Con il termine Pacific si intende il rodiggio delle locomotive a vapore che hanno un carrello a due assi anteriore portante, tre assi motori
accoppiati e un carrello mono assiale posteriore portante.
Il nome Pacific, proviene dal fatto che la prima locomotiva di questo tipo consegnata dal produttore americano Baldwin nel 1901 per le ferrovie
della Nuova Zelanda, è stata inviata attraverso l'Oceano Pacifico il cui nome (Pacific) verrà assegnato a queste locomotive.
Secondo la notazione di White questo rodiggio viene classificato come 4-6-2 ed è stato utilizzato in molte locomotive veloci e potenti per treni
passeggeri espressi, in Italia la locomotiva Pacific più nota è la FS Gr.690/691.
La Pacific sarà designata come segue, a seconda del paese:
- classificazione Whyte : 4-6-2
- classificazione UIC : 2 C 1
- classificazione Tedesca e Italiana: 2 C 1
- classificazione Francese : 2-3-1
- classificazione Turca: 36 (numero assi motore/numero assi totali)
- classificazione Svizzera: 3/6
Nel 1906 in Baviera fu costruita la locomotiva S 2/6 dal rodiggio 2-2-2 con prestazione di tutto rispetto e una velocità di 150 km/h ma rimase
solo un prototipo; l'era delle macchine a 2 assi accoppiati volgeva ormai al tramonto dato che le composizioni richieste dal servizio ferroviario
erano sempre più pesanti.
L'anno dopo infatti le ferrovie bavaresi iniziarono a immettere in servizio le più prestanti (anche se meno veloci) S 3/6 dal rodiggio 2-3-1.
Le macchine a 3 assi accoppiati furono le regine del periodo d'oro della trazione a vapore e la regina per antonomasia fu la Pacific, dal rodiggio
2-3-1 (o per le ferrovie anglosassoni 4-6-2); solo in Nord America queste locomotive vennero più tardi soppiantate da macchine con 4 assi motori
per treni rapidi.
Sono Pacific le macchine più prestanti e detentrici di primati di velocità come, il gruppo 01 delle DRG, la classe A4 della LNER (di cui fa parte
la Mallard), le efficientissime Chapelon.
Fu probabilmente il desiderio di emulare le ferrovie francesi e tedesche che avevano adottato per le loro locomotive veloci il rodiggio 2-3-1
Pacific, ciò che spinse a presentare in uno slancio di orgoglio nazionale una Pacific italiana all'Esposizione internazionale di Torino del 1911;
il Gruppo 690.
Le locomotive del gruppo 690 erano un tipo di locomotiva a vapore delle Ferrovie dello Stato per servizi viaggiatori veloci, a vapore surriscaldato,
a semplice espansione e a 4 cilindri.
Le locomotive del gruppo 690 (poi 691) sono state l'unico esempio di locomotiva con rodiggio Pacific costruita in Italia.
Alla fine degli anni venti del XX secolo le Ferrovie dello Stato, in seguito al potenziamento della Milano–Bologna che permetteva un maggior carico
per asse, presero la decisione di modificare le loro potenti locomotive del gruppo 690, per migliorare le loro prestazioni velocistiche e porre
rimedio ai limiti tecnici che impedivano il raggiungimento della velocità massima prevista di 130 km/h.
Intorno al 1926, essendo stata abbandonata l'idea di costruire la locomotiva super potente 695 propugnata dall'ingegnere Giuseppe Bianchi, si
concretizzò il progetto di trasformazione delle 690 in 691.
Vennero convertite in gruppo 691 per trasformazione delle macchine del Gruppo 690 con l'adozione della stessa caldaia del Gruppo 746.
Nonostante ciò, la regina della flotta rimase la 685, anche nella versione S con caldaia a 16 atmosfere e preriscaldatore.
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