Breve riassunto storico. L'elettrificazione ferroviaria, in Italia, trova le sue origini nel 1902, con l'elettrificazione a 3000 V - 16 Hz della ferrovia dell'Alta Valtellina. Nel 1911 si pensò ad unificare la tensione di alimentazione a 3600 V - 16, 2/3Hz, sulla linea dei Giovi (Torino-Genova) nella tratta di 10 Km fra Pontedecimo e Busalla. Già negli anni '30 si potevano percorrere le ferrovie Modane-Torino-Genova; Genova-Ventimiglia; Genova-Voghera e Bolzano-Brennero interamente elettrificate in trifase. Sempre negli stessi anni, si sperimentò la trazione elettrica a 3000 V in corrente continua, sulla Foggia-Benevento. I risultati furono più che incoraggianti, al punto che già a metà del decennio venne deciso di elettrificare in C.C. più di 8000 Km di ferrovie italiane. La palificazione nel fermodellismo. Dalla storia dell'elettrificazione ferroviaria, si può evincere che i primi pali furono costruiti nei primi anni del XX secolo. Ovviamente, il tempo e l'esperienza, hanno fatto si che vi fossero migliorie, sia in ambito tecnico, sia in ambito funzionale. Quindi, nel tempo, sono stati prodotti tanti tipi di pali, ed ognuno costruito per una diversa funzione. Quindi, quando decidiamo di dotare il nostro plastico di linea aerea, dobbiamo valutare anche tutte le caratteristiche costruttive e funzionali che tale linea deve avere, nonché l'epoca di riproduzione. Vi sono pali costruiti appositamente per la piena linea rettilinea, altri per la piena linea in curva, altri ancora per supportare la catenaria sulle deviate in stazione ed altri pali per funzioni specifiche (alimentazione da sottostazione elettrica, by-pass elettrico, ormeggio e tensionamento cavi, etc.). Avendo deciso di autocostruirmi interamente tutta la palificazione del plastico, ho fatto alcune ricerche, documentandomi soprattutto sui vari tipi di pali, mensole di supporto, tiranti di poligonazione, loro funzione ed utilizzo... Una volta trovate tutte le misure che mi servivano, ho fatto i disegni per meglio poter procedere.
Ho
fatto anche alcune ricerche relativamente al "costo" della realizzazione. Ho
acquistato 3 confezioni di tubi di ottone di vari diametri (3 mm; 2,5 mm, 2
mm) lunghi 50 cm l'uno e 2 di filo di "ottone crudo" (da 1,5 mm e 1 mm) e 2
pz di barra filettata di ottone da 2 mm, per un costo totale di € 7,60 (anno
2013). Manca ancora del materiale (filo di ottone crudo da 0,75 e da 0,5
mm), ma il prezzo lieviterà al massimo a € 9/10,00. A conti fatti, con tale
spesa, ci si costruiscono circa 20 pali. Un palo commerciale, interamente in
ottone, per quanto brutto, non costa € 0,50. Considerando che 5 pali in
ottone della L.M. costano € 30,00 (€ 6,00 l'uno) Quindi... Ho deciso! Ci tengo infine a sottolineare che il lavoro da me svolto, è incentrato soprattutto alle mie necessità ed esigenze. Mancano tanti altri tipi di pali... ma quelli riportati sono i più utilizzati ed importanti nel mio plastico.
Le caratteristiche del palo:
Come si vede dal disegno, il palo è ancorato al terreno attraverso un plinto di cemento armato. Modellisticamente lo si può riprodurre con un listello di legno o plastica di 12x5 mm, tagliato e sagomato ad hoc. Vuole poi forato al centro per farvi passare la barra filettata di ancoraggio al multistrato.
Disegno del plinto.
Veniamo ora ai pali.
In piena linea
venivano, e vengono tutt'ora, usati pali diversi a seconda del tipo di
utilizzo, sforzo, trazione del filo di contatto, etc.
Il palo M16 era usato in piena linea di pianura in curva o piena linea rettilinea di montagna.
Il palo M26 era usato in piena linea su ponti o linee di montagna in curva.
In stazione vi sono tanti diversi tipi di pali. A seconda se si deve elettrificare una deviata, creare un by-pass elettrico (normalmente veniva creato il by-pass per poter isolare elettricamente la stazione, senza togliere alimentazione all'intera linea), derivazioni elettriche, trasformatori, elettrificazione di più binari paralleli, ormeggi, tensionatori, etc. Il palo M7 era utilizzato in stazione per il by-pass elettrico o l'alimentazione da sottostazione elettrica. Rimanendo identica la struttura del palo, variavano le applicazioni all'apice. La lunghezza della mensola è variabile al numero di binari che deve alimentare.
Applicazione di isolatori per By-pass elettrico od alimentazione da sottostazione elettrica (mai contemporaneamente) su palo M7.
Il
palo M8 era utilizzato in stazione per supportare l'alimentazione
elettrica su più binari, su deviate o supportare gli ormeggi.
Per
l'alimentazione trifase venivano utilizzati 2 diversi tipi di archetti di
poligonazione. Uno per piena linea ed uno per curve.
Archetto sospensione trifase per curve e deviate.
Archetto monofase ex-trifase.
L'esperienza acquisita e la tecnologia hanno portato, nel tempo, delle
innovazioni. Quindi, in un periodo successivo, vennero installati nuovi
pali, studiati appositamente per il monofase.
Palo M8a Per sospensioni multiple (più binari paralleli, ormeggi, etc.).
Sulle deviate, a fine binario, ed ogni chilometro di linea, il filo di contatto termina ed, eventualmente, riparte. Per mantenere tensionato tale cavo vengono installati sui pali i cosiddetti ormeggi. Sono una serie di carrucole, collegate ad un contrappeso, tramite catene, che mantengono il filo di contatto ben tensionato. Il palo utilizzato in questo schema è un palo M8a, ma il posizionamento delle carrucole rimane identico anche per il palo M8 per trifase. Nel caso di utilizzo per linee ex-trifase, viene omessa la fune portante.
Passiamo ora alla poligonazione del cavo di contatto. Per evitare che il pantografo, strisciando sempre nello stesso punto si usuri, il cavo di contatto viene poligonato a "zig-zag". Perché ciò accada vengono utilizzati due diversi tipi di braccio.
Inoltre, nella catenaria monofase, per dare più rigidità allo stesso, è utilizzato un secondo cavo di supporto. Il braccio di poligonazione monofase.
Come già anticipato, la poligonazione è a "zig-zag" ecco alcuni esempi di poligonazione:
In piena linea, oppure sulle deviate, il cavo di contatto s'interrompe,
facendo ripartire un altro cavo. In questi punti è inserito il cavo di
ormeggio.
La stessa cosa accade sulle deviate, ma in modo leggermente più complesso:
Ancor più complessa la poligonazione su deviate a doppio binario, in questo caso vengono utilizzati 4 cavi:
Spero di aver fugato ogni dubbio. Se volete ricreare la catenaria nel vostro plastico, seguendo questi schemi, il risultato sarà sicuramente d'effetto. Roberto Alinovi Per informazioni, curiosità e domande, contatta l'autore della presente Fotoguida, nella discussione del Forum GAS TT, QUI. |