I Quaderni del Bollettino FIMF

[ho_master]

Mi permetto di aprire una apposita discussione in cui si possa trattare di tutti gli aspetti che potrebbero riguardare l'eventuale pubblicazione di uno o piu' volumi cartacei di argomento tecnico a cura di Soci FIMF, come auspicato in altro topic.

E' un'area di brainstorming dove ognuno puo' esporre liberamente le sue idee in quanto non c'e' nulla di operativo, al momento.

Come vedete, apro io le danze proponendo un titolo per la collana con chiaro riferimento alla FIMF e al Bollettino, ma chiarendo subito che, a mio giudizio, non si tratterebbe di pubblicazione periodica e non verrebbe curata dalla Redazione del Bollettino .

Lascio spazio a voi per quanto riguarda contenuti, formato, tecniche di editing etc, mentre mi voglio concentrare su una forma di editoria che ci eviti investimenti e magazzino, nonche' occuparci della distribuzione, visto che e' piu' appagante dedicarsi ai nostri treni che fare il magazziniere.

Come primo approccio ho approfondito l'offerta di CreateSpace
grazie alla quale stampa e distribuzione sono a carico di Amazon, anche per una singola copia: in altri termini noi rendiamo disponibile il pdf, definiamo formato, materiali e prezzo d'acquisto e il pubblico compra tramite Amazon, forse la piu' grande libreria virtuale al mondo.
Non ci si guadagna praticamente nulla, ma non si investono soldini !

Invito chi ha tempo e se ne intende a dare un'occhiata e a suggerire forme alternative di stampa e distribuzione.

I Quaderni avrebbero la funzione di integrare il Bollettino con quelle rubriche che lo spazio tiranno non permetterebbe di pubblicare dedicate di volta in volta ai neofiti, agli scafati, ai curiosi etc, concentrandosi su tecniche e materiali con linguaggio semplice e didattico.

Sto mettendo insieme tanti concetti per impostare il progetto: piu' avanti divideremo il progetto in sottosezioni.

Ci vorrebbe un elenco degli autori disponibili, dei materiali gia' utilizzabili, un progetto editoriale, un comitato di redazione e cosi' via.

Possiamo continuare a discuterne qui sul Forum nella fase di Startup per poi creare un'area dedicata sul Sito quando cominceremo a fare sul serio.

Se non ci riusciremo avremo comunque dedicato qualche ora a sognare qualcosa di mai fatto.

Per curiosita' date un'occhiata ai Quaderni di Modellismo della FFMF : non sono la stessa cosa che ho in mente, ma danno un'idea di cosa si puo' fare.

Ci vediamo qui per continuare la discussione

Antonello Lato

[marioscd]

come già detto altrove, previa discussione con il resto dei soci del CMP, noi eventualmente potremmo mettere a disposizione del progetto il materiale tecnico che da anni abbiamo reso scaricabile dal nostro sito (schede tecniche) più eventualmente altro nuovo.
Sono anche disponibile a lavorare su impaginazione e struttura, se è il caso.

ciao

[sma835_47]

Nessun problema a partecipare sia per la stesura che per l'impaginazione o altro.
Ciao
Saverio

[ho_master]

Cerchiamo di mettere insieme i titoli degli articoli di un ipotetico numero zero, fra materiali gia' esistenti e ipotesi di collaborazioni volontarie.

Pensando gia' a ulteriori numeri a me piacerebbe trattare di plotter da taglio, pantografo CNC amatoriale e stampa 3d su piu' articoli trattando espressamente anche dei materiali impiegati.

Altra serie di articoli potrebbe essere quella realizzata dll' Ing. Regazzoli attualizzata alle macchine in commercio oggi e alle nuove tecnologie.

Non postiamo articoli qui sul Forum per non rovinare la sorpresa ! Troviamo insieme i meccanismi operativi

Antonello Lato

[ho_master]

Ho verificato la possibilita' di stampare il nostro ipotetico libro su un servizio online come http://ilmiolibro.kataweb.it/.

Una volta realizzato il capolavoro si ha l' obbligo di acquistare solo la prima copia
dopo di che si fissa il prezzo di vendita e si comunica al pubblico la possibilita'
di acquistarlo online ( pubblicita' sul Sito, su Facebook, sul Forum, Bollettino, passaparola . . .)

