Articolo di Massimo Salvadori
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Articolo di Massimo Salvadori
Forse vi era sfuggita.
Approfitto per linkare la pagina:
Scala TT, passione vera. Intervista a Massimo Salvadori - Fonte waltergennari.blogspot.com -25 ottobre 2011
Tutto serve ad aumentare la popolarità della "nostra" scala.
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
Ciao, Carlo
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
Interessante intervista e positivo che si parli finalmente della TT.
Ciao
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
Questa fu una delle primissime discussioni e mi piace ricordarla in memoria di Max che pubblicò questo articolo e che riporto testualmente per comodità.
La sua grande cultura ferroviaria ci mancherà.
martedì 25 ottobre 2011
Scala TT, passione vera. Intervista a Massimo Salvadori di https://www.scalatt.it/
Un grazie a Massimo Salvadori e a tutto lo staff di scala TT. cliccando sul titolo vi collegherete al loro meraviglioso sito!
La vostra associazione si occupa di una scala, la TT, che per la dimensione che tratta potrebbe essere considerata tra le migliori. Come mai fino ad adesso essa ha riscosso poco seguito in Italia?
Il mercato italiano del modellismo ferroviario è estremamente ridotto se paragonato ai corrispondenti mercati esteri, tedeschi, svizzeri o inglesi. Le ragioni sono diverse e richiedono una disanima approfondita che da sola occuperebbe lo spazio di un volume. All’ interno di questo mercato ridotto la scala H0 la fa da padrona, e non potrebbe essere altrimenti, le altre scale occupano pochissimo spazio, solo la scala N da qualche tempo mostra una certa vivacità, dovuta all’ azione di gruppi di appassionati e alla presenza di qualche artigiano che realizza modelli italiani.
La scala TT in Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’50, propugnata dal compianto Italo Briano, vero padre fondatore del modellismo ferroviario italiano, e importata dalla ditta Cagnoni di Milano. L’ unico produttore – negli anni ’60 – era la Rokal, i produttori dell’ EST erano invece praticamente degli sconosciuti. Poco materiale, tutto tedesco, un unico produttore, una scala che era decisamente diversa da quella di riferimento per quegli anni, mi sembra che ce ne sia abbastanza perché la scala TT rimanesse confinata in una nicchia esigua. Verso la metà degli anni ’60 – se non ricordo male – la scala N fu introdotta sul mercato da aziende come la Arnold, seguita da Trix e da Fleischmann, ce ne era più che abbastanza per soddisfare i modellisti.
Alla fine degli anni ’80 vi fu un altro tentativo di immettere sul mercato la scala TT da parte della ditta eurotoys di Milano, il pubblico era ben disposto ma il mercato stava attraversando un momento difficile, i negozianti non vollero saperne di ampliare il magazzino con un’ altra scala, internet poteva aiutare non poco la conoscenza di questa scala ma era ancora da venire. Il tentativo non ebbe seguito.
I modellisti sono persone fantastiche ma non tutti sono disposti a mettere da parte una collezione in H0 o N , collezione che magari hanno impiegato anni a raccogliere, per una scala nuova, a qualcuno sembra un’ ammissione di errore, come se nel modellismo, attività ludica per eccellenza, esistesse la possibilità di sbagliare. Mah !
Perchè consigliereste ad un neo - modellista di avvicinarsi alla scala 1/120?
A chi comincia oggi si può fare un ragionamento semplice e di effetto. Con la scala TT si può realizzare un discreto plastico utilizzando una frazione dello spazio che si impiegherebbe per la scala H0, i modelli inoltre non hanno niente da invidiare per robustezza, precisione, raffinatezza meccanica e cura dei dettagli ai modelli di scale più grandi. Un plastico in H0 di 2,50 x 1,50 m è piccolo , in scala TT consente invece uno sviluppo dei binari innegabilmente più realistico.
Ci sono degli aspetti tecnici che la scala TT può sviluppare meglio della scala N ed H0?
Dal punto di vista della tecnica considero la scala TT, ma non è un’ opinione è un fatto facilmente rilevabile, assolutamente pari alla H0, mentre per la scala N credo che ancora oggi ci siano dei problemi nella dissipazione del calore dei motori, questo avviene nei plastici da esposizione dove i mezzi lavorano per qualche ora di seguito.
Il fermodellismo in scala viene considerato per molti una prosecuzione dell'arte e per altri un divertimento per grandi e piccini: qual è la vostra filosofia?
Modellismo, arte, filosofia, noi siamo un gruppetto di persone che si divertono, ognuno nel settore di propria competenza, ovvero dove riusciamo meglio, il modellismo serve a conoscere e a conoscersi, serve per giocare con i figli, per imparare qualche nozione di elettrotecnica, per fare gite in treno con la mogliese non viaggi per il Mondo, serve per rilassarsi e per avere l’ orgoglio di dire l’ ho fatto io, e il sorriso indulgente della moglie è sempre gratificante.
Questo blog è dedicato alla passione ferroviaria da divulgare e purtroppo Il treno in Italia non ha l'attenzione che merita: secondo voi cosa si potrebbe fare per incentivare lo sviluppo della cultura ferroviaria?
In Italia il modellismo ferroviario non ha la considerazione che merita e ottiene in altri Paesi per due motivi principali :
Una scarsa considerazione per il lavoro manuale
Una scarsissima considerazione – peraltro meritata – per lo stato delle Ferrovie Italiane.
In tutti i Paesi dove la ferrovia ha rappresentato la storia o è l’ espressione della migliore tecnica nazionale, la ferrovia gode di alta considerazione e con essa il modellismo ferroviario.
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
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Re: Articolo di Massimo Salvadori
Molto bello rileggere questa intervista fatta ad uno dei fondatori del GAS TT.
Un pezzo di storia del GAS TT in occasione del suo decennale del GAS TT - Fonte www.scalatt.it
IpGio
N/TT/H0-Ep.III-IT GASTT/FIMF
IpGio I plastici di Gio https://www.gtg3b.it