Puntata 2 - lungo le linee ferroviarie Firenze-Siena e Siena-Grosseto
Oggi, 25 Agosto, è prevista l’escursione sulle linee secondarie della Toscana Empoli-Siena e Siena-Grosseto.
Prima di mettermi in viaggio consulto il canale informativo FS News, dal quale apprendo che le linee ferroviarie Siena-Grosseto e Siena-Chiusi sono chiuse a causa di danni causati da maltempo nella notte tra il 23 e il 24 Agosto. Il servizio è garantito con bus, nei tempi e modi compatibili con la viabilità stradale, anch’essa fortemente compromessa.
Decido quindi di deviare dall’itinerario previsto e da Firenze raggiungere Grosseto via Pisa. Questo purtroppo impedirà le escursioni sulle linee Empoli-Siena e Siena-Grosseto.
Dal canale FS News apprendo che la circolazione è fortemente perturbata nel nodo di Pisa, sempre a causa di danni dovuti al maltempo. Con un successivo avviso si informa, però, che la situazione è tornata alla normalità dalla serata del 24 Agosto. Decido quindi di raggiungere Grosseto passando per Pisa.
Il nuovo itinerario prevede quindi di raggiungere Firenze con un treno Frecciarossa, poi usare un treno Regionale per raggiungere Pisa e quindi un altro Regionale per Grosseto. Da Grosseto userò il previsto Frecciabianca per tornare a Roma.
Per raggiungere Firenze utilizzo il treno Frecciarossa 35504, in partenza da Roma Termini alle 6:20. Il treno è un ETR 500, che trovo già pronto al binario quando giungo in stazione.
Prendo posto nella vettura 4, che si presenta in ordine e pulita, come il resto del convoglio.
Salgo a bordo e dopo pochi minuti viene annunciata la partenza, quindi il treno parte in orario alle 6:20.
La prima fermata prevista è Roma Tiburtina, secondo scalo della capitale, poi ci dirigiamo verso lo scalo di Roma Smistamento e quindi ci immettiamo sulla linea ad alta velocità “Direttissima” per Firenze.
Sono circa le 6:45 e stiamo transitando in un ambiente dominato da colline ricoperte da fitti boschi, in uno spazio poco urbanizzato. Il sole, sorto da poco, fa capolino fra le colline della valle del Tevere, dalle quali si alza una leggera foschia mattutina.
A bordo del treno siamo in pochi e l’ambiente si presenta molto tranquillo. Vengono distribuiti i quotidiani ed effettuato il servizio di benvenuto, con distribuzione al posto di snack e bevande calde o fredde.
Poco dopo avere superato la interconnessione di Arezzo Sud il treno rallenta, a causa di alcuni lavori lungo la linea, per poi riprendere la marcia regolare superata l’interconnessione di Valdarno sud. Anche oggi il tempo è incerto e mentre giungiamo a Firenze si scatena nuovamente un forte temporale. Arriviamo in orario a Firenze, alle ore 7:52. Il tempo e brutto e la temperatura attorno ai 18°C.
Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella avrei dovuto utilizzare il treno Regionale 11757 per Siena, previsto in partenza alle ore 9:10. In stazione a Firenze sono dati annunci riguardo alla chiusura delle linee Siena-Grosseto e Siena-Chiusi, facendo anche riferimento al fatto che il servizio sostitutivo di bus sarà effettuato secondo la situazione della rete viaria locale. Il Regionale per Siena, invece, è previsto regolare.
Da Firenze, la variazione di itinerario, prevede ora di raggiungere Pisa. Utilizzerò il Regionale 23413 in partenza alle ore 8:53.
Itinerari originale e deviato
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Acquisto il biglietto tramite la applicazione per smartphone “Trenitalia” che consente anche di acquistare biglietti per treni regionali. Si seleziona un treno e viene emesso un biglietto da utilizzare sul treno selezionato o su un qualsiasi altro treno della medesima tratta che parte nelle 4 ore successive. Non è necessario stampare il biglietto, è sufficiente esibire il codice QR (QR code) al personale addetto al controllo anche direttamente dalla applicazione stessa.
Alcuni minuti prima della partenza il treno appare sul monitor delle partenze, quindi mi reco al binario indicato, dove trovo il treno pronto in attesa.
Il treno è una composizione di 6 vetture CDPTR “Vivalto”, con locomotiva E 464 in spinta e semipilota in testa. Tutto il treno, locomotiva compresa, è nella nuova livrea per i treni del trasporto regionale.
