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La Decauville di Fiabilandia

Ferrovie in esercizio e dismesse, stazioni, impianti, segnalamento e infrastrutture.

Moderatori: Fabrizio, MrMassy86

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Giampypampy
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#1 Messaggio da Giampypampy »

Apro questa nuova discussione prendendo in riferimento quello che da molti viene vista solo come una attrazione del noto parco per bambini e niente più.
In realtà, dopo una visita fatta a settembre 2016 con famiglia ed amici, ho scoperto, anche girando su internet, (quindi con il beneficio d’inventario… ho già fato figure barbine a riportare cose trovate su internet e rivelatesi false…=0 ) che questa è una vera e propria ferrovia del tipo “Decauville” a scartamento 750 mm, che qui riporto per tenerne viva la storia.
Il tracciato è un “ovale” a binario unico di circa 1200 metri in cui trovano ubicazione due fermate, una di partenza, ambientata ne “La grotta magica” e l’altra nel “Vecchio West”.
Circolando un unico convoglio in senso orario, lungo la linea non esiste segnalazione ma i passaggi a livello sono protetti da segnali luminosi e sonori per allontanare gli astanti, presenti anche i regolari segnali di passaggio a livello incustodito. Il macchinista possiede una ricetrasmittente per comunicare con la direzione del parco. Dalle foto storiche di seguito riportate, si possono vedere dei segnali in prossimità di uno scambio con deviata a destra, lo stesso probabilmente oggi non esiste più, e credo che avesse solo funzione scenica.
Esisteva poi un piccolo binario di ricovero, una piccola deviata a sinistra, che giungeva dentro il deposito del materiale rotabile, oggi riconvertito ad altro uso ed i binari smantellati. Della deviata rimane oggi un piccolo tronchino e lo scambio di collegamento che è stato bloccato e reso fisso. La deviata era percorribile mediante probabile regresso del convoglio. Dico “probabile” perché non so se nel corso degli anni sia cambiato il senso di marcia dei convogli. E’ ragionevole ipotizzare che, per ragioni di sicurezza, tutti gli scambi (almeno due) che esistevano lungo il percorso, avevano gli aghi posti in senso di marcia del convoglio. A mia memoria però sembra che il convoglio abbia sempre avuto lo stesso senso di marcia almeno dalla metà degli anni 80…
La vera attrazione, almeno fino a metà degli anni novanta, per quello che sono riuscito a reperire in rete, era la Collefiorito, una piccola locomotiva a vapore realmente funzionante! Il nostro amico Max RTVT, nello stesso post che ho ritrovato nel sito della duegi, riferisce che il sabato e la domenica veniva messa in pressione data la massima affluenza del parco.
La Collefiorito è la locomotiva n.2008 prodotta alla tedesca Arn-Jung di Jungenthal nel 1913, rodiggio B.

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In particolare la sua storia è una di quelle che ti fa sognare, specie per noi appassionati.
Riporto quanto ho ritrovato sempre in rete di questa minuscola locomotiva, tratta, pare, dal Volume 10 di “Storia dei trasporti italiani”, ”Ritmi di ruote: Emilia, Romagna”, di Francesco Ogliari, Franco Sapi, ed. (a cura degli autori) F. Ogliari, F. Sapi, Milano, 1966,

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Faccio notare che nell'articolo si dice che il Giuliani sia un ex-macchinista,
riporto quanto detto su di un forum da un utente:

Riporto su questo filetto per precisare che su I TRENI di questo mese è riportata una dettagliata storia con foto messe a disposizione dalla famiglia Giuliani e che chiarisce il tutto:

- la loco,classe 1913, fu acquistata dal Giuliani nel 1965,che la riparò e la mise in funzione nel 1968, prima con un binario sul marciapiede da casa sua al bar(cosa raccontata con un certo dileggio anche su Italmodel....),poi presso il giardino di un istituto religioso del suo paese dopo aver costruito tre vagoni;successivamente ai giardini Margherita di Bologna per essere poi usata al lido di Spina fino al 1974,dove marciava con un tender fatto in officina per aumentare l'autonomia di marcia(anche di questa presenza "marina"c'era traccia sul Bollettino Fimf);a quel punto venne messa in vendita ed acquistata da Fiabilandia che la utilizzò fino ai primi anni 80, poichè nel 1979 sempre da Giuliani,i proprietari del parco acquisirono un altro locomotivetta,una Breda del 1918-in condizioni ben peggiori della Collefiorito-la quale venne ricostruita in parti vitali come gli assi ed "adattata"al funzionamento con un motore diesel su richiesta specifica della direzione del parco. Questa sarebbe la numero 68(anni del Gino quando la aggiustò!)che ancor oggi funziona mentre la Collefiorito è esposta con la 625.012 a Fiabilandia. Nelle foto si vedono anche dei cineoperatori della Rai (in esterna si riprendeva su pellicola, eravamo nel 1965....)che immortalano l'arrivo al bar dalla casa del Giuliani della "59"!!chissà se questo filmato esiste ancora in qualche scaffale delle Teche Rai,magari nella sede di Bologna....

