"Galleria dell'Orso" - Mauro
– Lombardia

Non
ci è voluto molto per farmi contagiare dal crescente entusiasmo che circondava
il nascente modulare in scala TT così mi sono proposto per un modulo terminale
così da chiudere su un lato il circuito a doppio binario. Nasce così l’idea di
un anello di ritorno con raggi di curvatura piuttosto contenuti per non dover
espandersi troppo con le dimensioni dei moduli.

Il progetto iniziale prevede
quindi una scenografia per lo più montuosa in modo da nascondere una serie di
curve non proprio realistiche; per meglio movimentare il tutto ho inserito un
tratto di una vecchia linea termica che passa sotto la linea elettrificata e si
infila nel rilievo montuoso.

Parte quindi l’avventura in questa, per me, nuova scala.

La struttura prevede
due moduli asimmetrici.


Inizio la posa del binario con massicciata della linea termica e abbozzo la
galleria a fondo cieco.


Provo anche a mettere in posizione il ponte della linea
principale.

Uniti i due moduli poso e incollo i binari; per eseguire un taglio corretto
dei binari in corrispondenza delle giunzioni dei moduli interpongo tra gli
stessi due rondelle. Una volta sezionati i binari, togliendo le rondelle, i
monconi delle rotaie saranno molto più vicini di quanto non siano per effetto
del taglio con utensile specifico.

Mentre asciuga la colla dei binari dipingo il ponte con un fondo che richiama
la tonalità del ferro arrugginito; con la tecnica del sale (illustrata nel
Forum GAS TT) cerco di rendere l’effetto di vernice scrostata tipica di manufatti
metallici esposti alle intemperie.

Ecco il ponte "salato" e verniciato prima di togliere il sale e quindi
l’aspetto di vernice scrostata.


Al ponte sono state applicate le spallette; inizia la posa del polistirolo
per configurare il profilo scenico.
Nel tentativo di creare un volume sufficiente a realizzare una montagna vengo
sorpreso dalla comparsa di una strana presenza: incuriosito da una discussione
sul forum ho usato la schiuma poliuretanica che si è espansa a dismisura
nonostante i miei tentativi di contenerla. Il risultato è un qualcosa che
assomiglia a una grossa "meringa".

Ridimensionata opportunamente l’ingombrante presenza assemblo i moduli per la
prima uscita di prova con gli altri costruendi moduli per testare il
funzionamento meccanico ed elettrico del tracciato fin qui disponibile.

La gioia
e la soddisfazione per la positività del collaudo collettivo mi spinge a
procedere speditamente completando il ponte e ponendo le basi della
palificazione della linea aerea. I binari e le traversine vengono colorati con
l’opportuno color ruggine.

Procedo quindi con la posa della massicciata usando il ballast e poso nelle
curve i picchetti bianchi per il rilevamento della geometria del binario.

Cerco di mascherare il più possibile le viti di fissaggio dei binari in
corrispondenza delle giunzioni tra i moduli.

Sperimento la realizzazione di rocce con i calchi in gesso misto a colla
vinilica e così spunta il primo rilievo roccioso vicino alla linea. Modello la
parte rocciosa del rilievo montuoso utilizzando un impasto di cellulosa (carta
macerata e frullata) segatura, acqua e colla vinilica a coprire i volumi di
polistirolo e schiuma poliuretanica.

Fa la sua comparsa anche la cabina di servizio, gentile omaggio di Adolfo; la
pongo in uno slargo all’uscita di una galleria, poco prima del ponte in ferro.

In previsione di posare la linea aerea costruisco e fisso al ponte una coppia
di ragni per rispettare la geometria della catenaria.

Chiudo superiormente il secondo modulo, quello che contiene il tratto curvo
più lungo; anche in questo caso predispongo gli strati di polistirolo per
delineare il profilo scenico. Intanto è cresciuta un po’ di erba al di qua della
linea ferroviaria.

Pian piano l’erba cresce anche sui rilievi più distanti.

Le rocce vengono
colorate con diversi lavaggi successivi con acqua sporcata di colori scuri e,
una volta asciutte, lumeggiate a secco. In pianura fa la sua comparsa un vecchio
trattore su una stradina sterrata che costeggia un campo fiorito di colza.

Alla galleria della linea termica vengono aggiunti dei muri di contenimento
fatti in eulite.

Vengono fissati i pali della linea aerea e si amplia
l’estensione del tappeto erboso. Sulle alture dietro alla galleria spuntano i
primi alberi e compare un piccolo gregge di pecore a vivacizzare la scena. Le
rocce sono arricchite di zone con scarsa vegetazione tipica.

Fa la sua comparsa la linea elettrica, saldata ai ragni e ai sostegni, e
quindi dipinta in grigio scuro.

Non manca qualche prova di funzionamento per verificare il corretto
scorrimento dello strisciante del pantografo.
Ed infine qualche immagine del modulo completato e reduce dall’esordio
ufficiale a Novegro 2013...
Mauro Menini -Gruppo Appassionati Scala TT
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