Se
ben ricordate, il
protagonista della mia precedente fotostoria, fu un mini diorama di ambientazione tedesca.
Ora vi illustro un lavoro di elevata
miniaturizzazione che ha origini lontane.
Si tratta di una delle
mie tante "follie modellistiche".
Fin dall’età della
ragione rimanevo affascinato dalle cose minuscole che vedevo e che di
conseguenza mi rimasero indelebilmente impresse nella memoria e mi portarono a
dedicarmi al modellismo.
Ho sempre avuto questa
dedizione, una sorta di curiosità che mi ha portato a vincere sfide da me stesso
ritenute a prima vista impossibili. Questa scenetta misura solo 7cm x 37cm ed il
treno che vedete protagonista della fotostoria è lungo 15 centimetri.
Quest’idea, o meglio,
esperimento, nacque verso la fine degli anni ‘90 ed ancora oggi lo custodisco
gelosamente.
In quel periodo acquistai
una rivista, Mondo Ferroviario, ed un bravissimo modellista veneziano, Antonio
Farella, presentò il suo capolavoro in scala 1:20, un modello straordinario ed
enorme, l'ETR 210 che al vero stabilì all'epoca, il record di velocità.
Decisi così di
"imitarlo", ma in scala inversa, ovvero al di sotto della scala Z!
Ne fu complice una
bacchettina a sezione quadrata da 1cm X 1 cm in plexiglas che tenevo in un
cassetto... Ebbene si, anche da un pezzetto di plexiglas si può ricavare
qualcosa di estremamente interessante.
A quell’epoca disponevo
meno attrezzi per modellismo rispetto ad oggi, però volli tentare la sfida per
vedere fino a che punto ero in grado a scendere in scale molto piccole.
Il risultato fu tuttavia
accettabile, mentre la principale difficoltà fu la realizzazione dei finestrini
tramite mascheratura... una cosa da nodo alla gola! Le suddivisioni erano
difficilissime, cercavo di rispettare anche il numero dei finestrini.
Da questa foto potete
rendervi conto delle dimensioni di questa... esagerazione modellistica.
Una volta creati
i vari profili delle motrici, lucidai il plexiglas alla perfezione con pasta e
carta abrasiva finissima. Venne poi il momento dei micro dettagli come
pantografi con isolatori (dei quali ho cercato di rispettarne l'architettura),
tergicristalli , respingenti e delle microscopiche ruotine in ottone (fisse).
Il binario è
realizzato con finissimi fili di acciaio, rotaie, e traversine in listello di
noce da 1mm x 1mm ed in più la micro massicciata. I pali della
linea elettrica sono di tipo M 29 poligonati.
Per dare un
senso a questo ETR, fu obbligatorio farne un piccolo dioramino, un pezzo di
battiscopa si prestò bene per questo rettilineo da "alta velocità"...
Ogni tanto torno ad osservare questo lavoretto, che presenta alcuni difetti da
risistemare. Manca ad esempio un intercomunicante a soffietto tra la motrice e
la carrozza.
Sto anche pensando di
sverniciarlo e rifarlo meglio, d’altronde all'epoca avevo un pessimo aerografo.
Sempre in quegli anni, gli occhiali non mi servivano affatto....oggi purtroppo
si!
L'autore
Andrea Robassa, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e
chiarimenti: contattatelo nel Forum GAS TT e partecipate alla discussione sulla sua
"micro diorama
italiano".