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Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

Fotoincisioni - ottone - metalli - motorizzazioni - plastica - resina - sporcature.

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Andrea
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#26 Messaggio da Andrea »

marioscd ha scritto:

Marco... l'idea è già qua sul sito e si chiama Luciano Lepri...

Dicevate? :wink:

Castello - Fonte www.scalatt.it

Grazie Mario per le tue preziose dritte.
Poi cercheremo un editore e scriveremo un libro (plurale majestatis).
:cool:


Andrea - “I fermodellisti sono tanti e legati da un'amicizia sincera, che esplode in una cordialità ormai rara nel mondo rumoroso ed incerto di oggi”. La valle incantata

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Andrea
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#27 Messaggio da Andrea »

marioscd ha scritto:

continuiamo a parlare di plastici... come si progetta un plastico? non intendo "carta millimetrata o CAD"... il metodo tecnico è a libera scelta, io intendo occuparmi di "cosa" devo considerare per il progetto. I tracciati sono essenzialmente di due tipi: tracciato ad ovale (dove il traffico dei treni può essere ripetuto all'infinito) oppure PaP (Punto-a-Punto) dove il traffico è un avanti-indietro tra due punti di estremità. Il primo è quello più classico e spesso, per i principianti, è anche il classico tracciato che si rappresenta su un tavolone rettangolare. Poi c'è un'altro elemento che entra in gioco: un binario oppure due? du binari rappresentano la strada più semplice e spesso, sempre per un principiante, più appagante. Con due binari ottengo una circolazione continua doppia in tutta (o quasi) sicurezza. Con un solo binario sono costretto ad intervenire molto manualmente, a lavorare di scambi, a giocare con precedenze ed incroci in stazione. Molto più complesso e sicuramente molto più allettante per un plasticista più "evoluto".
Poi, andando avanti... la stazione! beh, non c'è un vero plastico se non c'è almeno una stazione! ma come deve essere? per un neofita, solitamente, essa deve essere di almeno 5 o 6 binari! poi si passa al progetto su carta e si scopre che con lo spazio a disposizione al massimo i binari saranno 4 e il più corto sarà lungo 50 cm... ma questo è un'altro problema, lo affronteremo poi, ora siamo più a monte, dobbiamo ancora decidere se ci sarà o meno una stazione ombra (o nascosta). Che accidenti è questa roba? già... la stazione nascosta è, come dice il nome, una stazione che non si deve far vedere... e che me ne faccio? quasi nulla se il mio interesse è quello di far girare i treni all'infinito godendo solo di vederli girare... è praticamente essenziale se il mio interesse è quello di giocare simulando un minimo di realismo del traffico. Un ovale semplice consente di licenziare un treno dalla radice est di una stazione e vederlo ricomparire dopo qualche minuto sulla radice ovest della stessa stazione... ovviamente è totalmente non realistico, tutto ciò! ma se io introduco una stazione nascosta il mio treno può scomparire da est e fermarsi nella stazione nascosta facendo quindi partire un'altro treno al suo posto che entrerà da ovest... un po' meglio, un po' più realistico ma ancora non il top. Se la mia stazione nascosta è conformata a "cappio" allora il mio treno che parte da est entrerà nella stazione nascosta a cappio e si fermerà. Dall'altro binario della stazione a cappio partirà un'altro convoglio che rientrerà sempre da est. Dopo qualche ora (simulata!) lo stesso treno rientrerà in stazione anche esso da est! miracolo! se sono un visitatore che ha accesso alla sola stazione in vista avrò visto il treno 1 uscire in direzione est e dopo qualche tempo lo vedrò ritornare dalla stessa direzione, come succede nella realtà! O, come succedeva fino a qualche anno fa, prima dell'avvento dei treni reversibili... Beh, se il mio plastico sarà di epoca moderna allora non mi serve nemmeno il cappio, la stazione nascosta può diventare una stazione di testa, il mio plastico da ovale si trasforma in PaP e il mio treno che parte da est in traino, con la motrice in testa, ritornerà sempre da est con la motrice in coda, in spinta! realistico al massimo...!!!
ciao
(continua...)

Mario, quando hai tempo e voglia di proseguire con la tua guida, noi siamo qui a seguirti. :grin:
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Alegiustizia
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#28 Messaggio da Alegiustizia »

marioscd ha scritto:

Un ovale semplice consente di licenziare un treno dalla radice est di una stazione e vederlo ricomparire dopo qualche minuto sulla radice ovest della stessa stazione...


dopo qualche minuto? Magari!
Solitamente parliamo di secondi.... :sad:
Alessandro

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ptreno49
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#29 Messaggio da ptreno49 »

Mi permetto di suggerire una soluzione piuttosto tecnica ma estremamente vantaggiosa per l'utilizzo dello spazio: il plastico (nel garage), a soffitto.
Dopo aver visto alcuni filmati di altri modellisti e studiato il meccanismo, sono riuscito a realizzare il meccanismo di sollevamento senza particolari sforzi.
On line si trovano dei paranchi a batteria con alto potere di sollevamento e bastano un pò di bozzelli per uso velico ( sono assolutamente i più affidabili) per poter sollevare tutto il plastico. Il mio misura mt 5 x 2,30 e sono riuscito a completare un giro completo rettangolare, con vano centrale abbondante, proprio perché si può sollevare tutto e mettere la macchina in garage.
Appena posso cercherò di mettere un po' di foto
Paolo- La conoscenza è l'insieme dei pareri.

