A proposito di dissipatori...
Avevo intenzione, quando il momento, di parlarne nella discussione dell'elettronica digitale dalla A alla Z, ma visto e considerato che ne parliamo anche quì, perché non anticipare le cose. Ne parlerò anche nell'altra.
I dissipatori di calore per elettronica hanno lo scopo di disperdere nell'ambiente il calore generato dai componenti alimentati e "al lavoro".
Il calcolo corretto da fare è un po' complesso, che necessita di parametri precisi... Parametri che spesso non conosciamo.
Un dissipatore disperde il calore per contatto diretto con il componente. Lo scambio termico fra i due materiali, raffredda il componente. Ma è ovvio che la superficie di scambio, del dissipatore, dovrà essere più grande, altrimenti, dopo pochi minuti, il metallo sarà saturo di calore e non scambierà più nulla.
Per raffreddare il dissipatore vengono create alette di raffreddamento, fra le quali passa aria che raccoglie il calore disperdendolo in ambiente.
Ora, pensiamo ai vecchi motorini. Avevano il cilindro con alette, proprio perché, viaggiando, la velocità portava aria fresca alle alette, disperdendo il calore.
Nei dissipatori per elettronica, il concetto è identico, tranne che per il fatto che il circuito non viaggia. Non vi è movimento.
Lo scambio termico avviene per una legge fisica. L'aria, scaldandosi, si dilata. Questa dilatazione allontana fra loro le molecole, rendendole più leggere perché rarefatte.
La loro leggerezza porta l'aria calda a salire in alto, a "volare", mentra l'aria più fresca rimane bassa.
Questo movimento verticale, porta l'aria calda in alto, lasciando spazio ad aria nuova (ovviamente non avviene il vuoto) che, da sotto, fresca, arriva fra le alette, attraversandole, scaldandosi e così via.
Perché un dissipatore possa lavorare in condizioni ottimali deve avere sempre le alette rivolte in verticale.
Vediamo questa foto (appena scattata per l'occasione)
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Questo dissipatore, scambia sicuramente il calore generato, ma non avendo la possibilità di un flusso d'aria fresca dal basso, ben presto si surriscalderà.
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Installandolo invece in verticale, il flusso dell'aria fresca sarà costante e, più si scalderà, più aspirerà aria fresca dal basso, garantendo sempre i parametri di calore limite del componente.