Un inno per tutti
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Un inno per tutti
Immagino però che quest'altra informazione sia ignota a molte persone: dal famigerato 8 settembre 1943 fino appunto al 12 ottobre 1946 fu usato come inno nazionale 'La leggenda del Piave' - più noto come 'il Piave mormorava' eccetera eccetera- scritto dal napoletano Giovanni Gaeta, in arte E.A. Mario, che quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale era impiegato postale e scrisse i primi due notissimi versi su un modulo per telegrammi che casualmente gli stava davanti.
Nella storia degli inni, l'Italia condivide una vicenda altrettanto singolare nientemeno che con gli Stati Uniti, i quali - pare incredibile - non ebbero un inno nazionale fino al 1931, e la sola ragione per adottarlo fu che l'anno successivo si sarebbero svolte le Olimpiadi di Los Angeles, le prime della storia col nuovo sistema di premiazioni, ossia quello di apporre le medaglie al collo degli atleti e issare contemporaneamente le bandiere suonando l'inno della medaglia d'oro ( fino alle precedenti olimpiadi, quelle del 1928 ad Amsterdam le medaglie erano spedite a casa agli atleti).
La scelta si restrinse a due inni, quello che fu adottato 'The Star Spangled Banner' e 'America The Beatiful': quest'ultimo infatti, nnostante il bel titolo di 'America la bella', ha un ritornello che inizia così " America, America, Dio impresse il suo marchio su di Te", per cui esso sarebbe stato quantomeno frainteso, dato che in Europa era l'epoca delle dittature. Va detto comunque che l'inno poi adottato era già nel cuore degli americani almeno dal 1886, quando l'organista Dudley Buck compose una 'Ouverture festiva' sull'aria americana citata, in cui prevedeva l'aggiunta opzionale di un coro che canta il famoso testo, ma anche ' America The Beatiful' continuò a restare nel cuore degli statunitensi, finendo addirittura nel repertorio pop e in quello jazz, prima con una solare versione nel 1945 di un trentenne Frank Sinatra e poi con un 'vocalizzato' arrangiamento per solo basso elettrico - re intotolato 'Amerika' - del tormentato genio Jaco Pastorius ( che adorava Sinatra).
E anche qui, per chiudere, abbiamo un'altra analogia con l'America, per il fatto che da noi è rimasto popolare non solo l'Inno del Piave ma anche il 'Va Pensiero', che alcuni già in passato avrebbero voluto come inno, dimenticandosi non trattarsi di un inno, ma di un lamento di schiavi ebrei: tutto sommato, meglio che l'Italia torni sempre a destarsi e a cingersi l'Elmo di Scipio !
Marione
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