Dal Carnevale alla Quaresima
- marione
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Dal Carnevale alla Quaresima
Su la maschera, è arrivato ( ed anche passato ) Mister Carnevale e come ogni tradizione, Comuni e parrocchie si sono rimboccate le maniche per tirare fuori i costumi più originali, i carri allegorici più colorati ed escogitare le iniziative più diverse. Per grandi e piccini. Con un occhio, però, sempre attento alla tradizione. Già, perchè di là della veste più ludica, l'appuntamento con la festa del travestimento per eccellenza, è molto legato alla tradizione cristiana: infatti Carnevale deriva dalle parole latine carmen levare, ovvero 'abolire la carne' con riferimento al periodo di astinenza da quest'alimento prima della Quaresima. Nel'antichità era solo in questo periodo che i delegati del re concedevano di poter fare una strappo alla ferrea ed avvilente quotidiana austerità: del resto eravamo nati per soffrire, mica per divertirci! Oggigiorno sembra proprio che il tempo scorra più veloce di una volta quando, nella mia Treviglio più provinciale, di avvenimenti di rilievo se ne vivevano assai pochi e si aspettavano con curiosità come le Feste Natalizie e il Carnevale, per assistere a qualcosa di diverso. Era il Carnevale fatto in casa come le mascherine e i costumi dei bambini, quasi sempre 'rimediati' vestiti vecchi, mentre la premura delle ragazze era di prepararsi, in casa dell'una o dell'altra, il vestito per i veglioni. I giorni che precedevano il martedì ed il giovedì grasso erano dedicati alla preparazione dei coriandoli e maschere di cartone e il recupero di vecchi indumenti dismessi da indossare per travestirsi. Già i veglioni. Non se ne organizzano quasi più. Una volta erano l'avvenimento dell'anno. Erano occasioni d'incontro, opportunità per allacciare amicizie con le ragazze di vagheggiare il primo amore. Pochi soldi nelle tasche di quei giovani ai quali finalmente i genitori avevano fatto indossare i pantaloni lunghi a discapito degli odiati pantaloni alla 'zuava' di tutti i giorni, e che per questo i sentivano uomini. Il giovedì 'grasso' e il martedì 'grasso' erano i giorni di maggior euforia: il mattino si andava in piazza a lanciare piccoli petardi, adocchiando le ragazze che andavano a Messa, e il pomeriggio si assisteva alla 'mascherata' divertentissima, di personaggi singolari, che in giro per il paese si fingevano zingari, saltimbanchi con tanto d'improvvisata esibizione parodiata nelle piazzette. Allegria, ballo e musica fino a mezzanotte del martedì grasso, quando la festa calava di tono perchè dopo quell'ora iniziava il mercoledì delle Ceneri e quindi della Quaresima.
In campagna si organizzavano le visite a casa, ora dell'una ora dell'altra famiglia. C'era, fra i giovani contadini, chi cercava di farsi notare mostrando la sua abilità a saltare e piroettare attorno ad un fiasco di vino posto sul pavimento. Al termine della danza, se il fiasco si era salvato, il vino era offerto a tutti. E il giubilo continua ora di casa in casa per dare l'addio al Carnevale. Nella spaziosa cucina di campagna, non ancora signoreggiata dalla radio e dalla televisione, la tombola è ormai un rito in pieno svolgimento. Qualcuno scandisce in lingua i numeri via via estratti con l'autorevolezza di una maestra in cattedra. A testa bassa sulle cartelle, attorno alla tavola o su appoggi di fortuna, si usano fagioli come segnacoli. I più piccoli si associano ai grandi, che hanno sborsato i soldini per le poste, e attendono l'alt, gioioso, di chi fa terno e cinquina, prima del grido finale di 'tombola'! del vincitore principale. Ancora un giro di cartelle e ancora attese, lunghe, con fagioli in mano. C'era anche una grande lotteria in piazza. I cui biglietti andavano a ruba. Scherzi, schiamazzi continuavano fino all'alba. L'inizio della Quaresima trovava tutti sfiniti. L'album di tanti pittoreschi ricordi che hanno animato anni addietro la vita dei vecchi quartieri della mia bella città di oggi, che un tempo era paese' e dove la vita scorreva lenta. Un paese di semplicità che è rimasto solo nelle radici della memoria, ahimè ormai, sempre di più pochi ....
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E da voi come andava ?
Marione
- claudio.co958
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Re: Dal Carnevale alla Quaresima
il carnevale ...... e parliamo del carnevale di noi bambini anni 60, non si discosta dal tuo, forse in città lo si viveva in maniera diversa, ma sempre festa era ......
lo struscio a Via Nazionale, con manganellate e coriandoli, al Pincio per la sfilata dei bambini in maschera o il Gianicolo, per vedere le marionette con a capo Pulcinella e la sua voce caratteristica.
sono dei piacevoli ricordi ..... e nulla più !!!
Claudio - Latina
p.s.: Marione, hai mai pensato di raccogliere i tuoi scritti e farne un bel libro, ..... pensaci, .... potresti vincere anche, lo Strega ( lo dico seriamente, non ti prendo in giro )