Graffiti e graffittari ...
- marione
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Graffiti e graffittari ...
Edifici appena restaurati nelle nostre vie, cabine telefoniche, cartelli stradali, ecc. sono gli obbiettivi di quest'aggressività sistematica.
Il graffittismo ( i vocabolari registrano ormai questo termine) è da anni un'onda montante inesauribile. Ai miei tempi si studiava che i graffiti sono decorazioni preistoriche, graffiando la roccia delle caverne o l'avorio con certi utensili, i nostri progenitori ci lasciarono le prime testimonianze d'arte, come nelle grotte di Altamura, nella Spagna settentrionale, di epoca paleolitica . Il nome 'graffiti' risale al latino graphium, lo stilo con cui si incideva la tavoletta cerata e, ancora prima, al verbo greco grapho, che vuol dire 'io scrivo'. Venendo ai nostri giorni, dobbiamo all'America l'introduzione dei graffiti nel mondo civilizzato. Sin dai lontani anni Settanta, autori anonimi ( loro amano definirsi writers, come dire in inglese 'scrittori') protetti dal buio della notte e armati di bombolette sraay, tracciano i segni del loro cosidetto disagio giovanile sui muri delle case, sulle fiancate dei palazzi storici, sulle facciate die luoghi sacri, sulle carrozze ferroviarie, firmandoli con le loro tags, cioè 'etichette'.
'Il tutto, dicono, per colorare la città'. Unico obbiettivo: la notorietà, senza alcuna finalità artistica, aggressività sistematica, accompagnata da disprezzo, scherno, irrisione, disistima, nei confronti dei cittadini benpensanti. I testi non sono facili da decifrare, c'è un po' di tutto, dichiarazioni d'amore, insulti, parolacce, qualche slogan politico, ma sopratutto l'orgoglio di essere presenti su tutti i muri, al di là del contenuto del messaggio. Il decoro della città è un bene pubblico e come tale va tutelato. Se vogliamo che i cittadini sentano sempre più propri gli spazi pubblici, dobbiamo far sì che siano tutelati.
Otra a macchiare la città, macchiano la reputazione di un positivo momento di aggregazione dei cittadini. Contro le scritte bisogna reagire, eliminarle e non consentire che si trasformino in consuetudine.
Mi chiedo perchè le autorità preposte non si decidano a fare un'informativa da diffondere nelle scuole, perchè tutti sappiano che chi rovina con scritte e disegni una proprietà pubblica o privata, compie un reato ( art. 639 C.P. Deturpamento e imbrattamento di cose altrui ) .
Marione
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Re: Graffiti e graffittari ...
Il solo denaro che Trenitalia spende ogni anno per rimuovere i graffiti dai treni sarebbero sufficienti ad acquistare un treno nuovo, si potrebbe quindi avere un treno nuovo ogni anno se non si spendessero soldi per rimuovere i graffiti. Questo senza considerare gli altri atti vandalici ai convogli e i danni alle infrastrutture.
Le punizioni dovrebbero consistere non tanto in multe o reclusione, ma in azioni mirate a colpire psicologicamente il soggetto, per molte persone la sola sanzione economica provoca poco effetto. Ad esempio sarebbe più efficace obbligare i soggetti a ripulire il loro graffito e anche quelli lasciati dai suoi "colleghi", addebitando al soggetto il costo dei materiali per la pulizia, fermo veicolo e il costo del personale obbligato a seguirli durante le fasi della pulizia.
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Re: Graffiti e graffittari ...
Chi imbratta,anche con forme d'arte innovative,palazzi storici,privati,vie eleganti e posti d'interesse pubblico va condannato...
Magari sarebbe opportuno,in nome del pluralismo,regalare e relegare a questi artisti muri anonimi di periferia...O,concrdi con i proprietari,anche facciate di negozi..Una cosa del genere...
Se Trenitalia fosse stata gestita negli anni da funzionari migliori,probabilmente avrebbe acquistato treni migliori a prescindere da chi "artisticamente" lasciava la propria firma...
- Fabrizio
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Re: Graffiti e graffittari ...
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