PS: mi spiace per il "grande" Casacci di VdR ,ma il sig.Gino NON era macchinista FS in pensione,bensì aveva lavorato alla conduzione di mezzi fluviali a vapore e riparava caldaie di schiacciasassi;era macchinista di Decauville il suo Papà sulle linee degli zuccherifici.”


Affiancava la Collefiorito nel compito di trasportare gli utenti del parco, come detto in precedenza, un’altra piccola locomotiva, stesso rodiggio e di aspetto simile, originariamente a vapore e riconvertita poi a locomotore diesel, mantenendo esteticamente però caldaia e biellismo. Non sono riuscito a risalire all’epoca della modifica.
Questa è rimasta l’unica locomotiva attiva: purtroppo la Collefiorito non espleta più servizio ed è tornata ad essere solo un pezzo di ferro. E’ lasciata marcire di fianco la stazione principale della linea, alla mercé di piccoli vandali e dei loro genitori consenzienti. I lavori di “manutenzione” in questi hanni sono consistiti in una spesso strato di vernice nera che ha cancellato ogni manometro e strumento ancora integro nella cabina guida. Stessa sorte per la povera 625 poco distante.
Per garantirne una maggiore autonomia, venne auto costruito da Giuliani stesso anche un Tender per contenere 8000 litri e 4 ql. di carbone, ancor prima di venire acquista dal parco, ed anch’esso sta attaccato alla piccola vaporiera seguendone il destino.
Il resto della ferrovia non è comunque messa benissimo. L’armamento sente decisamente il peso degli anni, considerando che, a vederlo oggi, esso non è stato mai rinnovato. Eppure in vendita si può trovare dai produttori materiale adatto… In alcuni punti il fungo del binario è pressoché sparito, in un altro capita sia totalmente libero dalle traversine, tanto che può muoversi ed andare fuori sede semplicemente passandoci a piedi! Fortunatamente è confinato da dell’asfalto… Tralascio le innumerevoli deformazioni della sede ferroviaria. La velocità di esercizio dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 km/h, infatti con un passo svelto si riesce a superare le motrice e fare qualche foto anche davanti! Le traversine in legno sono sormontate dalla piastra in ferro che, penso, sia quella originale, che teneva uniti i binari e permetteva montaggio smontaggio per altra sede con facilità, qualità che caratterizzava proprio la ferrovia tipo decauville.
Di sicuro burocraticamente non è semplice farla muovere, sarei curioso sapere se si riesce a trovare qualche cosa specificatamente per questo tipo di ferrovie in esercizio in parchi o aree private.
Dai documenti ritrovati anche all’epoca della Collefiorito la velocità non doveva discostarsi troppo da quella attuale, sempre che nei venti minuti che impiegava a fare il giro completo del tracciato fosse compresa anche la sosta alla stazione opposta!
Il servizio di trasporto viene svolto solo ad orari cadenzati e per poche volte il giorno, mentre all’epoca d’oro del parco, se non ricordo male, veniva espletato regolarmente con più frequenza.
Visitando il parco, presso le due stazioni, si trovano ancora due serbatoi di acqua a torre che servivano per il rifornimento della Collefiorito, completi, se pur mal ridotti, di rubinetti di arresto e i tubi flessibili.
Di seguito un altro interessante articolo riguardo proprio la ferrovia trovato in internet e a sua volta tratto dalla rivista specializzate dell’epoca “Italmodel”.


