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Viaggio: Torino - Taranto

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Moderatore: Fabrizio

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Fabrizio
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Viaggio: Torino - Taranto

#1 Messaggio da Fabrizio »

Ciao a tutti, vi riporto il resoconto di un viaggio effettuato tra Torino e Taranto. Un po' lungo, quindi ricordatevi di volta in volta dove siete arrivati se volete leggerlo in più volte :wink:

Ciao a tutti

Fabrizio

Quest’anno il consueto viaggio della stagione invernale si svolgerà nei giorni 2-3-4 gennaio 2013 sull’itinerario Torino – Napoli – Taranto –Bari – Roma, per una percorrenza totale di 2515 chilometri.

Il 2 gennaio percorrerò l’itinerario da Torino a Napoli. Per raggiungere Napoli utilizzerò il treno italo 9931 in partenza da Torino Porta Susa alle 11:42. Il convoglio è l’AGV n° 25 di Nuovo Trasporto Viaggiatori. Il treno parte dalla stazione di Torino Porta Susa, una stazione recentemente ricostruita e ancora in cantiere. La stazione si presenta moderna e funzionale, ben servita dai mezzi pubblici e collegata direttamente alla linea della metropolitana di Torino. Pochi minuti prima della partenza il convoglio viene portato in stazione, prendo posto nella vettura n°3, ambiente Prima. Il convoglio si presenta in ordine e pulito, i sedili non sono eccezionalmente comodi, disposti nella maggior parte dei casi a correre su modulo singolo o doppio. Gli interni hanno un aspetto molto moderno anche se non molto elegante, con colori freddi. La partenza avviene in orario alle 11:42. Appena usciti dal nodo di Torino il treno si immette sulla linea AV per Milano, raggiungendo molto rapidamente i 300 km/h. La ripresa del convoglio è davvero eccezionale, molto rapida e quasi fastidiosa, appena è possibile accelerare in breve tempo si raggiunge la massima velocità. Il tempo è nuvoloso e nell’alta pianura padana domina la foschia. Dopo circa 40 minuti di viaggio raggiungiamo Milano. Sono previste fermate a Milano Porta Garibaldi, Milano Rogoredo, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Tiburtina. L’arrivo a Napoli Centrale è previsto per le 17:05. La frequentazione è buona e quasi tutti i posti a sedere sono prenotati. In ambiente Prima e Club viene effettuato, dopo ogni fermata, il servizio di benvenuto con distribuzione di snack e bevande. Non è previsto il servizio di ristorazione in carrozza dedicata, sono disponibili distributori automatici di snack e bevande. Durante l’attraversamento di Bologna, con la relativa sosta, accumuliamo 35 minuti di ritardo. Superata Bologna ci dirigiamo verso Firenze e quindi Roma, dove arriviamo con 25 minuti di ritardo. Il treno è stabile e silenzioso, anche se talvolta si avverte qualche moto di serpeggio. Il tempo si mantiene sempre nuvoloso e a tratti piove. Giungiamo a Napoli Centrale alle 17:30, con 25 minuti di ritardo. Il servizio offerto da “italo” è sicuramente di buona qualità e conveniente, i treni utilizzati sono moderni e funzionali, anche se non eccezionalmente comodi. Il tempo di percorrenza tra Torino e Napoli è di 5 ore e 20 minuti, le fermate sono 5. Per quel che riguarda le doti tecniche del convoglio ciò che si nota maggiormente è l’elevata accelerazione di cui questi elettrotreni sono capaci.


Il giorno 3 gennaio percorrerò l’itinerario da Napoli a Taranto, successivamente raggiungerò Bari. Per raggiungere Taranto utilizzerò il treno Intercity 701 Roma T.ni – Taranto, in partenza dalla stazione di Napoli Centrale alle 8:55. Il treno giunge in orario da Roma, al traino di una E402B in livrea di origine. In composizione 4 carrozze tipo Z revamping progetto 901 “Eurostarcity”, tre in livrea XMPR e una in livrea Eurostarcity. Il treno effettua servizio di sola seconda classe. Le condizioni di ordine e pulizia del convoglio sono solo sufficienti. A Napoli avviene l’inversione di marcia e il cambio della locomotiva, viene agganciata in testa la E444 – 086. Il treno parte in orario da Napoli Centrale e si immette sulla linea a monte del Vesuvio. Così come obbligatorio dal 1° gennaio 2013, tutte le carrozze sono dotate di lateralizzazione per la gestione dell’apertura delle porte, la locomotiva è stata dotata di apposti spinotti e i cavi sono correttamente collegati. La frequentazione non è delle più elevate, a parte la carrozza 5, tutte le altre risultano semivuote. Al posto sono disponibili tavolini e prese elettriche. Ripartiti da Salerno raggiungiamo Battipaglia, dove effettuiamo la fermata e attendiamo l’incrocio con un treno regionale proveniente da Potenza. Ripartiti da Battipaglia lasciamo la ferrovia tirrenica e ci dirigiamo verso Eboli e l’entroterra lucano. Viaggiamo nell’alta valle del fiume Tanagro per poi entrare nella selvaggia valle del torrente Platano e dirigerci verso Balvano. La ferrovia scorre fra strette gole dei monti del Picerno , in un ambiente montano dominato dalla natura con pochissime infrastrutture e costruzioni. Raggiungiamo Potenza con 25 minuti di ritardo. Ripartiti da potenza ci dirigiamo nelle valle del fiume Basento, transitiamo in una altopiano circondato dalle montagne, in un ambiente meno rude e più collinoso, ma sempre privo di infrastrutture e dove la natura domina il paesaggio.