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Andrea
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#30 Messaggio da Andrea »

ptreno49 ha scritto:
.... sono riuscito a realizzare il meccanismo di sollevamento senza particolari sforzi....Appena posso cercherò di mettere un po' di foto

Saranno sicuramente apprezzate.
Grazie.
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#31 Messaggio da EMIGRANTE »

La soluzione di un plastico "volante" mi ha sempre affascinato.
Spero di poterlo fare anche nel mio garage.
A proprosito di questo vademecum per i modellisti di primo pelo come me...Spero che venga ampliato ed arricchito con suggerimenti e "dritte"...Magari arricchite con foto...

Ad esempio io vorrei cominciare a dare illuminazione al mio plastico...Vorrei sapere se c'è qualche tecnica in particolare,qualche suggerimento...Non credo che sia tutto nel collegare due fili...O no?[8]
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Handyman
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#32 Messaggio da Handyman »

Illuminazione del plastico.... oggi come oggi LED. Consumano poco, scaldano poco e durano. Tutto dipende cosa vuoi illuminare e come.
Fare, o non fare. Non c'è provare! Ciao, Daniele - "Walser modellistica e fai da te"

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#33 Messaggio da EMIGRANTE »

I led sono la soluzione che ho adottato anche per illuminare le carrozze...
Ho già dotato gli edifici (stazione;dep locomotve,magazzino ecc,di le d pronti per essere collegati ma non so come fare...Se metterli tutti su di un unico trsformatore...Boh?
Qualcuno sa darmi una risposta?
Gabriele - DEA PARTENOPE DIFENDI I TUOI GUERRIERI

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#34 Messaggio da EMIGRANTE »

...Dimenticavo...La domanda si estende anche per l'illuminazione del tipo lampioni e simili.
Gabriele - DEA PARTENOPE DIFENDI I TUOI GUERRIERI

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Handyman
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#35 Messaggio da Handyman »

Permettetemi alcune "trivialità", dopo aver visto plastici partiti con idee grandiose e arenatisi per dettagli oppure funzionanti ma dove si spera che non vi siano mai problemi.
La prima cosa che consiglio è di armarsi di metro e carta e annotare in dettagli ole misure dello spazio a disposizione, prima ancora di qualsiasi considerazione di ordine fermodellistico.
A questo punto posso iniziare a disegnare la pianta del mio plastico, tenendo conto di alcune, poche regolette d'oro:
Un essere umano ha un braccio di una lunghezza massima di 80 cm (più o meno..), qualsiasi cosa oltre questa distanza è fuori portata. Sia un elemento scenico da costruire che un treno fermo o deragliato. Se il plastico è accessibile da una sola parte, non dovrebbe essere più profondo di 80 cm, se è accessibile da entrambe le parti non più di 160cm. In caso contrario dovrò prevedere delle feritoie che mi permettano di intervenire dal basso.
Posso rirpodurre in scala alcuni dettagli, ma sperare di costruire l'intera tratta del Gottardo in scala, normalmente supera la capacità delle maggior parte dei garage e solai di mia conoscenza.
Un plastico tutto d'un pezzo è una bellissima cosa ma se vivo in affitto o se lo costruisco in un altro locale o magari conto di spostarlo è meglio farlo a sezioni. Sempre tenendo conto che 200X100 cm di modulo ci stanno in pochissime automobili e non sono molto comodi da trasportare.
Altra cosa: oltre al plastico nel locale dovrebbe poterci stare anche l'operatore e magari qualche spettatore, oltre ovviamente alcuni elementi di comando.
A questo punto posso partire e disegnare le possibili piante del plastico. Le dimensioni fisiche mi diranno anche in che scala è opportuno costruire.
Dopodichè posso sbizzarrirmi a disegnare possibili circuiti (la carta è molto paziente) tenendo conto di cosa voglio fare. Paesaggio, manovra, trafico....

Due parole sui materiali. Appartengo alla fazione compensati & MDF. MDF è una schifezza, non è legno ma costa poco, non lavora e si lascia lavorare senza problemi. Il compensato di betulla costa ma permette di costruire strutture solide, leggere e rigide. In alcuni casi utilizzo listoni di faggio, ma prediligo il compensato. Ma perché non il pino o l'abete? Da queste parti trovare del legno di pino o abete ben stagionato è impossibile. Utilizzare del legno non ancora stagionato equivale ad avere un plastico che continua a lavorare, si imbarca, si stringe, si crepa....
Il plastico dell'AFC è realizzato con bacchette filettate, listelli di faggio e MDF.

Ho avvisato che sono trivialità, ma forse di qualche utilità a chi si avvicina alla costruzione del plastico.
Fare, o non fare. Non c'è provare! Ciao, Daniele - "Walser modellistica e fai da te"

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