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Beh, allora le opere letterarie ci provo anch'io

Quando non sai dove mettere una discussione ovvero non è fermodellismo.

Moderatori: liftman, Fabrizio

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Pecetta
Messaggi: 1801
Iscritto il: giovedì 3 gennaio 2013, 23:48
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Beh, allora le opere letterarie ci provo anch'io

#1 Messaggio da Pecetta »

@ Tutti,

Come da titolo ne approfitto anch'io e sulla scia del fatto che la fatica di Roy67 sembra esservi piaciuta vi metto un breve racconto liscio e leggero.
E' scritto in prima persona ma il protagonista non sono io (è quindi immaginario) e...
Beh, lascio a voi i i gudizi. [:I]

Titolo:
L'interrogazione.

Racconto:
Marco è il mio compagno di banco e lo stanno interrogando. E’ in silenzio davanti alla lavagna, non risponde e fissa il pavimento. Lui è come me, non studia mai.
Eppure oggi il professore non sembra essere severo, sta chiedendo i nomi delle catene montuose e fa addirittura il simpatico. Siamo a metà maggio e forse sarà perché siamo in primavera ma io non ho mai visto un insegnante comportarsi così. Sorride, muove il pollice oltre le sue spalle e sembra quasi voler indicare l’argomento dell’interrogazione: la cartina della Francia.
Marco guarda dietro al professore!
Ecco, forse mi ha sentito. Sembra che si sia deciso ad alzare gli occhi, ma esita e li riabbassa subito dopo. Così rischia il peggiore dei voti: gravemente insufficiente.
Marco, se non guardi in quella direzione non leggerai mai le risposte.
Queste sono le ultime interrogazioni e se il mio compagno non sfrutta questa possibilità finirà per rovinare l’intero semestre.
Marco ripeterai l’anno.
Non che io sia più bravo di lui ma almeno in geografia conosco il trucco. Non c’è bisogno di studiare a casa: basta leggere la cartina.
Di certo potrei sbagliare nella pronuncia di qualche nome e questo perché non mi sarebbe così facile leggerli restando in piedi davanti alla lavagna, ma so che oggi il professore mi correggerebbe. Salverei il mio voto in questo modo ed insomma... la geografia è il mio forte!
Lo dicono tutti che è una materia facile e ci credo, ogni anno ce la insegnano indicandoci una cartina che resta sempre appesa al muro e non la tolgono nemmeno quando ci interrogano. Fosse così semplice anche in matematica!
Il professore ora chiede a Marco qual’é l’isola francese più grande del mediterraneo ed io muoio dalla voglia di rispondere al suo posto. E’ la Corsica, basta leggere!
Ma lui non può sentirmi e cerca aiuto dagli altri alunni. Qualcuno gli ha suggerito qualcosa che purtroppo non ha compreso. L’ha udita il professore però, che ora alza la voce per invitarci al silenzio e minaccia anche una nota. Lo sapevo.
Io di solito non suggerisco, io penso. E non è per codardia ma perché ho tanti pensieri... ecco!
Finalmente il mio compagno accenna ad una risposta, ma sbaglia e qualcuno dietro di me ride sommesso. Credo sia Claudio ma non voglio voltarmi, preferirei togliere il mio compagno dagli impicci solo che non so come.
Marco è il mio migliore amico e penso che se alzo la mano e poi rispondo guardando verso la cartina, lui potrebbe capire il mio invito e fare altrettanto. Salverei il “suo” voto e lo aiuterei davvero, ma c’è Giuseppe davanti a me che sta copiando matematica. Sarà la materia della prossima ora e, se attiro l’attenzione, finisce che il professore lo scopre. Non posso rischiare. Giuseppe è un’attaccabrighe, oltre che un ripetente e so che nell’intervallo verrebbe a cercarmi: le prenderei di sicuro. Perdonami Marco, le botte fanno male.

Cerco di distrarmi. Penso alla prossima lezione. Ci sarà matematica ed io non ho studiato, ma non mi importa. Questo professore annoterà sul registro di aver già interrogato qualcuno da questo banco e non succederà mai che chiamano due persone che siedono stesso posto. Non ne ho l’assoluta certezza ma penso che sarebbe impossibile: una vera sfortuna.
Il posto di Marco è tra me e la finestra che dà sul giardino. Provo un senso di disagio a guardare quel posto vuoto tra me e l’esterno. Sento che vorrei davvero fare qualcosa per lui, ma proprio non saprei cosa.
Potrei fingere di stare male, forse dovrei incominciare a tossire. Distoglierei l’attenzione da lui e nemmeno Giuseppe non potrebbe farmi nulla. Capita a tutti di sentirsi male no?
Eppure non sono convinto. Non ho il coraggio e non voglio rischi; ne sono sicuro. Meglio sperare che Marco alzi lo sguardo ed osservi la cartina. Forse!

