E infatti "Bordesando … bordesando" in internet ho trovato questa interessante foto.
http://www.mqcvisions.net/TorinoSparita/TorinoSparitaBackup/Page_1437.html
Posizione: Esposizione internazionale di Torino
Infrastruttura: Padiglione Ferrovie dello Stato
Data: 29 aprile - 19 novembre 1911.
Purtroppo la foto in bianco e nero non ci permette un'analisi ideale viste le dimensioni e la risoluzione, ma ci provo.
Ci troviamo in piena Epoca I (Epoca prima) e precisamente nel primo periodo (Ep. Id).
L'appena nata Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato (1905) allestì un padiglione espositivo dedicato alle infrastrutture del tempo.
Propongo l'analisi della foto in funzione non tanto della rappresentazione ferromodellistica (scala H0 1/87), ma perchè riporta alcuni aspetti fondamentali ferroviari dell'epoca, aspetti che saranno di uso comune almeno fino all'Epoca III (Epoca terza) e ben oltre.
Partiamo da sinistra della foto.
Sul fabbricato ritengo che una ricerca in Internet in merito all'Esposizione internazionale di Torino possa trovare informazioni specifiche, ma dal punto di vista ferromodellistico la lascerei da parte.
Interessante il lampione in primo piano sulla sinistra, a livello ferromodellistico, in ambito commerciale ed artigianale girando sul web si trova di sicuro qualcosa di simile ad uso ambientazione nostrana.
Passiamo al candelabro porta segnali ad ala, un classico.
Con due segnali ad ala di prima categoria, dove la più bassa è per il tracciato deviato a sinistra, la piu alta per il corretto tracciato, la si può trovare in kit a livello artigianale in Internet.
Al centro in basso capeggiano due elementi tra loro connessi, un deviatoio ad incrocio comandato manualmente da un macaco ferroviario (o caciotta per gli amici del Lazio) sul quale spicca l'asta per un disco girevole di segnalazione non installato.
Il macaco con asta e disco girevole lo si trova in Internet a livello artigianale.
Lo scambio ad incrocio a parte la realizzazione Fai da Te, ci orienta verso la vasta produzione commerciale con una sola osservazione tutti riproducono modelli teoutonici o di oltremanica, di foggia ferroviaria italiana, salvo smentite non esiste nulla, quindi nella riproduzione in scala e volendo fare il "contarivetti", cari amici sui nostri plastici di ambientazione nostrana siamo fuori strada e dobbiamo giocare la carta della licenza ferromodellistica.
Seguendo il ramo sinistro dell'incrocio ecco un classico cancello ferroviario, assimilabile ad un passaggio a livello manuale, anche qui la produzione artigianale e da poco anche quella commerciale ci vengono in aiuto, senza contare la riproduzione con stampa 3D sempre più alla portata "casalinga" (leggi Fai da Te).
Immediatamente sul lato sinistro del cancello è posato un deviatoio semplice e qui a parte il Fai da Te su disegno specifico la produzione commerciale fa la parte da leone.
Ora spostiamoci a destra e strizzando gli occhi sullo sfondo a lato di un'altro deviatoio semplice appare un segnale semplice ad ala di prima categoria, qui a livello ferromodelistico vale il discorso fatto prima per il candelabro.
Seguento il ramo corretto di quest'ultimo deviatoio, si incontra sulla sinistra del binario un macaco semplice e sulla destra una lanterna che indica la posizione dello scambio.
Mentre per il macaco Fai da Te e artigianale offrono soluzioni per quella lanterna a parte il reperire documentazione in merito (difficile) qui in Fai da Te credo sia la soluzione.
Alzando lo sguardo ecco capeggiare la [url=https://it.wikipedia.org/wiki/Trazione_trifase] linea aerea trifase {/url] con pali (di linea e di servizio), sospensioni e fili che configurano la complessita della catenaria trifase sopra un deviatoio ad incrocio.
Uno dei punti più deboli, nella realtà, di questa tipologia di trazione ferroviaria, nel tempo sostituita da quella unifilare a corrente continua.
Qui e ferromodellisticamente parlando, confesso non sono molto preparato per mia esperienza personale essendo orientato su trazione vapore e diesel, comunque in campo artigianale ci dovrebbe essere di sicuro della produzione.
Rimane ora solo quel segnale a disco girevole con lanterna che è riconducibile al segnalamento che imperava prima dell'avvento dei segnali ad ala, ferromodellisticamente parlando "nebbia completa".
Concludendo, con una foto ecco una carrellata di elementi che in un plastico o un diorama di ambientazione italiana tra due epoche ferroviarie "epiche" possono trovare spazio.
Aspetto interventi ed osservazioni.
Buon ferromodellismo a tuTTi.
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IpGio
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... che figuura!! (in effetti era proprio li ma me l'ero completamente dimenticato) un'ispirazione simpatica sarebbe una ferrovia da campo posata per trasportare i visitatori da un padiglione all'altro (come fecero a Parigi in occasione dell'esposizione universale) 