identificare carri merci italiani
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identificare carri merci italiani
esiste un database con immagini?
grazie
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Re: identificare carri merci italiani
http://www.google.it/imgres?imgurl=http ... EwAw&dur=0
(devi fare un copia incolla di tutta la stringa)
Lo trovi sulla rivista i treni.
- claudioredaelli
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Re: identificare carri merci italiani
http://www.ilmondodeitreni.it/carri_a.htm
http://www.tramtreniealtro.com/Treni%20 ... /index.htm
http://www.leferrovie.it/leferrovie/wik ... 79:parte_1
ciao
- Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
http://www.segnalifs.it/
marcatura veicoli /carri
l'argomento carri è comunque assai vasto

Ciao
Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
Buona lettura.
Carri merci italiani dal 1921 al 1965
...[...]... Nel 1921 venne istituita la U.I.C. (Union International des Chemins de Fer) la quale intraprese da subito l’immane ma utilissima opera di standardizzazione ed unificazione delle norme ferroviarie, sia nel campo dei rotabili che in quello delle infrastrutture. Nacquero quindi le prime marcature unificate R.I.V. (Regolamento Internazionale Veicoli) dei carri che vennero distinti per tipologia con una lettera:
- F: Carri chiusi con finestre a reticolato
- G: Carri chiusi con finestre e sportelli senza reticolato (usati anche per trasporto bestiame)
- H: Carri chiusi senza finestre
- L: Carri a sponde alte (oltre 0,5 mt) e porte laterali
- M: Carri serbatoio (un numero da 1 a 11 indicava la natura del liquido trasportato)
- Mt: Carri ex tender per trasporto acqua
- P: Carri a sponde basse (non oltre 0,5 mt) o senza sponde
- Q: Carri con sponde mobili e bilico con stanti
- V: carri speciali per servizio interno dell’amministrazione.
- P: inserito in un riquadro se il carro era di amministrazione privata.
Classificazione dei carri M (cisterna):
- M: Acqua
- Mg: Cereali alla rinfusa
- M1: Alcool etilico
- M2: Benzina avio
- M3: Benzina per autotrazione, benzolo, acqua ragia, petrolio, toluolo, alcool denaturato, alcool metilico, gasolio per autotrazione, nafta, essenza di trementina
- M4: Olio combustibile, olio minerale grezzo, nafta da riscaldamento, residui da distillazione
- M5a: Olio minerale raffinato, lubrificanti, olio di ricino ad uso industriale
- M5b: Olio minerale per boccole scuro
- M6: Olio vegetale non commestibile
- M7: Olio vegetale ed animale commestibile
- M8: Olio per trasformatori
- M9: Catrame, bitume, emulsioni bituminose, olio di creosoto
- M10: Melasso
- M11 Acido solforico concentrato
Erano inoltre inserite altre lettere di classificazione:
- z: Carro a carrelli
- b: Attitudine al carro di viaggiare su linee inglesi
- g: A pareti coibentate, termicamente isolate.
- l: Muniti di intercomunicante, per trasporto di merci a collettame.
La numerazione di servizio aveva un'altro aspetto molto importante. ma partiamo dal semplice numero di servizio:
- Carri F: da 100000 a 199999; da 1100000 a 1199999; da 7100000 a 7199999;da 010000 a 019999
- Carri G: da 200000 a 299999; da 7200000 a 7299999; da 020000 a 029999
- Carri H: da 300000 a 399999; da 7300000 a 7399999; da 030000 a 039999
- Carri L: da 400000 a 499999; da 4400000 a 4499999; da 7400000 a 7499999;da 040000 a 049999
- Carri P: da 600000 a 699999; da 7600000 a 7699999; da 060000 a 069999
- Carri Q: da 700000 a 799999; da 7700000 a 7799999; da 070000 a 079999
- Carri Mt: da 9000000 a 9999999
- Carri V: da 800000 a 899999; da 7800000 a 7899999
- Carri M: da 900000 a 999999; da 7900000 a 7999999; da 090000 a 099999
Oltre a quanto sopra poteva accadere che vi fossero specifiche particolari:
Per esempio se la marcatura iniziava per “7” ed era a 7 cifre s’intendeva un carro “bottino di guerra” (riferito alla 1° Guerra Mondiale).
