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Per il soccorso dei treni lungo la dorsale saranno impiegate le 4 locomotive diesel Vossloh G2000 per le quali NTV ha un contratto di noleggio.
Locomotiva Vossloh G2000 in noleggio a NTV
http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/tim ... hp?id=3412
Fonte:http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/tim ... hp?id=3412
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Re: Soccorsi in linea
La sicurezza dei passeggeri deve essere sempre prioritaria.
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Re: Soccorsi in linea
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Il treno in questione è l'ETR 400 n°27
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Re: Soccorsi in linea
Il treno ETR 400 n° 27, mentre effettuava servizio con il treno Frecciarossa 1000 9501 Bologna C.le-Napoli C.le, ha subito danni ai pantografi a causa della presenza di ghiaccio sulla linea aerea. L'inconveniente è avvenuto nei pressi di Chiusi. Il treno ha chiesto riserva ed è poi stato trainato a Napoli per le riparazioni presso l'impianto manutenzione Frecciarossa di Napoli Gianturco (IDP Napoli).
Grazie a Sergio e Alessandro del forum di ferrovie.it
http://www.forum.ferrovie.it/viewtopic. ... 3#p1621633
http://www.forum.ferrovie.it/viewtopic.php?f=2&t=40681
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Re: Soccorsi in linea
Anni addietro era uso far circolare una loco elettrica isolata come raschia ghiaccio.
Mi sembra che l' ultima generazione di treni veloci e non, sotto questo aspetto siano un po fragilini al confronto delle vecchie NONNE.
- Fabrizio
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Re: Soccorsi in linea
Le macchine più moderne sono più sensibili al problema, per via della presenza dell'elettronica. Se per i dispositivi in bassa tensione, come i sistemi di sicurezza, ormai non ci sono più praticamente problemi, così non è per la parte di potenza. Il problema riguarda i buchi di tensione provocati dal ghiaccio sulla catenaria. Mancando il contatto fisico tra strisciante e filo di contatto, ci sono vari momenti in cui manca la captazione e questo crea momentanee interruzioni del flusso di corrente, di conseguenza anche sbalzi di tensione e disturbi in genere. Tutti questi disturbi sulla alimentazione non sono ben digeriti dai sistemi elettronici dei mezzi di trazione, che possono entrare in protezione o, nei casi più gravi, anche subire guasti. I mezzi di tipo elettromeccanico erano meno sensibili a tale problema, seppur la mancanza di captazione o la rottura dei pantografi, poteva creare problemi anche a loro.
Le parti elettroniche alimentate in bassa tensione sono ormai quasi esenti da problemi, perché esistono opportuni alimentatori in grado di filtrare in modo efficace sbalzi di tensione e corrente, buchi di tensione e disturbi in genere. Essenzialmente questo è possibile grazie allo sviluppo di efficaci alimentatori, che possono servirsi anche delle batterie del mezzo, che forniscono un efficace zavorra dalla quale prelevare energia al bisogno e "chiudere" così i buchi di tensione.
Così non è per le parti di potenza e in alta tensione (elettronica di trazione). Qui, visti i valori di potenza in gioco, non è così facile filtrare i disturbi e sopratutto non è possibile avere delle zavorre elettriche capienti tanto da assorbire i disturbi e coprire i buchi di tensione. I mezzi di trazione con alimentazione in corrente continua, inoltre, risentono maggiormente si questo problema.
Nei primi anni di esercizio, le E 656, hanno avuto grossi problemi con i gruppi statici di alimentazione delle apparecchiature ausiliarie. Le macchine di seconda serie, avevano un gruppo statico (convertitore elettronico) per l'alimentazione dei circuiti ausiliari in luogo del motoalternatore, che invece era un convertitore rotante (elettromeccanico). Questo gruppo statico, tuttavia, aveva molti problemi, dovuti principalmente ad un partitore capacitivo soggetto a malfunzionamenti e successivi guasti quando sulla tensione di alimentazione c'erano degli sbalzi e irregolarità. Nelle macchine di terza serie, fu riproposto il più affidabile motoalternatore. Il convertitore statico fu proposto poi sulle macchine di quarta serie, ma si raggiunsero buoni livelli di affidabilità sono con i due gruppi statici ridondati "ARSA" montati sulle macchine di quinta e sesta serie.
Anche i molto più moderni TAF , hanno problemi con l'elettronica di trazione quando ci sono disturbi sulla alimentazione. Infatti, detti treni, sono stati oggetto di diverse modifiche ai software di gestione degli azionamenti, agli azionamenti stessi e ai pantografi, proprio per ovviare a questi problemi.
Le macchine più vecchie, di tipo elettromeccanico, risentivano meno dei problemi di qualità della captazione, anche se il ghiaccio ha comunque sempre dato problemi.
