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La corrente elettrica (elettricità)

Tutto ciò che è elettricità applicata al fermodellismo.

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Edgardo_Rosatti
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La corrente elettrica (elettricità)

#1 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

LA CORRENTE ELETTRICA:

Apro questa discussione per parlare della corrente elettrica in generale.
Premetto subito che non sono un tecnico e tutto ciò che è scritto qui è frutto delle mie esperienze pratiche.

Tutti gli appassionati di fermodellismo prima o poi si scontrano con questa materia in quanto fa parte del gioco.
Molti preferiscono non interessarsene in quanto non è fondamentale conoscerla e realizare un diorama con case, alberi, strade e una serie di binari non richiede necessariemante una conoscenza specifica in campo elettrico.

Ma nel momento in cui vogliamo inserire un segnale luminoso o uno scambio, ecco che il problema elettrico si presenta come se fosse un incubo. E qui cominciano le domande che prima non ci si poneva, del tipo:
- come realizzo un sezionamento?
- che differenza c'è tra un interruttore ed un deviatore?
- cosa sono le resistenze e perchè le devo usare coi led?
- perchè la corrente è alternata o continua?
- cosa sono i Volt, gli Ampere e gli OHM?
- è vero che il diodo è una divinità Maya? :smile:

Come dicevo non sono un tecnico in elettronica e chiedo a tutti coloro che hanno una certa esperienza in questo campo di intervenire per portare le loro esperienze e soprattutto di correggermi qualora dicessi castronerie in merito.

Per capirci qualcosa i più partiamo dall'inizio;
La teoria.

La corrente elettrica è energia che muove gli elettroni di un materiale conduttore come il rame, l'argento, l'oro, il ferro, ecc.
Altri materiali come la plastica o il legno non hanno la suddetta proprietà, quindi non sono buoni conduttori di elettricità e vengono definiti come "materiali dielettrici".

Se paragoniamo la corrente elettrica all'acqua che scorre in un tubo, avremo che il conduttore è la cavità del tubo dove scorre l'acqua e il dielettrico (isolante) sono le pareti del tubo che ne impediscono la fuoriuscita.
Infine l'acqua che scorre è la corrente elettrica.

Rimanendo su questo esempio, pensiamo ad un tubo flessibile tipo la canna in gomma che usiamo per lavare l'auto o per innaffiare l'orto. La classica canna dell'acqua.
Se ragioniamo sul comportamento dell'acqua che scorre in una canna, notiamo che ci sono una serie di variabili fisiche che possono alterare la dinamica ed il comportamento dell'acqua stessa.
Una potrebbe essere la pressione dell'acqua che determina il getto in uscita dalla canna.
Oppure la dimensione della canna stessa. Un'altra potrebbe essere uno strozzamento nel tubo che comporta una differenza di pressione che ne altera il flusso.
Altre variabili possono essere delle valvole che aprendosi e chiudendosi deviano o interrompono l'afflusso dell'acqua dal suo percorso originale.
Di esempi in questo senso ce ne sarebbero molti...

Ebbene, la corrente elettrica si comporta più o meno nello stesso modo, con la differenza che i suoi effetti non si vedono ad occhio nudo come accade per l'acqua.

La corrente elettrica ha tre grandezze fisiche universali che la descrivono:

- i Volt (sibolo V), la differenza di potenziale tra due poli;
- gli Ampere (simbolo I), l'intensità della corrente che scorre tra i poli;
- la resistenza OHM (simbolo R, omega greca maiuscola) il carico di lavoro applicato al circuito.

Ora analizziamo le tre grandezze singolarmente.

I Volt o differenza di potenziale:
Paragonando i Volt all'acqua, possiamo dire che corrispondono all'altezza della canna rispetto al suolo;
più in alto è la canna e più alta è la differenza di potenziale.

Gli Ampere:
Con lo stesso paragone dell'acqua, gli Ampere determinano la quantità d'acqua che cade (dimensione del tubo e quantità d'acqua che vi scorre).


La resistenza R, (OHM):
Questa grandezza è il rapporto tra la differenza di potenziale (V) e la corrente (I).
Se inserisco una strozzatura nel tubo dove passa l'acqua, avrò una corrente che diminuisce per effetto della resistenza generata dalla strozzatura. Per esempio se inserisco nel tubo una pala che aziona un mulino; questa è una fonte di resistenza che si trasforma in lavoro.

I Volt, gli Ampere e gli OHM sono sempre correlati attraverso la legge di OHM, fondamentale per comprendere i principi dell'elettricità.
Quindi possiamo dire che una forza è direttamente legata all'altra come evidenziato nella seguente formula:

Legge di OHM:

V=R"I La tensione è uguale alla resistenza moltiplicata per la corrente;
I=V/R La corrente è uguale alla tensione diviso la resistenza;
R=V/I la resistenza è uguale alla tensione diviso la corrente.

