Acquistata, testata per benino con tutto il sound apposto ahimè ha presentato un difetto riscontrabile alle basse velocità imposte dall'uso nella mia vetrina che riproduce un deposito locomotive.
Le prese di corrente, molto fini e un corretto gioco del carro a basse velocità si rivelano critiche, quindi dopo averci ragionato decido per l'inserimento del power pack Mini di ESU e visto che il rotabile sa da aprire, opto per l'aggiunta dei macchinisti in cabina.
Il lavoro è affidato a mani esperte e specializzate, come sempre per i miei modelli digitalizzati.
Il modello torna tra le mie mani e ripartono i test, tra il tracciato della vetrina con la gestione via Multimouse e il semplice tracciato Laboratorio va e vieni gestito con la Ecos2 di ESU.
Solito viatico di imprecazioni in cielo, con invocazioni ad anime ferromodellistiche che dall'alto vegliano sul nostro hobby e mentre porto il modello sulla scrivania per una banale verifica, sul piano del tavolo... LUI... appare... Dopo aver girato e rigirato il gioiellino a vapore, non riesco a trovate un foro, un incastro, un qualcosa orfano d'aggiuntivo.
Corro ai testi sacri e scopro che l'aggiuntivo è ben contemplato tra i vari set di ricambi per la caldaia. Ma la documentazione, ahimè non indica dove sia da posizionarsi il "coso". Non mi rimane che passare alla ricerca in Internet di immagini della Gr 835 (modello e loco in 1:1), per capire dove il "coso" debba trovare giusta collocazione.
MI DOMANDO E VI DOMANDO... ma a che serve avere modelli superdettagliati a costi "ecchecosti" se poi avviene la regolare semina di "cosi" o il loro smarrimento definitivo?
E pensare che di tempo e mani ne ha passate la locotender e probabilmente mai mi sarei accorto di una "evasione dalla sede" del "coso" in oggetto.
Questa mattina parlavo con un amico ferromodellista, che proprio ieri, dopo aver ritirato un modello nuovo di nota loco elettrica dal prezzo non indifferente di nota marca nostrana, durante il recupero del modello dopo uno svio ha visto tranciarsi di netto un particolare finissimo del carrello.
È pur vero che di battaglie per avere modelli superdettagliati da mettere sul plastico e sottoporre al quotidiano uso, ne sono state fatte, ma oggi tra "delicatezza, dettagli e costi" occorre fare una riflessione.
QUINDI...
1) Il "coso" della Gr 835, da dove è spuntato o meglio da dove si è staccato?
2) Ma vale la pena, in H0, avere tutto sto dettaglio a suon di sesterzi per un modello "che ben che giri" sul plastico è lontano almeno un metro dalla punta del naso?