Un volumetto di 100 pagine a colori con copertina morbida formatp 145x225 mm
verrebbe venduto a 12 Euro. Non ci si guadagnerebbe un centesimo, ma l'investimento sarebbe pressoche' nullo senza obbligo di scorte ed oneri di gestione/spedizione.

Ho in mente qualcosa di simile all'ultimo Manuale della DueGi.

Una ipotesi del genere si baserebbe sul totale volontariato degli autori
che porterebbero lustro alla Federazione e avrebbero la soddisfazione
di aver partecipato al progetto .

La base per partire e' disponibile. Vogliamo mettere insieme il Comitato di Redazione e un progetto editoriale ?

Si potrebbe ipotizzare di debuttare nel secondo trimestre 2016.

Per discussione

Antonello Lato

[Alessandro Giglio]

Credo che l'iniziativa di Antonello sia lodevole e vada premiata con tanti contributi da parte di tutti gli appassionati. Sarebbe interessante ad esempio vedere pubblicate tutte quelle diavolerie che i fermodellisti si inventano per risolvere grandi e piccoli problemi quotidiani, o tutti quei lavori più tecnici come l'uso dei materiali, delle colle , delle vernici, della fotoincisione anche per soddisfare le necessità di chi si avvicina al fermodellismo come abbiamo potuto constatare in questi giorni con nuovi ingressi...e tutti giovani.
Si dovrebbe pensare a tutti gli articoli che per lunghezza o complessità di esposizione non possono trovare il giusto spazio sul Bollettino, o anche una raccolta di vecchi articoli, tra i più significativi e di una certa importanza, da poter ripubblicare.
Dei quaderni fatti dai fermodellisti per i fermodellisti.
I volontari si facciano avanti che c'è gloria per tutti gli uomini dotati di buona ....volontà.
Alessandro

[Dario Romani]

Il primo manuale che serve è una introduzione alla costruzione di un plastico ferroviario, per scala HO o TT o N.
Gli inglesi e gli americani li rendono disponibili quasi gratis.
Come è noto, nella prassi anglosassone, i disegni dei plastici sono fatti con una griglia uguale a un piede o 12 pollici o 30 cm per HO, 8 pollici o 20 cm per TT, 6 pollici o 15 cm per N.
Si prescinde dal consigliare un armamento, anche se vanno fatti presenti quelli disponibili nelle tre scale.
Serve un manualetto in italiano che si possa vendere a 5 euro o meno.

[ho_master]

Con 6 Euro vien fuori un manualetto di 50 pagine in bianco e nero.

Ci si potrebbe ispirare al manuale dei tracciati di Briano.

Antonello

[carlo mercuri]

Con 6 Euro vien fuori un manualetto di 50 pagine in bianco e nero.

Ci si potrebbe ispirare al manuale dei tracciati di Briano.

Antonello

Questo.......

Immagine:

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[Dario Romani]

E' quasi quello che penso io, nel senso che non vorrei sommergere il "Neo-fermodellista" in una trattazione di tracciati, ma esporgli un po' di tutto e ... molto di poco , in sedici pagine, una pubblicazione che costi veramente poco a chi la fa e a chi la legge.
Ci deve essere soprattutto un invito a rivolgersi di persona o sul web ai Gruppi della FIMF, alle associazioni GasTT e ASN ed altre, a negozianti-SPONSOR per intavolare un approccio serio al Fermodellismo.
Bisogna anche pensare ad un DVD alternativo alla carta stampata con la lista dei siti web consigliati dei Gruppi, delle Associazioni e dei negozianti che facciano da SPONSOR.
Forse per prima cosa, bisogna cominciare a cercare gli SPONSOR tra i negozianti, perché è per loro una questione VITALE: la propaganda del Fermodellismo tra le giovani generazioni.
Noi tutti conosciamo bene i Negozianti che possono essere sensibilizzati a questa campagna.

[Dario Romani]

PS
HO in alta considerazione il punto di vista dei negozianti.
Un appassionato negoziante di Roma mi ha detto che aveva proposto ad una Casa Modellistica l'inserimento negli START-SET (venduti in catene di negozi generici) di un volantino con gli indirizzi dei negozi specializzati, dove poter proseguire l'esperienza del Fermodellismo, che altrimenti è destinata ad arenarsi. La risposta fu che non era possibile favorire la concorrenza di diversi generi di commercianti.
Serve quindi l'approccio che ho suggerito io, e che preveda la partecipazione di vari SPONSORS.