Corrente elettrica:
Immagine
18,42 KB

Nell'immagine è mostrato un semplice schema che aiuta a capire meglio le tre grandezze elettriche sopracitate.

Ora mi piacerebbe fare un esperimento teorico molto semplice; come si comporta il circuito se poniamo V (la tensione in Volt) ad un valore di 230 e R (la resistenza in OHM) a 0? Riformulo la domanda: quale sarà il valore di corrente I (Ampere) con questa configurazione?
A voi la risposta.

A questo punto mi fermo e consiglio a chi voglia intraprendere un percorso serio di sperimentazione con la corrente elettrica di procurarsi un buon tester o multimetro, anche portatile va bene.

Il tester è uno strumento in grado di misurare le grandezze elettriche citate e dal costo abbordabile. Diciamo che sui 30-40 euro se ne trovano di ottimi e molto precisi, scartate quelli mini da 5 euro che non vanno bene.
Un tester è per sempre ed è lo strumento base che non dovrebbe mai mancare per iniziare a familiarizzare con l'elettricità.

Se vi è piaciuto il post possiamo continuare a fare qualche semplice prova col tester per ampliare il discorso, magari coi led o i motori delle motrici e parlare anche della differenza tra corrente alternata e corrente contnua..


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Marshall61
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#2 Messaggio da Marshall61 »

Ciao Edgardo, molto bello il thread, se vuoi un mio parere direi proprio di continuare, molto interessante e sicuramente è un argomento che interessa a tutti anche solo per bagaglio culturale e di sicuro riferimento per il ferromodellista e poi lo spieghi in maniera esauriente e con un liguaggio semplice...... :wink: :cool:

Ciao, Carlo
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#3 Messaggio da Andrea »

Bravo Edgardo, l'argomento è di sicuro interesse.
Quando ti ho conosciuto ti sei definito uno "smanettone", questo mi è rimasto impresso.
Continuo ad avere dei seri dubbi sullìappropriatezza di tale definizione....
A mio avviso potresti scrivere un libro sull'argomento....
Ti seguiamo. :wink:
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#4 Messaggio da marioscd »

ottime spiegazioni "per cominciare", Edgardo. Altri post su questo argomento saranno senz'altro graditi. Anche io sono spesso tempestato da domande riguardanti i rudimenti base dell'elettricità e so quanto ostica possa essere la materia per colui che non è abituato a maneggiar fili, resistenze e tester...
Per aiutare ulteriormente i neofiti abbiamo realizzato alcune dispense (io e il nostro caro presidente, Saverio) che potrete scaricare, se interessati, presso il seguente link:
http://www.modellismopavese.com/html/le ... niche.html
Ovviamente le spiegazioni di Edgardo sono sempre estremamente utili e anche io stesso, se riuscirò, cercherò di aggiungere qualche altro elemento.

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#5 Messaggio da giuseppe_risso »

Edgardo, sono arrivato a metà e già mi era venuto mal di testa :cool:
:cool: :cool: :cool: :cool:


Scherzo :grin: :grin: :grin: :grin: :grin:
Finalmente mi tolgo un po' di ignoranza in materia. :wink:

Qui il livello delle lezioni cresce ogni giorno.
Bravissimo.

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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#6 Messaggio da Andrea »

giuseppe_risso ha scritto:
Qui il livello delle lezioni cresce ogni giorno.
Bravissimo.

Cosa ci vuoi fare Giuseppe... è un forum di smanettoni!

:cool: :cool: :cool:
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#7 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Grazie ma grazie a tutti! Siete molto gentili.

E' la prima volta che posto una cosa del genere.
Per Mario; il tuo link è molto interessante ed appropriato, racchiude in sè le risposte a molti dei problemi elettrici tipici dei plastici :grin:

Smanettiamo ancora un po' con la seconda parte: Corrente continua e Corrente alternata.
Qui ho condito il post con un documentario che sono sicuro vi piacerà.

A proposito, nessuno ha saputo rispondere al quesito sulla corrente!?
Dai che è facile :grin:

LA CORRENTE CONTINUA E LA CORRENTE ALTERNATA.

Nel post precedende abbiamo visto che la corrente elettrica è una forza che nuove gli elettroni all'interno di un materiale conduttore.
Questa forza, normalmente viaggia attraverso due poli chiamati "polo positivo" e "polo negativo".
In questo caso possiamo dire che si tratta di corrente continua.
La corrente continua è usata nelle batterie delle automobili o nei telefoni cellulari in quanto è una fonte di energia molto stabile.

