GAS TT 10 anni con voi

Ben arrivato! Fai login o registrati per fruire di tutte le funzionalità del forum e del sito.
Se eri già registrato e non ti ricordi la password usa questo link per recuperare l'accesso.
Sito e forum dedicati al fermodellismo, il nostro hobby viene praticato in molte maniere diverse, tutte ugualmente valide: hai un plastico? oppure sei un collezionista? oppure un semplice appassionato? Non esitare a scrivere nel forum, tutti gli interventi sono benvenuti... Postate foto e video del vostro plastico e chiedete aiuto per ogni problema o curiosità inerente al nostro hobby.

Radiocomando sui trenini

Il sistema digitale (DCC) applicato al modellismo ferroviario.

Moderatori: lorelay49, cararci, MrMassy86, adobel55

Messaggio
Autore
Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#51 Messaggio da Criss Amon »

Fabio sei gentilissimo e chiaro come sempre. [264] [264] [264]
Riassumo considerando quest'ultimo aspetto.
Sui binari di un plastico digitale c'è una tensione a forma d'onda costante di 16 volt (grossomodo) alternata (grossomodo, perché mi pare sia un'onda quadra bidirezionale). La stessa alimentazione va alla centralina di comando; alimentazione e centralina costituiscono un solo blocco di comando. Dalla centralina digito l'indirizzo della locomotiva da comandare e poi eseguo l'operazione che mi interessa (variare la velocità ecc). Attraverso le unità remote (smartphone) è possibile controllare più trenini, possibilmente uno per ogni unità remota (non so se contemporaneamente, ma aspetto chiarimenti)!! Mi pare sia tutto!!!
Grazie e ciao!!! [264]


Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
cf69
Messaggi: 2002
Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2012, 13:37
Nome: Fabio
Regione: Sicilia
Città: Palermo
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#52 Messaggio da cf69 »

Francesco, dalle domande che fai noto che non hai tutto perfettamente chiaro, ti invito a leggere qui una guida per principianti del DCC:
http://www.dccworld.com/index.php?page= ... index.html

Fatti un giro tra le varie sezioni della pagina al link e, ne riparliamo con i nuovi quesiti che, la lettura degli argomenti susciterà in te.
Fabio Cuccia - La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)
La Mia “Sottostazione Elettrica F.S.” - La Mia "PACIFIC 6001 P.L.M." - Il Mio Canale Youtube

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#53 Messaggio da Criss Amon »

Ti ringrazio!!! L'unico particolare che mi mancava era la funzionalità del booster, ho sempre creduto che fosse un alimentatore aggiuntivo, invece è qualcosa di molto più complesso: oltre a dare più potenza di alimentazione funge da ampilificatore ripetitore di segnale, soprattutto per i grandissimi plastici modulari; il booster consente che il segnale di comando e controllo giunga correttamente alla loco intertessata, qualunque sia l'estensione del plastico; un plastico molto grande può necessitare di più booster.
Confermo che una loco digitale può funzionare in un impianto analogico ma solo come loco analogica.
Confermo che una loco analogica NON può funzionare su un impianto digitale.
Confermo il principio di funzionamento: alimentazione AC onda quadra 15 volt efficaci costante, sistema ad onde convogliate lungo i binari per il comando delle loco attraverso decoder ricevitore (a bordo delle loco).
Apprezzabile la sua funzionalità nei grandi plastici ferroviari, e soprattutto l'estrema semplificazione impiantistica.
Tuttavia lo ritengo personalmente un criterio assolutamente innaturale verso cui si è evoluto il trenino elettrico, soprattutto per i modellisti di fascia bassa, come il sottoscritto (e siamo in gran parte di fascia bassa, anche se non lo si vuole ammettere).
Decisamente meglio sarebbe stata l'evoluzione verso un sistema tipo radiocomando (non necessariamente radiocomando), in cui ogni loco sarebbe stata corredata del proprio comando e soprattutto sarebbe stata in grado di funzionare, senza perdere le proprie caratteristice, su qualunque tipo di alimentazione impostata sui binari. Ma questa è solo la mia opinione ed ha valore zero.
Grazie a tutti per questa opportunita, e sopratutto grazie a Fabio che ha avuto la pazienza di farmi capire pienamente il criterio di funzionamento dell'impianto digitale.
Per me la discussione può essere chiusa, a meno di altre novità sul mercato!
Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
claudio_62
Messaggi: 41
Iscritto il: lunedì 11 dicembre 2017, 22:46
Nome: Claudio
Regione: Lombardia
Città: Milano
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#54 Messaggio da claudio_62 »

X Francesco

Ho letto un po’ tardi questo argomento, ed ho impiegato un po’ di tempo per rimettere insieme uno studio di fattibilità di un sistema di comando come quello che hai descritto, prototipato da un mio amico, anche lui fermodellista e studente al 5° anno in telecomunicazioni (io sono un elettrotecnico).
Era il 1980 ed ho scritto “prototipato” perché, purtroppo, non ebbe seguito per problemi termici.
Realizzato nel modo il più semplice possibile, funzionava in modo soddisfacente.

Elenco le caratteristiche ed i difetti.

Caratteristiche

Comando via radio a modulazione di frequenza, con un trasmettitore fisso ed un ricevitore a bordo per ogni macchina comandata.
Azionamento dei motori ad onda quadra con duty-cycle variabile.
L’alimentazione delle luci di marcia e delle luci di bordo resa indipendente da quella dei motori.
La quantità di treni governabile dipende…. dal fornitore di componenti elettronici (come minimo è possibile realizzare 3 equipaggiamenti elettronici).

