Ciao Andrea ti allego un articolino che avevo scritto per il bollettino della ASN riguardo l'uso dei led nel nostro hobby:
Illuminiamo il plastico con i led
In rete si trova tutto sui led, formule matematiche, formule elettroniche, calcoli, led di tutti i tipi dai colori e dalle forme più strane, ecc. Per gli addetti ai lavori, nessun problema, ma per tutti gli altri?
Oggi, quindi parliamo solo di led applicati alle nostre esigenze plasticistiche nel modo più semplice e comprensibile per tutti.
Il led, come sappiamo, ha molti vantaggi rispetto alle classiche lampadine ad incandescenza: non scaldano, consumano molto meno, costano meno e sono quasi eterni.
I led funzionano ad una tensione molto bassa che varia dai 2 ai 3,3 volt in base al colore che si usa, si passa dai 2 volt del rosso ai 3,3 volt del bianco.
Le alimentazioni delle luci di un plastico sono di solito 12 volt e quindi useremo questa tensione come base per le nostre luci.
I led sono venduti “sciolti” o a metri in strisce già cablate.
Per ottimizzare i consumi si usa cablare i led in serie da 3.
Non sto a dilungarmi sul perché ma 3 led in serie consumano molto meno di 3 led in parallelo o singoli a medesima intensità di luce.
L’alimentazione deve essere in CC (corrente continua) per migliore stabilità e durata ma possono funzionare anche in CA (corrente alternata).
Bene, fatta questa premessa iniziamo a cablare un serie di led. Dobbiamo sapere che colore usiamo e in base a quello possiamo calcolare la resistenza che occorre per non bruciare il led nel caso fosse calcolata male.
Ci sono molti programmini in rete, ma uno dei più comprensibili è questo:
http://www.pighixxx.com/test/tools/
Questi programmi calcolano la resistenza per avere la massima luce del led (20 milliampere di assorbimento), ma che per i nostri scopi è troppo intensa.
Facciamo un esempio:
3 led bianchi in serie alimentati a 12 volt occorre una resistenza di 120 ohm con un assorbimento di corrente di 20 mA. Con questi valori abbiamo una luce troppo forte, occorre quindi alzare il valore della resistenza per abbassare l’intesità luminosa. Mettendo una resistenza, ad esempio, di 680 ohm avremo un assorbimento di circa 10 mA con una luce più “normale” per le nostre illuminazioni.
Con un tester, collegato in serie e una manciata di resistenze di valori diversi (dai 120 ai 2200 ohm) potremo regolare a piacimento le nostre luci sia in serie di 3, 2 o anche 1 solo led.
Se vi trovate in difficoltà nel calcolare le resistenze, collegate ai led una resistenza da 1500 o 2200 ohm, ad esempio, e poi scendete di valore sino ad ottenere l’intensità voluta, non superando mai la soglia dei 20 mA di assorbimento massimo. In questo modo eviterete di bruciare i led se avete sbagliato il valore resistivo.
Se non avete tutte le resistenze potete “crearvele”, una resistenza da 1000 ohm, ad esempio, collegata in parallelo con un’altra dello stesso valore, otteniamo 500 ohm, mentre se la colleghiamo in serie ne avremo 2000.
Se illuminate un caseggiato dovete tener presente che il led, per sua conformazione, ha un angolo di illuminazione di circa 120° a differenza delle lampadine che illuminano a 180°, quindi se mettete una serie di 3 led all’interno di un caseggiato formate una mezza luna in modo da ottenere una superficie più ampia di luce.
I led si acquistano nei negozi specializzati di componenti elettronici oppure, uno dei più famosi venditori in rete, è ledbaron (
http://stores.ebay.de/ledbaron) , qui potete trovare tutti, ma dico tutti, i tipi di led anche già cablati a prezzi buoni.
Il mio consiglio, a meno che non avete bisogno di led da 1 mm per illuminare le loco o altro, è di prendere led smd da 3x3 mm, costano meno e sono più facili da saldare.
Ricordate che il led ha una polarità, invertendola non succede nulla ma il led rimane spento. Nel led con le “gambette” (reofori) il positivo è la gamba lunga (catodo) mentre in quelli smd il catodo è contrassegnato da una tacca.
Alimentatori – Spesso c’è molta confusione sugli alimentatori, c’è chi usa i trasformatori dei treni o quelli dei caricabatteria dei cellulari o quelli dei PC. Lasciate perdere, per pochi euro potete comprare degli alimentatori della Mean Well (foto 6), ci sono di tutti i voltaggi e amperaggi, sono a norme e sono protetti contro i corti circuiti.
E’ consigliabile dividere l’impianto elettrico, ad esempio: un alimentatore per i caseggiati, uno per i lampioni, uno per la piattaforma, uno per lo scalo merci e torri faro, uno per i segnali, ecc. In questo modo potete usare cavi più sottili e, tramite interruttori, accendere tutto o parte del plastico. Meglio 4 alimentatori da 3A che uno da 12A. In caso di guasto sapete subito qual è la linea interessata senza impazzire per trovare l’interruzione.
Mi sembra di aver detto tutto, o quasi. In rete si trova tutto e di più ma, molte volte, sono incomprensibili o quasi per chi non “mastica elettronica”. Spero di aver chiarito qualche dubbio, non mi resta altro che dirvi buon divertimento!
Pierluigi Fasolin
Didascalie:
Foto 1: vari tipi di led
Foto 2: serie di 3 led alimentati a 12 volt, resistenza 1500 ohm, assorbimento 2,6 mA
Foto 3: serie di 3 led alimentati a 12 volt, resistenza 550 ohm, assorbimento 6,6 mA
Foto 4: serie di 3 led alimentati a 12 volt, resistenza 230 ohm, assorbimento 13,9 mA
Foto 5: serie di 3 led alimentati a 12 volt, resistenza 150 ohm, assorbimento 19,1 mA
Foto 6: un alimentatore della Mean Well 12 volt 3A
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