Anche in questo caso l'articolo nasce dalla necessità di realizzare, in maniera non anacronistica, un'adeguata cartellonistica relativa alle
iscrizioni da inserire nei nostri mondi in miniatura.
Le stazioni in commercio sono assai numerose, indubbiamente per tutti i gusti e le esigenze, ma sono in prevalenza tedesche.
Le case costruttrici continuano a riporre scarso interesse nella realizzazione di fabbricati di stampo italiano ed occorre pertanto, per chi
naturalmente desidera creare un'atmosfera italiana, apportare delle piccole modifiche.
La cartellonistica è indubbiamente essenziale per la scenografia dei nostri plastici e, realizzando una cartellonistica adeguata, è possibile ad
esempio ricreare il fascino di una stazione italiana ai tempi del vapore.
Esistono svariati stili architettonici di edifici ferroviari che riflettono le loro rispettive epoche, ed allo stesso modo vi sono differenti
tipologie di iscrizioni nelle stazioni FS.
Nella maggior parte dei casi, tra l'altro, molte iscrizioni sono state aggiornate creando un binomio antico-moderno a mio avviso non
particolarmente gradevole, in altri casi talune sono rimaste quelle originali consentendo agli appassionati di treni come noi, di respirane
ancora l'atmosfera dei tempi che furono.
Lo scopo che mi pongo con questo articolo, è proprio quello di illustrare ai lettori i principali stili e cercare di riprodurli poi in scala
modellistica.
I CARTELLI BIANCHI
Lamiera smaltata
Era decisamente piccolo e solitamente veniva inserito in una cornice in ferro lavorato.
Nella foto possiamo vedere la vecchia insegna presente sul casello abbandonato di Gavonata (tra Alessandria e Acqui).
Ceramica smaltata con lettere nere applicate.
Anch'esso è fra i più antichi cartelli ferroviari italiani (anni 1920) e tra i pochi sopravvissuti alle varie ondate di ammodernamento.
In pietra con lettere nere.
Questo è stato fotografato lungo la linea Lecco - Sondrio ed appare posizionato accanto ad un cartello di epoca moderna.
Nella foto di apertura dell'articolo, si può notare l'accostamento "poco elegante".
È completamente realizzato in materiale cementizio, lettere comprese.
Come si può ben notare, in tutti e tre i casi non vi era alcun tipo di standardizzazione.
Occorre aspettare l'epoca dei caratteri bianchi su sfondo nero.
Ma gli stessi caratteri di epoca terza erano spesso fuori standard!
LE ISCRIZIONI SULLE PARETI
Terracotta blu
Solitamente erano applicate sulle pareti laterali.
Lettere sottili
Caratteri semplici
Questo a lato lo si trova nella Stazione di Pietra Ligure, ed è stato realizzato subito dopo la fine della guerra.
Caratteri impressi sulla parete
Si tratta di una vera e propria rarità.
Questa accanto la si può notare a S. Lorenzo Cipressa ed è riapparso alla luce dopo la rimozione del classico cartello blu.
I CARTELLI NERI
Lettere bianche applicate
In quegli anni moltissime stazioni sono state rivisitate con la loro applicazione ed ancora oggi questa cartellonistica è molto frequente.
Soltanto alcune linee secondarie non vennero "riviste" con tale cartellonistica.
Lettere bianche con progressiva chilometrica
Alcune di queste riportavano anche la progressiva chilometrica anch'essa realizzata su fondo nero.
Questo è un esempio di carattere di epoca terza fuori standard (a differenza di "TORRE ANN.TA C.LE").
I CARTELLI BLU
Lettere bianche e cornice arrotondata
Già, è proprio nel 1982 che compaiono i primi cartelli blu, quindi siamo in piena epoca IV, per la precisione IV/b.
Le scritte, sempre bianche, sono realizzate con adesivi rifrangenti mentre la cornice ha la peculiarità di essere arrotondata.
Ancora oggi sono particolarmente diffusi, anche in diverse stazioni secondarie.
Scritta in corsivo
I cartelli continuano ad essere blu ma cambiano carattere.