Difetti

Il sistema di bordo (ricevitore + alimentatore motore) deve essere installato in un veicolo provvisto di fondo metallico, utilizzato come dissipatore di calore per i transistor di alimentazione del motore.
Utilizzando componenti discreti, il circuito stampato ha dei limiti di miniaturizzazione che, in scala HO, lo rendono installabile in un vagone merci un po’ lungo (100 – 120 mm).
La realizzazione con componenti SMD porterebbe alla riduzione del c.s., ma non risolverebbe il problema della dimensione dei transistor finali (contenitore TO220) e della dissipazione del calore.

Personalmente, ho utilizzato per altri usi un sistema di trasmissione FM identico a quello del prototipo e sono riuscito nell’impresa.
Se ci sono riuscito io, che sono un elettronico dilettante armato solo di un tester analogico, significa che il grado di criticità dell’insieme è modesto.
La cosa più difficile è, a mio avviso, reperire alcuni dei componenti dello stadio AF ancora del tipo discreto e non SMD.

Se ti può interessare, posso inserire nel discorso gli schemi elettrici di base del sistema.


Claudio - Milano
Claudio

Avatar utente
liftman
Socio GAS TT
Messaggi: 7759
Iscritto il: domenica 29 gennaio 2012, 14:40
Nome: Rolando
Regione: Liguria
Città: La Spezia
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#55 Messaggio da liftman »

claudio_62 ha scritto: giovedì 26 aprile 2018, 1:06
Comando via radio a modulazione di frequenza, con un trasmettitore fisso ed un ricevitore a bordo per ogni macchina comandata.
Azionamento dei motori ad onda quadra con duty-cycle variabile.
L’alimentazione delle luci di marcia e delle luci di bordo resa indipendente da quella dei motori.
La quantità di treni governabile dipende…. dal fornitore di componenti elettronici (come minimo è possibile realizzare 3 equipaggiamenti elettronici).
E per comandare N treni come funzionerebbe? Un trasmettitore per ogni ricevente mi pare complicato e dispendioso, sia di costi che di spazio, senza contare che ad ogni trasmettitore aggiunto le frequenze si disturberebbero l'una con l'altra. Un trasmettitore unico a cui si possa variare la frequenza, diventa più critico da realizzare. Comunque sia, sarebbe interessante saperne di più.
Ciao!
Rolando

Avatar utente
claudio_62
Messaggi: 41
Iscritto il: lunedì 11 dicembre 2017, 22:46
Nome: Claudio
Regione: Lombardia
Città: Milano
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#56 Messaggio da claudio_62 »

X Rolando

Concordo pienamente con l’incremento delle difficoltà nel caso di un unico TX con trasmissione plurifrequenza oppure con varie portanti modulate in FM (1 per ogni macchina).
Diventerebbe complesso come un impianto trasmittente TV DVB-T.
Una simile realizzazione richiede un laboratorio ben attrezzato ed un esperienza molto maggiore della mia.

Quello che ho “rivangato dalla memoria” è un semplice sistema monocanale realizzato con componenti discreti e qualche integrato.
Naturalmente, l’obbiettivo del sistema è trasmettere a qualche metro di distanza all’interno di un locale, senza dovere attraversare pareti o raggiungere distanze elevate.
Con tale obbiettivo “minimale” è possibile operare in un campo di frequenze non elevate (da 5,5 a 10,7 MHz).
Partendo dalla frequenza più elevata (10,7 MHz) e scendendo di almeno 250 kHz per ogni modulo, le varie frequenze non generano mutue interferenze.
All’atto pratico, la “scaletta” dei filtri ceramici era 10,7; 10; 9; 8; 7; 6; 5,74 e 5,5 Mhz.
Sono 8 frequenze realizzabili, ovviamente recuperando i relativi filtri ceramici.

Per adesso pubblico solo gli schemi, fatti a mano e scannerizzati perchè non ho il CAD.
Per i valori dei componenti del TX e dell’RX devo cercare le riviste dalle quali li ho ricavati e potrò farlo solo tra qualche giorno.


Lo schema a blocchi è il seguente.
schema blocchi.jpeg
Ogni singolo blocco ha una circuitazione la più semplice possibile.
Per adesso pubblico solo gli schemi, fatti a mano perché non ho un CAD.
Per i valori dei componenti devo cercare nel box una mia vecchia agenda dove ho tenuto gli appunti del caso.

L’oscillatore è del tipo con duty-cycle variabile ed è realizzato con un integrato c-mos.
oscillatore.jpeg
Il TX e l’RX provengono da una rivista, con le modifiche del caso.
Per evitare i problemi dovuti alle bobine avvolte in aria, il TX ha l’oscillatore AF realizzato con un filtro ceramico, modulato in FM mediante diodi varicap.
Inoltre, l’RX è del tipo a rivelazione diretta, con circuito AGC e MUTING (sono vitali!).
trasmettitore.jpeg
ricevitore.jpeg
Il pilota del motore è composto da due stadi di alimentazione per trenini (un circuito “classico”), nella configurazione A PONTE.
pilota.jpeg
Realizzando i c.s. in proprio, il costo di ogni singolo canale dovrebbe essere dell’ordine di 20 euro.