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Paesaggio nei pressi di Tricarico (MT), nella valle un viadotto della SS 407 "Basentana"

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Paesaggio nei pressi di Calciano (MT) nel parco naturale delle Piccole Dolomiti Lucane

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Paesaggio dal finestrino del treno Intercity 701 Roma-Taranto, nei pressi di Grassano (MT),linea ferroviaria Potenza-Metaponto

Prima di raggiungere Ferrandina possiamo vedere alla sinistra l’imponente viadotto della inconclusa ferrovia per Matera. Il viadotto termina davanti all’imbocco di una galleria incompleta e anche nella stazione di Ferrandina si possono vedere tutte le infrastrutture pronte, ma incomplete, della ferrovia per Matera. Ripartiamo da Ferrandina per dirigenci nella bassa valle del Basento, dove l’ambiente si fa pianeggiante e ricco di coltivazioni agricole,fra cui spiccano gli agrumeti. Raggiungiamo quindi Metaponto per immetterci sulla ferrovia ionica e dirigerci verso Taranto. Attraversiamo una zona pianeggiante, ricca di aree naturali protette, alla nostra sinistra le pinete e alla destra il mare Ionio. La forte presenza di infrastrutture industriali e il porto preannunciano l’arrivo a Taranto, importante polo industriale del sud Italia. Per svariati chilometri transitiamo fra gli stabilimenti industriali siderurgici dell’ Ilva, il petrolchimico e il porto. Le infrastrutture industriali hanno un aspetto imponente,l’ambiente è decisamente compromesso e a tratti tutto il territorio circostante è ricoperto da una polvere rossiccia. I materiali quali carbone e petrolio vengono convogliati direttamente dal porto verso le attività industriali tramite nastri trasportatori e condotte, tutto intorno sono presenti capannoni, impianti industriali, strade e infrastrutture a servizio delle imponenti attività. L’ambiente circostante è decisamente compromesso da oltre 50 anni di attività, ma occorre tenere presente l’importante attività che questi impianti svolgono nell’economia della nazione.
Giungiamo a Taranto alle 13:20, con 15 minuti di ritardo. Abbiamo effettuato fermata nelle stazioni di Salerno, Battipaglia, Eboli, Potenza Inferiore, Grassano, Ferrandina, Metaponto. Nella stazione di Taranto attendo il treno Regionale 12634 per Bari Centrale. Il treno è il Minuetto ME 14, che parte alle 14:28 per Bari Centrale. Il convoglio si presenta in ordine e pulito, la frequentazione è scarsa. Partiamo in orario alle 14:28 per dirigerci verso Massafra e attraversare nuovamente la vasta zona degli stabilimenti industriali. Anche le infrastrutture ferroviarie sono estese e stazionano nel nodo ferroviario di Taranto svariate tipologie di carri merci, soprattutto dedicati al trasporto di prodotti siderurgici. Molti sono i carri a pianale, i carri con copertura telescopica e i carri chiusi del tipo a due assi. In immensi depositi sono pronti ad essere caricati i coils, tubi e svariati prodotti siderurgici. Nello scalo stazionano anche una moltitudine di mezzi e locomotive accantonate, numerose E633, E632, E 424 ed E646. Il Minuetto ME 014 scorre veloce fra gli impianti, con una marcia silenziosa e stabile. Il convoglio ha sedili rivestiti in ecopelle blu ed è piuttosto confortevole, molto buone le doti di accelerazione. Effettuiamo fermata a Massafra, Palagianello, Castellaneta e Gioia del Colle, per giungere in orario alle 15:40 a Bari Centrale.