[Alessandro Giglio]

A proposito dei quaderni sui tracciati, come costruire un plastico, l'impianto elettrico, troppo spesso, a mio giudizio, si commette sempre un grossolano errore di presunzione: so fare tutto! Parlo in maniera molto generica, però diciamo la verità quante volte abbiamo visto degli impianti da "orrori" ? Ne volete un esempio? Il mio! Quanti errori che ho fatto, nati soprattutto dalla fretta di finirlo. Sono 30 anni che ci lavoro anche se nel passato per ragioni di lavoro ho abbandonato il fermodellismo, ma nella fretta di recuperare ho commesso diversi errori.
Primo: il telaio. Dovrebbe reggere, credo di averlo fatto robusto....e invece no con il tempo mi sono accorto che sul plastico ci va tanta ma tanta roba e che il peso diventa poi considerevole, e per necessità di movimento le gambe hanno le ruote ed è un piacere vederle oscillare, quindi lavoro di rinforzo. Meglio il piano compatto o a nido d'ape? Credendolo più sicuro e robusto ho scelto il piano intero, era meglio se ci avessi pensato prima!
L' impianto elettrico: va bene saranno 4 fili.... il mio impianto 460 x 260 in scala N è digitalizzato e manovrato con il Windigipet e i fili sono: 53 moduli di retrazione che per otto contatti sono 424 fili, 140 tra scambi e segnali che per tre fa 420 e 20 sgancia vagoni, che fa ancora 40 fili totale 880, più i cavi di tensione dai booster (6) vi lascio immaginare cosa c'è sotto il piano del plastico.
Un suggerimento dedicato soprattutto a chi si accinge alla costruzione di un impianto: meglio iniziare con un piccolo impianto "scuola" dove magari gli errori sono sempre rimediabili, così come la stesura dei fili, meglio iniziare con pochi cavi, ancora meglio un impianto a sviluppo temporale costruito ed ampliato nel tempo, meglio ancora cimentarsi in un modulo.
Altro grande problema personale: ho sempre lavorato da solo, non per scelta ma per costrizione, e questo è un grande male, ecco perché sono uno strenuo sostenitore dell' associazionismo, nel lavorare in gruppo, nello scambiarsi idee e raccogliere esperienze.
Ecco perché secondo me ben vengano i quaderni anche monotematici, anche perché non dimentichiamoci di un altro grande problema: Dario accennava ai negozianti, ma ci sono ancora i "vecchi negozianti" capaci di dare validi suggerimenti?
Purtroppo l' avvento dell' informatica ci ha indotto di starcene comodamente a casa e comprare sul web prodotti che magari non conosciamo bene ma meno cari. Avevo prenotato ad un negozio in Lombardia degli accessori che qui a Napoli non trovavo, accessori pagati e mai ricevuti perché il negozio non esiste più, Modellismo ferroviario di Silvia Marchione di Cuggiono.
Sui vecchi Bollettini FIMF Gino Bechi aveva lanciato un'iniziativa "Qualcuno domanda? Chi sa risponde" sarebbe bello riaprire questa finestra anche sul forum o sui quaderni, anche a giovamento dei giovani fermodellisti.
Vogliamo accennare al digitale? Purtroppo sono un autodidatta perché non esiste un manuale completo su questo argomento, bisogna raccogliere tantissime informazioni, non sempre corrette perché su alcuni forum liberi ci scrivono corbellerie fantastiche, e cercare di trarre delle conclusioni, a volte molto personali. Secondo me c'è tanto da fare e recuperare tutto il tempo perso negli anni passati, ma per fortuna ci sono alcune realtà, non faccio i nomi per non esaltarvi troppo!!!!, che stanno dando un grosso contributo allo sviluppo di un fermodellismo serio e corretto, avanti a tutto vapore!
Tante parole per sottolineare che c'è sempre da imparare e guai a sentirsi "fermodellista perfetto" e poi il dialogo ed il confronto sono due parametri irrinunciabili, e confesso che a me fa tanta tristezza dover lavorare da solo, mi sembro un carbonaro, purtroppo è così!.
Grazie per la vostra attenzione.
Alessandro.