Claudio
Claudio

Avatar utente
liftman
Socio GAS TT
Messaggi: 7759
Iscritto il: domenica 29 gennaio 2012, 14:40
Nome: Rolando
Regione: Liguria
Città: La Spezia
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#57 Messaggio da liftman »

Io non ho le competenze per comprendere bene gli schemi (e neppure le diottrie necessarie per vederli :roll: ) ma visto che il forum è frequentato da "specialisti" di ogni sorta, credo che anche se a titolo puramente teorico sia giusto parlarne. per disegnare gli schemi esistono diversi CAD free, ma sul momento non saprei consigliarti, ma sono certo che un suggerimento adatto verrà fuori.
Ciao!
Rolando

Avatar utente
claudio_62
Messaggi: 41
Iscritto il: lunedì 11 dicembre 2017, 22:46
Nome: Claudio
Regione: Lombardia
Città: Milano
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#58 Messaggio da claudio_62 »

X Rolando
No problem, per gli esperti in elettronica sarà solo una lettura, anche divertente, relativa a cosa si può realizzare segando in due un alimentatore per trenini e rivedendo un vecchio sistema TX-RX sui 10,7 MHz nato per altri scopi (era su una rivista del 1975 o giù di lì).
Per il CAD ti ringrazio, ma cercherò di arrangiarmi settimana ventura.
Devo recarmi all’Universita di Pavia per un corso e penso di trovare lì le informazioni che cerco.

X Tutti
Sono stato fortunato, stamattina ho trovato l’agenda quasi subito.
Avevo scritto ieri sera gran parte di questo testo e, vecchia agenda alla mano, ripubblico gli schemi, ingranditi, corredati dai valori e con le note del caso.
Il tutto è realizzabile con componenti anche “surplus”.
Scusate se indico componenti di quasi 40 anni fa, ma tutto il lavoro fatto dal mio amico che studiava telecomunicazioni risale a quell’epoca.
Agli esperti di elettronica comunico subito che la trasmissione via etere non è accordata su 75 ohm.
L’antenna ricevente può essere, al massimo, un filo elementare lungo come l’unità rimorchiata che accoglie i circuiti di bordo.
Per le antenne trasmittenti si possono realizzare una serie di dipoli, con lunghezza pari all’impianto da comandare, posizionati (ovvero nascosti) sotto il piano del plastico, appesi in posizione centrale tra i sostegni dell’impianto e convenientemente distanziati tra di loro.
In telecomunicazioni, un tale sistema di antenne è….. da far ripetere l’esame di maturità a chi lo realizza, tuttavia, la distanza TX – RX risulta meno di un metro e si riesce a far funzionare il tutto.
(con lo stesso sistema, utilizzando antenne a dipolo a ½ onda ben accordate, si possono coprire, in campo aperto, oltre 100 m di distanza)

Oscillatore
oscillatore.jpeg
Tutte le resistenze sono da ¼ W.

R1 = R3 = 1 k ohm
R2 = 10 k ohm potenziometro lineare
R4 = 10 k ohm
R5 = 2,2 k ohm

C1 = 47 kpF poliestere

D1 = D2 = 1N4148

IC1 = CD 4011

Note:
L’alimentazione non deve essere maggiore di 12 V c.c., applicando il positivo al PIN 14 e la massa al PIN 7.
Il potenziometro R2 comanda il treno in avanti ed indietro, con la condizione di treno fermo in posizione centrale.
Con i valori indicati, il duty-cycle varia dal 10% al 90%, se si desidera un’escursione più ampia, il circuito diventa critico.
La frequenza di lavoro, riferita ad un duty-cycle del 50 %, è circa 2,5 kHz.
Risulta un pò bassa, ma è necessario ricordare che l’integrato demodulatore FM del ricevitore è del tipo per segnali analogici FM multiplexer e non è in grado di trattare onde quadre a 20 kHz a piena modulazione.
R4 ed R5 formano un partitore di tensione sull’uscita.

Trasmettitore
trasmettitore.jpeg
Tutte le resistenze sono da ¼ W.

R1 = 27 k ohm
R2 = 33 k ohm
R3 = 100 ohm
R4 = 1 k ohm
R5 = 22 k ohm trimmer
R6 = R7 = 56 k hom
R8 = 10 k ohm
R9 = 22 k ohm
R10 = R11 = 100 ohm
R12 = 270 ohm

C1 = 470 kpF poliestere
C2 = 100 kpF poliestere
C3 = 100 pF ceramico a disco
C4 = 100 pF ceramico a disco
C5 = 100 F elettrolitico 25 V
C6 = 47 kpF ceramico a disco
C7 = 47 kpF ceramico a disco
C8 = opzionale (vedi testo)


DV1 = DV2 = BB 105 (vedere anche note)

TR1 = BC 238 B

TR2 = 2N2222

FC1 = filtro ceramico 10,7 MHz (vedere anche note)

MF1 = media frequenza 10,7 MHz (vedere anche note)


Note:
Il TX è ridotto al minimo indispensabile, ha una potenza irradiante irrisoria, ed è realizzabile con componenti ancora reperibili.
Si realizza tranquillamente utilizzando un tester analogico “vintage” come il mio (ICE 680R), utilizzandolo come rivelatore AF semplicemente appoggiando, nei punti di prova, 1 solo puntale, con entrambi i puntali inseriti nei connettori 250 microampère in corrente alternata.
La tensione di alimentazione è 12 V c.c., la medesima dell’oscillatore.
La portata è funzione della frequenza, allo scopo è meglio partire con quella più alta: 10,7 MHz.

