare modifiche gratis in qualsiasi momento, con relativa semplicità e grado di fedeltà al tracciato finale devo dire piuttosto soddisfacente.
Fascio Binari Stazione Leno:
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Fascio Binari Stazione Pontoglio:
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Per la creazione di curve di ampio raggio, mi sono servito di un grande compasso in legno autocostruito e di scatoloni derivanti dalla confezione di trattore a pedali dei miei bambini e delle enormi confezioni Ikea.
Con questo sistema ho potuto valutare con sufficiente stima l’ingombro finale del mio tracciato.
Dopo aver costruito i primi pannelli di sostegno ho cominciato la posa dei binari della stazione nascosta. In questo caso non è stato necessaria la simulazione con cartone, tranne che nel punto di unione con la rampa che porta in superficie.
Fascio Binari in Uscita dalla Stazione Nascosta:
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Il tracciato.
Come già accennato riproduce una linea a doppio binario, con annessa linea secondaria a binario singolo.
Il treno parte dalla stazione di testa, e corre sul binario legale (anche se talvolta sarà bello simulare traffico sul binario opposto). In alternativa, uscirà dalla stazione e devierà sulla linea a binario singolo, la quale in breve si immette in galleria (sotto la quale si sviluppa una stazione nascosta di raddoppio per incrocio treni provenienti dalla parte opposta). Se previsto dalla traccia oraria e dal tipo di servizio, il treno sosterà nella stazioncina di Pontoglio e subito dopo si infilerà nella galleria, dentro la quale inizia anche la discesa che porta alla stazione nascosta. I convogli fiancheggeranno tutto il fascio di ricovero, impegneranno l’anello di ritorno e si immetteranno su uno dei 3 binari della stazione nascosta, ciascuno lungo a sufficienza per accogliere un treno di circa 1,80 m, compresa la loco. I treni si arrestano automaticamente dando segnalazione della loro presenza sul quadro comandi tramite led rosso (che a binario libero è verde). La ripartenza è manuale, sempre da pannello comandi, e quando il treno impegna l’incrocio (vedi foto e disegno tracciato) viene attivato un automatismo di arresto di un altro eventuale treno che stia sopraggiungendo dalla superficie, per poi ripartire, sempre autonomamente, una volta che il primo convoglio sia transitato tutto. Un altro sistema di led sul pannello comandi segnala all’operatore quando è possibile licenziare un convoglio da uno dei 3 binari di sosta.
L’incrocio è stato volutamente studiato per consentire ai treni di ritornare sul binario “legale” una volta lasciata la stazione nascosta.
L'Anello di Ritorno:
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Pannello Comandi:
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All’interno della galleria a doppio binario vi sono altri 2 binari nascosti che serviranno per l’alternanza dei convogli navetta a composizione fissa (ne prevedo 3: Uno con carrozze MDVC, uno con carrozze 2 piani e una Ale582 + Le562, in fase di costruzione da kit di montaggio). Questi binari sono tronchi, e saranno muniti di appositi sezionamenti per arrestare automaticamente la loco, ma uno di essi avrà il sezionamento all’inizio del tronchino (per i convogli con loco in spinta), mentre l’altro l’avrà al termine (per i convogli in trazione). Per farli ripartire basterà invertire il senso di marcia e ridare corrente al tratto isolato con un semplice pulsante NA (normalmente aperto). Anche qui, saranno attivi led per segnalazione presenza treno e sistemi di sicurezza per evitare collisioni indesiderate. Tengo tuttavia a precisare che per il circuito di “superficie” non ho previsto particolari protezioni perché intendo guidare i treni a vista.
Questo sarà, a grandi linee, il mio plastico, molto “ruspante” ma spero funzionale e divertente. Non me ne vogliano i fedelissimi alle NEM, ma (almeno per ora che sono ancora un autodidatta e non sono aggregato ad alcuna associazione (non me la sento di affrontare il rigore delle regole, mentre cercherò di concentrarmi il più possibile sulla ricchezza dei dettagli paesaggistici, così il che il mio plastico “non sia mai finito”.
Sperando di non avervi tediato troppo, attendo curioso le vostre critiche, i vostri commenti e suggerimenti, scusandomi per la scarsa qualità dei disegni e delle foto.
Buon modellismo a tutti!