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Sito e forum dedicati al fermodellismo, il nostro hobby viene praticato in molte maniere diverse, tutte ugualmente valide: hai un plastico? oppure sei un collezionista? oppure un semplice appassionato? Non esitare a scrivere nel forum, tutti gli interventi sono benvenuti... Postate foto e video del vostro plastico e chiedete aiuto per ogni problema o curiosità inerente al nostro hobby.
Saluti a tutti, hoggi ho posato i binari per quello che dovrebbe essere il mio primo plastico. La mia idea è di renderlo completamente automatizzato utilizzando una z21 e il software freeware rocrail. Devo ancora capire come collegare il modulo di retroazione, visto che i binari sono corti non volevo fare sezionamenti di di binario ma utilizzare una barriera ottica.
Molto bene Daniele, allora... buon divertimento!
Ricordati che immagini a 1024 agevolano la visione per intero.
Andrea - “I fermodellisti sono tanti e legati da un'amicizia sincera, che esplode in una cordialità ormai rara nel mondo rumoroso ed incerto di oggi”. La valle incantata
Stai facendo un bel lavoro Daniele, personalmente, visto che lavori in scala N, l'unica cosa che mi convince poco è l'altezza, mi sembra anche troppa rapportata alla scala, poi tutto dipende da quello che uno hai in mente di realizzare, quindi puo andare anche bene
Per le rocce ti consiglio di ottenere una superfice non monocromatica, ma cerca di ottenere varie tonalita attraverso passaggi colore molto diluiti in tonalità sempre più chiara, poi giusamente dai il colore a secco, aumenta il realismo Massimiliano
Per le rocce ti consiglio di ottenere una superfice non monocromatica, ma cerca di ottenere varie tonalita attraverso passaggi colore molto diluiti in tonalità sempre più chiara, poi giusamente dai il colore a secco, aumenta il realismo Massimiliano
Quindi per schiarire dovrei diluire il colore???
ammettendo di usare un crema non è che diluendolo poi viene un po' troppo sbiadito e slavato?
Ciao Daniele, io le rocce le realizzo con varie tonalità di grigio, partendo da una tonalita scura e schiarendo via via, il pennello a secco è l'ultimo passaggio che faccio
Questa è la discussione sul mio diorama se ti può essere di spunto, ti ho messo dalla pagina di quando ho iniziato le rocce [:I] topic.asp?TOPIC_ID=9915&whichpage=14
Massimiliano
di Bassho
Il concetto di invecchiamento di un mezzo militare significa essenzialmente due cose:
l’ applicazione di fango, macchie e graffi per conferire al veicolo un aspetto “vissuto”.
E l’ applicazione di sottili strati di colore altamente diluito per conferire profondità e “carattere” al veicolo stesso, una volta ultimata la verniciatura.
In quest’ ultimo caso si parla di lavaggi.
Per effettuare un lavaggio si possono utilizzare colori ad olio od acrilici. I primi diluiti in trementina od acqua ragia ed i secondi in acqua o alcol. In generale i colori da applicare per i lavaggi sono compresi in una gamma che va dal terra di siena bruciata al terra d’ombra, bruno van dick sino al nero vero e proprio. Alcuni modellisti, per ottenere un effetto molto marcato eseguono i lavaggi direttamente con tonalità di nero ed, in questo caso, si parla di blackwashing. In ogni caso, a seconda della colorazione di base del modello, si caricherà il mix di colori del lavaggio, aggiungendo o riducendo una certa quantità di nero. Per semplificare: per un Tigre con livrea mimetica a base dunkelgelb, un colore chiaro, il lavaggio dovrà vedere una mix di 80% terra d’ombra e 20% nero. Per un Tigre con livrea in panzergrau oppure per uno Sherman od un T34, rispettivamente in olive drab e dark green (o varianti di questo), il mix sarà del 65-70% terra d’ombra e per il 30-35% nero. Ovviamente il modellista potrà regolarsi come meglio crede nel gestire il mix in relazione al suo gusto personale o alle sue esigenze.