La corrente alternata è un po' più complessa, in quanto non possiede una polarità vera e propria.
Nella corrente alternata i due poli (positivo e negativo) si alternano di continuo in un tempo di circa 50 volte al secondo.
Possiamo dire che in Europa, la corrente alternata è disponibile agli utenti nella seguente forma:
- 230 Volt, 50 Hz.
Dove Hz definisce la frequenza di oscillazione dei poli positivo e negativo.
La polarità si inverte 50 volte in un secondo.

Nei paesi oltreoceano Atlantico (USA) la corrente alternata è disponibile con valori differenti:
- 110 Volt, 60 Hz
La polarità si inverte 60 volte in un secondo.

In qualsiasi caso, sulle prese di casa abbiamo a disposizione una corrente alternata.

Perchè si usa la corrente alternata?
Nicola Tesla, grande mente visionaria e precursore dei tempi moderni lo aveva capito subito.
Per trasportare a grandi distanze l'energia elettrica, litigò con Mr. Edison (convinto sostenitore della corrente continua) il quale sosteneva che il suo metodo era il migliore.
Alla fine aveva ragione il Nicola, dimostrando che la corrente alternata poteva essere trasmessa a lunga distanza con minime perdite.
In sostanza la corrente continua, anche se più pulita, quando viene collegata a degli utilizzatori molto lontani ha molte perdite definite come "cadute di tensione".
La corrente alternata non subisce queste perdite come la corrente continua, nel senso che nonostante gli elettrodotti siano molto distanti dalla centrale elettrica, agli utilizzatori arriva sempre una corrente stabile e pressochè costante.


Un paio di link sulla storia del grande Nikola Tesla:

http://it.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla



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liftman
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#8 Messaggio da liftman »

Ottima guida Edgardo, e molto intelligente il paragone con l'idraulica che rende il tutto comprensibile anche a chi non ne sa nulla (No, Giuseppe, nessuno ha fatto il tuo nome [:o)] :cool: ) di elettricità!
Ciao!
Rolando

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Edgardo_Rosatti
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#9 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

liftman ha scritto:

Ottima guida Edgardo, e molto intelligente il paragone con l'idraulica che rende il tutto comprensibile anche a chi non ne sa nulla (No, Giuseppe, nessuno ha fatto il tuo nome [:o)] :cool: ) di elettricità!


Grazie Rolando :grin:
Gli elementi idraulici in generale si prestano molto bene per fare alcuni esempi con la corrente elettrica.

..

Qui la terza parte che parla del trasformatore e del quesito posto in precedenza:

IL TRASFORMATORE:

Il trasformatore è una macchina elettrica in grado di trasformare la corrente e la tensione.
Esso è composto da due bobine di filo di rame avvolte su un nucleo di metallo.
Per un fenomeno chiamato "induzione" avviene la trasformazione della corrente e della tensione tra una bobina e l'altra.

Schema elettrico del trasformatore:
Immagine
16,17 KB

La dimensione dei fili che compongono le bobine ed il numero di spire avvolte sul nucleo, determinano il grado di trasformazione.

Il trasformatore funziona solo in corrente alternata ed è sempre provvisto di un avvolgimento primario e di un avvolgimento secondario.
Questi avvolgimenti possono avere due forme geometriche ben definite:
Il toroide ed il solenoide.

Il solenoide è una forma a spirale che si sviluppa lungo un asse lineare, tipo una molla.

Il toroide è simile, ma il suo asse si sviluppa a cerchio. L'asse longitudinale della molla viene piegato fino a formare un cerchio perfetto.

Sull'avvolgimento primario, solitamente si applica la tensione della rete elettrica di casa, cioè circa 230 Volt CA.
Sull'avvolgimento secondario preleveremo una tensione alternata che potrà essere più bassa o più alta della tensione applicata sull'avvolgimento primario. Questo dipende dalla composizione degli avvolgimenti.

Il risultato è che la corrente (I) sarà sempre inversamente proporzionale al grado di trasformazione della tensione (V).
Cioè, se abbasso la tensione aumenta la corrente, se alzo la tensione diminuisce la corrente.

Il trasformatore non deve essere confuso con l'alimentatore, in quanto un trasformatore, come abbiamo detto, trasforma una corrente alternata.

Per realizzare un alimentatore in corrente continua, dobbiamo prima raddrizzare la corrente prelevata dall'avvolgimento secondario
del trasformatore e attraverso un ponte di diodi raddrizzarla per poi regolarla tramite un circuito elettronico chiamato appunto alimentatore.

Non entro nel merito di questi schemi, in quanto sono circuiti elettronici che anche se abbastanza semplici possono generare un po' di confusione nella trattazione di questo post. Dico solo che sono quelli che usiamo normalmente per far circolare i treni sui plastici o per alimentare le centraline elettroniche.