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Le carrozze a carrelli, sono state “ammodernate” con una chiusure automatiche delle porte mediante servi elettropneumatici, comandati direttamente dal macchinista, la “Signorina Coniglio” del caso…
(Per i meno colti (a forza) di cartoni animati faccio riferimento al cartone di Peppa Pig, infatti la stessa signora “macchinista” la troviamo alle volte anche al comando del “battello” che solca le acque del lago, come per la Signora Coniglio che nel cartone una volta fa un mestiere e nello stesso episodio ne fa subito un altro, dall’autista di autobus a macchinista del treno, fin anche la gelataia). Tempo fa vi erano delle semplici catenelle di sicurezza, a coscienza del passeggero di turno.
Oggi la prima carrozza permette la salita anche a visitatori speciali in carrozzina.
Il treno viene ricoverato nella galleria al di sotto delle montagna russe “La miniera d’oro”.
Disseminati attorno la miniera altri vari pezzi di binari decauville e altri carrelli originari utilizzati in cave o miniere fino agli anni ’60 del novecento.
Di fianco alla stazione è monumentata la 625.012, già citata in un altro post. Non voglio dire che sia ridotta male… ma non è messa bene per nulla!

Praticamente cambia scartamento, cambiano gestori e gli ambienti… ma le sorti delle ferrovie in Italia, chissà perché, sono sempre le stesse!
Chiedo scusa fin da ora se sono carenti foto di particolari accennati ma non riuscivo a star dietro a foto con figlia allo stato brado e moglie ringhiante per riportarmi al difficile mestiere di padre!
Presente un video nel mio canale youtube.



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La Decauville di Fiabilandia

#2 Messaggio da Giampypampy »

Altre foto e particolari:


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La Collefiorito da... "lontano"... quella pianta... io la taglierebbe... ;)

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La "cugina" che espleta il servizio viaggiatori.

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Particolare aggancio tra i vagoni.

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La linea.

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Particolare binari.
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#3 Messaggio da Giampypampy »

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Altra veduta.

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Passaggio a livello incustodito.

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La Collefiorito.

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Particolrea aggancio tra loco e tender.

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La bocca del forno.
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#4 Messaggio da Giampypampy »

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La cabina.

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Particolari.

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Altri Particolari.

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Il tender.

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L'arrivo del treno.
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matteob
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#5 Messaggio da matteob »

Ci sono stato anch'io l'anno scorso con la famiglia, e avevo notato questa mini vaporiera e la GR625 con il tender preso di mira dai piccioni :cool: . Il trenino a Diesel che utilizzano per il giro turistico è carino e in certi punti, se non tagliano bene le siepi che costeggiano quasi a raso le carrozze, fanno capolino all'interno assieme ai viaggiatori, le ramaglie e foglie, tapezzando le panche e il pavimento.
Matteo

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MrMassy86
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#6 Messaggio da MrMassy86 »

Molto interessante, grazie della condivisione Gianpaolo :wink: Massimiliano :cool:
Massimiliano Paolinelli - il mio canale YouTubeViaggio in quel di Verni -Il Ponte dei Pescatori - C.L.A.F. Lucca

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Re: La Decauville di Fiabilandia

#7 Messaggio da MrPatato76 »

C'era stai un articolo su"I Treni" che parlava di questa piccola ferrovia.
Grazie del post!!!
Molto bello!!
Roberto - Socio GasTT - Socio CMP

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roy67
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#8 Messaggio da roy67 »

Forse ricordo male, ma tanti, tanti..... Tantissimi anni fa, i miei genitori "avevano" una casa in Viale Dublino a Miramare. Proprio sul retro di Fiabilandia.
Non dico quante volte sono stato su quel trenino (o sulla 640 - credo - esposta all'ingresso).

A quei tempi i convogli erano 2 ed avevano i deviatoi alle stazioni (ricordo due binari - Ma non ricordo dove) Dal "Mago Merlino" (ingresso) e nel "Far west" (lato opposto).... Cerco le innumerevoli foto che ho.
Ricordo le fontane danzanzanti e "King-Kong"..... circa quarant'anni fa!!!!
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Andrea
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Re: La Decauville di Fiabilandia

#9 Messaggio da Andrea »

Sulla Decauville di Fiabilandia ci sono salito diverse volte con i miei figli e e mia moglie.
Bellissimi ricordi e grazie a Giampaolo per la condivisione.
Andrea - “I fermodellisti sono tanti e legati da un'amicizia sincera, che esplode in una cordialità ormai rara nel mondo rumoroso ed incerto di oggi”. La valle incantata

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