Salgo a bordo e il treno si presenta in ottime condizioni di ordine e pulizia. Tutte le vetture sono da poco entrate in servizio e si presentano come nuove. Le vetture sono del tipo a doppio piano, con posti a sedere disposti a correre o su moduli vis-a-vis da 4 posti. E’ presente l’impianto di climatizzazione, diffusione sonora, videosorveglianza, antincendio e schermi informativi. I vestiboli di accesso sono ampi e presentano larghe porte di accesso, l’incarrozzamento avviene a raso. Nel complesso l’ambiente è gradevole, il treno è dotato di illuminazione a led, i sedili sono abbastanza comodi e sono disponibili prese elettriche ad ogni posto.
Mentre sono a bordo in attesa della partenza, dai finestrini, noto un convoglio abbastanza particolare, usato solo in Toscana. Si tratta di due treni accoppiati, ciascuno composto da vetture tipo X ristrutturate, carrozza semipilota e locomotiva E 464. I due treni sono, in questo caso, accoppiati fra la vettura semipilota in coda al primo treno e la locomotiva E 464 in testa al secondo. E’ una composizione unica in Italia, utilizzata solo per un treno Firenze-Chiusi e viceversa. E’infatti abbastanza facile trovare fra loro accoppiati elettrotreni, quali ad esempio Minuetto, TAF e TSR, meno frequente è vedere accoppiati fra loro, tramite gancio automatico, convogli ordinari composti da locomotiva e vetture.
Il treno parte in orario alle 8:53, quindi effettua fermata a Firenze Rifredi per dirigersi poi verso le stazioni periferiche di Le Piagge e San Donnino. Appena fuori dall’area urbana di Firenze si giunge a Signa e la linea si dirama. La vecchia linea procede lungo le sponde del fiume Arno, mentre una variante di recente costruzione permette di collegare direttamente Signa a Montelupo Fiorentino, attraverso un percorso rettilineo in galleria. Il nostro treno percorre la vecchia linea che si snoda tortuosa lungo il fiume Arno. Effettuiamo le fermate di Signa e Montelupo Fiorentino, quindi ci dirigiamo verso Empoli, che raggiungiamo alle 9:11
La linea ferroviaria è abbastanza tortuosa e procede sempre nella bassa valle del fiume Arno, seguendone l’andamento. Le velocità non sono mai troppo elevate, ma il treno è stabile e silenzioso. A bordo sono presenti annunci audio in italiano e inglese che avvisano sull’approssimarsi delle fermate. Effettuiamo le fermate di San Romano e San Miniato, quindi giungiamo a Pontedera-Casciana Terme, in orario.
Poco prima di entrare a Pisa costeggiamo il deposito locomotive di S. Ermete, dove sostano diversi autotreni ATR 220. Questi mezzi sono stati da poco consegnati e si vedono diversi operai intenti a lavorare sugli stessi.
Questi autotreni, di costruzione polacca, dovrebbero sostituire le vestute automotrici ALn 668 e ALn 663 sulle linee a trazione termica della Toscana e altre regioni.
Nei giorni passati l’area del pisano è stata interessata da violenti nubifragi e si notano ancora operari al lavoro, intenti ad aspirare acqua da sottopassi e gallerie.
Giungiamo a Pisa Centrale alle 10:10, in orario.
Abbiamo percorso 81 km in un ora e 17 minuti per un costo totale del biglietto di 8,10 Euro. Abbiamo fatto fermata a Firenze Rifredi, Signa, Empoli, San Miniato-Fucecchio, San Romano-Santa Croce, Pontedera -Casciana Terme.
Itinerario a bordo del treno Regionale 23413
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A Pisa attendo il treno Regionale 11883 per Grosseto, previsto in partenza alle ore 10:49. Anche in questo caso acquisto il biglietto tramite l’applicazione Trenitalia.
Il treno è una composizione di vetture MDVEe MDVC “Medie Distanze” del tipo non ristrutturato e locomotiva E 464. In composizione ci sono anche vetture di prima classe, pur non essendo previsto il servizio di prima classe su questo treno.