Concludo con la soluzione del quesito che chiedeva come si comporta un circuito semplice con una resistenza pari a 0 OHM.

Ebbene, in base alla legge di OHM, se la tensione è pari a 230 Volt e la resistenza è pari a 0 OHM, avremo che la corrente (I=V/R) sarà infinita.
Questo perchè non è possibile dividere nessun numero per 0.
I=230/0

Quindi ci troviamo di fronte ad un corto circuito e la corrente (I) tende ad avere un valore infinito.
In realtà questo non succede mai, in quanto è impossibile avere valori di corrente simili. Al massimo scatta il limitatore dell'ENEL per proteggere l'impianto elettrico. Tuttavia, se le correnti in gioco sono elevate, l'esperienza potrebbe essere spiacevole :?

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marioscd
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#10 Messaggio da marioscd »

aggiungo solo una piccola chiosa, a quanto scritto sopra: spessissimo si usa dire, riferendosi al fermodellismo analogico, che si usa "il trasformatore" (o il trafo) per alimentare il plastico. Sbagliato! i comuni "trasformatori" che si trovano in commercio, tipo i Roco, Fleischmann e altri, in realtà sono degli "alimentatori" in quanto essi forniscono principalmente la tensione continua regolabile ed invertibile per l'alimentazione dei treni e, spesso, forniscono anche una tensione ausiliaria di circa 15/16V in corrente alternata per l'alimentazione dei servizi, quali motori per gli scambi e/o illuminazione esterna. Quindi non sono "solo" dei trasformatori ma anche dei raddrizzatori (ovvero dei convertitori alternata/continua) e dei regolatori (ovvero con la possibilità di modulare la tensione in uscita da un minimo di quasi 0V fino ad un massimo di 12/14 V in continua) ed infine degli inversori (ovvero, grazie alla scala bidirezionale della manopola di regolazione sono anche in grado di "invertire" la polarità dell'uscita e quindi invertire il senso di marcia dei treni).

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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Edgardo_Rosatti
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#11 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Ottima aggiunta Mario,
nel mio post è appena citato quello che dici, giusto per non creare confusione, in quanto ho cercato di parlare del trasformatore puro e semplice e non dell'alimentatore.

Ciao e grazie
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Fabrizio
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#12 Messaggio da Fabrizio »

Ciao Edgardo. Bellissima idea quella di questo tread. Ho letto i riferimenti alla corrente alternata e continua. Aggiungerei qualche cosa e farei un confronto con il passato, presente e futuro.

Come ha detto giustamente Edgardo, l'utilizzo della corrente alternata è più diffuso principalmente perchè essa può essere trasportata per lunghe distanze con perdite minime. Vediamo ora perchè.

Quando una corrente continua attraversa un conduttore (i fili), parte dell'energia viene persa per effetto Joule (il filo si scalda). L'entità di questa perdita è proporzionale al valore della corrente che attraversa il filo.

Quando una corrente alternata attraversa un filo, oltre alla disspazione di calore per effetto Joule di cui sopra, si verifica un altra perdita. Infatti una corrente alternata che attraversa un filo genera un campo elettromagnetico variabile nel tempo. Questo campo elettromagnetico è in grado di indurre una tensione sul filo stesso che è attraversato dalla corrente e va ad opporsi al passaggio della corrente stessa generando perdite. In pratica, detta in maniera semplice semplice, è come collegare un generatore che si oppone al generatore principale, con il risultato che non si hanno più disponibili 230V, ma ad esempio solo 229. L'entità della perdita è proporzionale alla corrente che attraversa il filo.
Questo fenomeno è rappresentato nei circuiti elettrici con l'induttanza. L'induttanza esiste anche in corrente continua, ma ha effetto solo durante i transitori, ovvero quando la corrente continua varia di valore nel tempo.

Riassumendo

In corrente continua si ha una perdita per dissipazione di calore
In corrente alternata si hanno due perdite, una per dissipazione di calore e una per la presenza dei campi magnetici.

Quindi il trasporto di energia in corrente alternata è più svantaggioso del trasposto in corrente continua.

Ma allora Edgardo ha sbagliato? E io ho sbagliato dicendo all'inzio che affermava una cosa esatta? No.... e vediamo perchè.

Dobbiamo mettere in gioco il concetto di potenza. Per poter trasmettere una certa potenza (che si misura in watt) da un punto ad un altro abbiamo bisogno di una tesione V e una corrente I. La formula approssimata per calcolare la potenza è la seguente

P=V"I

Quindi per trasportare una certa potenza, ad esempio 100W, possiamo usare una alta corrente e una bassa tensione, per esempio 1V e 100A, oppure una elevata tensione e una piccola corrente, per esempio 100V e 1A. Il prodotto è sempre 100W.

