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Il plastico di Gipo

(a cura di Egidio - Piemonte)

La mia storia inizia nel lontano 1956… così come la passione per il Märklin in particolare e per i treni in generale.
Già, perché ho fatto il macchinista nelle FS.
Macchinista!
Avete capito bene ovvero "the machinist" che, dalla nomenclatura americana indica la "persona addetta a macchine meccaniche".

Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Quindi non un semplice guidatore (come, aggiungo con un pizzico di cattiveria, accade ai giorni nostri) ma un vero e proprio operatore meccanico che oltre a condurre la locomotiva a vapore provvedeva, all'occorrenza e con i mezzi disponibili, a far si che il mezzo fosse sempre efficiente ed atto a trainare i convogli…hellip; manutenzione e piccole riparazioni comprese.
Ma questa è un'altra storia ed oggi sono qui raccontarvi un altro pezzo della mia vita "virtuale" che prende però spunto proprio da storie di "vita vissuta".
Visione d'insieme del plastico
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Schema del tracciato
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
ll "plastico di Gipo"è esteso su una superficie di 80 m/q con uno sviluppo di binari di circa 900 m.
È impostato su 3 linee indipendenti ed intersecanti con tre stazioni di diramazione e quattro di servizio viaggiatori.
Le tre linee rappresentano, ognuna in particolare, tre differenti situazioni ferroviarie esistenti realmente.
Confusione in stazione
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione lato sud
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Loco a vapore in stazione
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione parco viaggiatori
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Piazzale della stazione
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione principale
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Ingresso stazione principale
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione principale lato sud
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione vecchia
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Stazione di montagna
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Linea 1: a doppio binario (tipo TO-MI) elettrificata con distanziamento dei treni tramite blocco meccanico-elettrico suddiviso in 12 sezioni di blocco automatico.
Possono circolare contemporaneamente 11 treni comandandosi e distanziandosi automaticamente da soli.
Linea 2: a semplice binario elettrificata (tipo MI-AL) con tre stazioni atte ad incroci e precedenza sulla quale circolano automaticamente 4 treni.
Linea 3: a semplice binario non elettrificata con 5 stazioni atte ad incroci e precedenze sulla quale possono circolare fino a 6 treni contemporaneamente.
424 FS
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Loco in deposito
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Br 05 in azione
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Br 38
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Ccmposizione americana
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il "Talgo"
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il treno navetta
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
V 188
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Mezzi particolari
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
La Ludmilla
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
La linea aerea è realmente funzionante e le loco elettriche captano la corrente tramite i pantografi.
Grazie al digitale, ho anche lo spazio necessario per effettuare delle manovre.
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Le locomotive che circolano sul mio impianto sono tutte digitali.
Al digitale ci sono arrivato tardi… pazienza… dovevo farlo prima… sono uno di quelli che ha sempre rifiutato il computer… forse nel mio subconscio avevo capito che avrebbe soppiantato l'uomo.
Però, nel "plastico di Gipo" è quasi… indispensabile!
Tutti sanno, infatti, che le locomotive sono soggette a variazioni di velocità in base al carico e alla planimetria della linea e che comandandole in modo analogico occorre seguirle costantemente, pena l'arresto del convoglio o l'eccesso di velocità.
Tutto ciò chiaramente con il digitale non occorre in quanto, una volta stabilita la velocità di marcia, essa si autoregola automaticamente da sola.
Questo sistema di comando, in particolare modo usato su impianti grossi come il mio, permette di assaporare in toto la soddisfazione di vedere girare i treni senza troppi "patemi d'animo".
Pensiamo ad esempio al deposito locomotive
Solo questo occupa uno spazio di 3x1 metri, con lui ho voluto rappresentare tutto il sistema che era in opera ai tempi della trazione a vapore.
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Le locomotive entrano nel deposito, si attestano sotto il rifornitore del carbone per poi passare alla fossa dove viene pulito il ceneratoio e la camera a fumo.
Fatta acqua e sabbia, la loco, se ha bisogno di lavori di manutenzione, entra in "placca" e viene smistata sotto i capannoni del deposito.
Se non occorre, ritorna indietro e viene posizionata sui binari delle loco atte alla partenza, posti di fianco all'ingresso in deposito.
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Un occhio particolare va dato ai particolari, quelle parti poco viste o che passano inosservate.
Quando si guarda un plastico appena l'occhio si ferma… zac… il colpo di fulmine!
Eccone alcuni:
La gru per il carbone
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
La raffineria
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il borgo
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Angolo del paese
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
La via principale
Il plastico di Gipo
Il plastico di Gipo
Il paesaggio è in parte scarno (non sono un paesaggista anche se ammiro i diorami ) in quanto ho scelto di vedere girare i treni e di conseguenza mi comporto.
Le casette, gli alberi ed i personaggi sono di produzione Faller e Kibri mentre i licheni li ho raccolti personalmente nei boschi.
Mi ritengo fortunato per lo spazio che ho a disposizione.
Posso dire di aver realizzato il mio sogno di bambino.
Abitavo in condominio ed ho sognato per tanti anni una casa e un posto tutto per il mio hobby.
Ce l'ho fatta!
Grazie per aver avuto la pazienza di leggere questa pagina, un grazie ad Andrea per aver pubblicato tra le "fotostorie d'Italia", anche quella del… "plastico di Gipo".

Purtroppo Gipo Bisotti da Rodallo, dopo aver combattuto con i denti contro la malattia, è mancato il giorno 25 ottobre 2012.

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