Fuori è primavera ed oggi c’è il sole. Siamo a metà mattina e i fiori sono già sbocciati. Li osservo dalla finestra, vicino a me ci sono i tulipani e là in fondo le primule. Dio che grande cosa è la primavera.
Ora c’è un merlo che saltella sul prato, credo stia cercando qualcosa da mangiare. Presto ci penserò io perché nell’intervallo gli getterò le briciole del mio panino. Più in là scorgo anche un pettirosso, ma vola via subito. Forse qualcuno ha aperto una finestra e lo avrà spaventato, magari è il bidello che è uscito di sotto. Non posso saperlo e torno a guardare in classe: Marco è sempre lì.
Mi annoio e non posso fare nulla. Quando finirà quest’ora di geografia? Suonerà la campanella e ci sarà un’altra ora prima dell’intervallo. Matematica, la materia che odio di più. Spero che passi presto. Dio fa che non sia io l’interrogato!
Per tutta quell’ora vorrei essere altrove, magari in giardino ed insieme a quel merlo, perché no?
Se fossi lì fuori non rischierei un brutto voto. Non ho studiato ed in più mi ritroverei a scrivere sulla lavagna anziché guardare verso la cartina. Non avrei scampo. Volterei le spalle a tutti e nessuno potràebbe farmi un segno, tantomeno suggerire.
Davvero, se ora potessi, uscirei nel prato per giocare con quel merlo. Avrei già attraversato quel vetro e adesso sarei la fuori, nero come il merlo più bello e con un becco giallo che nessun altro al mondo potrebbe avere. Mi spunterebbero le ali e volerei via più in alto che posso. Sarei lontano da qui e senza il timore della prossima interrogazione di matematica. Senza pensare a Marco che sta per prendere un altro brutto voto. Dio come passa veloce il tempo quando si sogna qualcosa di bello.

Sento un rumore in classe. Non me ne curo e guardo ancora quel merlo saltellare. Solo per qualche secondo, no, forse ci metto un intero minuto per vivere tutto il mio sogno ad occhi aperti.
Poi giro la testa e vedo Giuseppe riporre il quaderno di scatto. Non sta più copiando e si appoggia allo schienale della sua sedia. Ora è più vicino a me e non vedo verso la cattedra. Credo che ora nasconda anche il mio amico.
Marco! Se Giuseppe non copia, allora è il momento di salvare il mio compagno.
Alzo la mano deciso. Forse faccio ancora in tempo. Qualsiasi cosa abbia chiesto il professore guarderò la cartina e mi fingerò imbarazzato. Sono sicuro che mi ripeterà la domanda e che così salverò Marco. Il mio amico. E chissà che io sia così fortunato da prendere anche un bel voto.
Siamo alla fine dell’anno e mi farebbe proprio comodo. Finalmente sento chiamare il mio nome e mi alzo di scatto.
Sgrano gli occhi dalla sorpresa: Sono nell’ora di matematica!

---

Fine racconto.

Bye


Alberico - NON mi chiamo Alberico - Io sono un Alieno - Io NON ho un plastico in casa perché non ho il posto per tenerlo - Colleziono SOLO Rivarossi in scala 1:80 e quando ci riesco mi autocostruisco qualcosa - A volte vengo a vedere le vostre mostre o cose TT e poi me ne vado senza salutare/presentarmi semplicemente perché non ne ho voglia. Io sto bene così... voi?

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roy67
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Re: Beh, allora le opere letterarie ci provo anch'io

#2 Messaggio da roy67 »

Eh... Nell'ora di matematica io non sono mai stato interrogato.. Il prof. sapeva che avrei risposto correttamente.

Diverso discorso per l'italiano....[:I]

Bella storia.
Mi riportato per qualche minuto a quando ero seduto sui banchi di scuola... ma dall'ITIS di Parma, dalle finestre di alcune aule, si vedevano le manovre allo scalo merci.. :cool:
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Pecetta
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Re: Beh, allora le opere letterarie ci provo anch'io

#3 Messaggio da Pecetta »

roy67 ha scritto:

...ma dall'ITIS di Parma, dalle finestre di alcune aule, si vedevano le manovre allo scalo merci.. :cool:


Beh, dalle finestre della mia seconda media (tra l'altro fatta due volte) si vedeva solo una segheria...
Per favore non fate battute! :cool:

Bye
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