Se iniziava per “0” a 6 cifre s’intendeva un carro confiscato all’inizio della guerra.
Se le centinaia erano a numero pari: Il carro era dotato di freno a vite e garitta frenatore, se era dispari era sprovvisto di freno.
Se il numero era a 7 cifre e veniva ripetuta la prima 2 volte: quella serie di carri era tale da superare il numero massimo ammissibile alla numerazione.
La sigla maiuscola iniziale poteva essere doppia. Questo stava ad indicare particolari caratteristiche di quel carro: passo maggiorato o capacità di carico superiore alla norma.
Il R.I.V. introdotto, oltre che a regolamentare la tipologia del carro, regolamentava anche il traffico. Infatti un carro che entrava in un altro Paese estero doveva essere rimpatriato immediatamente in quanto il Paese ospitante doveva pagarne il noleggio (succede ancora oggi per i carri non espletati in comune). Talvolta capitava che tali carri, dopo essere stati scaricati venissero rispediti vuoti pur di “sbarazzarsene” al più presto.
Dopo la fine della 2° guerra mondiale cominciò ad evidenziarsi lo svantaggio di tale regolamento, soprattutto in quei Paesi ove c’era squilibrio fra merci importate e merci esportate. Nel frattempo i carri merci avevano assunto tipologie diversificate adattandosi alle più diverse esigenze di trasporto, dividendosi non più per tipo ma con diverse sottoserie.
Nel 1952 un gruppo di 9 amministrazioni europee (FS-SNCF-SNCB-DB-DSB-NS-OBB-SBB-CFL) crearono un accordo che s’inseriva nel regolamento R.I.V., La convenzione EUROP.
Tale nuovo regolamento introdusse l’utilizzo comune, tra i partner aderenti, di un certo tipo e quantità di carri, per cui si ridussero le spese del noleggio di carri stranieri sul territorio.
Nel 1964 vennero introdotte anche le nuove marcature alfa-numeriche R.I.V. che, in una serie di 11 numeri + 1, specificavano il tipo di carro, il regime di scambio fra Paesi, l’amministrazione proprietaria, le caratteristiche del carro, il numero di servizio ed il numero di autocontrollo. Tale numerazione può essere anche solo numerica.
Venne quindi stilata anche una lunga serie di tipologie e caratteristiche per ogni singolo carro ove comunque la prima lettera (quella grande) identifica il carro, le piccole identificano le caratteristiche tecniche del carro stesso se a carrelli, a sponde alte, tetto apribile, con intercomunicanti, a scarico gravitazionale, etc. (L’elenco è lunghissimo vi prego di cercarlo in rete per i dettagli) ed una serie di 11+1 cifre che ripetono la marcatura letterale in codice numerico ed il numero di servizio. La nuova marcatura è quindi composta come segue:
- 11 RIV-EUROP
- 83 FS
- 530 0 982 – 2
- Eaos
Analogamente al RIV-EUROP i paesi dell'est europeo fecero una loro organizzazione detta "OPW" (Obschtchij Park Wagonow) al quale aderirono DR, PKP, BDZ, CFR, CSD, MAV, SZD.
Un esempio di tale marcatura può essere:
01 MC OPW
50 DR
150 1 022 - 4
Gbs
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
roy67 ha scritto:
- 11 RIV-EUROP
- 83 FS
- 530 0 982 – 2
- Eaos
Aggiungo:
Tale marcatura è ancor oggi utilizzata. Spesso la si può trovare solo di tipo numerico. Ad esempio, il nostro carro Eaos, potrebbe avere una marcatura come la seguente. 11 83 530 0 982-2
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
I carri "E" attualmente sostituiscono (dal 1962) i carri "L" a sponde alte. Ma diversamente dagli "L" (che oggi sono carri pianale), a causa delle diverse specifiche di trasporto o materiale trasportato hanno una marcatura a lettere minuscole che ne identificano con precisione la sottoserie.