L’unico componente che lavora in AF è il transistor TR2.
Il transistor TR1 è in configurazione emitter follower, ed ha la sola funzione di disaccoppiamento tra l’ingresso modulante e gli elementi dell’oscillatore.
L’elemento oscillante è il FC1 e la modulazione in frequenza è realizzata con i varicap DV1 e DV2.
Il trimmer R5 serve per “centrare” la frequenza del TX rispetto a quella sintonizzata dall’RX (fissa).
La media frequenza MF1 è il trasformatore di uscita del segnale AF.
Utilizzando come elemento oscillante un filtro ceramico si hanno due vantaggi:
- buona stabilità in frequenza al variare della temperatura;
- possibilità di mettere più TX nello stesso contenitore data l’assenza di bobine in aria (la MF 1 è schermata).

Così configurato, il circuito funziona normalmente.
L’unica accortezza che richiede è quella di reperire filtri ceramici uguali per il TX e l’RX, in modo da essere certi di avere la stessa banda passante.
Tuttavia, utilizzando una MF1 acquistata, in pratica, come materiale surplus, non conosciamo le caratteristiche in termini di impedenza al primario e rapporto di trasformazione.
Normalmente le medie frequenze FM hanno un rapporto di trasformazione 2:1 con presa centrale al primario, ma l’impedenza al primario (delle grandezze oscillanti: L e C) può variare da 150 a 500 ohm, al crescere delle spire ed al diminuire della capacità.
Con un’impedenza di 300 ohm funziona benissimo, anche caricando l’uscita della MF1 con una resistenza da 75 ohm (due da 150 in parallelo).
Purtroppo, se il fattore “C…” viene a mancare e subentra il fattore “S….”, facendoci acquistare “al buio delle caratteristiche” delle MF FM con impedenza minore (150 ohm) è possibile che il circuito non possa innescare alcuna oscillazione perché l’impedenza accordata sul collettore di TR1 risulta troppo bassa per garantire il minimo guadagno utile a garantire il funzionamento.
Per ovviare a ciò, vi sono due possibilità:
riavvolgere la bobina con 14 spire al primario ed una capacità di 58 pF:
applicare un condensatore di bypass C8, con azione sperimentale, partendo da 100 pF ed, aumentandola progressivamente sino alla “guarigione” del circuito.
Una volta controllato che il circuito è in grado di sostenere l’oscillazione per tutta l’escursione del trimmer R5 di regolazione fine della sintonia possiamo accantonarlo per la regolazione finale che andrà realizzata congiuntamente al ricevitore.

Come cambiare frequenza?
Una volta realizzato il TX più semplice (ovvero, con la MF1 già pronta) è possibile, con pochissime modifiche, realizzare anche gli altri TX a frequenza inferiore.
L’unica accortezza sarà quella di scendere la scaletta dei valori dei filtri ceramici nel modo più graduale possibile.
Il valore iniziale è 10 MHz (i filtri ceramici sono sulla baia).
Una volta inserito il filtro ceramico da 10 MHz, bisogna agire sulla MF 1, per consentire l’accordo alla nuova frequenza.
L’azione dipende dal fattore “C…” od “S….” che ha accompagnato l’acquisto delle MF.

Se le bobine sono “giuste”
Se abbiamo acquistato una serie di MF 1 “giuste” (300 ohm o superiore), è necessario aggiungere un po’ di capacità tra i terminali del primario.
Di primo acchito si può provare con 4,7 pF, aumentando il valore se necessario, sino a potere accordare MF 1 sul massimo segnale di uscita a 10 MHz (tester collegato come rivelatore AF sul punto caldo del secondario della MF 1).
Una volta risolta tale condizione, visto l’incremento di capacità necessario a diminuire la frequenza di 0,7 MHz, è possibile ricavare una tabella di implemento della capacità per le altre frequenze inferiori.
Usando i relativi filtri ceramici sarà possibile realizzare tutta la famiglia dei trasmettitori.
Unica condizione è scendere gradualmente in frequenza (9 MHz; 8 MHz; 7 MHz, ecc), in modo da potere ricorrere ad un eventuale montaggio ordinato del condensatore di by-pass C8.
Dai 7 MHz in giù è necessario montare un terzo diodo varicap, anch’esso del tipo BB 105.

Se le bobine sono “sbagliate”
Se abbiamo acquistato una serie di MF 1 “sbagliate” (150 ohm), avremo già installato il condensatore di by-pass C8.
La differenza sostanziale tra una MF1 da 300 ohm ed una da 150 ohm è nella selettività.
All’impedenza più bassa corrisponde una banda passante più estesa.
Pertanto, è possibile accordare la MF 1 anche su valori di frequenza inferiori (sicuramente un gradino).
Di conseguenza, l’incremento della capacità in parallelo al primario della MF1 potrà essere realizzato per gruppi di TX e non in modo singolo.
Unica mia incertezza è il funzionamento alle frequenze inferiori (6 Mhz; 5,74 MHz e 5,5 MHz), perché non ho mai provato a prototipare tali circuiti con la MF 1 a “banda larga” ma solo con bobine realizzate ad arte.

Ricevitore
ricevitore.jpeg
Tutte le resistenze sono da ¼ W.

