Antonio Baldari è partito alla grande per realizzare il suo plastico in scala 1:87 le cui dimensioni sono di tutto rispetto: cm 900 per cm 150
nel punto più largo e cm 120 in quello più stretto.
Se poi si tiene conto che i convogli corrono su ben quattro livelli, allora non c'è che dire!
La costruzione del plastico, iniziata più di quattro anni orsono, ancora non è ultimata, anche se gran parte del progetto è stata realizzata.
Dunque una ferrovia tutta meridionale per intelletto ed abilità di costruzione.
A lavori ultimati, sul grande plastico circoleranno in contemporanea ed in modo automatico ben dodici convogli, un diesel in manovra e due
tram riservando all'operatore la sola immissione in linea dei convogli dalla stazione di testa ed eventuali manovre da farsi nel parco merci
accanto al grande fascio di binari con sistema digitale.
Per l'armamento si è impiegato materiale Fleischmann con palificazione Sommerfeldt mentre i segnali sono parte Rivarossi e parte di costruzione
artigianale.
Per quanto attiene i fabbricati, eccetto alcuni Rivarossi, gli altri sono Jouef ed Auhagen parzialmente o totalmente trasformati per
"italianizzarli" o realizzati artigianalmente con parti sciolte costruite da Auhagen.
Molto vasto il parco rotabili, tra l'altro in continua evoluzione.
Il tipo di alimentazione è quello analogico in corrente continua 12 Volt con alcuni automatismi elettromeccanici ed altri elettronici con riserva
di adoperare il digitale limitatamente alle manovre nella Stazione Centrale.
Le varie linee
Rinviando la descrizione delle altre linee non appena saranno pronte, passo ad esporre quelle già sperimentate e funzionanti le quali partono
tutte dalla grande stazione di testa progettata ma realizzata solo nel Fabbricato Viaggiatori e che d'ora in poi chiameremo Stazione Centrale.
La grande stazione di testa appena ultimata e pronta per essere sistemata alla testa dei binari vista dal lato strada e…
Su questo tratto, lungo poco più di cm 500, si muove in senso alterno una automotrice del tipo ALn 668 o similare.
L'inversione agli estremi del percorso con relativa sosta è del tutto automatica ed è pilotata da un circuito elettronico che impiega un
integrato NE 555.
In realtà si tratta di un semplice timer che inverte la polarità alle rotaie con tempi regolabili e che sono maggiori del tempo di percorrenza
della linea.
La sosta agli estremi avviene per opera della protezione del binario tronco.
La seconda linea che andiamo a descrivere è quella che ha origine ai binari N. 2 e N. 3 della Stazione Centrale e che, transitando come detto per
la fermata di Rutino, termina a Lagoscuro, posta a quota cm 24.
La stazione di Lagoscuro con un treno navetta in sosta.
Sulla destra si scorge la coda di un convoglio militare.
Sul fondo la galleria sbarrata a causa di un crollo.
La stazioncina, che richiama per posizione quella di San Nicola Arcella e per nome la sua omonima (entrambe sulla linea Napoli-Reggio C.), è
munita di un tronchino di ricovero con a lato un piccolo magazzino per le merci ed un serbatoio a cassone per l'alimentazione della colonna idrica
che al tempo del vapore riforniva di acqua le locomotive.
Viaggiatori alla stazione di Rutino pronti a salire sull'automotrice in arrivo diretta alla Stazione Centrale.
Sul lato sinistro la navetta che parte dal binario n. 1; al centro la linea per Rutino e Lagoscuro ed a destra la linea a doppio binario per
Sapri ancora in costruzione.
Qui la linea termina a causa di una frana che ha interessato la galleria al momento sbarrata con tavole di legno.
L'alterno movimento delle due automotrici è regolato da un dispositivo elettronico che comanda anche l'accensione dei segnali nella Stazione
Centrale, in quella di Lagoscuro e nei due sensi di marcia della fermata di Rutino.
Partito da uno dei binari del fascio 4 – 10 della Stazione Centrale, il convoglio dopo un lungo rettilineo dalla lieve pendenza raggiunge la
stazione di Sapri.
Scorcio della stazione di Sapri ancora non elettrificata.
Sul retro il ponte a travata metallica della linea per Lagoscuro.
Nel caso di immissione sul circuito metropolitano, è possibile far circolare tre convogli con il sistema del blocco automatico.
Lateralmente al F.V. di Sapri si attesta un binario per treno navetta che si oscura in galleria dove sosta ed inverte la marcia per il rientro.
L'ingresso della Metropolitana.
Si noti la biglietteria e gli accessi per l'obliterazione dei biglietti.
Un convoglio è in attesa del disco verde.
In questi ultimi tempi si stanno ultimando i lavori per la realizzazione della piazza antistante la Stazione Centrale dove è previsto un secondo
tram.
Concludiamo queste brevi note con la descrizione di una linea tranviaria che, partendo dinanzi la stazione della Metropolitana, a quota -14 cm,
si arrampica fino a quota "0" per fermarsi nelle adiacenze della stazione di Sapri.
Il percorso, eccetto una piccola parte iniziale cittadina, si svolge tutto in sede propria.
L'armamento è Roco senza massicciata (realizzata dove necessario con pietrisco) ed i paletti per la rete aerea Ibertren sono stati riverniciati
in verde scuro.
Due segnali Fleischmann di vecchia produzione sono stati collocati alle estremità del percorso punto a punto ed uno prima dell'imbocco della
galleria elicoidale che porta allo stazionamento superiore.
La vettura tranviaria è una Mehanotecnica alla quale è stato sostituito il trolley con un pantografo.
Il movimento è identico al treno navetta sopra descritto ed impiega un automatismo similare.
(testo e foto - Antonio Gamboni)
Visite il sito clamfer.it
Il sito ScalaTT.it utilizza cookie solamente nel forum. I cookie sono esclusivamente utilizzati, nel rispetto della Legge sulla Protezione dei
dati (RGPD) - 2018, per un migliore utilizzo del forum. Qui trovate le regole a cui ci atteniamo
Cookie Policy Sito ScalaTT e Forum GAS TT.
Il sito ScalaTT.it non ha scopo di lucro, non è una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità fissa (pertanto non può
considerarsi un prodotto editoriale - legge n. 62 del 7/3/2001). Immagini e testi sono coperti da diritti e possono essere utilizzati solo se
autorizzati.