
Quest'elaborazione ha richiesto, prima d’iniziare, un profondo e lungo studio tecnico, non solo per la verniciatura, l’illuminazione dei fari direzionali, ma, soprattutto, per l’installazione del decoder.
Il tempo tiranno, ha fatto si che potessi dedicarvi pochissimo tempo. Impiegando più di un anno..... Diciamo quasi due.
La piccola locomotiva a vapore, per ferrovie locali (bavaresi), di cui vi sto parlando è alquanto complessa, piccola, delicata e… ha un polo di presa corrente comune sul telaio. Come le locomotive di marca fleischmann (a quel tempo, parlando dell’inizio anni ‘90).
Però, in questo caso, essendo tantissimo risicato lo spazio, un polo motore è direttamente connesso al telaio stesso e non tramite un filo al PCB.
Ho scelto di postare la discussione in questa sezione (sezione digitale) in quanto l’installazione del decoder è la più invasiva ed importante fra quelle apportate. Bisogna forare, limare e fresare il telaio solo per creare le condizioni minime necessarie per l’applicazione di un decoder. Ovviamente segue il resto….
(Pubblicherò in questa discussione anche le altre elaborazioni, per non dividerla in altre tre, tutte relative alla stessa locomotiva e praticate in contemporanea, o quasi).
I fari sono solo verniciati di bianco, proprio perché, non essendovi un PCB, non è stata prevista, da Roco, la loro illuminazione elettrica.
Il modello di cui parlo è relativo alla locomotiva BB II (immatricolata 2502) delle K.Bay.Sts.B. (Königliche Bayerische StaatseisBahnen - Reali Ferrovie dello Stato della Baviera), modello Roco degli anni ‘90, ambientato allo stato d’origine, epoca I.
Parliamo quindi della riproduzione, in scala H0 di Roco, della seconda locomotiva della serie BB II costruita dalle industrie J.A. Maffei di Monaco, nel 1899.
Di seguito il link di una mia ricerca storica (se, eventualmente, a qualcuno interessa): viewtopic.php?f=108&t=14362
Insomma, questa discussione si snoderà in 3 principali modifiche al modello:
- Installazione decoder (la più importante)
- Installazione fari direzionali (una chicca aggiuntiva non trascurabile)
- Verniciatura ed invecchiamento (intanto che ci siamo… Perché no?)
Ricordando che non sarà più di amministrazione bavarese, ma ambientata negli anni ’50, di proprietà di un azienda ferroviaria privata, come la “Susi” (per chi ha letto la storia delle BB II).
Molto spesso, durante l’elaborazione, per motivi vari, non ho scattato foto a causa del poco tempo, batterie scariche della reflex, dimenticanza, ma, soprattutto, scelta del tempo da impegnare:
Scatto le foto, le scarico, le riduco in formato, etc…. Oppure faccio il modello?
Molti lavori sono stati eseguiti in contemporanea, quindi altrettanto spesso vedrete foto con modifiche di cui non ho ancora parlato, ma ci arriverò. Purtroppo il tempo è quello che ho… Abbiate pazienza.
Partiamo dall’inizio, con un importante premessa.
Un consiglio caldo e di cuore:
Prima di iniziare un eventuale modifica sul vostro modello leggete attentamente tutta la discussione.
Dico e ripeto: Tutta la discussione, in ogni sua fase.
Procuratevi tutto il materiale necessario e….. Tentate la modifica solo se vi ritenete in grado di farlo…..
Buon modellismo!
- Parte I –
Come fare per applicarvi un decoder?
Il primo pensiero cade sulla sua collocazione.
Dove lo possiamo mettere?
In cabina! (direbbe un neofita)
Così non avremo più modo di smontare il modello per la manutenzione, a patto di lasciare i fili abnormemente ed antiesteticamente lunghi ed a vista. Una mossa antimodellistica!
No!
Almeno, sul vostro modello fate come credete. Nel mio ho preso un altra strada.
Molto invasiva, me ne rendo conto. Ma sicuramente, a mio parere, con un risultato più “elegante” e modellistico..
Il decoder che ho deciso di installare è l’ESU Micro Lokpilot V4, codice “54684-DCC”. Quello che si usa nella scala “N”.
