Era la mattina di Natale del 1967.
Aspettavo solo di svegliarmi per vedere cosa mi aveva portato Gesù Bambino.
Si, perché a quei tempi, o almeno a casa mia, Babbo Natale non esisteva ancora.
L'anno prima mi aveva portato una autorimessa per le macchinine, quell'anno avevo chiesto un trenino della Lima.
Mi ricordo la gioia: in fondo alla mia stanzetta nel solito posto, appena sveglio avevo visto subito la scatola desiderata: era una confezione
di un trenino Lima con il circuito ovale e relativo passaggio a livello e stazione.
Si trattava di un treno merci trainato da una bella vaporiera.
La vaporiera è funzionante, ma come avrete certamente notato dalla foto… manca del carrello anteriore.
Non è più molto in forma ma sul mio "plastico giochereccio" mi è servita per immortalarla come un vecchio rottame su un desolato binario morto.
Era comunque arrivato una fiammante E646 delle FS italiane con 4 vagoni, nuove rotaie, un ponte e parecchi scambi.
Incominciava così il divertimento e la costruzione di nuovi percorsi ferroviari.
Quanto ho giocato con quel locomotore.
Era velocissimo, potente, non aveva rivali.
La vaporiera l'avevo soprannominata "la vecchia", nome che tuttora usiamo regolarmente quando in famiglia si parla di quella vaporiera, che,
puntualmente, era strabattuta dal nuovo arrivato, sia in velocità che in trazione.
Anche mia figlia più piccola ne è molto affezionata, a volte addirittura vedo che se la coccola come se fosse un tenero peluche e ciò mi fa
molta tenerezza.
L'E646 con gli anni è stata veramente massacrata, soprattutto nella carrozzeria.
Scontri con gli altri convogli, sverniciatura spaventosa, per farla andare gli sparavo addirittura direttamente alcool negli ingranaggi
del motore G.
Figuratevi poi la vernice!
Più volte mi è anche caduta da un vecchio tavolo che ero solito utilizzare per montare e smontare la pista.
Però, nonostante le incredibili botte, lei si rimetteva sempre ad andare.
Certo i pantografi erano un ricordo.
Ora l'ho riverniciato e si presenta così… che ve ne pare?
Aveva il carrello a tre ruote, anche le luci, una novità, ma era lento, la "vecchia" non lo temeva, ed io ero contento.
Essendo molto malconcio, l'ho riverniciato con un blu più vivace.
È senza pantografi, magari un giorno gliene troverò due d'occasione.
Adesso che l'ho personalizzato però devo ammettere che mi piace di più.
Eccolo!
Non sono in scala perfetta, ma per me va bene lo stesso.
Non uno di più…
Ho ricevuto nel tempo sei vagoni passeggeri verdi delle ferrovie tedesche, ma i miei preferiti sono sempre stati i carri merci del primo convoglio.
Ho giocato con i trenini fino a quando frequentavo le superiori, poi un vuoto.
Ho scritto queste righe inedite, dove mi racconto, per l'amico Andrea e la sua rubrica di fotostorie.
È solo un antefatto, il seguito della mia storia la potete leggere nel mio sito capotrenogio.it
Vi anticipo solo che oggi, a quasi 48 anni, gioco ancora con i trenini ed ho finalmente realizzato il plastico che ho sempre sognato da piccolo
e l'ho chiamato "Il plastico giochereccio".
Saluto di cuore tutti i lettori di Andrea e vi auguro un… sano divertimento con i trenini elettrici.
Capotrenogiò
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