Salgo a bordo e prendo posto in una vettura tipo MDVC. Le condizioni di ordine e pulizia non sono del tutto soddisfacenti, le vetture appaiono obsolete. A bordo è presente l’impianto di climatizzazione, che mantiene una temperatura piuttosto bassa e un impianto di diffusione sonora. Queste vetture hanno subito alcuni interventi migliorativi, quali la sostituzione dei sedili, rifacimento dei pavimenti, installazione dell’impianto di climatizzazione e diffusione sonora, applicazione di pellicole anti-raggi UV ai finestrini e fermi di bloccaggio dei finestrini stessi. Tuttavia gli interventi sono stati eseguiti in maniera piuttosto omogenea e non tutti risultano efficaci. Nonostante la climatizzazione attiva i finestrini sono aperti e i fermi di bloccaggio non svolgono la loro funzione. Mancano le tendine parasole ai finestrini.
Il treno parte in orario da Pisa, quindi si dirige verso Livorno, che raggiungiamo alle 11:05. Prima di entrare nella stazione di Livorno transitiamo nell’area portuale, servita dalla stazione di Livorno Calambrone e sul canale scolmentore dell’Arno.
A Livorno la stazione è molto frequentata e sul treno c’è un buon interscambio di passeggeri, i posti sono quasi tutti occupati. Ripartiti da Livorno ci dirigiamo a sud lungo la linea tirrenica, per raggiungere quindi Ardenza ed Antignano, dopo la quale la ferrovia si porta a ridosso del Mar Tirreno. In questo tratto la ferrovia scorre a ridosso della costa, offrendo scorci molto suggestivi, come il passaggio nei pressi della torre di avvistamento a Calafuria.
Un treno Regionale nei pressi di Calafuria (LI)
Foto:https://www.flickr.com/photos/45003589@N05/6414187817
Il mare è molto agitato e presso riva l’acqua è di colore marrone, carica di terra proveniente dai fiumi in piena che sfociano nel mare. La Toscana è infatti stata colpita da violenti nubifragi che hanno causato molti danni, tra cui l’interruzione della ferrovia Siena-Grosseto, causa di questa deviazione.
Effettuiamo fermata nelle stazioni di Antignano, Quercianella e Castiglioncello, tutte molto frequentate e dove c’è un buon scambio di passeggeri. A bordo del treno è presente un sistema di diffusione sonora che annuncia per tempo l’approssimarsi della fermata.
Nonostante il brutto tempo delle ore precedenti, ora è uscito il sole e i bagnanti sono sulle spiagge, molti usano il treno per spostarsi fra le località balneari della costa tirrenica.
Ci avviamo quindi verso Rosignano, Vada e poi Cecina effettuando fermata in tutte le stazioni. A Rosignano hanno sede gli stabilimenti Solvay, raccordati alla ferrovia e verso i quali arrivano carri tramoggia carichi di pietra calcarea provenienti dalle vicine cave di San Vincenzo.
Superata Rosignano la ferrovia si sposta verso l’entroterra, dove prevale un paesaggio agricolo misto a zone incolte, in un ambiente abbastanza asciutto e poco urbanizzato. Fermiamo quindi a Vada, Cecina, Bolgheri, Castagneto Carducci e San Vincenzo, per giungere poi in orario a Campiglia Marittima, la più grande delle stazioni che abbiamo incontrato dopo Livorno.
A Campiglia Marittima incrociamo il treno Intercity 510 Salerno-Torino Porta Nuova, mentre cediamo il passo al treno Intercity 505 Ventimiglia-Roma Termini. Tutti i treni sono al traino di locomotive E 444.
Ripartiamo quindi da Campiglia dirigendoci verso Follonica e ci addentriamo nel territorio della Maremma. L’ambiente è a tratti selvaggio, con poche infrastrutture e costruzioni, dominano il paesaggio la campagna a tratti incolta e le colline della bassa Maremma.
Giungiamo poi a Follonica, noto centro turistico e stazione abbastanza frequentata. Lungo tutta la tratta c’è un buon scambio di passeggeri in salita e in discesa, mentre nelle stazioni di Campiglia Marittima e Follonica prevalgono i passeggeri in discesa, svuotando quasi il treno.
Ripartiti da Follonica la linea ferroviaria piega ora verso l’entroterra della Maremma, quindi ci dirigiamo verso le stazioni di Scarlino , Gavorrano e Montepescali, del tutto deserte e dove nessun passeggero sale o scende dal treno. Poco dopo Follonica, sulla destra, si nota il binario di raccordo fra la stazione di Scarlino Scalo e lo stabilimento Nuova Solmine, raccordato alla rete e che movimenta treni per il trasporto di acido solforico ivi prodotto. Il binario di raccordo si affianca alla ferrovia tirrenica poco dopo la stazione di Follonica e rimane parallelo ad essa fino a Scarlino Scalo, dove vi si immette.