Per ovviare a questi problemi si agisce su entrambi i fronti a bordo dei treni e in linea. A bordo dei treni vengono studiati impianti elettronici con filtri sempre più efficaci, componenti e sistemi elettronici meno sensibili a tali problemi e pantografi che consentano una migliore captazione. Lungo le linee si migliorano le linee di contatto e si studiano sistemi per evitare la formazione del ghiaccio. Tuttavia il ghiaccio rappresenta sempre un problema abbastanza serio. Anche oggi si usano le locomotive "raschiaghiaccio", ma talvolta può anche capitare che il ghiaccio si riformi dopo il passaggio delle stesse.
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Re: Soccorsi in linea
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Re: Soccorsi in linea
Grazie della interessante condivisione Fabrizio, Massimiliano
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Re: Soccorsi in linea
MrMassy86 ha scritto:
Il giovane che aiuta l'anziano
Grazie della interessante condivisione Fabrizio, Massimiliano
Già...
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Re: Soccorsi in linea
Il treno, in doppia trazione di E 402.147 e 144, viene soccorso per un guasto alla macchina in testa al treno, la E 402.147. Essendo necessaria la doppia trazione tra Verona e Brennero, il treno marciava con due macchine in testa. Guasta la E 402.147, viene mandata in soccorso la E 632.029, macchina appositamente destinata a soccorsi in linea, che traina il treno, assieme alla E 402.144, fino a Brennero. Da Brennero il treno viene preso in consegna dalle macchine austriache.
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Re: Soccorsi in linea
Foto: http://www.fotoferrovie.info/displayimage.php?pid=28944 Il treno Thellò Marsiglia (11:27) - Milano (18:55), trainato dalla E 656.289, una delle ultime E 656 in servizio regolare, ha avuto problemi al sistema SCMT nei pressi di Finale Ligure. Il personale di bordo ha disattivato il Sistema Controllo Marcia Treno della locomotiva, che risultava essere malfunzionante, quindi ha proceduto con doppio agente in cabina (già normalmente presente visto l'utilizzo di una macchina a due cabine) e velocità limitata a 50 km/h fino a Savona, come previsto dalle apposite procedure per questi casi. A Savona è giunta in soccorso la E 656.578, macchina appositamente mantenuta per questo tipo di operazioni. La macchina di soccorso ha trainato il treno fino a Genova, dove poi è stato in preso in carico dalla locomotiva titolare fino a Milano, visto che a Genova è già normalmente previsto il cambio locomotiva per proseguire per Milano.
Il treno è giunto a Genova con oltre tre ore di ritardo e a Milano alle 22:50, con circa 4 ore di ritardo.
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Re: Soccorsi in linea
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Re: Soccorsi in linea
Il transito è ripreso nella stazione di Benevento.
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Re: Soccorsi in linea
Questo tipo di carrellino si usa quando è impossibile far viaggiare la locomotiva sulle sue ruote a causa di assi bloccati o problemi che impediscono alle ruote di girare. Con l'uso di tali dispositivi il trasferimento avviene a velocità massima di 30 km/h e 10 km/h sugli scambi. La D 345.1058 è stata trasferita a cura della D 345.1060 e si dice sia destinata ad entrare nel parco di Fondazione FS.
La D 345.1058 è stata costruita da Sofer nel 1975.
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Re: Soccorsi in linea
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Re: Soccorsi in linea
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Re: Soccorsi in linea
Il treno, L'intercity 603 che ogni giorno percorre l'itinerario da Bologna a Lecce, era trainato dalla E 402.155, quando quest'ultima ha avuto un avaria ed ha raggiunto la stazione di Pescara. Essendo impossibile proseguire, è stato deciso di togliere la E 402 dalla composizione e far trainare il treno dalla E 655.271, una locomotiva in uso alla Divisione Passeggeri Regionale dell' Abruzzo per trasferimenti e soccorsi. La E 655.271 ha poi trainato il treno Intercity fino a Lecce, dove è giunto con oltre tre ore di ritardo.
Foto: http://www.ferrovie.it/portale/articoli/8397 La locomotiva, un "Caimano" di terza serie costruito nel 1978, oltre ad essere privo dei dispositivi di lateralizzazione, può raggiungere una velocità massima di 120 km/h. Le E 655 sono infatti locomotive impiegate per treni merci.
Le E 655 sono state utilizzate anche in passato per il traino di treni passeggeri, specie nella prima metà degli anni 2000, quando poteva capitare di vederle in testa ad alcuni treni Espressi, specie periodici istituiti in occasione dei periodi di maggiore affluenza. Con il passare del tempo la cosa è stata sempre più rara, fino a scomparire del tutto con l'avvento della "divisionalizzazione" e sopratutto all'arrivo dei regolamenti sulla lateralizzazione, sistema di sicurezza che consente di sbloccare le porte di salita delle vetture solo dal lato predeterminato.
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Re: Soccorsi in linea
La pulitissima E632.029, in carico alla Divisione Passeggeri Regionale di Bolzano soccorre un ETR526 di Trenitalia nella livrea "Trentino Trasporti".
Filippo
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