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Br 59. La sua storia. Il suo modello.

Locomotive, carri, carrozze, servizi ferroviari e treni in generale.

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roy67
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Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#1 Messaggio da roy67 »

Con questo filetto vorrei spiegare come io "vivo" e pratico il modellismo, parlandovi della mia locomotiva preferita.

La BR 59: Rodiggio “1’F – h4v”

La Br 59 fu uno dei pochi gruppi di locomotive tedesche costituito, in 44 esemplari, da un solo ceppo di provenienza.

Antefatti e storia del gruppo.

Con la costruzione della ferrovia “Stoccarda-Ulm”, 1845-48, si aprì il primo valico ferroviario d’Europa. Arrivati a Geislingen, la rampa s’inaspriva fino al 2,6%, per una lunghezza di 6 Km. Gli ingegneri tedeschi studiarono per molto tempo una locomotiva che sviluppasse molta potenza a bassa velocità, che potesse, senza problemi, valicare tale rampa, trainando un convoglio da 400-500 tonnellate.

Nel 1911 le K.k.st.B (Imperial-regie ferrovie statali austriache) fecero costruire alla “Floridsdorf” la prima locomotiva, mai costruita in Europa, con rodiggio 1’F classificata “100.01” per valicare le rampe del 2,8% della ferrovia dell’Arlberg. A causa della 1° guerra mondiale, tale locomotiva, rimase esemplare unico. Potentissima locomotiva da salita ma con il problema della bassa velocità in pianura (38 Km/h), dato dal piccolo diametro delle ruote accoppiate. Nel 1913 gli svizzeri svilupparono e misero in servizio la C 5/6 “Elephant” per il traffico sulla linea del S. Gottardo, rodiggio 1’ E con un peso per asse di 15,8 t ed una potenza di 1600 Hp.
Considerato gli incoraggianti risultati ottenuti dagli austriaci, seguendo la “falsa riga degli svizzeri, le “regie ferrovie del Württemberg” (K.W.St.E.- Koniglich Württerbergische Staats Eisenbahnen) incaricarono la "Maschinen-fabrik” di Esslingen di costruire una locomotiva analoga, con rodiggio 1’ F, per contenere il peso assiale, ma che potesse essere più veloce in pianura, considerando anche che l’armamento dell’epoca ammetteva solo 16 t per asse.

Nel 1918 entrarono in servizio la prime 3 locomotive di questa serie, denominate “classe K”, immatricolate con numerazione Württemberghese “1801–1802-1803”. Nel 1919 furono prodotte altre 12 macchine (immatricolate 1804/1815) per arrivare ai 33 esemplari (1816/1833) nel 1923 ed altri 11 si aggiunsero nel 1924, per un totale di 44 locomotive. Solo le locomotive dalla 1801 alla 1833 vennero immatricolate K.W.St.E., le successive 11 vennero immatricolate direttamente dalla DRG nella nuova classificazione "Baureihe 59". Con queste locomotive si raggiunse l’apogeo delle ferrovie del Württemberg. La verniciatura era “probabilmente” verde con finiture gialle nelle prime 15 versioni, mentre fu grigio/azzurra nelle successive. Dalle foto in bianco e nero è difficile esserne certi, ci si avvale delle scarse documentazioni dell’epoca.

