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A chi si intende di caffettiere

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SteaMarco
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A chi si intende di caffettiere

#1 Messaggio da SteaMarco »

Per me il modellismo ferroviario è FS, ( scala TT meglio oppure N in Z sarebbe magia). :grin:
non che le altre amministrazioni mi abbiano fatto qualcosa e che non sono evocative,
non entusiasmano il me il bambino che ero e adulto che sono.
Premesso questo non mi sono ancora dato al 100% a questo hobby perchè cercavo
un muso nero che si potesse italianizzare, secondo voi questa quà
Si potrebbe trasformare in GR 740? Oppure esiste una tabella di conversione?
Insomma la cosa secondo me più difficile da fare a mano sono le ruote e i cinematismi...

Grazie Marco


Marco - Non è il mezzo che fà la differenza ma l'uomo

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roy67
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Re: A chi si intende di caffettiere

#2 Messaggio da roy67 »

Marco, devi... Dovresti.... iniziare a fare un po' di modellismo, prima di pensare di autocostruire o modificare un modello.

Inizia con il montare un kit, poi lo elabori in rotabile "non in commercio", esemplare unico e, sopratutto, ben fatto. Poi puoi iniziare a modificare un modello commerciale, acquisti una locomotiva e la elabori in "riproduzione dell'esemplare Gr xxx".

Allora, e solo allora, se il risultati raggiunti ti soddisfano, puoi andare "oltre".

Non devi chiedere ad altri se sei capace.
Devi sentirti nelle mani la voglia di farlo e basta!

Questo è il modellismo!!!!

Io ho acquistato un Br 50 Dr dellsa Fleischmann e l'ho trasformata in Rh 50 ÖBB, aggiungendovi le luci biellismo... poi ho pubblicato agli amici ciò che avevo fatto.

Un altro consiglio da amico che voglio darti è questo:
Nessuna locomotiva tedesca od austriaca può essere modificata in "italiana" a meno che non fosse una "preda bellica" oppure "riparazione danni di guerra". Le locomotive italiane sono uniche ed insostituibili, per quanto più semplici delle tedesche/austriache.

Inizia a fare modellismo... Inizia a fare qualcosa!!!

Costruisci una "ruspa" e pubblica come hai fatto!!!!
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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v200
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Re: A chi si intende di caffettiere

#3 Messaggio da v200 »

Modificare o Autocostruire non è proprio uno scherzo da poco,
Occorre iniziare per gradi con cose piccole per prenderne la mano con misure, attrezzi e colori quindi partire con autocostruzioni di mezzi od oggetti in plasticard attinenti al mondo ferroviario.
Una volta comprese le procedure tecniche per fare i lavori iniziare a raccogliere più documentazione possibile su un modello dove fare alcune modifiche più a livello estetico che meccanico per iniziare a fare un progetto e poi dopo molti lavoretti medio semplici dedicarsi a una autocostruzione integrale sfruttando parte di loco esistenti e la documentazione raccolta.
Per le autocostruzioni una buona parte di investimento pecuniario rimane la documentazione senza di essa non si fa nulla persino per il progetto più semplice, in vari miei progetti di conversioni mezzi militari o scultura di figurini il primo passo è stato documentarmi è il più delle volte mi ha permesso di valutare se a portare a compimento il lavoro.
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

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SteaMarco
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Re: A chi si intende di caffettiere

#4 Messaggio da SteaMarco »

Ottimi suggerimenti...

Ora sono quasi alla fine del montaggio del mobile del Salotto... Che devo fare mi tocca, come qualcuno che imbiancava la casa! HAhaha!

Per ora mi dò ai deviatoi , sono andato oltre al primo, ne ho fatto un'altro e sono a metà opera con un deviatoio lungo come suggeritomi.... :grin:

Forse ci vedremo presto il prossimo mese. Marco
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roy67
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Re: A chi si intende di caffettiere

#5 Messaggio da roy67 »

Ecco. Vedi?!

l'importante è non sovrapporre mai tanti lavori.
Un lavoro s'inizia e si finisce.. se il locale dedicato al modellismo è piccolo. Altrimenti si occupa spazio inutile.. :wink:

Un altro consiglio è quello di studiare la storia delle locomotive. Almeno quelle italiane sarebbe un buon inizio, ricordando che i maggiori ed importanti progetti furono "stranieri".
Sto preparando una bella discussione proprio relativa all'argomento, ma è ancora presto. Bisogna studiare per "spiegare" e raccontare bene le cose. :wink:
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Giacomo
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Re: A chi si intende di caffettiere

#6 Messaggio da Giacomo »

Il problema grosso delle vaporiere italiane è che hanno, se non tutte quasi, dei rodiggi "particolari", nel senso che anche se, per esempio, è una Pacific, in realtà a guardare bene non è identica a una Pacific tedesca o francese, magari di poco, pochissimo, ma è diversa, e se vuoi fare un modello preciso è un guaio.... certo nelle scale piccole, come la N e, ancor di più la Z certe diversità si riducono a decimi di millimetro, però chissà perchè si notano... devo dire per la verità che io, al momento che deciderò di portare avanti una vaporiera italiana in N non mi farò grossi problemi e cercherò il rodiggio commerciale più vicino senza stare a guardare i decimi... con buona pace dei "contachiodi"... certo almeno il diametro delle ruote dovrà essere almeno compatibile, però non mi voglio fasciare la testa.... Roy e Roby hanno ragione, poi, per quanto riguarda la documentazione, è indispensabile.... a tale riguardo pare che la Fondazione FS sia abbastanza disposta a fornire disegni e schemi agli appassionati, a me per esempio ha fornito le piante della stazione di Montepulciano (qui in provincia di Siena), però devo dire che erano due foglietti soli... per una loco non so quale possa essere la procedura.... ho in merito di informarmi, al prossimo Model Firenze, dato che abbiamo il patrocinio spero che si presenti qualcuno... e nel caso lo tedierò non poco..... :grin: :grin: :grin: :grin: :grin:
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red
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Re: A chi si intende di caffettiere

#7 Messaggio da red »

L' unica cosa che vedo di italianizzabile nel catalogo TILLIG scala tt è la classica T3 al vero presente in Italia presso diverse ferrovie concesse ( società Veneta, Ferrovia Torino Norn, Ferrovia alta Valtellina, Ferrovia Massa Marittima Follonica ecc....) L' altra locomotiva ha un rodiggio che potrebbe prestarsi alla realizzazione di una 735 anzichè di una 740. e questo per la distanza tra il primo ed il secondo asse accoppiato, ma le 735 non avevano il tender a tre assi, e poi credo proprio che la motorizzazione sia sul tender. In ogni caso occorre procurarsi disegni in scala e confrontare i dati dimensionali con quelli del modello che si vuole usare quale base per rodiggio e motorizzazione.
Pietro

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SteaMarco
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Re: A chi si intende di caffettiere

#8 Messaggio da SteaMarco »

Rieccomi,

grazie ragazzi, come inizio non sarebbe male la 735... Ero più affezzionato alla 740 perchè la "mandava" mio suocero e me ne ha raccontati di racconti appassionati... Se l'avesse usata la 735 perchè no? :grin:

Comunque sia io non ho e non posso aver fretta, Marco :wink:
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