Quindi:
E: Carro a sponde alte
a: A 4 assi, a carrelli
o: Non rovesciabile in testa
s: Regime di velocità "s" (100 Km/h)
Esistono varie versioni di tale carro. Ad esempio:
Se la marcatura fosse: "Eos" sarebbe un carro a sponde alte a 2 assi
Se la marcatura fosse "Eaaos" Sarebbe lo stesso carro, ma a 6 assi.
Se fosse "Eanos" Avrebbe una capacità di carico superiore alla norma (nel caso specifico >60 tonnellate)
Se fosse "Eaoss" avrebbe una velocità di regime a 120 Km/h
Tale esempio è applicabile ad ogni tipo di carro. L'elenco delle singole caratteristiche applicabili è lunghissimo. Ecco perché è meglio cercare in rete l'elenco completo, da applicare ad ogni tipologia di carro.
Una cosa importantissima, da tenere sempre in considerazione, è l'epoca di riproduzione del nostro modello. Quindi la marcatura di serie dev'essere attinente all'epoca di riproduzione del convoglio sul plastico.
Quindi, per spiegarmi meglio, un carro marcato F 101 818. Non potrà essere messo in composizione dopo il 1965.
Stesso discorso con un carro marcato Lss non può essere messo in composizione prima del 1965. sarebbe anacronistico.
- Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
Ciao
Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
I carri merci mi hanno sempre affascinato, molto più dei convogli passaggeri. Tant'è che la maggior parte delle mie locomotive sono per treni merci.
Quello che ho messo è un brevissimo riassunto di una mia ricerca. Che aveva (ed ha tutt'ora) lo scopo di creare convogli realistici e non alla "membro di cane".
Ad esempio..
La Roco, anni fa, mise in commercio un carro Gqs. Molti l'acquistarono..e "ficcato" in composizione merci.... Errorisssimo!!!!
Il Carro in questione è questo:
Immagine:
143,14 KB
Se analiziamo la sigla "Gqs" scopriremo che:
G: Carro chiuso con finestrini
q: Dotato di condotta passante per REC
s: Regime velocità a 100 Km/h
Se ha la condotta passante per il REC (Riscaldamento Elettrico Carrozze) significa che è un carro ad uso trasporto collettame, che va in composizione vicino ad un bagagliaio, in un treno passaggeri.

Oppure. Altro esempio:
Questo carro F 160 106 Lima degli anni '70:
Immagine:
149,1 KB
Ha un numero di servizio errato. Se lo analizziamo scopriremo che il numero 160 <font color="red">1</font id="red">06 riporta le centinaia dispari. Ma leggendo il regolamento del 1921, essendo dotato di garitta frenatore, dovrebbe avere tale numero pari. Ad esempio 160 206.
- claudioredaelli
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Re: identificare carri merci italiani
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
Ad esempio, parlando dell'epoca che personalmente mi affascina, citandomi nell'elenco che ho fatto più sopra:
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">
- M: Carri serbatoio (un numero da 1 a 11 indicava la natura del liquido trasportato)
- M7: Olio vegetale ed animale commestibile
- Carri M: da 900000 a 999999; da 7900000 a 7999999; da 090000 a 099999
- Se le centinaia erano a numero pari: Il carro era dotato di freno a vite e garitta frenatore
[/quote]
Non v'è dubbio che si tratti di questo carro:
Immagine:

94,12 KB
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
roy67 ha scritto:
- Carri F: da 100000 a 199999; da 1100000 a 1199999; da 7100000 a 7199999;da 010000 a 019999
- Carri G: da 200000 a 299999; da 7200000 a 7299999; da 020000 a 029999
- Carri H: da 300000 a 399999; da 7300000 a 7399999; da 030000 a 039999
- Carri L: da 400000 a 499999; da 4400000 a 4499999; da 7400000 a 7499999;da 040000 a 049999
<font color="red">- Carri M: da 500000 a 599999; da 5500000 a 5599999; da 7500000 a 7599999; da 050000 a 059999</font id="red">
- Carri P: da 600000 a 699999; da 7600000 a 7699999; da 060000 a 069999
- Carri Q: da 700000 a 799999; da 7700000 a 7799999; da 070000 a 079999
- Carri Mt: da 9000000 a 9999999
- Carri V: da 800000 a 899999; da 7800000 a 7899999
- Carri Mx: da 900000 a 999999; da 7900000 a 7999999; da 090000 a 099999
Ops... nell'elenco ho omesso la numerazione di carri serbatoio per trasporto acqua, marcati "M" e non "Mx" ("x" sta per il numero o lettera accompagnatoria).