Abbiamo detto che le perdite, sia in corrente continua che in corrente alternata, sono proporzionali alla corrente. Quindi, lavorando con alte tensioni e basse correnti, riduciamo le perdite. Ed ecco la chiave di volta. Come facciamo ad elevare, e successivamente ridurre, il livello di tensione. Usiamo il trasformatore. Il trasformatore però funziona solo in corrente alternata.... ed ecco svelato il mistero.

Utilizzando la corrente alternata ed il trasformatore è possibile adeguare semplicemente il livello di tesione alle necessità, ovvero l'energia viene prodotta ad un livello di tensione medio (6000-15.000-20.000V), successivamete con un trasformatore si alza il livello di tensione fino a 220.000-380.000V per immettere l'energia sulla rete di trasporto (linee in alta tensione, i tralicci). Lavorando con tensioni così elevate si può trasportare molta potenza (P=V"I) con una "piccola" corrente e con perdite basse (le perdite sono proporzionali alla corrente), successivamente al termine delle linee di trasmissione vengono posti altri trasformatori che provvedono (in vari step) ad abbassare il livello della tensione fino ai 230V che giungono nelle nostre case. Tutti questi passaggi di tensione non possno essere fatti in corrente continua, perchè in corrente continua il trasformatore non funziona.

Lo scenario sta però cambiando. Con il grosso sviluppo dell'elettronica di potenza sono stati costruiti dispositivi elettronici in grado di alzare ed abbassare il livello di tensione anche in corrente continua. Quindi è attualmente possibile trasmettere l'energia elettrica ad alte tensioni anche in corrente continua, dove sono assenti le perdite dovute ai campi magnatici. Sono infatti in costruzione i primi elettrodotti in corrente continua, denominati HVDC (hight voltage direct current) di cui uno dei più importanti proprio in Italia, tra Torino (Piossasco) e Grand Ile in Francia. Attualmente, per via dei costi ancora elevati, risulta ancora conveniente l'uso dei trasformatori in luogo degli elevatori/abbassatori di tensione in corrente continua (detti DC/DC converter)

Ritornando ad argomenti più "da plastico" avrete notato come i caribatterie dei cellulari e alcuni alimentatori per le centraline dei sistemi digitali (Hornby Elite in primis) si sono ridotti in ingombro e peso. Questo proprio perchè non sono più impiegati i trasformatori ma bensì proprio questi dispositivi elettronici per l'abbassamento/innalzamento del livello di tensione in corrente continua. Tali caricabatterie possono essere efficaciemente impiegati anche per alimentare le utenze in corrente continua che abbiamo nei nostri plastici, fermo restando l'adeguato livello di tensione in uscita e disponibilità di sufficiente corrente.
Fabrizio

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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#13 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Non posso che ringraziarti e farti i complimenti Fabrizio per l'ottimo intervento!
E' quel tocco che mancava alla discussione per aumentarne la qualità.
Ed era proprio quello che cercavo, nel senso di coinvolgimento per parlare della corrente elettrica in generale in maniera semplice.

Ciao
Ed
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#14 Messaggio da Fabrizio »

Figurati Edgardo, è sempre un piacere poter mettere a servizio di qualcosa le nostre conoscenze. Ottimo il paragone che hai fatto con l'idraulica, ricordo che nelle scuole superiori (ho frequentato prima un istituto professionale ad indirizzo elettrotecnico per poi proseguire al Politecnico) il professore di elettrotecnica usava molt spesso questo paragone. Arrivato poi al politecnico ho scoperto che il modello matematico utilizzato per descrivere i due fenomeni è lo stesso, cambiano solo i simboli. Come giustamente hai fattonotare il paragone idraulico è più intuitivo perchè il fenomeno è visibile. Il fatto di impartire delle nozioni, usando concetti legati all'intuitività, credo sia un ottimo modo per iniziare l'apprendimento.
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#15 Messaggio da claudioredaelli »

R non potrà mai essere zero pena la non esistenza del rapporto V/R
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#16 Messaggio da claudioredaelli »

ops! no avevo visto che era già data la risposta[:I][:I]
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#17 Messaggio da Fabrizio »

Visto che ho parlato di potenza, facciamo qualche approfondimento.

Le spiegazioni relative alla tensione (i volt) e la corrente (gli ampere) li avete già avuti da Edgardo. Abbiamo quindi ora tutti gli ingredienti per parlare di potenza. La potenza è il prodotto della tensione per la corrente, si misura in watt.

