Come tanti modellisti nel corso degli anni ho messo insieme una quantità notevole di rotabili, ma… neppure un metro di binario.
In verità avevo realizzato un diorama, un piccolo deposito locomotive ed avevo anche iniziato a costruire un plastico modulare cominciando
ovviamente dalla stazione, ma la mancanza di spazio per lavorare con continuità e altri interessi mi avevano indotto a rinunciare al progetto.
"Ma come…! Hai questi bellissimi elementi e non vuoi costruire un plastico ?!?"
Non c'è niente di meglio dell'adulazione smaccata per solleticare un modellista scarso come me.
Seduta stante gli diedi il modulo del deposito ed il modulo della stazione con qualche edificio che avevo montato già da qualche anno che tenevo
in cassetto, il tutto accompagnato dalla speranza che almeno lui fosse capace di realizzare qualche cosa di bello.
Passarono poche settimane e una mail con foto allegata mi fece vergognare della mia inattività pluriennale.
I miei due moduli erano già inglobati in un modulo di grandi dimensioni e si intravedevano già i due moduli laterali di completamento.
Nell'arco di sei mesi il plastico aveva preso forma ed era pronto per il collaudo da parte dei rotabili.
L'ambientazione è in un periodo a cavallo degli anni '60 e '80, in una zona collinare della ex Germania Est, ma il tutto è di fantasia per poter
fare circolare tutti i rotabili che abbiamo in vetrina.
In corrispondenza delle giunzioni tra i pannelli, le rotaie sono affacciate e sono tenute in posizione dalle scarpette.
Il binario è posato incollato con colla vinilica e appoggia su strisce di polistirolo pressato proveniente da cartelli pubblicitari.
Il sistema di comando dei treni è il classico digitale della Roco, il "Multimaus", mentre il comando degli scambi è del tipo analogico.
Il comando digitale dei treni, oltre a mantenere sempre accese le luci di testa, consente delle velocità lente e costanti e ci ha semplificato
notevolmente la parte elettrica eliminando tutti i sezionamenti.
L'azionamento degli scambi è realizzato con motori elettrici di produzione Tillig, per inciso è bellissimo vedere l'azionamento lento degli aghi
degli scambi.
Gli scambi sono in numero di 15, tutti del tipo ad ago incernierati tranne uno che ha gli aghi elastici come nella realtà.
Sono elettrificati ed azionati da interruttori – anch'essi di produzione Tillig – che dalla posizione della levetta consentono di capire la
posizione dello scambio.
I fabbricati sono di produzione Ahuagen e Faller, le rocce realizzate con il classico polistirolo inciso e colorato con colori acrilici, i
rilievi in cartapesta colorata e polistirolo.
Per dare un poco di colore è stata realizzata della cartellonistica, Andrea ha ridotto veri cartelli pubblicitari, precedentemente scannerizzati,
tramite stampante laser ad alta qualità di stampa, il risultato ci è sembrato veramente soddisfacente, stesso procedimento per le targhe delle
stazioni.
Il parco dei mezzi di trazione è composto da macchine Roco, Tillig, BTTB, Brawa, Gutzold, Piko e altre marche ancora; i rotabili trainati
sono ancora più eterogenei, abbiamo anche un vagone di produzione russa, ma tutti sono in rigorosa scala 1:120; ho provveduto per quasi tutti
ad una leggerissima sporcatura, principalmente del sottocassa e dei rodiggio, per eliminare quell'aspetto di plastica nuova che fa tanto giocattolo.
Per la sporcatura - non possedendo un aerografo – ho adoprato colori Plaka Pelikan e pennello, usato con il metodo detto "punta secca".
L'ambientazione è quella di una linea secondaria della Sassonia (DDR) nel periodo tra gli anni '50 e '80, il che ci consente di impiegare sia
locomotive a vapore che diesel.
Per simulare la volta delle gallerie gli imbocchi sono stati dotati – al loro interno – di cartoncini verniciati in nero.
La stazione principale (Kirchbach) è dotata di binario di raddoppio, 2 binari per lo scalo merci ed ha un tronchino a servizio di una linea
secondaria.
Questo tratto di linea secondaria, ordinariamente è percorso da un treno di automotrici diesel, e termina verso una delle estremità del plastico,
dando la possibilità di allacciarsi ad un futuro quarto modulo.
La stazione secondaria (Radeburg), è dotata di un binario di precedenza e di un breve tronchino che termina con una rimessa locomotive in precarie
condizioni.
A breve distanza dalla stazione secondaria, si stacca in piena linea un binario di raccordo - "anschlussgleis" - secondo la terminologia tedesca,
che si inoltra in una valletta ove avviene il carico dei tronchi di abete.
Tutto intorno al binario è stato realizzato un bosco tagliato di cui si vedono le ceppaie, mentre alcuni tronchi sono già pronti per il carico
sui vagoni.
Nella stazione principale vi è un piccolo deposito locomotive, commisurato alle dimensione della stazione, con rifornitore di acqua per le
vaporiere ed un serbatoio; forse è un po' troppo grande per una stazione così piccola, ma il deposito è un accessorio che non può mancare
su nessun plastico, altrimenti non sapremmo dove mettere tutte le nostre locomotive.
A lavoro concluso abbiamo osservato che la mancanza di linea aerea ci penalizza perché non possiamo mettere sui binari le nostre locomotive
elettriche ed è un vero peccato perché in una scatola ho parecchio materiale Viessmann per la linea aerea.
Mah! Forse dovremo pensarci sopra… i lavori non finiranno mai.
E allora… arrivederci alla prossima "Fotostoria"!
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