Fermata nella stazione di Scarlino (GR) - non era previsto il passaggio in questa località
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Panorama nei pressi di Gavorrano
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Ripartiamo da Montepescali e raggiungiamo la stazione di Grosseto alle 13:05 in sostanziale orario.
In stazione vengono dati annunci riguardo la soppressione dei treni per e da Siena, mentre sui binari sostano una coppia di automotrici ALn 668 che avrebbero dovuto effettuare i treni per Siena. Nessun riferimento ad autobus sostituitivi.
La tratta da Pisa a Grosseto ha richiesto due ore e quindici minuti di viaggio, per una percorrenza di 148 km confermate nelle stazioni di Livorno Centrale, Antignano, Quercianella,Castiglioncello,Rosignano,Vada,Cecina,Bolgheri,Castagneto Carducci-Donoratico,San Vincenzo,Campiglia Marittima,Follonica,Scarlino,Gavoranno e Montepescali. Il costo del biglietto è di euro 12,20.
La deviazione ha comportato una variazione della distanza percorsa dagli originari 199 km ai 229 km, mentre i tempi di percorrenza passano dalle previste 2 ore e 55 minuti alle 3 ore e 32 minuti.
La deviazione mi porta a raggiungere Grosseto alle 13:05 anziché alle 13.40, con 35 minuti di anticipo.
Da Grosseto, per raggiungere Roma e quindi concludere l’itinerario di questa giornata, attendo il treno Frecciabianca 9773 proveniente da Genova Piazza Principe e diretto a Roma Termini, previsto in partenza da Grosseto alle 15:03.
Il treno viaggia in orario e giunge a Grosseto alle 15:00. Il treno è l’ETR 460 n° 30, nella apposita livrea “Frecciabianca”. Salgo a bordo e prendo posto nella vettura numero 2. Il treno si presenta in ordine e pulito, ben frequentato, anche se rimangono comunque diversi posti liberi. A bordo è disponibile il servizio di ristorazione in carrozza dedicata.
Ripartiamo in orario da Grosseto e continuo quindi il viaggio sulla linea tirrenica. Ci dirigiamo verso Alberese e Albinia, a velocità abbastanza sostenuta.
Fiume Ombrone in piena
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Superata Albinia costeggiamo la laguna di Orbetello, quindi procediamo sempre in prossimità della costa verso Ansedonia e Chiarone Scalo. Siamo sempre nel territorio della Maremma e transitiamo ora nei pressi dell’oasi naturale del lago di Burano, un lago costiero che possiamo vedere alla nostra destra, caratterizzato da basse acque a canneti in cui nidificano diverse specie di uccelli. Superata l’oasi, entriamo quindi nel territorio della regione Lazio e quindi, dopo alcune curve in successione nei pressi di Montalto di Castro, oltrepassiamo Tarquinia e arriviamo quindi a Civitavecchia. Il treno è molto confortevole, silenzioso e dotato di assetto variabile, cosa che consente una marcia abbastanza veloce anche nel percorrere le curve lungo la linea ferroviaria. A Civitavecchia effettuiamo fermata.
Dopo questa fermata la ferrovia si porta a ridosso della costa e attraversiamo quindi ora diversi centri del litorale romano, come Santa Marinella e Ladispoli, dove lasciamo la costa e ci dirigiamo verso l’entroterra e quindi ci portiamo nelle immediate vicinanze delle piste di atterraggio e decollo dell’aeroporto di Roma Fiumicino. Qui la linea si dirama, dritti si procede verso Ponte Galeria e a sinistra verso Roma Aurelia e Roma San Pietro, direzione che prendiamo. Siamo quindi ora all’interno del nodo di Roma, attraversiamo le stazioni di Trastevere e Ostiense per giungere in orario a Roma Termini, alle 16:32.
Veniamo ricevuti al binario 25, un binario che si trova piuttosto lontano dall’ingresso di Piazza dei Cinquecento. Occorre percorrere più di 500 metri per raggiungere la galleria di stazione e quindi l’ingresso principale.
Abbiamo percorso 188 km in un ora e mezza di viaggio, per un costo del biglietto di 28 euro.
L’itinerario odierno è completo. Nonostante la deviazione non si sono verificati disagi. Raggiungo quindi l’hotel per il pernottamento e la cena.