P= V"I [W]

è la quantità di energia che l'utilizzatore assorbe in un secondo. Ad esempio è sbagliato dire che un forno consuma 1000W. Il consumo del forno dipende da quanto tempo sta acceso, il consumo si misura in wattora (o meglio, in Joule, tuttavia in campo elettrico è usato il wattora o kilowattora 1kWh=1000Wh). Un forno che assorbe 1000W, usato per tre ore cosuma quindi 3000Wh, che sono quelli che pagate all'ente fornitore. Per ottenere quindi il cosnumo occorre moltiplicare la potenza indicata sull'apparecchio per il tempo che utilizziamo l'apparecchio.

E = P"t [Wh]

Torniamo ai problemi legati ai nostri plastici. Molto spesso viene chiesto se un certo alimentatore va bene per un determinato scopo, e viene dato il solo valore delle tensione di uscita, ad esempio 12V. Ecco.... sapendo solo il valore della tensione non si può dire nulla sul fatto che quell'alimentatore vada bene o no per fare qualcosa. Ciascun utilizzatore che abbiamo sul nostro plastico è infatti caratterizzato da due valori:

1- la tensione di alimentazione V
2a- la potenza assorbita P [W]
2b- la corrente assorbita I [A]

ho messo volutamente il punto 2a e 2b, in quanto nella maggior parte dei casi viene data la potenza, in casi più sporadici la corrente assorbita. Si passa da un dato all'altro tramite una semplice operazione matematica

P = V"I
I = P/V

Quindi per valutare se un alimentatore è adatto o no al nostro scopo dovremo verificare che la tensione di uscita sia UGUALE (e non minore o maggiore) a quella di tutti gli utilizzatori e che la SOMMA di tutte le potenze dei singoli utilizzatori sia INFERIORE (o al più uguale, ma mai superiore) a quella dell'alimentatore. Molto spesso per gli alimentatori viene data tesione V e corrente I massima di uscita. A questo punto per valutare se l'alimentatore è adatto possiamo calcolare la potenza erogabile facendo P=V"I oppure sommare le singole correnti degli utilizzatori e verificare che la somma sia inferiore alla massima corrente erogabile dall'alimentatore. E' bene tenere presente che se la potenza dell'alimentatore è superiore alla somma di tutte le potenze degli utilizzatori non si ha problema alcuno, l'alimentatore fornirà agli utilizzatori solo la potena necessaria. Non deve invece mai risultare il contrario, ovvero che la somma delle potenze degli utilizzatori sia superiore a quella dell'alimentatore.

Ad esempio su un plastico prevediamo di far circolare 3 locomotive, le locomotive funzionano in digitale e dai dati del costruttore sappiamo che assorbono 500, 600 e 850 mA. Sull'alimentatore della centralina leggiamo i valori V=15V e I = 3A. L'alimentatore va bene?

sommando le tre correnti 500+600+850 = 1950 mA = 1,95A cioè quasi 2A, l'alimentatore ne può erogare 3, tutto è ok.

Su un plastico dobbiamo collegare 15 lampioni e 20 lampadine per l'illuminazione delle case. Disponiamo di un alimentatore che eroga 12V e 1A.

Ciascun lampione deve essere alimentato a 12V e assorbe 0,1A
Ciascuna lampadina per le case è da 12V 3W

Per le tensioni non ci sono problemi, 12V eroga l'alimentatore e a 12V funzionano lampadine e lampioni

Ricaviamo la potenza assorbita da ciascun lampione P= V"I = 12"0,1 = 1,2W, per 15 lampioni sono 18W

le 20 lampadine assorbono 3"20 = 60W

la potenza totale di tutti gli utilizzatori è quindi 78W.
la potenza erogabile dall'alimentatore è P=V"I = 12"1 = 12W

L'alimentatore NON va bene.

La corrente totale assorbita dagli utilizzatori è I = P/V = 78/12 = 6,8A, servirebbe quindi un alimentatore in grado di erogare almeno 6,8A.

In questo caso è meglio usare dei led per l'illuminazione delle case :wink:

I discorsi fin qui fatti valgono rigorosamente per la corrente continua. In corrente alternata occorrerebbe introdurre alcuni concetti più avanzati, ma per i nostri scopi e anche per scopi ben al di sopra è da considerarsi corretta tale procedura anche in corrente alternata.
Fabrizio

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Edgardo_Rosatti
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#18 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Ottimo intervento Fabrizio, semplice ed efficace nello stesso tempo.
Mancava proprio una spiegazione sul concetto di potenza per completare il discorso sulle forze principali che riguardano la corrente elettrica in generale.

Le mie esperienze in questo campo sono da autodidatta e molte cose le ho imparate leggendo per anni la famosa rivista Nuova Elettronica.
Credo sia l'unica che conosca a vantare un certo stile nei suoi articoli.

Ciao
ED

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Edgardo_Rosatti
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#19 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Andiamo avanti :grin:

GLI INTERRUTTORI, I DEVIATORI, ED I COMMUTATORI.

