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Graffiti e graffittari ...

Quando non sai dove mettere una discussione ovvero non è fermodellismo.

Moderatori: liftman, Fabrizio

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marione
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Graffiti e graffittari ...

#1 Messaggio da marione »

Dagli uomini preistorici ai moderni 'writer' che, armati di bombolette spray, 'colorano' i muri delle nostre città, di strada se n'è fatta tanta. Quanto costerebbe reastaurare tutte le facciate imbrattate da scritte spray o sostituire tutte le insegne stradali rese illeggibili? O riverniciare tutti i vagoni dei treni e metropolitane? E quanto alto è il costo morale della frustrazione, dello sconforto, della rabbia che ci prende tutte le volte che vediamo un'elegante casa liberty, o un umile muro di periferia, ugualmente deturpati dall'impunita protervia dei graffittari ? Pare che ormai anche i monumenti delle città d'arte non siamo più al sicuro.
Edifici appena restaurati nelle nostre vie, cabine telefoniche, cartelli stradali, ecc. sono gli obbiettivi di quest'aggressività sistematica.
Il graffittismo ( i vocabolari registrano ormai questo termine) è da anni un'onda montante inesauribile. Ai miei tempi si studiava che i graffiti sono decorazioni preistoriche, graffiando la roccia delle caverne o l'avorio con certi utensili, i nostri progenitori ci lasciarono le prime testimonianze d'arte, come nelle grotte di Altamura, nella Spagna settentrionale, di epoca paleolitica . Il nome 'graffiti' risale al latino graphium, lo stilo con cui si incideva la tavoletta cerata e, ancora prima, al verbo greco grapho, che vuol dire 'io scrivo'. Venendo ai nostri giorni, dobbiamo all'America l'introduzione dei graffiti nel mondo civilizzato. Sin dai lontani anni Settanta, autori anonimi ( loro amano definirsi writers, come dire in inglese 'scrittori') protetti dal buio della notte e armati di bombolette sraay, tracciano i segni del loro cosidetto disagio giovanile sui muri delle case, sulle fiancate dei palazzi storici, sulle facciate die luoghi sacri, sulle carrozze ferroviarie, firmandoli con le loro tags, cioè 'etichette'.
'Il tutto, dicono, per colorare la città'. Unico obbiettivo: la notorietà, senza alcuna finalità artistica, aggressività sistematica, accompagnata da disprezzo, scherno, irrisione, disistima, nei confronti dei cittadini benpensanti. I testi non sono facili da decifrare, c'è un po' di tutto, dichiarazioni d'amore, insulti, parolacce, qualche slogan politico, ma sopratutto l'orgoglio di essere presenti su tutti i muri, al di là del contenuto del messaggio. Il decoro della città è un bene pubblico e come tale va tutelato. Se vogliamo che i cittadini sentano sempre più propri gli spazi pubblici, dobbiamo far sì che siano tutelati.
Otra a macchiare la città, macchiano la reputazione di un positivo momento di aggregazione dei cittadini. Contro le scritte bisogna reagire, eliminarle e non consentire che si trasformino in consuetudine.
Mi chiedo perchè le autorità preposte non si decidano a fare un'informativa da diffondere nelle scuole, perchè tutti sappiano che chi rovina con scritte e disegni una proprietà pubblica o privata, compie un reato ( art. 639 C.P. Deturpamento e imbrattamento di cose altrui ) .

Marione


Mario Mancastroppa

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Fabrizio
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Re: Graffiti e graffittari ...