La 1801 fotografata nei primi anni '20.
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Con una potenza continuativa di 21.000 Kg, le “Klass K” del Württemberg, poterono superare la “Geislingen Steige” al traino di treni con una massa di 400 tonnellate ai 40 Km/h e raggiungere, in pianura, la velocità di 60 Km/h. Disponevano di un motore a 4 cilindri “Compound” a doppia espansione a vapore saturo, i 2 cilindri esterni a bassa pressione, mentre i 2 interni ad alta pressione. L’alimentazione Walschaerts (Heusinger per i teutonici) aveva solo 2 cinematismi, ognuno dei quali azionava sia i comandi di alta che di bassa pressione. Le bielle esterne agivano sul 4° asse accoppiato mentre quelle interne sul 3° per ridurre lo sbilanciamento rotante, che spesso, creava serpeggiamenti durante la marcia.
Avevano un peso aderente 94,6 ton.
Massa di servizio: 108 ton.
Diametro ruote motrici: 1350 mm
Lunghezza totale: 20,200 mt
Distribuzione: Heusinger/Walschaerts
Rodiggio: 1’ F - h4v
Numero cilindri: 4 compoud (a doppia espansione)
Potenza: 1920 Hp
Velocità max: 60 Km/h
Nonostante il rodiggio problematico e lungo, la locomotiva aveva un ottima iscrivibilità in curva.
Il carrello anteriore era di tipo “Adams” con un escursione laterale di 95 mm
Il 1° asse accoppiato aveva un escursione di 20 mm
il 2° asse accoppiato era rigido
Il 3° asse accoppiato era rigido con bordini ridotti
Il 4° asse accoppiato era rigido con bordini ridotti
il 5° asse accoppiato era rigido
Il 6° asse accoppiato aveva un escursione di 45 mm
Come spesso accadde, queste macchine presentarono differenze costruttive, date da aggiornamenti e migliorie.
Nelle prime 15 unità (1801-1815), il preriscaldatore era a sezione di parallelepipedo rettangolare, mentre nelle successive era a carteratura cilindrica, tipo Knorr, posizionato trasversalmente sopra il secondo asse accoppiato.

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Il tender delle prime 15 unità era del tipo "Wü 2’2’ T20" mentre nelle successive venne agganciato un tender di tipo "Wü 2’2’ T21,5". Furono apportante anche numerose piccole modifiche (dimensione e lunghezza del duomo, che ospitava anche la sabbiera, i tubi getta sabbia da 3 passarono a 5 con aumento delle dimensioni della sabbiera, etc) che non sto a commentare esemplare per esemplare.
Con la nascita delle DRG, nel 1924, queste locomotive vennero reimmatricolate come “Baureihe” da qui l’abbreviativo “Br” 59.001/033. Le ultime, dalla 034 alla 044, vennero direttamente marcate dalle DRG come Br 59 e non “sfoggiarono” mai la livrea Württemberghese, tutte vennero verniciate in nero con telaio e ruote rossi, continuando, in un primo momento, fino al 1925, a portare ancora la classificazione K.W.St.E.
Su alcuni esemplari venne agganciato il tender di tipo Prussiano "2’2’ T30".
Nel 1933 la Geislingen Steige venne elettrificata e tutte le locomotive della serie “59”, assegnate al DL di Stoccarda, vennero trasferite ed assegnate ai DL di Mannheim e Rottweil.

Con la seconda G.M. 24 esemplari entrarono in servizio in Austria, considerata “regione del Reich”, 2 di questi passarono alle forze d’occupazione sovietica, 4 andarono in Ungheria e 6 in Jugoslavia, reimmatricolate Br 147.
Dopo la fine della II G.M. quasi tutte le locomotive della serie 59, ancora funzionanti, ritornarono in Germania e, sotto l’amministrazione delle DB, vennero radiate e demolite nel 1953. Rimasero in servizio 16 esemplari in Austria, reimmatricolati dalle ricostituite ÖBB come BR 659, ove svolsero il traffico merci sulla rampa meridionale del “Semmering” fino al 1958, anno in cui tale linea venne elettrificata. Un esemplare rimase in Jugoslavia fino al 1971 come generatore di vapore per un industria di Maribor.

La mia Br 659.23.

Tale locomotiva venne costruita nelle "Maschinen-fabrik” di Esslingen il 02/07/1923, con numero di fabbrica 4100 e immatricolata con numero di servizio 1823 K.W.St.E. Fu assegnata al deposito di Ulm fino al 31/12/1931. Riassegnata poi al deposito di Kornwestheim fino al 31/12/1941 con l'impiego di "locomotiva da spinta". L'anno successivo passò in Austria, sempre sotto il controllo delle "DRB", ed assegnata al deposito di Mürzzuschlag, per il servizio merci pesante sulla linea del Semmering. Spesso utilizzata in coppia con la Br 659.29 in servizio di spinta.

La Br 659.29 in spinta sul Semmering
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Il servizio di spinta, oltre che ad aiutare il traino del convoglio, serviva ad "alleggerire" il peso trainato che gravava sui ganci dei primi carri del convoglio.

Rimase in servizio su tale linea fino al 30/10/1945. Con la fine della seconda guerra mondiale e la ricostituzione delle ÖBB, venne reimmatricolata, da quest'ultime, come Br 659.23. Rimase attiva, sempre su tale linea, fino al suo accantonamento, nel settembre del 1958.