Gli Interruttori:
Un interruttore è un dispositivo meccanico che interrompe o lascia passare manualmente la corrente elettrica che scorre su un filo..
Solitamente è un pulsante o una piccola levetta che aziona un meccanismo in grado di collegare tra loro due fili.

Se paragonato ad un dispositivo idraulico è come un rubunetto che aprendosi e chiudendosi regola l'afflusso dell'acqua.
Un rubinetto, quando è aperto fa passare l'acqua nel tubo, quando è chiuso la interrompe.
Un interruttore, quando è chiuso fa passare la corrente e quando è aperto la interrompe.
Questo è importante, in quanto, anche se vi sono molte analogie tra corrente elettrica e idraulica, i concetti di "aperto" e "chiuso" sono inversi tra loro.
Un interruttore, quando è aperto, non fa passare la corrente perchè i contatti al suo interno non si toccano.

L'interruttore è presente in tantissimi dispositivi elettrici di uso comume. Per esempio per accendere e spegnere una lampadina, un forno o una lavatrice. Anche un'auto viene avviata tramite un interruttore, posto nel blocco della chiave di accensione.

Interruttore unipolare e multipolare:
Quando si ha la necessità di interrompere la corrente su un unico filo, normalmente si usa un interruttore unipolare.
Al contrario, quando si deve interrompere la corrente su due o più fili, vengono usati interruttori multipolari.
Essi possono essere del tipo; bipolare per interrompere la corrente su due fili contemporaneamente.
Tripolari per tre fili; quadripolare per quattro, eccetera. Il meccanismo è sempre lo stesso e quando premiamo il pulsante interrompiamo o meno il passaggio di corrente contemporaneamente su due o più fili elettrici.

Interruttori:
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17,37 KB

I Deviatori:
Un deviatore è la logica evoluzione dell'interruttore.
Esso è paragonabile ad uno scambio o deviatoio ferroviario. Cioè è in grado di deviare la corrente su due fili, così come uno scambio devia il transito di un treno su due binari.
Il meccanismo è molto simile a quello dell'interruttore.
La differenza sta ne fatto che nel deviatore non esiste una vera e propria condizione di acceso o spento.
Questo perchè quando il deviatore "devia" la corrente, ha un contatto chiuso ed uno aperto che possono alternarsi in base al comando che viene impartito.
Il deviatore, al contrario dell'interruttore, spegne un circuito e contemporaneamente ne accende un'altro.

Anche qui, come per l'interruttore, esiste il concetto di unipolare e multipolare.

Deviatori:
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18,58 KB

I Commutatori:
Il commutatore è la somma di diversi interruttori e/o deviatori combinati tra loro per ottenere particolari distribuzioni della corrente. Non so se questa definizione è proprio corretta.
Qui, il concetto di unipolare e multipolare cambia un poco, in quanto un commutatore, essendo un meccanismo in grado di effettuare diverse combinazioni, può essere sviluppato in molti modi.

L'esempio più semplice è quello del commutatore rotativo ad una o più vie.
Un perno viene ruotato manualmente e muovendosi su un certo numero di posizioni distribuisce la corrente sul polo di uscita selezionato.
Le vie sono i poli di entrata, mentre le posizioni corrispondono ai poli di uscita.
Per esempio, un commutatore a 3 vie e 5 uscite, distribuisce la corrente proveniente da tre fili, indirizzandola a 5 uscite. Ogni via avrà cinque uscite indipendenti.

Commutatore:
Immagine
14,46 KB

Spero che le immagini allegate possano chiarire meglio il funzionamento di questi componenti. In qualsiasi caso, se qualcuno volesse replicare aggiungendo descrizioni più dettagliate ne sarei felice.

Per gli utilizzi pratici rimando la discussione ad un eventuale prossimo post.
In anteprima posso dire che fino a qualche anno fa, le locomotive elettriche usavano un sistema di commutatori elettromeccanici basati sui pricipi qui citati per il sistema di avviamento. A dire il vero vengono usate ancora oggi, ma stanno per essere gradualmente sostituite con i più moderni sistemi chopper o inverter di tipo elettronico.

Ed
ED

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claudioredaelli
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#20 Messaggio da claudioredaelli »

bellissima questa discussione che mi fa ricordare i tempi della scuola superiore (purtroppo più di 40 anni fa).
una domanda: se alimento il plastico con due alimentatori uguali, si raddoppia solo la potenza erogata o ..?
Claudio

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Fabrizio
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#21 Messaggio da Fabrizio »

Ottimo lavoro Edgardo.