#2 Messaggio da Fabrizio »

Ciao Mario, purtroppo il fenomeno dei graffiti è ormai diventato una piaga, anche molto costosa. Come tante altre cose in Italia, non si fa abbastanza per debellare questo fenomeno, dovuto anche allo scarso interesse alla cosa pubblica, aspetto comune nello stile di vita degli italiani. Oltre che ai mancati controlli, il fenomeno è anche dovuto alla mancata denuncia degli atti vandalici. Pochi cittadini vedendo un writer in azione si prenderebbero la briga di richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Questo fatto è soprattutto dovuto, secondo me, ad una scarsa fiducia verso le istituzioni ma soprattutto a procedure lunghe e farraginose, che non incentivano certo il cittadino a denunciare i fatti, ma anzi lo invogliano a non prendersi "brighe". Purtroppo è tutto il sistema a non funzionare e talvolta anche se una persona sarebbe predisposta a tutelare il bene comune, la sola idea di poter andare a scontrarsi con la possibilità di procedure lunghe e complicate obbligano a scegliere strade che non si vorrebbero percorrere.

Il solo denaro che Trenitalia spende ogni anno per rimuovere i graffiti dai treni sarebbero sufficienti ad acquistare un treno nuovo, si potrebbe quindi avere un treno nuovo ogni anno se non si spendessero soldi per rimuovere i graffiti. Questo senza considerare gli altri atti vandalici ai convogli e i danni alle infrastrutture.

Le punizioni dovrebbero consistere non tanto in multe o reclusione, ma in azioni mirate a colpire psicologicamente il soggetto, per molte persone la sola sanzione economica provoca poco effetto. Ad esempio sarebbe più efficace obbligare i soggetti a ripulire il loro graffito e anche quelli lasciati dai suoi "colleghi", addebitando al soggetto il costo dei materiali per la pulizia, fermo veicolo e il costo del personale obbligato a seguirli durante le fasi della pulizia.
Fabrizio

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EMIGRANTE
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Re: Graffiti e graffittari ...

#3 Messaggio da EMIGRANTE »

In parte condivido ii vostrig iudizi...
Chi imbratta,anche con forme d'arte innovative,palazzi storici,privati,vie eleganti e posti d'interesse pubblico va condannato...
Magari sarebbe opportuno,in nome del pluralismo,regalare e relegare a questi artisti muri anonimi di periferia...O,concrdi con i proprietari,anche facciate di negozi..Una cosa del genere...
Se Trenitalia fosse stata gestita negli anni da funzionari migliori,probabilmente avrebbe acquistato treni migliori a prescindere da chi "artisticamente" lasciava la propria firma...
Gabriele - DEA PARTENOPE DIFENDI I TUOI GUERRIERI

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Fabrizio
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Re: Graffiti e graffittari ...

#4 Messaggio da Fabrizio »

La brutta moda dei graffiti iniziò ad arrivare in Italia all'inizio degli anni '90, importata dagli Stati Uniti, dove imperversava già da anni. Attorno alla metà degli anni '90 il fenomeno divenne preoccupante e in quel periodo davvero tanti treni ne erano afflitti. Furono così sperimentate le pellicole antigraffiti, consistenti in una pellicola in materiale polimerico che consente la pulizia del rotabile usando appositi prodotti. Da quel momento i treni vengono pellicolati e non più verniciati, anche perché con questa tecnica è più facile il cambio di livree e soprattutto possono essere facilmente realizzate le livree pubblicitarie. Il fenomeno non affligge solo l'Italia e le amministrazioni ferroviarie italiane, ma è un fenomeno diffuso in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Sudamerica e nei paesi dell'estremo oriente, praticamente in tutto il mondo. In diversi casi sono soprattutto le ferrovie metropolitane ad essere afflitte dal fenomeno. Ultimamente i writers hanno sperimentato una nuova tecnica che consiste nell'uso di acidi per realizzare i loro lavori sui vetri, danneggiandoli irrimediabilmente, cosa che per loro è molto importante. In Germania venne anche lanciata l'idea dell'uso di droni per sorvegliare gli scali, cosa poi vietata per ragioni di privacy nei confronti degli abitanti dei dintorni, ora pare abbiano in mente di estendere impianti di videosorveglianza all'interno degli scali.
Fabrizio

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Andreacaimano656
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Re: Graffiti e graffittari ...

#5 Messaggio da Andreacaimano656 »

Il degrado della civiltà: i writers [:(!] :twisted: :cool:
Ciao
Andrea
Andrea Ferreri

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