SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Moderatori: MrMassy86, adobel55, lorelay49, cararci
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Che sia la più imperfetta fra le scale è dovuto al fatto che tutti gli equivoci di rapporti strani esistenti nel fermodellismo e nell' automodellismo è scaturito da questa scala, oltretutto con questo nome ZERO che sembra voler annullare tutto.
Allora siamo agli inizi del secolo XX: i Fratelli Maerklin lanciarono sul mercato un treno di misura più piccola di quelli già esistenti e conosciuti come Spur I o 1, Spur II o 2, Spur III o 3, lo qualificarono come Spur 0 (ZERO o NULL), per significare che uno scartamento più piccolo NON ERA POSSIBILE !
Pertanto la scala Zero fu inventata dai fratelli Maerklin come rapporto 1:48 del solo binario, che poi non è vero per i treni; adattarono gli stessi modelli in scala 1 allo scartamento più piccolo per realizzare un impianto da utilizzare dentro casa. Fonte CLOCKWORK STEAM AND ELECTRIC di Gustavo Reder.
In seguito Henry Greenly per Bassett Lowke negli anni 20 segnò poi le tacche sul suo pantografo da disegno per le scale 10 mm/ft, 7 mm/ft, 4mm/ft, (risp. scala 1 rapp. 1:30,5, scala 0 rapp. 1:43,5, scala 00 rapp.1:76,2) per la produzione in Germania di modelli con misure millimetriche.
Nel processo di unificazione degli anni 20 e seguenti, si sono stabilite tre prassi;
-A -la prassi Americana, normalizzata da NMRA, con una scala di 1:48, in breve: Q "quarter " scale per foot.
-B -la prassi Britannica, seguita da quella Francese, con una scala 1:43,5, usata anche per i modelli di autoveicoli,
-C -la prassi Continentale, normalizzata da MOROP nelle NEM come NEM 0, con una scala 1:45.
Io proporrei di fare riferimento alla prassi B anglo-francese come ZERO, e a quella C Continentale -NEM 0 come NEMO.
Tutti i modelli utilizzano lo stesso scartamento di 1 1/4 inch = 32 mm per riprodurre lo scartamento normale.
Nota: pur esistendo in inglese la parola ZERO (pronunciata ziiro) per i treni in questa grandezza, inglesi ed americani ed altri anglofoni usano la locuzione O GAUGE (pronuncia OU-gaidzh) oppure GAUGE O.
Le ditte costruttrici italiane in questa scala, oltre Rivarossi e Lima, sono stati (S.E.& O.) Biaggi-GEM, FAGE, ELETTREN (in attività)...
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"

-
- Socio GAS TT
- Messaggi: 23464
- Iscritto il: mercoledì 26 ottobre 2011, 19:42
- Nome: Andrea
- Regione: Lombardia
- Città: Milano
- Ruolo: Amministratore
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
A tal proposito ti segnalo questa discussione nella quale si parla di una sogliola davvero molto bella e che ho avuto il piacere di vedere e fotografare nel laboratorio di Edgardo:
topic.asp?TOPIC_ID=6209
-
- Messaggi: 3502
- Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
- Nome: Carlo
- Regione: Toscana
- Città: Scandicci
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Avevo , ai tempi delle memorabili Giornate Fiorentine, un formidabile maestro che costruiva in scala 1:20, il caro Mirolla, scomparso tempo fa. Lui mi aveva trasmesso la passione per questi rotabili, che a me, prevalentemente Ennista ,apparivano enormi!!
-
- Messaggi: 7203
- Iscritto il: martedì 1 novembre 2011, 20:50
- Nome: Carlo
- Regione: Toscana
- Città: Livorno
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"

Ciao, Carlo
-
- Socio GAS TT
- Messaggi: 15693
- Iscritto il: sabato 10 novembre 2012, 15:42
- Nome: Massimiliano
- Regione: Toscana
- Città: Capannori
- Ruolo: Moderatore
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"


-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Marshall61 ha scritto:
Molto interessante Dario, da Marklinista che sono non lo sapevo questa storia............Ciao, Carlo
Allora, quesito ancora più intrigante: chi ha introdotto l'Alimentazione a Corrente Continua per la Trazione dei Treni Modello ?
La Risposta è sempre "Gebruder Maerklin", questi grandi figli di buona madre (detto con ironia e grande rispetto).
Cito sempre come fonte il libro CLOCKWORK STEAM AND ELECTRIC di Gustavo Reder, versione inglese di C Hamilton Ellis.
Stiamo parlando di grandi scale, la 0 e la I. Nel 1933 i Fratelli M fecero il salto di qualità presentando modelli di locomotive e di carrozze realistici, e nel 1935 presentarono il "CONTROL 70", il dispositivo che ovviava all'impulso in sovratensione e relè sulla locomotiva, consistente in un ponte raddrizzatore a cellule al germanio (diodi) ed un invertitore DPDT. Sulla locomotiva erano montate due cellule al germanio (diodi) una per campo marcia-avanti e una per campo marcia-indietro. Il raddrizzatore si chiama Gleichrichter, ed i detrattori della concorrenza si inventarono un gioco di parole: "Gleich-riecht-er" che pare significhi "Puzza subito!" Le cellule di germanio erano sottodimensionate per le correnti utilizzate e si bruciavano! C'era ancora molto cammino da fare per la tecnologia!
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Servono le illustrazioni, pertanto a solo titolo di Recensione del libro Clockwork Steam and Electric, posto una riproduzione parziale che non infrange alcun copyright. poiché si tratta di immagini di modelli anteguerra Maerklin, Bing e Bub.
-
- Messaggi: 1106
- Iscritto il: martedì 30 dicembre 2014, 11:49
- Nome: roberto
- Regione: Lombardia
- Città: belgioioso
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"