La br 659.23 in arrivo a Semmering.
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E questo è il mio modello, che la ripropone in scala 1:87.
Dev'essere ancora ultimato, invecchiato e patinato.

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Pecetta
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#2 Messaggio da Pecetta »

@ roy67,

Scusa, ma da ultimo degli incapaci e forse anche un pò pistola devo proprio farti una domanda:
Perché deve anche essere invecchiata?
Anche deve essere invecchiata. Perché deve anche essere invecchiata quindi?
Ma non avrebbe invece il diritto di essere riproposta giovane, forte e bella come quando si mosse per la prima volta sui binari?
Io penso che le loco (come tutte le cose) posso anche essere vecchie come nei fatti lo sarebbe una vecchia signora ma tutte le cose una volta erano giovani e BELLE ed è per questo che ti ri-chiedo: perché invecchiarla?

Bye
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lorelay49
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#3 Messaggio da lorelay49 »

Bella Roy, leggo sempre molto attentamente le tue "recensioni" da amante anche io quale sono delle vecchie vaporiere...
Scusami una domanda, ma di che marca è il tuo modello, è forse una Roco ??
Giuliano

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roy67
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#4 Messaggio da roy67 »

@Pecetta: Se fosse stata "giovane, bella e bionda"... :grin: ... Non avrebbe potuto sfoggiare la sigla 659.23 ÖBB ma bensì 1823 KWStE. Dopo circa 50 anni di servizio, qualche perdita d'olio, bolla di ruggine, calcare da perdita vapore, condensa, grasso.. si sarà pur accumulata... Considerando anche il degrado della vernice dovuta alle intemperie, caldo/freddo, sole/luce, neve/pioggia.....

In un'altro forum discussi di tale problema. Una locomotiva "intonsa" rimane tale per 10 ore. Immagina un caimano (E656) nuovo-nuovo-nuovo.... che parte da Milano centrale per Reggio Calabria. Quanti moscerini/mosche/api si saranno spiaccicati sul muso al suo arrivo? E dopo un anno di servizio? :wink:

Le vaporiere venivano verniciate di nero proprio per "nascondere" fuliggine e sporco vario che si accumulava. I primi tempi avevano livree variopinte. Ma era molto dispendioso tenerle pulite. Ecco perché nel 1924 quasi tutte le amministrazioni ferroviarie europee adottarono il nero per la caldaia.

Per farti un esempio. Questa foto ritrae, in primo piano, il freno Riggenbach e la pompa dei freni Knorr di una Br 94 (ex T16 prussiana) nel 1952. Si può capire esattamente, nonostante il bianco/nero lo stato della locomotiva.

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Giuliano: Il modello è un Rivarossi, uscito di commercio nel 1996. Quello in mio possesso (quello della foto) è una ricostruzione con pezzi di ricambio originali rivarossi, eseguita da "Agomodel". Riproduceva, in origine la Br 59.033 DRG. La trasformazione e riverniciatura, in Br 659, l'ho eseguita io.
L'acquistai a Novegro nel 2011.

La Br 59 (o Klass K che dir si voglia) è prodotta oggi, solo da Marklin e Trix.
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Pecetta
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#5 Messaggio da Pecetta »

@ roy67,

Ok, quindi è un discorso di realismo ferroviario e non di bellezza ex novo. Beh, grazie perché anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo.
...però le mie due E656 RR devono restare perfettamente nuove e lucide perché se avvenisse il contrario mi verrebbe un infarto! :razz:

Bye
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#6 Messaggio da roy67 »

Esatto. Se vuoi dare un "tocco" di realismo alla locomotiva devi considerare anche i fattori atmosferici che ha dovuto subire.

Parlando di caimani, devi considerare anche una cosa così: http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... =47&pos=24

E.. Non è in servizio da 50 anni :wink:
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Pecetta
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#7 Messaggio da Pecetta »

roy67 ha scritto:


Parlando di caimani, devi considerare anche una cosa così: http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... =47&pos=24
E.. Non è in servizio da 50 anni :wink:


Beh, se avessi un plastico la riproporrei comunque in versione 'rilavata e lucidata' :cool:

A proposito, ne approfitto per chiederti quale sarebbe un bel seguito di carrozze realistiche adatto alla E656?

