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La notte in cui tutto cambiò

Quando non sai dove mettere una discussione ovvero non è fermodellismo.

Moderatori: liftman, Fabrizio

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marione
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La notte in cui tutto cambiò

#1 Messaggio da marione »

Sembra il titolo di un vecchio film di fantascienza,vero? Non temete, mi riferisco unicamente alla notte del 9 febbraio 1964, quella in cui i Beatles si esibirono per la prima volta allo 'Ed Sullivan Show', uno dei capisaldi della televisione americana dell'epoca, di fronte a quasi 3 milioni di spettatori, battendo il precedente primato detenuto dal loro idolo Elvis Presley.
Non pretendo di aggiungere alcunchè a quanto già scritto su quella storica notte, ma vorrei provare ad inquadrarla nel particolare momento storico per comprendere come mai l'America - e di conseguenza il resto del mondo - reagì tanto positivamente a quell'evento: innanzitutto, basti ricordare che il 22 novembre 1963 il Presidente Kenedy era stato ucciso a Dallas, gettando il pianeta nello sconforto ( non esagero: quando Kirk Douglas andò in Russia anni dopo, si sentì dire che appena arrivò la notizia c'era gente che piangeva nelle strade), e perfino la musica 'popolare' ebbe un momento di stallo, se pensiamo che in testa alle classifiche americane dopo l'assassinio arrivò nientemeno che 'Dominique', l'inno a San Domenico scritto dalla suora domenicana 'Suor Sorriso' - vero nome ' Suor Luc-Gabrielle', al secolo Jeanine Deckers, belga fiamminga la cui vita si concluse tragicamente - inciso poi in italiano dal'allora poco conosciuta Orietta Berti.
Si comprende allora come la trascinante ma anche poetica musica beatlesiana fosse accolta come il necessario toccasana da giovani ed adulti - quest'ultimi sopratutto per le vendite, ovvio -; il guaio è che questa rivoluzione capitò nel bel mezzo di un altro sommovimento epocale, ossia la guerra in Vietnam, di cui fu sempre incolpato il Presidente Lyndon Johnson omettendo accuratamente il fatto che lo stesso Kennedy aveva iniziato ad inviare 'consiglieri militari' fin dal 1961.
Comprendiamo quindi come l'esibizione dei Beatles - che fece nascere gruppi simili a migliaia e moltiplicò le vendite di chitarre elettriche - si trasformò da una semplice vetrina di freschezza giovanile in un'arma potente di controcultura che la generazione dei figli usò contro quella dei padri, la quale reagì con pugno di ferro, ossia aumentando l'arruolamento giovanile per il Vietnam nel 1966 e nel 1969, per non parlare di episodi agghiaccianti come la manifestazione alla Kent State University dell'Ohio in cui furono uccisi quattro studenti ( Neil Young la ricordò nella sua canzone 'Ohio').
Insomma, i quattro di Liverpool furono davvero i catalizzatori di un'inquetudine diffusa, la cui onda lunga si è protratta fino ai nostri giorni con gli esiti che tutti conosciamo bene.

Marione


Mario Mancastroppa

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marioscd
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#2 Messaggio da marioscd »

i 4 di Liverpool ma non solo... allora la musica si trasformò in messaggio politico (in alcuni casi politico in senso lato, in altri in maniera più precisa) e nella nascente "cultura rock" confluirono le tradizioni bianche, soprattutto di origine irlandese e quelle nere già espresse in musiche profonde come il blues, il jazz, il gospel, il soul... Furono anni formidabili, musicalmente parlando, di grandissima creatività e cultura. Da questa rivoluzione nacquero i giganteschi musicisti e le monumentali band che tutti ancora oggi conosciamo. Inquietudine, forse... ma schietta, genuina, talvolta spaventata ma terribilmente vera, sempre. Oggi anche la musica è stata totalmente imbrigliata nell'esthabilishment, oggi è tutto e solo business e controllo. Magari nasce ancora una lirica piacevole, un testo intelligente... ma sono casi piuttosto rari e localizzati. Nel complesso la musica di oggi è stata risucchiata verso l'appiattimento commerciale e nessun messaggio, o quasi, viene veicolato attraverso essa...

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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liftman
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#3 Messaggio da liftman »

marioscd ha scritto:
Nel complesso la musica di oggi è stata risucchiata verso l'appiattimento commerciale e nessun messaggio, o quasi, viene veicolato attraverso essa...