Tale serie di carri è evidenziata in rosso nella mia autocitazione.
Chiedo ad un moderatore che possa venire inserito nell'elenco che ho postato in precedenza.
Solo per chiarezza d'informazione.
Nella fatispecie.. Sto parlando di tutti questi carri:
Immagine:

110,61 KB
Mi sembra corretto non dimenticarli.
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
prendiamo ad esempio un carro frigorifero "Hbbins". Ed analizziamo la sua marcatura e vari simboli che troviamo. Cosa significano?
Foto della marcatura:
Immagine:

126,27 KB
Riportandola:
21 RIV
74 SJ
246 9 253-1
Hbbins
Tale marcatura è suddivisa in elementi.
Elemento A/B= Regime di scambio. Composto da 2 cifre= 21 (regime di scambio + scartamento assali)
2= Carri di proprietà di amministrazioni statali o privati
1= : Carri a scartamento fisso di 1435 mm
(RIV)= Che fa parte del Regolamento Internazionale Veicoli.
Elemento C= Stato di appartenenza dell'amministrazione proprietaria e sigla dell'amministrazione. Composto da 2 cifre + lettere= 74 SJ
74= Svezia
SJ= Statens Järnvägar
Elemento D= Composto da 4 cifre che indicano tipologia e caratteristiche del carro= 246 9
2= carri di tipo "H"
469= Indicano numericamente le caratterisstiche riportate anche alfabeticamente (lo vediamo dopo)
Elemento E= numero progressivo d'immatricolazione 253
Tale numero è da considerarsi come il numero di targa degli autoveicoli.
Elemento F= numero di autocontrollo 1
Questo è il risultato di un complicato calcolo di tutti i numeri precedenti
Elemento G= Sigla letterale del carro
H: Carri coperti di tipo speciale
bb: Se a 2 assi= lunghezza superiore a 14 mt - Se a carrelli lungheza sup. a 22 mt
i: A pareti apribili o scortrevoli
n: Se a 2 assi portata massima 28 t - Se a carrelli portata max 60 t
s: regime verlocità 100 Km/h
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
Siccome tanti amici hanno la passione di autocostruire i propri modelli, perché no... Dotare tali modelli di un numero di servizio che sia serio e credibile.. Nonché esistente.
E' stato spiegato il significato del numero di servizio dei carri, come vuole interpretato, ma non è stato spiegato il numero di autocontrollo dell'elemento F.
Come detto in precedenza, tale numero è il risultato di un complicato calcolo. Quale calcolo? Andiamo a spiegarlo.
Prendiamo ad esempio il numero di servizio del carro Eaos analizzato in precedenza. Tale numero era:
11 RIV-EUROP
83 FS
530 0 982 – 2
Eaos
Bene. Il numero che analizzeremo è il "2" del numero di autocontrollo (elemento F), ovvero quello evidenziato in rosso:
11 RIV-EUROP
83 FS
530 0 982 – <font color="red">2</font id="red">
Eaos
Come si ottiene tale numero?
Tale numero è il risultato di un complicato (ma poi non troppo) calcolo matematico degli altri numeri. Analizzando il carro Eaos dell’esempio dovremo procedere in questo modo:
- Scomponiamo il numero di servizio senza preoccuparci del suo significato: 1 1 8 3 5 3 0 0 9 8 2
- Moltiplichiamo i numeri in sequenza, il primo per 2, il secondo per 1, il terzo per 2, etc ottenendo il seguente calcolo
1 x2=2
1 x1=1
8 x2=16
3 x1=3
5 x2=10
3 x1=3
0 x2=0
0 x1=0
9 x2=18
8 x1=8
2 x2=4
- Scomponiamo ora, cifra per cifra, i risultati ottenuti e li addizioniamo: 2+1+1+6+3+1+0+3+0+0+1+8+8+4= 38
- Per necessità il risultato dovrà essere un decimale “tondo”, quindi per raggiungere il decimale tondo successivo (40) il numero di autocontrollo sarà “<font color="red">2</font id="red">”.
- Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
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Re: identificare carri merci italiani
Anch'io sto indagando, proprio perché sembra sia stato "modificato".. Ma non ho notizie certe. Con l'entrata in vigore della UE è probabile che tante piccole "postille" del RIV siano state accantonate.
Passo spesso dallo scalo merci di Dinazzano (scalo merci che movimenta l'intero indotto delle ceramiche di Sassuolo/Casalgrande).. Tutti i carri presenti (e sono tantissimi) a tramoggia per il trasporto di argilla, o pianali per il trasporto container, hanno tutti marcatura di "espletazione in comune". Quindi con marcatura "EUROP", di vari Paesi, gestiti dalla "DB Schenker".
Potrebbe però essere che, a causa del trasporto internazionale e dei tempi che corrono, carri ad uso interno ne siano rimasti pochi.
- Fabrizio
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Re: identificare carri merci italiani
http://www.cargo.trenitalia.it/cms-file ... ag2011.pdf
sembra che l'allegato II del RIV sia stato preso uguale e inserito nel nuovo CUU (contratto uniforme utilizzazione carri) mentre il resto è stato accantonato. Si dice poi che la marcatura RIV però sia ancora presente sulla stragrande maggioranza dei carri, essendo il CUU entrato in vigore "solo" nel 2009 (ma anche qui non si capisce bene quando e se effettivamente sia entrato in vigore).
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
Per il resto, mi leggo bene il contratto CUU. Essendo comunque carri di epoca ben lontana da quella che prediligo (III-IV) è solo per conoscenza personale... Sempre di treni si tratta.

- Pecetta
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Re: identificare carri merci italiani
roy67 ha scritto:
Questo carro F 160 106 Lima degli anni '70:
Immagine:
149,1 KB
Ha un numero di servizio errato. Se lo analizziamo scopriremo che il numero 160 <font color="red">1</font id="red">06 riporta le centinaia dispari. Ma leggendo il regolamento del 1921, essendo dotato di garitta frenatore, dovrebbe avere tale numero pari. Ad esempio 160 206.
Leggo solo adesso il vecchio testo di questa discussione e mi accorgo che nel titolo si parla di carri italiani però questo è un carro SNCF, quindi francese.
Domanda, le tue considerazioni valgono anche per la francia?
Bye
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
Sembrerebbe (il condizionale è dovuto.. Prima di capire meglio come stanno le cose)....
Che l'Italia, la Svezia e l'Irlanda, nel 1999, con l'istiuzione del CIT (Comité Internationel des Transport ferroviaires).. Non vi abbiano aderito da subito.
Gli altri membri appartenenti all'ex "RIV" istituirono il "CIT" (Diritto dei trasporti su rotaia dell'UE). Dal 1999 ad oggi, il CIT ha emanato tante direttive e regolamenti. Tali regolamenti sono però entrati in vigore il Italia solo dal 2011, anno dell'entrata delle nostre ferrovie nella convenzione internazionale europea per il trasporto su rotaia.
Il raggruppamento dei regolamenti, in Italia, è stato definito "CUU" e riassume i regolamenti emanati dal "CIT" (dal 1999 al 2006) poi rinominato "COTIF".
http://www.cit-rail.org/en/rail-transport-law/cotif/
- roy67
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Re: identificare carri merci italiani
Pecetta ha scritto:
Leggo solo adesso il vecchio testo di questa discussione e mi accorgo che nel titolo si parla di carri italiani però questo è un carro SNCF, quindi francese.
Domanda, le tue considerazioni valgono anche per la francia?
Bye
Certamente. R.I.V. significa "Regolamento Internazionale Veicoli" ed è (era) valido per tutti i Paesi membri aderenti, quindi: FS-SNCF-SNCB-DB-DSB-NS-OBB-SBB-CFL.