145,68 KB
Questo era quanto riusciva a fare la Maerklin in Scala 0 nel 1928: una ATLANTIC invece di una PACIFIC spacciata per la Baureihe 01 !
-
- Messaggi: 1106
- Iscritto il: martedì 30 dicembre 2014, 11:49
- Nome: roberto
- Regione: Lombardia
- Città: belgioioso
- Stato: Non connesso
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
robiravasi62 ha scritto:
assodato che l'H0 è 1:87 e vuol dire Half Zero, cio' implica che la 0 è il doppio percui 1:43,5 e basta, secondo l'inventore dell'H0. Chi sa qualcosa? e chi è l'inventore dell'H0?...
Grazie, Roby, per il tuo intervento. Mi ci è voluto un po' per caricare la prima immagine, a cui faranno seguito altre.
Quanto ai pionieri dell' H0, il libro ne parla e conto di aprire un altro tread.
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Il loro prodotto di punta era la Br 01 offerta sia in scala 0 che in scala 1.
In più, i Fratelli M si erano dilettati a riprodurre in scala 0 la 241 "Mountain" della ETAT (la rete ex OUEST nazionalizzata) in livrea fotografica.
Nota: la SNCF sarebbe sorta solo nel 1938.
Guardate un po'.
Immagine:

205,94 KB
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Io ritengo che i Fratelli M abbiano raggiunto l'apice con il modello 241 ETAT.
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Immagine:

233,5 KB
In tabella sono espresse le misure comparative per le tre marche nelle due scale. Però la BUB ha presentato il modello della Br 01 solo in scala 0.
Però non mi sembrano all'altezza della Maerklin.
Notate le luci di testa con le lampadine, il massimo degli effetti. Non so il "loksound" che avevano questi modelli. Io me li immagino come un macinacaffè.
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Art. 1941 D-zugwagen mista 1a e 2a classe
Art. 1942 WR MITROPA
Art. 1943 WL MITROPA
Art. 1944 Packwagen
Art. 1945 Postwagen
Art. 1942/J WR CIWL
Immagine:

168,5 KB
Pure qui mi pare fosse stata raggiunta l'eccellenza.
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Devo solo fare riferimento all' indice per vedere le visite, e va bene, siamo a 188.
Ho trovato un filmato su youtube su Maerklin Spur 0:
Quest'altro con treno ELETTREN Scala 0: Loco Gr 691 con Carrozze FS e CIWL.
-
- Messaggi: 10412
- Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
- Nome: roberto
- Regione: Piemonte
- Città: Torino
- Ruolo: Moderatore
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
grazie per queste informazioni di una scala poco usuale per gli standard domestici, pensa che sono un ennista.
Ma importante per la storia fermodellistica, leggo volentieri i tuoi post per colmare una lacuna del mio bagaglio fermodellistico.
Roby
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
-
- Messaggi: 3502
- Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
- Nome: Carlo
- Regione: Toscana
- Città: Scandicci
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Veramente!!

-
- Messaggi: 10412
- Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
- Nome: roberto
- Regione: Piemonte
- Città: Torino
- Ruolo: Moderatore
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
avevo letto che i primi trenini erano alimentati a 220/230 V in CA,
Questi modelli che stai divulgando che alimentazione avevano?
Roby
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Ma appena la locomotiva veniva rimossa dal binario, la tensione di 125 volt in tutta la sua pericolosità si presentava.
Non mi ricordo dove c'era questa immagine di un bambino che usava questo apparato, collegato alla lampadina sul soffitto, per far marciare il treno elettrico.
Negli anni 30 doveva però essere consolidato l'uso del trasformatore, che abbassava in sicurezza la tensione.
Riporto nel post che segue l'illustrazione ripresa dal Manuale Maerklin ristampato nel 1962.
-
- Messaggi: 268
- Iscritto il: giovedì 11 giugno 2015, 8:31
- Nome: Dario
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"

148,02 KB
Generazione della Corrente Elettrica a frequenza di 50 Hz per uso industriale e civile e a frequenza ridotta 16,7 hertz per trazione ferroviaria.
Immagine:

158,37 KB
Utilizzi vari della corrente elettrica nell' industria, nei trasporti e a casa.
Notare che nel trasformatore in città viene specificata la tensione 380 volt da fase a fase e 220 volt da fase a neutro (nulleiter in tedesco).
Sono ancora comuni in Italia i trasformatori per 220 volt fra fase e fase e 125 volt fra fase e neutro.
-
- Messaggi: 3
- Iscritto il: martedì 3 novembre 2015, 20:15
- Nome: Walter
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
-
- Messaggi: 3
- Iscritto il: martedì 3 novembre 2015, 20:15
- Nome: Walter
- Regione: Lazio
- Città: Roma
- Stato: Non connesso
Re: SCALA 0 - Storia di questa scala "imperfetta"
Cari Robiravasi, v200 e Carlo Mercuri, complimenti per aver sbirciato nel forum della scala 0: la passione per il fermodellismo non conosce differenze ... di scale. E' bello vedere il vostro interesse. Un grazie a Dario Romani per le notizie storiche basilari che ci sta fornendo.
Chiudo, per il momento, salutandovi amichevolmente, Walter Guadagno.