Quoto... oggigiorno, tolto lo "sparuto manipolo" di cantautori (perlopiù "anziano", e difficilmente avvicendabile dai cantanti di oggi..), il resto sono solo dei "polli in batteria", che vengono mantenuti nella bambagia fino a che riescono a vendere le loro "uova", che sono belle e tutte uguali, appunto come le uova, ma con poco sapore, poi inesorabilmente vengono trasferite al reparto macellazione...
Ciao!
Rolando

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cybergianni
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#4 Messaggio da cybergianni »

marioscd ha scritto:

i 4 di Liverpool ma non solo... allora la musica si trasformò in messaggio politico (in alcuni casi politico in senso lato, in altri in maniera più precisa) e nella nascente "cultura rock" confluirono le tradizioni bianche, soprattutto di origine irlandese e quelle nere già espresse in musiche profonde come il blues, il jazz, il gospel, il soul... Furono anni formidabili, musicalmente parlando, di grandissima creatività e cultura. Da questa rivoluzione nacquero i giganteschi musicisti e le monumentali band che tutti ancora oggi conosciamo. Inquietudine, forse... ma schietta, genuina, talvolta spaventata ma terribilmente vera, sempre. Oggi anche la musica è stata totalmente imbrigliata nell'esthabilishment, oggi è tutto e solo business e controllo. Magari nasce ancora una lirica piacevole, un testo intelligente... ma sono casi piuttosto rari e localizzati. Nel complesso la musica di oggi è stata risucchiata verso l'appiattimento commerciale e nessun messaggio, o quasi, viene veicolato attraverso essa...

ciao

approvo e sottoscrivo
per fare musica 40 anni fa bisognava avere un paio di co----ni oggi sono un paio di co-----n i a fare musica scadente
Gianni Visentin --- se fosse vero che sbagliando si impara io sarei come minimo premio Nobel

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maxmarun
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#5 Messaggio da maxmarun »

cybergianni ha scritto:
approvo e sottoscrivo
per fare musica 40 anni fa bisognava avere un paio di co----ni oggi sono un paio di co-----n i a fare musica scadente

Come hai ragione. Basta dire che si sono messi anche i d.j. a fare musica non sapendo una cippa di note. Hai solo dimenticato quelli come me che suonano da una quarantina d'anni (ne ho 54) eseguendo tendenzialmente musica d'epoca (soul, R'n'B, Funky).
Massimo Marrone- La madre degli stupidi è sempre incinta.

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badmax28
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#6 Messaggio da badmax28 »

marioscd ha scritto:

i 4 di Liverpool ma non solo... allora la musica si trasformò in messaggio politico (in alcuni casi politico in senso lato, in altri in maniera più precisa) e nella nascente "cultura rock" confluirono le tradizioni bianche, soprattutto di origine irlandese e quelle nere già espresse in musiche profonde come il blues, il jazz, il gospel, il soul... Furono anni formidabili, musicalmente parlando, di grandissima creatività e cultura. Da questa rivoluzione nacquero i giganteschi musicisti e le monumentali band che tutti ancora oggi conosciamo. Inquietudine, forse... ma schietta, genuina, talvolta spaventata ma terribilmente vera, sempre. Oggi anche la musica è stata totalmente imbrigliata nell'esthabilishment, oggi è tutto e solo business e controllo. Magari nasce ancora una lirica piacevole, un testo intelligente... ma sono casi piuttosto rari e localizzati. Nel complesso la musica di oggi è stata risucchiata verso l'appiattimento commerciale e nessun messaggio, o quasi, viene veicolato attraverso essa...

ciao


Caro Mario posso solo darti ragione in tutto
Max

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roy67
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#7 Messaggio da roy67 »

Non sono solo d'accordo... Di più!

Come la penso relativamente alla musica odierna non è un segreto.
Un tempo ci si preoccupava di scrivere testi che raccontassero storie di vita vissuta, strutturati in modo che molti si trovassero calati in "quei panni".. Il tutto "condito" da una melodia e ritmo che sposasse l'argomento trattato.

Oggi? L'importante è che faccia... Tuz-Tuz-Tuz-TuTTuTuz....

La Richenbacker, dopo aver donato, a scopi pubblicitari, alcuni strumenti a John, Paul e George, raggiunse un successo che la Fender non riuscì ad ottenere nemmeno con le "Stratocaster - SDunburst" ed "Olimpic white" di Jimi Hendrix.

Poi i tempi cambiarono.. Oggi solo un addetto ai lavori conosce la Richenbacker.. mentre la Fender la conoscono tutti.
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Andrew245
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Re: La notte in cui tutto cambiò

#8 Messaggio da Andrew245 »

Di musica oggi non c'è proprio un bel nulla , anzi, vera spazzatura per le orecchie e quanto ha scritto Gianni ha riassunto tutto :
-"approvo e sottoscrivo per fare musica 40 anni fa bisognava avere un paio di co----ni oggi sono un paio di co-----n i a fare musica scadente "-
- Grande, Gianni :cool:

- Io la radio evito per bene di ascoltarla, altrimenti mi incaxxo come una bestia !!

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