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Ben venga maggio con i suoi ricordi ...

Quando non sai dove mettere una discussione ovvero non è fermodellismo.

Moderatori: liftman, Fabrizio

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marione
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Ben venga maggio con i suoi ricordi ...

#1 Messaggio da marione »

" Ben venga Maggio e il gonfalon selvaggio ..." recita una delle più belle 'stanze rinascimentali' del Poliziano, in omaggio ai grandi fasti del 'Fiorentino' Lorenzo il Magnifico. Ma anche il maggio nostrano a quei tempi, e anche nei secoli successivi, nulla aveva da invidiare e quello d'oltreappennino. Ancora non erano i giorni degli anticrittogramici, ed ancora i grilli offrivano il loro canto, poi le verdi raganelle delle mie rogge bergamasche, come la bellezza di sogno delle lucciole sui campi di grano. A maggio maturava il primo taglio di fieno, il grano diventava sempre più alto, gli alberi di sambuco invitavano noi maschi a rischiare ardite arrampicate davanti agli occhi ammirati delle ragazze; quanta passione, quanto ardore, quanta soddisfazione in maggio arrotolarsi nell'erba dei campi, o lungo le 'prode' delle pulite e linde rogge, guardare il cielo se si scorgeva qualche rondine.
"Io non ne ho ancora vista una. Io sì, l'ho vista ma andava forte. non si è mica fermata...". Discorsi ingenui di ragazzi e ragazze intenti a raccogliere margherite, primule, viole, sull'argine dei fontanili per farne collane da portare alla mamma o nelle cellette votive sparse ovunque. Quando le ombre della sera allungavano i pensieri, il pagliaio svettava in mezzo all'aia. Il sentiero nelle sere di maggio era come una fiaba da raccontare ai bambini. La notte era piena di suoni e di profumi di fieno. Le ragazze uscivano sempre in gruppo, accompagnate e i momenti d'incontro con i ragazzi erano rari e limitati a qualche 'occasione', i primi approcci amorosi, il rossore in volto nel profferire la parola "sei bella, mi piaci", il pozzo, le funzioni religiose serali, i lavori collettivi. La chiesetta era piena di gente che vi entrava ed usciva per tutta la giornata. Contadini, operai ... non contava il tasso di devozione che ogni persona sentiva dentro di sè. Contava che la chiesetta fosse lì da molti secoli e che tutti i cittadini la ritenessero il loro luogo caro per eccellenza e che, quindi, doveva essere rispettato e venerato, almeno una volta l'anno: il giorno dell'Ascensione. Meta dei pellegrinaggi mariani i più noti santuari, per me, della mia 'bassa' bergamasca. Ma era sopratutto in campagna che il mese di maggio era vissuto diversamente da tutti gli altri mesi dell'anno, perchè ogni sera ci si trovava per il Rosario.
Anche ai braccianti era dato il permesso di abbandonare prima il lavoro nei campi, per raggiungere, intorno alle sei di sera, la chiesa parrocchiale. Per i più giovani il Rosario era quasi una festa, da tutti aspettata come occasione d'incontro fra ragazzi e ragazze. Lungo la strada del ritorno, percorsa a piedi camminando in frotte, iniziavano timidamente i discorsi e i primi corteggiamenti, se pur sotto l'occhio vigile di qualche madre o zia. Non sempre la chiesa parrocchiale era vicina. Ci si fissava allora appuntamento, presso quelle edicole, contenenti l'immagine sacra che erano frequenti ai crocicchi delle strade di campagna. Li recitava il rosario chi lo sapeva fare con voce migliore. Erano serate tranquille, già nel clima dolce della primavera avanzata. Certamente, molta gente è cresciuta in quelle abitudini ove ha trovato luce e coraggio per essere onesta, conforto e sostegno per superare ore buie e difficili; molte volte quell'appuntamento serale ha risolto molte crisi, ha portato la fiducia, ha quietato turbamenti e tensioni.
Ricordare le usanze di un tempo e scoprirne le ragioni serve a mio modesto avviso, non per rimpiangere il passato, ma comprendere meglio la nostra identità. Trasferendosi dal contado alla città, le tradizioni poco si modificano, più spesso si perdono.

Marione


Mario Mancastroppa

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liftman
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Re: Ben venga maggio con i suoi ricordi ...

#2 Messaggio da liftman »

Anche per rimpiangere il passato :wink: [:o)] Anche se la maggior parte della gente (me compreso) quelle cose non le ha vissute se non marginalmente a "causa" del posto dove si abitava. In città, anche se in periferia le cose erano diverse dai piccoli comuni e dalla campagna. Le prossime generazioni, probabilmente non coglieranno nemmeno la differenza..
Ciao!
Rolando

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Egidio
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Re: Ben venga maggio con i suoi ricordi ...

#3 Messaggio da Egidio »

Che bello leggere le tue riflessioni, Marione............Tutto corrisponde alla realta'. Saluti. Egidio. :cool:
Egidio Lofrano

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