R1 = 1 k
R2 = 470 
R3 = 10 k
R4 = 330 
R5 = 6,8 k
R6 = 10 k
R7 = 470 
R8 = 470 k trimmer
R9 = 4,7 k

C1 = 4,7 pF disco (vedi testo)
C2 = 1 kpF disco (vedi testo)
C3 = 10 kpF poliestere
C4 = 22 kpF poliestere
C5 = 22 kpF poliestere
C6 = 220 kpF poliestere
C7 = 100 F elettrolitico 25 V
Il condensatore (non siglato) sul circuito AGC è da 4,7 microfarad, 25 V

JAF1 = 47 H

JAF2 = 18 H

TR1 = BF 241

IC1 = TDA 1200 (anche LM 3089 od SG 3089 perchè identici)

FC1 = filtro ceramico 10,7 MHz (vedere anche note)

MF1 = media frequenza 10,7 MHz (vedere anche note)

TP1, TP2 e TP3 = punti di misura del segnale (tronchini di filo pinzabili coi coccodrilli)


Note:
Il ricevitore è a rivelazione diretta e non necessita di bobine avvolte in aria.
La tensione di alimentazione è 9 V c.c., ricavata, per caduta o con stabilizzatore, da quella del pilota.
(mi sono dimenticato di disegnare i componenti)
L’integrato IC1 è del tipo per radioricevitore FM multiplexer, con una banda passante in BF di 40 kHz, per meglio sopportare il segnale ad onda quadra.
Il pin 13 dell’IC 1 è quello dell’S-METER e deve essere lasciato libero.
Il circuito integrato è completo di AGC e di MUTING, entrambi necessari per garantire il funzionamento dell’insieme.
La taratura è semplice, con il TX in funzione basta collegare il tester, commutato sui 50 V c.c., ai terminali TP2 e TP3 e ruotare il nucleo della MF1 sino ad azzerare la lettura.
Il terminale TP1 serve per capire la potenza ricevuta dal TX.
In assenza di segnale l’AGC è inattiva e la tensione in c.c. tra tale punto e la massa è al massimo.
In presenza di segnale la tensione deve scendere, proporzionalmente all’intensità del segnale ricevuto.
Per FC1 e MF1, al discendere della frequenza, ci si comporta come per il TX.
Il circuito di accordo dell’antenna ha un’impedenza risonante di circa 300 ohm, al discendere della frequenza è necessario aumentare la capacità C1.
Per collegare un filo elementare un po’ corto và bene così, se accordiamo il tutto su 75 ohm si rende necessario un filo elementare lungo come… una carrozza vera!


Pilota
pilota.jpeg
Tutte le resistenze sono da ¼ W, salvo diverse indicazioni.

R1 = R2 = R15 = R16 = 100 k ohm
R3 = R12 = 1 k ohm
R4 = R5 = R13 = R14 = 330 ohm
R7 = R8 = R9 = R10 = 0,47 ohm - 2 W
R6 = R11 = 33 k ohm

C1 = C2 = C3 = C5 = 100 kpF poliestere
C4 = 10 kpF poliestere

IC1 = IC2 = TL 081

TR npn = BDX 53 C (od altro darlington con hfe min. 500)
TR pnp = BDX 54 C (idem c.s.)

Il ponte raddrizzatore deve essere da almeno 1,5 A.
A valle del raddrizzatore deve essere inserita una capacità di livellamento (vedere le note).
Sullo schema non l’ho disegnata perché, per ragioni di ingombro, è meglio ricorrere ad un montaggio “ad arte” una volta appurati i volumi disponibili all’interno del rotabile.

Note:
Il circuito è in grado di erogare al motore una tensione picco-picco pari a circa Vcc – 5 V.
Per ottenere 12 V p-p sul motore sono necessari 17 V c.c. sul finale.
Tenendo conto di ulteriori 1,2 V di caduta sul ponte a diodi, sul binario sono necessari 18,2 V in corrente continua stabilizzata.
L’uso di corrente stabilizzata consente di “imbarcare” sul rotabile una capacità di livellamento dell’ordine di 470 - 1000 F.
La corrente continua sul binario permette di gestire le luci di marcia con la semplice inversione delle polarità al binario (ovviamente alle loco destinate a girare in contromano andranno girati i diodi dei fanali).
Il ponte raddrizzatore è lì solo per consentire tale operazione.
Gli OP-AMP che pilotano i finali a ponte hanno guadagno pari a 34 per il non invertente (IC 1) ed a 33 per l’invertente (IC 2).
Tale differenza non risulta influente, l’obbiettivo di tali valori è ripristinare al limite del possibile la forma squadrata dell’onda di tensione, facendo “clippare” gli OP-AMP.
I transistor finali devono essere del tipo Darlington.
La corrente a riposo nei finali (senza segnale in ingresso) deve essere piuttosto contenuta 15 – 20 mA.
Tale corrente dipende dal valore di hfe dei transistor.
Se risulta eccessiva, è necessario ridurre sperimentalmente il valore delle resistenze 4, 5, 13 e 14.
Il condensatore C4 ha funzione di antidisturbo e và montato sui morsetti del motore.
Per le loco non troppo vintage dovrebbe essere già presente, sennò basta mettercelo.
Tutti i transistor finali devono essere montati su di un unico dissipatore, ovviamente con i necessari isolamenti.
Con un carico di 0,5 A sul motore si dissipa una potenza complessiva dell’ordine di 2,5 - 3 W.

