Ecco una breve presentazione del plastico che da circa due anni occupa felicemente una parte della nostra casa, un ex scantinato trasformato in
locale multiuso anche a tale scopo.
È un plastico di fantasia, non ambientato in un luogo o un'epoca specifica, che prende il nome dal castello posto sulla sommità della montagna che
domina l'intero tracciato e l'abitato sottostante: il castello di Abraxas, appunto.
Così l'ha chiamato il mio figlio maggiore e il nome è stato esteso a tutto il plastico.
Il livello superiore, in piano, è costituito da una linea a due binari che diventano cinque nella stazione principale, più una diramazione a
due binari che conduce a un terminale per treni navetta e due binari morti che conducono rispettivamente a un deposito merci e ad una rimessa
locomotive.
La montagna sulla cui sommità si erge il castello di Abraxas è attraversata da una galleria in curva, mentre dietro la stazione principale si
stende il centro abitato, con un cavalcavia che supera la linea ferroviaria dalla parte opposta del castello.
Al livello inferiore si trova la stazione nascosta a quattro binari, cui si accede dal livello superiore con un binario unico.
L'armamento è Roco Geoline.
Alcune immagini del plastico in costruzione.
Per cominciare, lo scheletro del tracciato, con i quattro binari della stazione nascosta a sinistra.
Mancano ancora i tronchini del terminale per treni navetta e quelli per lo scalo merci e la rimessa locomotive.
Le foto si riferiscono alla realizzazione del tracciato con la posa dei binari.
Un pò di rotabili in movimento.
Nella foto transita nel binario che serve la stazione nascosta una EU43 con carri merci di varie amministrazioni.
Non sarà il massimo della coerenza, ma il piacere principale mio e dei miei figli è di veder circolare i treni, in diverse composizioni purché
realistiche e queste sì, coerenti: insomma, non ci disturba se il nostro Treno Azzurro incrocia un convoglio regionale con carrozze a due
piani XMPR, trainato o spinto da una E464, o una Gr. 740 con carrozze Corbellini al seguito.
Va bene la fantasia e la mescolanza di epoche diverse, ma un pò di coerenza ogni tanto!
Ecco un incrocio tra un convoglio TEE guidato da una E444 e una E424 alla testa di un diretto con carrozze grigio ardesia.
Sono visibili i tronchini per la stazione secondaria con due treni navetta in sosta, mentre transita la E632, stavolta alla testa di un convoglio
con carrozze MDVE.
In primo piano la galleria a doppio binario del secondo livello e quella a binario unico che serve la stazione nascosta.
Ai piedi del monte una fabbrica e vicino un laghetto con gitanti: contraddizioni della modernità!
Finora non si sono verificati grossi inconvenienti, anzi il problema più grave (ridete pure!) è stato causato dal mio gatto, che non solo più
volte è salito sopra il plastico, ma ha anche giocherellato con i fili staccandone parecchi, e non è stato facile risistemarli.
Alcune visioni del plastico ultimato.
Nella foto si vede in primo piano la stazione principale, con due treni passeggeri (un convoglio di carrozze MDVE con in testa una E444R e sul
tronchino antistante la stazione una Aln668) e un convoglio merci.
Sullo sfondo il parcheggio coperto, la torre piezometrica, l'ufficio postale, la chiesa, il planetario.
Spero solo che non sfiguri di fronte a ben altri impianti ospitati su questo sito.
Godetevelo così come lo godiamo noi!
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Gianni, Francesco, Lorenzo
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