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Il pane di ieri, buono domani.

Quando non sai dove mettere una discussione ovvero non è fermodellismo.

Moderatori: Fabrizio, liftman

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marione
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Iscritto il: lunedì 4 marzo 2013, 13:41
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Il pane di ieri, buono domani.

#1 Messaggio da marione »

Pane e vino sulla tavola ci parlano di fatica e qualità.

Difficile operazione ricordare, rileggere e raccontare il proprio passato, il mondi di ieri nel quale abbiamo vissuto. Operazione in cui si ricorre non solo e non tanto il rischio della nostalgia, quanto di rendere idilliaco ciò che in realtà non lo era affatto: rischio ancor più facile se il nostro passato si situa in un mondo un po' perduto, come quello della cultura contadina, e se i ricordi risalgono ad un'età precedente quella della maturità. Eppure resto convinto della verità di un detto...'al pa de ièr l'é bu po' a 'ndumà'. Come sempre nella saggezza contadina e popolare, il proverbio affonda le radici in un dato concreto, oggettivo - le grosse pagnotte che erano conservate per più tempo, non si prestavano ad essere mangiate fresche, ma davano il meglio del loro gusto un paio di giorni dopo essere uscite dal forno - per poi fornire un insegnamento più vasto: il nutrimento solido che ci viene dal passato è buono anche per il futuro e i principi sostanziali che hanno alimentato l'esistenza di chi ci ha preceduto sono in grado di sostenere anche noi e di darci vita, gioia, serena condivisione nel nostro stare al mondo accanto a quanti amiamo. Ma per non cedere alla facile e sterile mitizzazione di eventi ed abitudini del ' tempo che fu ' preferisco scrutare la realtà attraverso il filtro dei rapporti tra le persone, della concretezza delle loro esistenze, fatte di solitudine e di amicizie, di sofferenze e di gioie, un passato meno mitico, quindi, ma proprio per questo più aderente alla realtà. Oggi che i nostri pasti abbondano di un superfluo che vorrebbe illuderci di un'imperitura abbondanza, puà essere utile soffermarci a contemplare il pane, alimento così quotidiano sulle nostre tavole eppure rispetto al quale siamo invitati a chiederci se sappiamo davvero cosa mangiamo: abituati come siamo a consumare cibo in fretta, un po' ovunque, anche in assenza di una tavola, possiamo dire che ingoiamo alimenti come carburanti. Eppure il pane nella sua quotidianità , nel suo essere sempre presente sulla tavola, dovrebbe ricordarci che mangiando noi compiamo un'azione che è molto di più che un semplice nutrirci. Forse perchè si è perso il senso del pane, oggi quest'alimento viene così sostituito con tanti prodotti alternativi la cui unica positività consiste in una negatività, quella di non farci ingrassare. Nella vecchia vita contadina, il pane sulla tavola richiamava immediatamente i campi di grano che si alternavano alle vigne: il loro giallo che si stagliava nel cielo. E in mezzo a tanto bagliore, l'occhieggiare dei papaveri e dei fiordalisi, allora al riparo da diserbanti, così efficaci e spietati verso la bellezza che 'non serve'. Il pane in tavola: un tempo era un vero e proprio rito, sopratutto quando era costuituito da un'unica, grande pagnotta per tutti i commensali. Doveva essere posta al centro o accanto al capotavola, ne andava spezzato o tagliato solo quel tanto che si sarebbe mangiato, poi veniva distribuito, facendo attenzione che non cadesse a terra, e le stesse briciole venivano raccolte alla fine del pasto e sparse sul davanzale della finestra a nutrire gli uccelli, sopratutto d'inverno, quando la neve toglieva al passero, al pettirosso, la possibilità di trovare semi. E la vecchia civiltà contadina ha sempre accostato al pane un altro frutto della terra e del lavoro umano: il vino. Anche qui, il gratuito accanto all'essenziale: il pane fa vivere, il vino dà gusto alla vita: il pane ritempra le forze, il vino rallegra il cuore. Pane e vino sulla tavola sono lì a ricordarci la grandezza dell'uomo e a interpellare la nostra sensibilità: quanta fatica e quanta speranza sono raccolti in quei due semplici alimenti, quanti volti appaiono dietro di loro!
E ... chi ricorda più il caro, vecchio 'Fiasco', spazzato dalla modernità ?
Il contadino e il mugnaio, il fornaio e il vignaiolo, e poi il bottaio e il mercante, le loro famiglie e i loro bambini, le ansie e le speranze di un anno, le grida della vendemmia e i canti della mietitura, il silenzio delle cantine e dei granai, il rumore della mola e il pigiare dei tini ... E ora sono lì, raccolti sulla nostra tavola, a narrarci le qualità della nostra umanizzazione, a interpellarci si chi siamo e su come desideriamo che sia il nostro mondo.

Marione


Mario Mancastroppa

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v200
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#2 Messaggio da v200 »

Le cose semplici :grin: che nostalgia.
Grazie Marione.
Roby
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

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liftman
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#3 Messaggio da liftman »

Figuriamoci... io che non mangio senza pane nemmeno i... panini :wink:
Mi sembra strano Marione, che tu non abbia scritto anche del profumo del pane, una cosa che ancora oggi, quando vado al forno a prendere il pane mi fa venire l'acquolina. Purtroppo oggi il pane per la maggior parte delle famiglie è diventato un accessorio superfluo, basta vedere quanto pane confezionato viene smerciato dai supermercati... :sad: :cool:
Ciao!
Rolando

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coccinella56
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#4 Messaggio da coccinella56 »

Quelli della nostra generazione sono stati educati a rispettare il pane, il pane non si sciupava, quando avanzava si faceva seccare per nutrire i conigli, l'esortazione era: "poca pietanza mangia il pane", stesso discorso per la polenta, avanzata si faceva a fettine, abbrustolita diventava ancor piu' buona, saltata con un poco di burro e lo zucchero sopra era una merenda golosa.
Oggi dobbiamo fare i conti con le calorie, il colesterolo e quant'altro, ma concordo con Rolando, io senza pane e vino non mi siedo nemmeno a tavola.
Ciao Valerio.