Note finali
Il tutto mi è stato “messo sotto il naso funzionante” dal mio amico, all’ITIS soprannominato “Archimede II” perche se la cavava sempre in modo egregio di fronte a tutti i problemi di natura tecnica che si trovava ad affrontare.
Da buon radiotecnico era a conoscenza che nessuno dei vicini possedeva una radio ad onde corte.
Di conseguenza, la ridotta portata del minisistema (pochi metri con antenne del tipo filo elementare) non poteva disturbare nessuno.
Aveva un bell’impianto, circa 4 x 1,5 metri ed il sistema rimase in esercizio per quasi un’anno, sino a che la famiglia si trasferì in altra città e dovette “sporzionarlo” per poterlo trasferire.
Dopo il trasferimento rimontò l’impianto ma non il sistema.
Al tempo, i materiali RR erano considerati “le produzioni industriali più belle” e riteneva seccante dovere segare il fondo dei rotabili chiusi, destinati ad accogliere al loro interno gli apparati mobili, per garantire una adeguata ventilazione.
Complessi inscindibili composti da locomotiva + carro POZ con un carico di componenti elettronici apparentemente giganteschi stonavano già allora.

Personalmente, non ero attratto da una simile soluzione per il piccolo impianto che possedevo allora.
Mi limitai a prendere gli appunti del caso sull’agenda che ho riesumato perché volevo realizzare il rilancio dell’audio stereofonico del TV sino all’impianto HI-FI.
Smoccolando non poco riuscii nell’impresa, ma dovetti alzare la frequenza nel campo SRD 27,5-28 e 29,7-30 MHz (segnali a corto raggio per telecomandi).
Dovetti realizzare due veri TX VHF e due ricevitori supereterodina per attraversare 1 parete perché non riuscii con il semplice rilancio delle portanti audio somma (5,5 MHz) ed audio differenza (5,74 MHz).
Tecnicamente funziona molto meglio, ma:
- le maggiori dimensioni dell’unità ricevente;
- le notevoli difficoltà incontrate nella realizzazione delle bobine,
- l’assenza di prove condotte con segnali differenti da quelli sinusoidali,
mi rendono poco appetibile la realizzazione un sistema di comando per trenini in tale banda di frequenza che non avrei mai il modo di usare perché, attualmente, non ho un impianto.
Per questo ho voluto “postare” quello che sono riuscito a ricostruire dell’antico minisistema e non un qualcosa di più tecnico che, per questioni etiche, dovrei prima prototipare e collaudare in tutte le salse.

Grazie per la pazienza che avete destinato a questa lettura.

Claudio
Claudio

Avatar utente
maxHO
Messaggi: 2
Iscritto il: martedì 19 novembre 2019, 22:48
Nome: Massimo
Regione: PD
Città: PADOVA
Età: 62
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#59 Messaggio da maxHO »

Salve a tutti.
Riapro un attimo questo thread per dire che la stessa cosa che cercava Francesco, la cercavo anch'io qualche anno fa, quando mi sono riavvicinato al ferromodellismo. Provenendo da un analogico puro, mi interessava trovare un modo economico e semplice per pilotare le mie tre locomotive. In un mondo di IOT, dove tutto è controllato dallo smartphone, mi sarei aspettato di trovare facilmente un tale circuito, ed invece niente. Solo centraline digitali, abbastanza complicate (specie per un neofita come il sottoscritto), e costose. Non volevo spendere centinaia di euro: allora, per divertimento, mi sono messo a progettare un semplice attuatore controllato direttamente dallo smartphone. Dopo un tentativo fatto usando la tecnologia wifi (leggi ESP8266), abortito a causa dei consumi troppo elevati per poter funzionare con una alimentazione incerta come quella disponibile su una locomotiva, ho optato per il bluetooth. Ho deciso di costruire un prototipo: ho messo insieme un Laird BL652, un driver per il pilotaggio del motore e 4 mosfet per altrettante uscite pwm, un regolatore 3.3V e un ponte di diodi per completare. Costo materiale circa 10 euro. Con Kicad ho disegnato e sbrogliato il circuito e fatto fare i pcb in Cina. Un software minimale in SmartBasic per il BL652 e una semplice app per Android ed il gioco è fatto. Ne è venuto fuori un circuitino 15mm x 32mm che fa esattamente quanto richiesto da Francesco (credo) e che a me basta e avanza.
bluecoder.jpg
Ad ogni modo qualcuno ha già fatto qualcosa di simile: frugando in internet ho trovato questi siti: http://monocacytrains.com/ (stranamente ora scomparso), http://bluerailtrains.com/ dove, dopo un primo modello, ne stanno proponendo un secondo più evoluto e https://www.bachmanntrains.com/.
Detto questo, desidero sottolineare quanto già detto da altri: questi "bluecoder" non sarebbero alternativi al digitale, ma potrebbero avere il loro senso in alcuni casi specifici. E poi potrebbero decodificare anche il protocollo DCC, funzionando così su tutti i tipi di circuito.
Una ulteriore idea che devo approfondire, sfruttando questa tecnologia, potrebbe essere quella di posizionare alcuni bluecoder in diversi punti del plastico. La loco, sfruttando la misura della potenza del segnale BLE, potrebbe capire quando si trova nelle vicinanze di uno di questi e richiedere al controller del traffico (un tablet) il punto di arrivo successivo. Il tutto con pochi cablaggi.
Spero solo di riuscire a trovare il tempo per provarci nei prossimi ... anni ... ;-)
Massimo
Le ferrovie sono qualcosa di sorprendentemente silenzioso, quando non ci passa sopra il treno. (Haruki Murakami)

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#60 Messaggio da v200 »