Il collegamento di due alimentatori al medesimo circuito può essere eseguito ma occorrono dispositivi studiati per il singolo caso. Non si devono MAI COLLEGARE AD UN MEDESIMO CIRCUITO DUE ALIMENTATORI, ne uguali ne diversi, senza appositi dispositivi di interfaccia. Piccole differenze di tensione in uscita dagli alimentatori portano alla circolazione di correnti che si richiudono ad anello causando diversi inconvenienti, che possono portare anche a danni gravi. Mai collegare due alimentatori analogici con manopola di regolazione della velocità ad un medesimo circuito. Le tensioni di uscita saranno sempre diverse e si innescheranno i fenomeni prima spiegati. Non è possibile il collegamento in serie di due alimentatori. Al fine di aumentare la potenza disponibile sul circuito è possibile collegare in parallelo due alimentatori, ma servono appositi dispositivi studiati per il caso. Il dispositivo di regolazione della tensione finale sul circuito alimentato va installato a valle del collegamento in parallelo. E' comunque una pratica da evitare riservata agli esperti del settore.
Fabrizio

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Andrea
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#22 Messaggio da Andrea »

Eurostar ha scritto:
E' comunque una pratica da evitare riservata agli esperti del settore.

Giuseppe... si parla di te! :cool: :cool: :cool: :cool: :cool:
Scherzo... devo dire che siete veramente ferrati, potreste scrivere un libro!
Già lo state facendo... :wink:
Grazie.
Andrea - “I fermodellisti sono tanti e legati da un'amicizia sincera, che esplode in una cordialità ormai rara nel mondo rumoroso ed incerto di oggi”. La valle incantata

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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#23 Messaggio da fede.1997 »

Ottima idea pubblicare questa guida, penso che questo topic sia molto utile: molte cose si sanno fare praticamente, ma in molti casi non se ne conosce la relativa teoria.
Federico

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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#24 Messaggio da Fabrizio »

Edgardo_Rosatti ha scritto:

........

Le mie esperienze in questo campo sono da autodidatta e molte cose le ho imparate leggendo per anni la famosa rivista Nuova Elettronica.
Credo sia l'unica che conosca a vantare un certo stile nei suoi articoli.

Ciao


Se ti interessa in questo link c'è tutto il materiale che riguarda la base dell'elettronica di potenza. Ci sono i convertitori DC/DC di cui parlavo, ci sono gli inverter e altre cose. Io ho usato questi per studiare.

http://www.dei.unipd.it/~pel/Elettronic ... riale.html

Ciao

Fabrizio
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taratrice
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Re: La corrente elettrica (elettricità)

#25 Messaggio da taratrice »

L'interruttore funge da guardiano per la corrente e ovviamente e' in grado di prevenire un sovracarico esterno mandando cosi' il segnale al deviatore che il nome stesso ti fa capire che serve proprio a deviare la corrente.Per quanto riguarda le resistenze,esse servono a dissipare la corrente nel circuito in questione attraverso un conduttore ''il rame''.Il fatto che devi usarle con dei led e' perche' il led e' un indicatore ottico che ti permette di capire quand'e' che la bobina(resistenza) sta dissipando la corrente nel circuito...es.se il led e' acceso vuol dire che c'e' presenza di corrente,se il led e' spento vuol dire che non c'e' presenza di corrente...la corrente c.c (corrente continua...continue corrent) e la corrente a.c (corrente alternata..alternative corrent),la c.c manda al circuito una corrente dissipata tra le due bobine inserite in serie fra loro,mentre la a.c manda una corrente dissipata tra le due bobine che si alternano fra loro e quindi dovresti avere una corrente ad impulsi.Per quanto riguarda i Volt sono la tensione presente nella corrente(ci tenevo a precisare perche' hai parlato di potenziale...e il termine potrebbe far confondere con la potenza che sono i watt quindi meglio attribuire il termine piu' comune ossia la presenza di tensione nel circuito) gli Ampere invece che come hai detto tu sono l'intensita' di corrente che attraversano un circuito,venendo definita corrente nominale. E gli ohm dome hai detto tu sono carichi di lavoro (resistenze)...ora ragionando sul tuo discorso...se tu hai 230V e una resistenza pari a 0....la tua corrente nominale dovrebbe essere intorno ai 2A.Infatti se avresti avuto una resistenza di 2ohm la tua inom sarebbe dovuta essere di 1,15A...ma essendo che hai la resistenza pari a 0 la inom e' quindi di 2,3 A.E sinceramente non so come potresti svolgere il tuo lavoro con una resistenza pari a 0...in pratica fai lavorare corrente e tensione insieme senza dissiparle...quindi il risultato potrebbe essere un sorto circuito...si ingarbuglierebbe tutto...questo e' il mio ragionamento,posto sul fatto che ci lavoro in queste cose....(rele',interruttori ecc...)...fammi sapere se il discorso coglie perche' sono curiosa...grazie mille!ps...sono una donna quindi un po' di pazienza.
Ines

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