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Massimo Salvadori
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#5 Messaggio da Massimo Salvadori »

Io sono rimasto un goloso di pane, da bambino la sera era previsto che ne avanzasse una certa quantità, mio Padre aveva diritto ad una micchetta intera, io e mia Mamma una in due, da inzuppare nel caffèlatte del mattino seguente. Ho ancora il ricordo del sapore del pane nel caffèlatte. Ho fatto colazioni di tutti i tipi e a tutte le latitudini, ma il sapore del pane del giorno prima non lo dimentico ancora oggi.

Grazie Marione !
Massimo Salvadori - la mia collezione in scala TT

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dany023
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#6 Messaggio da dany023 »

un caro saluto a tutti e un grosso grazie a marione per questa discussione. oggi, al compimento dei miei primi 48 anni, se potessi pagare per tornare a quei bellissimi periodi, lo farei senz'altro. allora c'era la pagnotta e non se ne buttava via niente, e invece oggi abbiamo le panetterie che sfornano un sacco di tipi di pane che all'indomani non serve più a niente, e che costa pure un sacco di soldi. e se posso divagare un po'...... anche i trenini di una volta erano stupendi. saluti, daniele.
Daniele

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Andrew245
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#7 Messaggio da Andrew245 »

- Grazie Marione del tuo bellissimo intervento ; hai toccato un tema molto interessante ; del pane di adesso non esiste nemmeno più il suo profumo, io lo ricordo benissimo quando entravo dal fornaio; a Venezia veniva trasportato ancora caldo in grandi gerle in vimini a spalla per rifornire le altre rivendite, espandevano un'aroma che metteva subito la voglia di mangiarlo subito così com'era; nella mia città sono rimasti pochissimi fornai, oggi si va al supermercato, ad acquistare quello surgelato proveniente dall'est, che già chiamarlo pane è troppo, non sa di nulla, idem per frutta e verdura ; oggi viviamo nell'epoca della fretta, siamo esseri senza tempo, ci hanno abituato a dimenticare queste cose ; il rito di sedersi a tavola in famiglia, come lo hai descritto benissimo tu, è scomparso, si divora tutto in fretta tanto per sentirsi la panza piena, senza fare una corretta digestione e senza comprendere la funzione del cibo, questo cibo di oggi sofisticato, strapieno di porcherie chimiche; inoltre la cosa scandalosa è che di pane ne buttiamo via a tonnellate ogni giorno, questo essenziale, primario alimento, ha perso tutto il suo prezioso significato e valore, si compera e se avanza si butta senza tanti complimenti... :? :?

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Giacomo
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#8 Messaggio da Giacomo »

In casa mia il pane si butta via solo e soltanto in casi estremi, tipo se prende la muffa, cosa che purtroppo accade sempre più spesso indicando la poca qualità delle materie prime usate.... altrimenti si secca e si fà il pane grattato per impanarci la carne o altri usi di cucina, oppure se è solo un po' indurito si mette a bagno e si fà la panzanella, chi non è toscano e non la conosce è semplicemente pane raffermo zuppato nell'acqua, sminuzzato e condito con sale e olio d'oliva "bono", magari con un po' di basilica, pomodoro a fettine e cipollotto bianco a fettine sottili.... semplice e buonissima soprattutto d'estate (piatto freddo per eccellenza....)... l'ho appena mangiata a cena!!!!!!!
Giacomo - free climber modellista, attore, motociclista ecc ecc...

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dany023
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#9 Messaggio da dany023 »

una quarantina di anni fa, quando si stava peggio, ricordo che i nonni preparavano il pane cotto spezzettando del pane raffermo e cuocendolo con pomodoro, olio, sale e spezie. ma quanto era buono. e poi le fette di pane passate nelluovo e fritte che preparava mio padre. scusate ma mi è venuta fame.
Daniele

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liftman
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#10 Messaggio da liftman »

dany023 ha scritto:

una quarantina di anni fa, quando si stava peggio, ricordo che i nonni preparavano il pane cotto spezzettando del pane raffermo e cuocendolo con pomodoro, olio, sale e spezie. ma quanto era buono. e poi le fette di pane passate nelluovo e fritte che preparava mio padre. scusate ma mi è venuta fame.


se questo è stare peggio.... :wink:
Ciao!
Rolando

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dany023
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#11 Messaggio da dany023 »

si, infatti se potessi, io vorrei stare peggio. e circa 18 anni fa, una mia zia comprò al mercato due pulcini per 2000 lire per il mio piccolo figliolo..... e sapete come andò a finire? uno dei pulcini morì dopo pochi giorni, e l'altro diventò una bellissima gallina che ogni mattina mi faceva trovare l'uovo, e ogni uovo aveva sempre due tuorli. le ricordate tutti le banconote da duemila lire? e mentre vi sto scrivendo, tra i miei bei ricordi, ne è venuto fuori un altro...... vi ricordate del gelato con la faccia del pirata? mi pare fosse della besana.
Daniele

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dany023
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Re: Il pane di ieri, buono domani.

#12 Messaggio da dany023 »

però, a prescindere da questo o quell'altro ricordo, e senza contare che la nostra età avanza...... ma quante belle cose abbiamo perso lungo il nostro cammino!
Daniele

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