Non so bene se possa interessare ma posto dove reperire info sui radiocomandi utilizzati sui veicoli in HO dagli amici tedeschi. Motorizzano camion,escavatori e veicoli vari. Troverete diagrammi, link a forum o siti di modellisti dove reperire vari tutorials.
Dalla pagiana di Dr, Thoretiker su You Tube cliccate su " informazioni " per i link
https://www.youtube.com/user/Mikromodelle/about
Guardatevi i vari filmati anche di Dr, Theoretiker
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
liftman
Socio GAS TT
Messaggi: 7759
Iscritto il: domenica 29 gennaio 2012, 14:40
Nome: Rolando
Regione: Liguria
Città: La Spezia
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#61 Messaggio da liftman »

Mi è capitato un "libriccino" interessante, anche se non parla di radio comandi, ma di "telecomandi" (ad infrarossi), non ho ancora letto ma pare interessante, riporto il link per chi fosse interessato, anche solo per trarne spunti per altri tipi di progetti.
N.B. il libretto ha una30ina (o più) di anni.

http://www.introni.it/pdf/Schiersching% ... llismo.pdf
Ciao!
Rolando

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#62 Messaggio da v200 »

Invece volendo proprio utilizzare un sistema di radio comandi puoi utilizzare il Sistema Deltang 2,4 Ghz Spectrum/ DSM/DSM2
http://www.deltang.co.uk/
sul sito trovi la scheda trasmettitrice e ricevitrice da assemblare è i trasmettitori.
Nella lista i componenti per modellismo ferroviario sono contrassegnati dalla locomotiva a vapore in rosso, sfogliando il sito troverete varie info per radiocomandare le loco o altri modelli auto,camion è carri armati

Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#63 Messaggio da v200 »

Altre info veloci sui radio comandi Deltang per treni e camion in 1:87
https://www.der-theoretiker.de/sender-e ... ltang-faq/
altro filmato sui camion 1:87 rc

Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#64 Messaggio da v200 »

Qui installazione su camion della ricevente ed elettronica varia per le luci è gestione motore

Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
lorelay49
Socio GAS TT
Messaggi: 3598
Iscritto il: venerdì 25 gennaio 2013, 18:32
Nome: Giuliano
Regione: Lombardia
Città: Locate di Triulzi
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#65 Messaggio da lorelay49 »

Molto interessante Roby [264]
Giuliano

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#66 Messaggio da Criss Amon »

Molto bello e interessante Roby. E' evidente (!!!!!!) che il radiocomando sui trenini c'è anche per le scale molto piccole. Adesso mi chiedo se le aziende faranno un ulteriore passo avanti. Questi mezzi, anche i trenini radiocomandati, hanno la batteria, ovvero l'alimentazione a bordo: sarebbe bello che i trenini radiocomandati venissero alimentati dai binari con qualunque tipo di alimentazione, entro certi limiti. Teoricamente si può fare: è la cascata ponte diodi - condensatore - stabilizzatore; potrebbero anche alimentare la batteria che assumerebbe il ruolo di batteria tampone.
Staremo a vedere!
Ciao!!!
Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#67 Messaggio da Criss Amon »

Guardate questo.

Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#68 Messaggio da v200 »

Si utilizzano batterie Lipo ( polimeri di litio ) molto compatte ( possono assumere varie forme ) per alimentare i motori e servi oltre la ricevente, per ora non ho ancora indagato bene ma l'alimentazione tramite rotaie penso che non sia esclusa . Unico neo il sistema di ricarica che deve essere molto preciso grazie ad appositi carica batterie.
Leggendo un po i radio comandi sono molto utilizzati per le ferrovie da giardino , devo solo capire quanti treni uno può pilotare con un radio comando unico senza subire interferenze anche se con i nuovi sistemi digitali il problema diventa meno pressante.
I radio comandi nella fascia descritta più sopra vanno dai due canali sino ai 10 canali utilizzando radio controlli per droni nei casi più complessi la Devo 7 ad esempio si trova sui 50,00 euro una radio digitale a 7 canali
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#69 Messaggio da Criss Amon »

Sì, sono d'accordo, stabilizzatori molto precisi. Oppure riceventi in grado di tolleranze di tensione, e in questo caso, con un buon stabilizzatore si può anche evitare la batteria tampone. Molto dipende anche da come è concepito il ricevitore e il radiocomando.
Il sistema in se mi piace, perché consente a più persone di "giocare": ognuno piloterebbe il proprio treno. E se poi ci mettiamo una microtelecamera ... [98] [98]
Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
MrPatato76
Socio GAS TT
Messaggi: 5540
Iscritto il: lunedì 27 agosto 2012, 11:14
Nome: Roberto
Regione: Lombardia
Città: Nova Milanese
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#70 Messaggio da MrPatato76 »

Criss Amon ha scritto: domenica 1 marzo 2020, 20:40 Sì, sono d'accordo, stabilizzatori molto precisi. Oppure riceventi in grado di tolleranze di tensione, e in questo caso, con un buon stabilizzatore si può anche evitare la batteria tampone. Molto dipende anche da come è concepito il ricevitore e il radiocomando.
Il sistema in se mi piace, perché consente a più persone di "giocare": ognuno piloterebbe il proprio treno. E se poi ci mettiamo una microtelecamera ... [98] [98]
I condensatori "tampone" servono a dare continuità di alimentazione al motore in caso di interruzione del "segnale" dai binari.
E' molto utile se si ha un impianto comandato in digitale che "vuole" sempre la captazione del segnale (tramite binari) il più curata possibile.

Ripeto: perché usare un radio comando quando, per il comune fermodellismo, esiste da anni il comando digitale che fa le stesse cose e con funzioni aggiuntive?

