"la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore, metteva l'amore, la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa.
Appena scesa dalla stazione del paesino di Sant'Ilario…
…Alla Stazione c'erano tutti, dal commissario al sacrestano, alla stazione c'erano tutti, con gli occhi rossi e il cappello in mano; a
salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese, a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese.
C'era un cartello giallo con una scritta nera, diceva "addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera…"
Così cantava Fabrizio de Andrè nella sua canzone “bocca di rosa” nel lontano 1967.
Purtroppo in quel periodo non avevo molto tempo libero e così decisi di cercare la posizione di questa stazione su Google Earth.
In effetti la trovai quasi subito.
È situata più o meno a metà tra le stazioni di Genova Nervi e Bogliasco sulla linea Genova – La Spezia.
Il giorno 25/6/09 parto alla volta di Sant'Ilario armato di telecamera e macchina fotografica con il treno delle 16:05 da Genova Brignole (preso
per miracolo).
Una volta sbarcato a Nervi mi sono diretto in passeggiata in direzione est.
Successivamente sono andato sulla strada carrabile di Nervi ed alla prima via pubblica a destra me la sono trovata di fronte.
Ai più sospettosi sembrerà che questa stazione di Genova Sant'Ilario non sia quella di De Andrè, ma sia un'omonima, ed invece è proprio lei.
Infatti negli anni '50 - '60, Genova non era ancora un comune unico, ma un insieme di tanti comuni medio piccoli (ad esempio Genova Nervi, Genova
Quinto…), che poi si sarebbero riuniti nella “grande Genova” proprio in quel periodo.
Questa famosa stazione fu soppressa alcuni anni prima dell'uscita della canzone, ossia nell'estate del 1959.
Da allora l'edifico è un'abitazione privata, anche se non ha mai rinnegato la sua natura ferroviaria e soprattutto FS.
I marciapiedi ed il sottopasso esistono tuttora, però non sono riutilizzabili in quanto le distanze non sono conformi alle normative attuali, e
sussistono gravi problemi di spazio per ampliarli.
Questa motivazione, oltre al fatto che il quartiere oggi non è molto popolato ed il bacino di utenza sarebbe limitato, ha impedito la riapertura
della stazione, che è stata proposta alle amministrazioni dalla A.M.T (Azienda Mobilità e Trasporti) che nella mia città cura i servizi pubblici
di trasporto.
Purtroppo il cavalcavia davanti alla stazione è privato e quindi non utilizzabile per scattare fotografie.
Forse molti non lo sanno, ma Genova già nel 1870, si era dotata di un'efficiente rete ferroviaria metropolitana con stazioni a brevissima
distanza l'una dall'altra.
Purtroppo, con il passare degli anni, le cose sono peggiorate e la politica automobilistica degli anni 60, ha dato il colpo di grazie togliendo
servizi alle ferrovie.
Chiunque sia stato a Genova in questi anni, si sarà di certo reso conto di come, specialmente nel levante della città, vi sia una pesante
insufficienza nei trasporti pubblici con i conseguenti ingorghi di mezzi privati.
Con questo mio articolo voglio dimostrarvi come l'archeologia ferroviaria, in alcuni casi, torni dal passato con il suo carico di ferrovie e
fermate oggi dismesse, che sarebbero oggi utilissime e molto importanti, soprattutto in città sommerse dal traffico automobilistico.
In questa fotostoria di archeologia ferroviaria grande importanza ha il video che ho realizzato e che vi permetterà di vedere bene il fabbricato
viaggiatori e specialmente il suo contesto, oltre ai moderni treni in transito proprio dove un tempo i viaggiatori attendevano l'arrivo del loro
treno…
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