Una volta stabilito il mix adeguato di colori si provvederà a diluirli. E’ consigliabile procedere con una serie di lavaggi più sottili, altamente diluiti che con un solo lavaggio più massiccio. In ogni caso la percentuale di diluizione varia tra il 75 e l’ 85% nel rapporto tra diluente e colore. E’ opportuno versare il colore per il lavaggio in una vaschetta e rimestarlo regolarmente per evitare il deposito dei pigmenti di colore sul fondo. Sarà opportuno anche aggiungere, se si lavora con colori ad olio, aggiungere con regolarità una certa quantità di diluente al mix, data la tendenza alla evaporazione del solvente stesso. Solventi come acquaragia e trielina possono, evaporando sulla superficie del modello, lasciare aloni traslucidi. Esistono, comunque, in commercio, solventi per belle arti privi di aloni. In ogni caso il problema può essere ovviato in due modi:
1) aggiungere, in fase di verniciatura, una certa quantità di colore satinato al colore di fondo;
2) in fase di drybrushing
In ogni caso il problema non si presenterà in modo eccessivo badando a stendere bene il colore del lavaggio e ad eliminare gli eccessi.. Oppure, una volta ultimate tutte le fasi del lavaggio e del drybrushing, spruzzando una mano di trasparente opaco.
Il lavaggio vero e proprio va effettuato utilizzando un pennello piatto e morbido, in genere di misura 4-5. Il veicolo va lavato in tutte le sue parti insistendo sulle aree in cui siano presenti fessure e giunzioni (area del motore, portelli frontali e della torretta e via dicendo). E’ bene insistere in maniera più decisa sulle parti inferiori del veicolo, quelle più vicine al terreno, in modo tale da renderle visibilmente più scure della parte superiore. Il lavaggio andrebbe effettuato 24-48 ore dopo la verniciatura, in modo di consentire all’ acrilico o agli smalti di asciugare in profondità tramite la polimerizzazione. Almeno questa è la valutazione di modellisti dotati di qualche conoscenza di chimica.
L’ effetto finale di un lavaggio ben eseguito sarà quello di lasciare sul veicolo una netta patina scura ed evidenziare le fessure. Generalmente si consiglia di procedere con tre lavaggi successivi a circa 30 minuti di distanza l’uno dall’ altro. Poi si lascerà il modello ad asciugare per circa 24 ore.
Una volta asciugato il modello si può procedere ad un lavaggio localizzato, utilizzando un pennello sottile a pelo lungo (1 o 0), con un mix leggermente più scuro, per evidenziare ulteriormente le giunzioni o le linee di saldatura delle piastre, oppure per creare piccoli depositi di colore più scuro in aree sottoposte ad usura. Tale procedura può anche essere eseguita dopo il drybrushing, avendo come vantaggio una superficie schiarita, dove i dettagli sono maggiormente evidenti. Macchie di colore localizzate attorno al vano motore, in colori come nero di marte o nero di vite, possono servire a riprodurre macchie di grasso o carburante.
Drybrushing
A questo punto si procederà con il drybrushing, ossia la tecnica della pennellata a secco. Si utilizza un pennello piatto medio piccolo (numero 1 o 2) e lo si bagna nel colore di fondo del veicolo. Poi lo si passa su un tovagliolo o fazzoletto di carta sino a lasciare nelle setole solo una piccolissima quantità di colore. A questo punto, con un movimento circolare, lo si passa su tutta la superficie del veicolo. Lo scopo è quello di creare l’ illusione ottica della profondità. Nel caso di una livrea policroma si deve procedere dal colore più scuro a quello più chiaro, schiarendo ciascun colore con una goccia di sabbia o di kaki, per poi passare al colore successivo. Nel caso di livree policrome, per esempio quella a tre toni di alcuni carri tedeschi, si può effettuare un drybrush ulteriore, mirato alla giunzione tra i vari colori, ripassando dapprima, per esempio, le strisce in rotbrun e poi quelle in olivgrun, in modo da ottenere una certa sovrapposizione. Infine, sempre con questa tecnica, si possono effettuare delle lumeggiature, per far risaltare i particolari del veicolo (rivetti, bordi etc), eventualmente aggiungendo una punta di bianco al colore base. Volendo si può effettuare la stessa operazione ricorrendo a colori come il buff o simili.
Per il treno di rotolamento, in particolare per la gommatura delle ruote, è opportuno non usare, in fase di verniciatura, il nero opaco, ma una mistura di nero e blu scuro, in pratica blu di Prussia. In seguito verrà effettuato un drybrush aggiungendo una certa quantità di blu al colore di base. Un ulteriore effetto di usura della gomma potrà essere ottenuto, eventualmente, con un drybrush molto leggero a base di grigio caldo, più marcato verso il bordo della gommatura.
piatto setole dure leggermente accorciate , l'importante è la poca quantità di colore
io lo passo prima sul cartone quando non rilascia più copiose tracce di colore è pronto
Seguendo il tuo consiglio del lavaggio con il nero ho ottenuto dei risultati che non ritenevo possibili,
considerando che questo è il mio primo lavoro sono molto molto soddisfatto,
di questo devo ringraziar voi per i vostri consigli
e' chiaro che man mano che i lavori avanzano pubblicherò le foto