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Il tiramantici di Bach

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Moderatori: liftman, Fabrizio

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marione
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Il tiramantici di Bach

#1 Messaggio da marione »

Quando frequentavo le medie il mio professore di italiano ci fece studiare una poesia di Brecht dal titolo : 'Domande di un lettore operaio'.
Per chi conosce questo componimento, si tratta appunto della serie di domande che un comune cittadino si pone sui grandi uomini che ha fatto la storia, come esemplificato da una copia di versi diventata poi celebre: " Cesare conquistò i Galli/ Non aveva con sè nemmeno un cuoco ? ".
Dopo anni di letture ed esperienze, mi è naturale pensare che lo stesso ragionamento può valere per ambiti diversi: ad esempio, il sommo musicista Johann Sebastian Bach era ricercatissimo come collaudatore d'organi, e percorreva la Germania in lungo ed in largo a tale scopo, ma se le cronache pervenutaci si soffermano - giustamente - sulla sua abilità d strumentista e sulla sua pignoleria nei controlli dei vari organi, sappiamo poco di altri dettagli.
Nel 1732 Bach collaudò l'organo della chiesa di San Martino a Kassel e sappiamo che ricevette cinquanta talleri, più ventisei talleri per le spese di viaggio, due talleri per gli uomini che lo condussero in portantina dall'osteria alla chiesa, e un tallero per il suo servitore ( il suo primo collaudo, a Halle, il 2 maggio 1716, gli aveva fruttato appena sei talleri); utile conoscere tutto ciò, ma mi son sempre chiesto che ne è stato del tiramantici.
Come sicuramente ricorderanno i meno giovani, fino a non molti decenni fa in tutte le città gli organi non avevano il motore elettrico, e allora ci voleva un addetto, appunto il tiramantici, che doveva sfacchinare per tutta l'esecuzione manovrando il mantice per l'aria; spesso era usato il sacrestano o un addetto, ai tempi di Bach magari un mendicante o uno storpio, però nulla vieta di immaginare nel 1732 uno studente di musica che si presta alla bisogna per poter catturare una scintilla della luminosa creatività bachiana.
Tante volte, e la poesia citata in apertura ce lo rammenta, tendiamo ad esaltare i grandi omettendo quanti, umilmente ma devotamente, sono stati al loro fianco nella scalata verso la gloria; spero almeno che il tiramantici sia stato invitato al pranzo dove si sarà certo cavata la fame, stando alla lista dei cibi serviti il giorno dopo il citato collaudo di Halle: " stufato di manzo - luccio in salsa di burro d'acciuga - un piatto di piselli - un piatto di patate - due piatti di spinaci e di cicoria - un quarto di montone arrosto - insalata di asparagi caldi - zucca bollita - lattuga - bignè - ravanelli - scorze di limone candite - burro fresco - ciliege in conserva - arrosto di vitello".
Se poi gli sarà riuscito di brindare col maestro Bach - ben noto amante di birra e del vino - immagino la sua felicità!

Marione


Mario Mancastroppa

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liftman
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Re: Il tiramantici di Bach

#2 Messaggio da liftman »

Non serve tirare in ballo la poesia, o i grandi del passato :wink:
Nella vita di tutti i giorni, ci sono per esempio nell'ambito della sanità, i "collaudatori" (i chirurghi di fama), e i "tiramantici" (gli infermieri, o gli addetti alle pulizie(, i primi guadagnano molti, troppi soldi se raportati a quello che percepiscono i secondi, ma a nessuno viene in mente che i primi senza i secondi, non sono in grado di lavorare, e quindi contano meno di loro....

Questa cosa la si può applicare a tutti gli ambiti della vita, e probabilmente serve come "combustibile" al "movimento" dell'umanità, ma personalmente la penso diversamente.... :sad:
Ciao!
Rolando

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marione
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Re: Il tiramantici di Bach

#3 Messaggio da marione »

Rolando, ci mancherebbe che la pensassimo tutti allo stesso modo :smile: :grin: :wink: !!!

Ciao

Marione
Mario Mancastroppa

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