Bye
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#8 Messaggio da carlo mercuri »

Ciao Roberto,
molto interessante (come sempre d'altronde).
Stavo per rispondere a chi chiedeva della marca ma l'hai già fatto tu.
Se non ricordo male dovrebbe avere la trasmissione a cinghia dentata, che non ha soddisfatto molti, tu come ti sei trovato? Oppure hai proprio cambiato meccanica?


Carlo
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roy67
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#9 Messaggio da roy67 »

Bellissima domanda Carlo.

La locomotiva ha la trasmissione a cinghia dentata, che la rende silenziosa, come nessun'altra locomotiva.

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Ho sentito molti lamentarsi della trazione a cinghia di questa locomotiva. Ma dopo un'attenta analisi, ho escluso categoricamente che possa essere quella il problema. E' dentata, lavora su pulegge dentate, la tensione è ottima.. Come può saltare o scivolare?

Il problema che ho riscontrato nella trazione (che ho risolto :wink: ) è un'altro.

Gli anelli di aderenza originali RR sono troppo "giusti" di diametro. Le ruote del tender sono diametro 10 mm. La gola dell'anello di aderenza è 9 mm. Gli anelli di aderenza originali sono diametro 8 mm. Non stringono bene la ruota, sono solo appoggiati. Di conseguenza fungono da cuscinetto, facendo perdere trazione. Installando degli anelli Roco cod. 40068 di diametro 6 mm.. La trazione è aumentata del 500%

Questo è un video:
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#10 Messaggio da lorelay49 »

Urca com'è silenziosa........ Roy avrei una cortesia da chiederti ma mi vergogno un pò....... Una volta avevi postato le modifiche di una locomotiva tedesca a cui avevi applicato dei led sotto la caldaia, ho cercato nell'altro forum ma non sono riuscita a trovarla, non è che gentilmente potresti riproporlo qui, sarei felice di rivedere quel capolavoro, se non ti è difficoltoso ovviamente. [:I]
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#11 Messaggio da roy67 »

Non devi vergognarti.. Di che?
Non mi dispiace affatto Giuliano. Fu l'applicazione delle luci di illuminazione biellismo sulla Rh 50-1171 ÖBB che feci un paio d'anni fa.

Tutte le mie locomotivae hanno subito elaborazioni elettroniche.... :wink:

Raccolgo foto e video che feci, rimetto insieme una spiegazione e lo pubblico nell'area "elaborazione rotabili in H0".
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#12 Messaggio da Fabrizio »

Ciao Roberto, mi sembra anche a me di aver visto quell'elaborazione. Si trattava forse di voler riprodurre le luci di cui sono dotate queste locomotive per le visite tecniche? Mi aveva davvero incuriosito
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#13 Messaggio da carlo mercuri »

roy67 ha scritto:
Bellissima domanda Carlo.

La locomotiva ha la trasmissione a cinghia dentata, che la rende silenziosa, come nessun'altra locomotiva.

Grazie Roberto!
Mi ricordavo un 'Prove e Misure' su un vecchio iTreni Oggi, dove appunto queste qualità venivano esaltate.
Il problema che però io ho spesso visto evidenziato in alcune discussioni era l'effetto memoria di questa cinghia; come dire ... se il modello per un lungo periodo rimane fermo, le parti della cinghia che rimangono in curva subiscono una piegatura che la deforma leggermente, magari momentaneamente finché non riprende la normale elasticità. Ma mi pare di capire che fortunatamente non tutti hanno questo problema.
E poi mi chiedevo: va ingrassata o no una cinghia dentata? Nella tua foto mi sembra che lo sia.
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Re: Br 59. La sua storia. Il suo modello.

#14 Messaggio da roy67 »

carlo mercuri ha scritto:

E poi mi chiedevo: va ingrassata o no una cinghia dentata? Nella tua foto mi sembra che lo sia.


Si sporca con il grasso della vite senza fine del motore. ma sarebbe bene tenerla pulita.

E' proprio il grasso o l'olio lubrificante che modificano chimicamente l'elasticità della cinghia, rendendola rigida, generando il problema da te menzionato.

@ Fabrizio: Esatto fu proprio un elaborazione per la riproduzione di tali luci.
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