Per i costi?
Con 50€ compri una centrale base, e con 10/13€ un decoder base che ti consente di comandare marcia, luci, e altre funzioni di base.
Ovvio che se vuoi qualcosa di più complesso si sale con i costi.
Roberto - Socio GasTT - Socio CMP

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#71 Messaggio da Criss Amon »

v200 ha scritto: domenica 1 marzo 2020, 19:24 Si utilizzano batterie Lipo ( polimeri di litio ) molto compatte ( possono assumere varie forme ) per alimentare i motori e servi oltre la ricevente, per ora non ho ancora indagato bene ma l'alimentazione tramite rotaie penso che non sia esclusa . Unico neo il sistema di ricarica che deve essere molto preciso grazie ad appositi carica batterie.
Leggendo un po i radio comandi sono molto utilizzati per le ferrovie da giardino , devo solo capire quanti treni uno può pilotare con un radio comando unico senza subire interferenze anche se con i nuovi sistemi digitali il problema diventa meno pressante.
I radio comandi nella fascia descritta più sopra vanno dai due canali sino ai 10 canali utilizzando radio controlli per droni nei casi più complessi la Devo 7 ad esempio si trova sui 50,00 euro una radio digitale a 7 canali
Roberto, qui Robiravasi62, ha una passione per i treni all'aperto in scala O, radiocomandati: mi farebbe piacere se intervenisse riproponendoci un video a tal riguardo. Ed è interessante anche l'idea di sistema alternativo a criteri già esistenti: l'alternativa non è inutilità, ma creatività!
Grazie!!! Ciao!!!
Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Avatar utente
v200
Messaggi: 10389
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#72 Messaggio da v200 »

Più che altro il radio comando è nato per il vapore vivo, ferrovie da giardino è scale anomale dove utilizzare il digitale con binari bagnati , umidi o sporchi non è funzionale. personalmente mi interessano i micro trasmettitori e riceventi per i veicoli in 1:87
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
liftman
Socio GAS TT
Messaggi: 7759
Iscritto il: domenica 29 gennaio 2012, 14:40
Nome: Rolando
Regione: Liguria
Città: La Spezia
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#73 Messaggio da liftman »

MrPatato76 ha scritto: lunedì 2 marzo 2020, 8:20
Ripeto: perché usare un radio comando quando, per il comune fermodellismo, esiste da anni il comando digitale che fa le stesse cose e con funzioni aggiuntive?

Per i costi?
Con 50€ compri una centrale base, e con 10/13€ un decoder base che ti consente di comandare marcia, luci, e altre funzioni di base.
Ovvio che se vuoi qualcosa di più complesso si sale con i costi.
Può essere pure una soddisfazione personale, sempre che ci si progetti e realizzi i relativi circuiti autonomamente.
Ciao!
Rolando

Avatar utente
FrancoV
Messaggi: 1558
Iscritto il: sabato 15 febbraio 2020, 17:45
Nome: Franco
Regione: Piemonte
Città: Bosconero
Stato: Non connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#74 Messaggio da FrancoV »

MrPatato76 ha scritto: lunedì 2 marzo 2020, 8:20
Ripeto: perché usare un radio comando quando, per il comune fermodellismo, esiste da anni il comando digitale che fa le stesse cose e con funzioni aggiuntive?
Sono due approcci completamente diversi e non "concorrenziali" tra loro, mi spiego meglio:
Se parliamo di un impianto "complesso", l'alimentazione "da rotaia" (digitale o meno poco cambia) resta la migliore soluzione poichè, malgrado la complicazione dell'impianto elettrico, permette di gestire attraverso un qualsivoglia "sistema di blocco" la circolazione in contemporanea di più convogli nonchè di interrompere l'alimentazione in caso di emergenza evitando di far annodare fra loro due o più treni.

Se parliamo di un impianto di "manovra" dove ci sia un solo treno in circolazione alla volta (massimo due) ecco che a qual punto l'ipotesi del radiocomando diventa un' ottima alternativa poiché:
a) di fatto non esiste più l'impianto di alimentazione, salvo eventualmente quello degli scambi
b) non ci si deve più preoccupare della pulizia dei binari
c) si possono posare cappi di ritorno, triangoli, stelle e altri ammenicoli infischiandosene di sezionamenti, corti circuiti e altre amenità consimili
d) se ci si vuol costruire binari e scambi (è più semplice di quanto appaia) non c'è più bisogno di preoccuparsi di isolare le rotaie
e)i costi sono più o meno gli stessi del digitale
Spero di essere stato esauriente
:D
Franco -Etroit, quoi qu'il soit!

Avatar utente
Criss Amon
Messaggi: 3173
Iscritto il: giovedì 1 ottobre 2015, 23:14
Nome: Francesco Maria
Regione: Sicilia
Città: Catania
Stato: Connesso

Re: Radiocomando sui trenini

#75 Messaggio da Criss Amon »

Girando qua e là sul web, mi è passata davanti la notizia che i radiocomandi amatoriali (modellismo di auto aerei droni ecc.) adesso devono avere una frequenza di lavoro di 2,4 giga Hertz (2.400.000.000 Hz). Chiedo conferma! O è una bufala??!! Me se è vero, perché una frequenza così alta e difficile da gestire (ricevente e trasmittente devono essere non molto lontane ed è meglio che non ci siano ostacoli)?
Grazie!!!!!!
Francesco Maria Spampinato - Viaggio fantastico - Canale Video

Torna a “DIGITALE”