Lo spazio a disposizione, ove installare un decoder, è anche meno, nonostante la scala H0.
Prese le preventive decisioni ed il coraggio a quattro mani….. Ho iniziato a smontare il modello, come da istruzioni del costruttore, partendo dalla cabina.
E poi il telaio, sempre seguendo le istruzioni allegate da Roco (in tedesco o Inglese).
A questo punto ho appurato che un luogo adatto ad ospitare il decoder è sotto l’albero motore, davanti al volano.
Ma in quel punto (come in nessun’altro) non vi sono accessi elettrici della presa corrente dai binari.
O meglio. Ve n’è solo uno: quello della massa sul telaio.
Bisogna quindi portare “l’altro polo” al decoder.
Quello che io sto chiamando “l’altro polo” è in effetti esistente solo sulle strisce di rame presenti sotto al telaio, ove vi sono le lamelle di presa corrente dalle ruote.
Bisogna smontare anche la parte inferiore del telaio (che chiamerò “sotto-telaio”) per avere accesso alla distribuzione delle polarità di funzionamento, in materiale plastico che è avvitato tramite 3 viti.
Tolta la calotta plastica vediamo il telaio metallico, la meccanica di trazione e la molla di aderenza (a forma di “acca” in rame-berilio - Credo).
La calotta plastica ha inserito, all’interno, in pre-stampaggio, le lamelle di rame della presa di corrente.
A questo punto bisogna iniziare a lavorare di fino…..
Ma se siete modellisti, così come raccontate, il problema non si pone…..
Se siete, invece, dei neofiti, è meglio fare esperienza con modifiche più semplici.
Questo perché potreste sbagliarvi e rovinare irrimediabilmente il vostro modello.
Siete sicuri di voler continuare?
Bene!
Iniziamo con lo smontare anche il gruppo motore, così come consiglia il manuale:
Avendo tolto il motore dal telaio possiamo estrarre l’albero di trasmissione e lavorare con un po’ più di tranquillità.
Per prima cosa bisogna eliminare il condensatore ceramico saldato fra le due strisce di presa corrente nel sotto-telaio.
Fate molta attenzione in quanto il sotto-telaio, con la striscia di rame, è in materiale plastico.
Bisogna scaldare molto poco, ma molto bene… Questo richiede una mano addestrata all’uso del saldatore a stagno. Brevemente, rapidamente ma a fondo…. Su entrambi i lati.
Inoltre, potremo estrarre dal suo alloggiamento l’altro filtro (trattasi di induttanza), che porta alimentazione attraverso il centro del telaio, zona in materiale plastico per isolarla elettricamente, all’altro polo del motore..
Fatte queste cose preliminari bisogna praticare 2 fori nel telaio, nella zona sotto l’albero cardanico, vicino al volano.
Per la posizione corretta della foratura è meglio appoggiare il decoder in posizione e tracciare i segni nel punto di foratura, onde evitare che un foro capiti proprio sotto al decoder.
Pratichiamo un foro, di diametro 1 mm, che passa da parte a parte, per la presa corrente “dell’altro polo”, valutando attentamente la posizione, per non cadere inferiormente sopra la “acca” degli ammortizzatori di aderenza (sono portatori del polo elettrico opposto).
Terminato il foro ci assicuriamo che non vi siano bave sugli spigoli, passando uno “sbavatore” o una punta più grande appena appoggiata. In questo modo eviteremo che il filo si “tagli” sugli spigoli creando corto circuiti.
Un altro foro, sempre di diametro 1mm, dovrà penetrare nel telaio 2-3 mm di profondità ma cieco, senza passare dall’altro lato..
Le frecce nell’ultima foto (la terza qua sotto) indicano i punti di foratura, sempre che installiate lo stesso decoder di cui parlo.
Ora: Considerato che abbiamo un filo di presa corrente a massa sul telaio, dobbiamo collegare il decoder con metodo “a massa bloccata”, ovvero senza il filo blu per le utenze ma utilizzando, come polo positivo, il filo nero.
Fine prima parte.......
Credo serviranno almeno 10 puntate....