Il giorno 4 gennaio 2013 percorro l’itinerario da Bari a Torino, passando per Roma. Per raggiungere Roma utilizzerò un treno Frecciargento, proseguirò con un Frecciarossa verso Torino. Per raggiungere Roma utilizzo il treno Frecciargento 9350 Lecce – Roma Termini in partenza da Bari Centrale alle 7:15. Il convoglio giunge da Lecce a Bari Cenrtale con 3 minuti di anticipo. Il treno è l’ ETR 485 n° 32 in livrea “Frecciargento” di secondo tipo. Prendo posto nella vettura 1 che si presenta in ordine e pulita, come tutto il resto del convoglio. Partiamo in orario da Bari e ci dirigiamo a nord sulla linea Adriatica, in prima classe viene effettuato il servizio di benvenuto con distribuzione dei quotidiani, snack e bevande. Sul treno è disponibile il servizio bar in carrozza dedicata. Sono previste fermate a Barletta, Foggia, Benevento e Caserta. Raggiungiamo Foggia in orario, dove viene effettuata l’inversione di marcia e ripartiamo verso l’entroterra dauno in direzione di Cervaro quindi Orsara di Puglia. In questo tratto la linea è interessata da lavori e quasi tutta la tratta fino a Orsara di Puglia risulta di nuova realizzazione in variante. La linea di nuova realizzazione è a doppio binario elettrificata a 3 kVcc. Superata Orsara ci immettiamo nell’Appennino Sannita e la linea si fa tortuosa. Il treno è dotato di assetto variabile e la linea può essere percorsa ad una velocità superiore rispetto ai treni convenzionali, anche se comunque sempre modesta poiché la linea ammette velocità massima assai limitata. In alcune curve e controcurve l’assetto variabile si fa sentire parecchio e osservando fuori dai finestrini si può osservare l’inclinazione nonché vedere la testa del convoglio impegnare una nuova curva quando ancora la coda non ha disimpegnato la curva precedente. La giornata è soleggiata, ma quando ci immettiamo sull’Appennino numerosi banchi di nebbia ci accompagnano fino a Benevento. La frequentazione è elevata, tutti i posti a sedere sono occupati. Raggiungiamo Benevento con alcuni minuti di ritardo, il treno si riempie definitivamente e la disponibilità di posti si esaurisce. I bagagli di grosse dimensioni ingombrano i passaggi, non essendo disponibili sul treno grossi spazi per riporli. Il treno è silenzioso e confortevole, i sedili sono molto comodi e sono disponibili tavolini e prese elettriche in ciascun posto. I moduli sono disposti a correre su fila singola e doppia in prima classe e solo doppia in seconda. Sono disponibili 4 moduli vis-a-vis per ciascuna carrozza, selezionabili durante la fase di procedura per la scelta del posto quando si acquista il biglietto. Oltre Caserta il treno si immette sulla linea AV per Roma, usando l’interconnesione di Caserta. Subito immessi sulla linea per Roma il convoglio accelera per raggiungere la velocità di 250 km/h,mantenuta fino a P.M. Salone dove comincia il rallentamento per entrare a Roma Casilina e giungere a Roma Termini, in orario, alle 11:20.

