No accantonamento treni storici
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Re: No accantonamento treni storici
Lo stabilimento Sevel Val di Sangro (in funzione dal 1981) sorge tra i comuni di Paglieta e Atessa (Chieti), copre un'area di oltre 1.200.000 metri quadri, di cui 344.000 coperti. La fabbrica, considerata un importante motore per l'economia dell'Abruzzo, è attrezzata per tutti i passaggi dell'intero ciclo produttivo: lastratura, verniciatura e montaggio.
Questo è il più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d’Europa
In questo stabilimento vengono prodotti i seguenti modelli:
Fiat Ducato
Citroën Jumper
Peugeot Boxer
La maggior parte dei veicoli prodotti vengono trasportati al nord Italia in treno, per poi essere distribuiti in tutta Europa
http://it.wikipedia.org/wiki/Sevel
Per quanto riguarda l'uso dei locomotori E 633/632, questi vengono dismessi perché si tratta di macchine che sono ormai superate dal punto di vista tecnologico (ma soprattutto economico) e come per E 656/655 ed E 444 la loro manutenzione non risulta più conveniente per l'azienda. Nello specifico caso delle E 632/633 ci sono anche motivi dovuti alla scarsa affidabilità che da sempre le ha caratterizzate, essendo macchine nate fin da subito con diversi problemi, dovuti soprattutto al fatto che negli anni in cui furono costruite l'elettronica di potenza non aveva ancora raggiunto livelli di affidabilità adeguati.
Queste macchine hanno azionamento a chopper e motori in corrente continua, la gestione del mezzo avviene in parte per via elettromeccanica e in parte per via elettronica, cosa che le rende assai vulnerabili. Solo con la nascita del gruppo E 652 gran parte dei problemi incontrati con le E 632/633 furono risolti.
La loro manutenzione risulta ormai quasi impossibile, perché le componenti di ricambio (peraltro soggette a frequenti guasti) non sono ormai più prodotte dalle industrie, risulta quindi impossibile riparare le macchine guaste (a meno di non far costruire ricambi specifici su ordinazione, cosa molto costosa).
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Re: No accantonamento treni storici
D214 ha scritto:
....E per qualche mezzo di questo gruppo fortunatamente qualcosa si stà già muovendo per l' inserimento in asset treni storici ... :geek:
Speranzosi Saluti
Mattia
Ottima notizia Mattia, speriamo nella salvaguardia di una qualche E 633/632 riportata nei colori di origine.
Si tratta sempre di una locomotiva che, seppur con qualche problema (che è poi normale nei prototipi), ha rappresentato l'inizio dell'evoluzione verso lo sviluppo dell'elettronica di potenza in Italia.
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Re: No accantonamento treni storici
Fabrizio Borca ha scritto:
[...] ... ha rappresentato l'inizio dell'evoluzione verso lo sviluppo dell'elettronica di potenza in Italia.
Ed ha decretato uno dei primi esempi di locomotiva "uccisa precocemente" dall' evoluzione della componentistica elettronica di potenza ....
La prima serie delle macchine è stata accantonata per la mancanza della rindondanza nelle parti circuitali ... ma le serie più recenti proprio dalla mancanza di componentistica elettronica ormai "obsoleta" dopo nemmeno una 15ina di anni ....
Basiti Saluti
Mattia
" ... E sul binario stava la locomotiva, la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno, mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio ... "
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Re: No accantonamento treni storici
all'estero vedo che locomotive coeve vengono tutt'ora utilizzate
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Re: No accantonamento treni storici
centu ha scritto:
ma un eventuale "aggiornamento tecnologico" sarebbe stato davvero così inconveniente per le e632-e633 ?
all'estero vedo che locomotive coeve vengono tutt'ora utilizzate
Come non darti torto



- Fabrizio
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Re: No accantonamento treni storici
Ma principalmente sono stati altri i fattori che ne hanno decretato la loro fine, primo dei quali la massiccia introduzione delle E 464. Con un numero così elevato di esemplari prodotti il costo unitario si è abbassato e l'uniformità raggiunta ha abbassato ancora di più i costi di manutenzione, ma soprattutto l'introduzione delle macchine monocabina ha permesso l'introduzione della condotta ad agente unico, cosa impossibile da fare usando le macchine con doppia cabina.
C'è da aggiungere poi il numero sempre minore di treni merci, treni su cui queste macchine sarebbero potute essere impiegate.
- Andreacaimano656
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Re: No accantonamento treni storici
Fabrizio Borca ha scritto:
Sulla direttrice adriatica sono tipici i treni di furgoni, che provengono dallo stabilimento SEVEL della Val di Sangro.
Lo stabilimento Sevel Val di Sangro (in funzione dal 1981) sorge tra i comuni di Paglieta e Atessa (Chieti), copre un'area di oltre 1.200.000 metri quadri, di cui 344.000 coperti. La fabbrica, considerata un importante motore per l'economia dell'Abruzzo, è attrezzata per tutti i passaggi dell'intero ciclo produttivo: lastratura, verniciatura e montaggio.
Questo è il più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d’Europa
In questo stabilimento vengono prodotti i seguenti modelli:
Fiat Ducato
Citroën Jumper
Peugeot Boxer
La maggior parte dei veicoli prodotti vengono trasportati al nord Italia in treno, per poi essere distribuiti in tutta Europa
http://it.wikipedia.org/wiki/Sevel
Per quanto riguarda l'uso dei locomotori E 633/632, questi vengono dismessi perché si tratta di macchine che sono ormai superate dal punto di vista tecnologico (ma soprattutto economico) e come per E 656/655 ed E 444 la loro manutenzione non risulta più conveniente per l'azienda. Nello specifico caso delle E 632/633 ci sono anche motivi dovuti alla scarsa affidabilità che da sempre le ha caratterizzate, essendo macchine nate fin da subito con diversi problemi, dovuti soprattutto al fatto che negli anni in cui furono costruite l'elettronica di potenza non aveva ancora raggiunto livelli di affidabilità adeguati.
Queste macchine hanno azionamento a chopper e motori in corrente continua, la gestione del mezzo avviene in parte per via elettromeccanica e in parte per via elettronica, cosa che le rende assai vulnerabili. Solo con la nascita del gruppo E 652 gran parte dei problemi incontrati con le E 632/633 furono risolti.
La loro manutenzione risulta ormai quasi impossibile, perché le componenti di ricambio (peraltro soggette a frequenti guasti) non sono ormai più prodotte dalle industrie, risulta quindi impossibile riparare le macchine guaste (a meno di non far costruire ricambi specifici su ordinazione, cosa molto costosa).
Grazie mille Fabrizio per la tua specificazione riguardo alla fabbrica di furgoni.



Ciao
Andrea
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Re: No accantonamento treni storici
credevo che il tutto fosse più semplice e soprattutto nella mia mente ho tentato un confronto con le rh1044 delle öbb oppure le br111 delle DB.
leggendo su wiki comunque ho visto che sono macchine tecnicamente diverse, e soprattutto non sono "prototipi".
ciao