A Roma Termini attendo il treno Frecciarossa 9634 per Torino P.N. previsto alle 14. Il treno parte dal binario 8 ed è L’ETR 500 n° 34 nella livrea Freccirossa e con allestimento a 4 livelli di servizio. A bordo è disponibile la connessione wifi gratuita, il servizio di ristorazione in vettura dedicata e il servizio bar - caffetteria. Prendo posto nella vettura 2, livello di servizio Business. Un finestrino è rotto e una porta chiusa, i vetri danneggiati sono ricoperti con una pellicola nera, ad eccezione di questo il treno si presenta in ottime condizioni di ordine e pulizia. I sedili sono rivestiti in pelle e sono molto comodi, sono disponibili moduli vis-a-vis da due e quattro posti e moduli a correre, ad ogni posto è presente una presa elettrica e il tavolino. La connessione wifi funziona correttamente ed è veloce, anche in galleria. Partiamo da Roma Termini alle ore 14:00, in orario e ci dirigiamo verso Settebagni, per immetterci sulla linea Direttissima per Firenze. Viene effettuato il servizio di benvenuto con distribuzione di snack e bevande, di buona qualità. Il treno è abbastanza silenzioso e stabile, molto confortevole, la ripresa non eccezionale, ma comunque buona. Raggiungiamo i 250 km/h alcuni chilometri dopo esserci immessi sulla linea Direttissima. La frequentazione è buona, soprattutto nelle vetture a livello di servizio Standard e Premium, meno affollate la Business ed Executive, che risulta vuota. In Business il poco affollamento garantisce un viaggio tranquillo e confortevole. La linea Direttissima garantisce paesaggi interessanti e la connessione a internet sufficientemente veloce mi consente di usare il navigatore dello smartphone per seguire costantemente la posizione e la velocità del convoglio, che si mantiene costante a 250km/h. Anche sui monitor di bordo è possibile seguire la posizione e la velocità del treno, sono altresì disponibili sugli stessi monitor i ritardi e i binari di partenza dei treni in coincidenza nella successiva stazione di fermata nonché i dati meteo. Percorrendola zona della Valdarno attraversiamo una zona collinosa, dove compaiono interessanti formazioni rocciose, le Balze, formazioni rocciose calcaree dalle forme interessanti. Successivamente ci immettiamo nella galleria San Donato, dopo la quale rallentiamo per superare il ponte sul fiume Arno e immetterci a Firenze Rovezzano. Giungiamo nel nodo di Firenze con 8 minuti di anticipo. Non sono previste fermate intermedie, quindi attraversiamo a modesta velocità il nodo di Firenze attraverso gli scali di Campo di Marte, Rifredi e Castello, dopo il quale ci immettiamo nella galleria Vaglia, prima galleria della ferrovia AV Bologna – Firenze. Usciremo allo scoperto definitivamente solo a Santa Viola, oltre Bologna, ben 100 km dopo. Lungo questa tratta i tratti allo scoperto saranno molto brevi, il più lungo, sulla piana del Mugello, si percorre in circa 30 secondi. Anche a Bologna non è prevista fermata e attraversiamo il nodo emiliano usando la nuova galleria sotterranea, dove è prevista la nuova stazione di Bologna Centrale, non ancora operativa. Superata Santa Viola ci immettiamo sulla linea AV per Milano, che percorriamo tutta a 300 km/h.

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A bordo del Frecciarossa 9634 nei pressi di Reggio Emilia

Circa due e mezza dopo la partenza da Roma siamo nei pressi del ponte strallato sul fiume Po, lo attraversiamo e ci dirigiamo verso Melegnano, dove rallentiamo per immetterci nel trafficato nodo di Milano. Oltrepassiamo Milano Rogoredo, successivamente converge da destra la linea per Venezia, dove si sta dirigendo un treno Frecciabianca. Giungiamo a Milano Centrale alle 16:45, con 10 minuti di anticipo. A Milano Centrale avviene il cambio di direzione e ripartiamo quindi in orario verso Torino. Attraversiamo la stazione di Milano Certosa e ci immettiamo sulla linea AV dopo Rho Fiera Milano. Il tramonto in una tersa giornata invernale nei pressi si Novara offre uno scenario molto bello. Sullo sfondo colorato di rosso dal sole si schiera la catena delle Alpi occidentali, con l’inconfondibile punta conica del Monviso, mente in primo piano svetta la cupola della basilica di San Gaudenzio. Circa 40 minuti dopo essere partiti da Milano iniziamo il rallentamento per l’ingresso a Torino, giungiamo a Torino Porta Susa e quindi a Torino Porta Nuova, dove veniamo ricevuti sul binario 16 alle 18:02, con 3 minuti di anticipo.


Fabrizio

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Re: Viaggio: Torino - Taranto

#2 Messaggio da IpGio »

Discussione inserita nella sezione Fotostorie argomento: Ferrovie - Fonte www.scalatt.it del sito web.

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Re: Viaggio: Torino - Taranto

#3 Messaggio da marione »

Bellissimo racconto .. davvero gradito!
Avanti cos'!
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Re: Viaggio: Torino - Taranto

#4 Messaggio da Fabrizio »

Caspita, sono passati già più di 10 anni. Rispetto a quella epoca, gli ETR 575 di Italo sono migliorati, con le nuove sedute (a quei tempi erano davvero un po' scomodi), sono scomparsi gli "Eurostarcity" e anche le E 444 R che aveva trainato l' Intercity da Napoli a Taranto. Pare che, in quella occasione, avessimo attraversato la stazione AV di Bologna ancora non operativa. Questo dettaglio non lo ricordavo. Probabilmente, a quei tempi, i Frecciarossa "fast" senza fermate intermedie tra Roma e Milano, passavano già nel tunnel di Bologna, mentre gli altri uscivano a San Ruffilo, fermavano a Bologna Centrale (superficie) e poi si immettevano sulla linea AV a Santa Viola.
Fabrizio

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