I caratteri sono scritti in corsivo e lo stile leggermente differente.
Molti li hanno trovati poco "graziosi", di certo è che la loro prematura scomparsa ne ha decretato il loro insuccesso.
Sono stati utilizzati solo per pochi anni, ed incontrarne uno rappresenta una rarità.
Cartello RFI
Il nome è allineato a sinistra e scritto a lettere minuscole.
Tali insegne si sono diffuse in maniera estremamente rapida a partire dal 2002.
Per maggiori informazioni in merito alle EPOCHE FERROVIARIE in Italia consultare le Norme Europee di Modellismo Ferroviario sul sito della FIMF.
Vengono ora illustrate due tabelle riassuntive (epoca III e IV) con le misure e successivamente dei disegni di esempio.
Le colonne hanno significati diversi a seconda delle epoche: per l'epoca III la prima colonna sono le larghezze dei caratteri espresse nello
spessore del carattere stesso, che è la misura fondamentale.
Nella legenda sono riportati i caratteri che hanno quella larghezza, note numeriche (1/7), e dove vanno posizionate le tabelle in funzione delle
dimensioni alfabetiche (note A-E) (A/E).
Ci sono limitati, pertanto, a riportare le misure più probabili, in funzione delle misure standard dei cartelli stradali con i quali quelli di
stazione hanno molte caratteristiche comuni.
I punti sono una misura tipografica, equivalgono a settantaduesimi di pollice ed esprimono l'altezza di un font di caratteri indipendentemente
dalle dimensioni del singolo carattere.
Le dimensioni sono calcolate in punti, che determinano le altezze standard dei caratteri nelle varie tipologie di cartelli.
Partiamo con l'epoca IV.
La distanza della scritta dal margine del cartello è pari all'altezza della scritta stessa se questa è su di un'unica riga.
Distanza + Scritta + Distanza + Scritta + Distanza con Distanza = 2/3 della Scritta nei cartelli di due righe.
È possibile che in certi casi una delle due righe abbia un'altezza ridotta a 2/3.
Relativamente alla bordatura, che è una caratteristica molto rilevante del cartello e che è arrotondata sugli angoli, queste sono le formule
ufficiali per calcolarla:
L = lato lungo del cartello;
C = lato corto del cartello;
R = raggio esterno della bordatura sugli spigoli;
S = distanza della bordatura dal margine del cartello;
B = spessore della bordatura.
se L è maggiore del doppio di C: R = 0,03 x (L + C); B = 0,0075 x (L + C); S = 0,5 x B cioè 0,00375 x (L + C)
se L è minore od uguale al doppio di C: R = 0,06 x L; B = 0,015 x L; S = 0,5 x B cioè 0,0075 x L
Veniamo ora ai primi '60, quindi all'epoca III.
Il carattere non ha nessuna somiglianza con quello visto in precedenza, è più stretto e più arrotondato.
Il documento originale con le specifiche per il disegno e anche tutte le caratteristiche dei cartelli è la circolare nr. 41 del 20 giugno
1960 del Servizio Lavori e Costruzioni dell'Azienda Autonoma della Ferrovie dello Stato, che ha in oggetto "Iscrizioni di servizio in genere
e nelle stazioni".
In questa fonte ci sono anche tutte le caratteristiche dei cartelli ed i punti dove vanno posizionati (di conseguenza anche nei nostri plastici).
La bordatura è allineata al margine del cartello e misura la metà del corpo delle lettere (pagina 5, punto IV, ultimo paragrafo) vale a dire,
essendo l'altezza sei volte e mezza il corpo, un tredicesimo (!) dell'altezza.
A destro l'originale leggermente fuori standard:
1. Accedere alla
PAGINA DEI DOWNLOAD
del Forum GAS TT;
2. Scaricare il font "epoca III" ed il file "mappa caratteri epoca III e IV";
3. Salvare i file in una cartella del proprio PC;
4. Installare sul proprio PC il font mediante la seguente procedura:
START > PANNELLO DI CONTROLLO > ASPETTO E TEMI > TIPI DI CARATTERE > FILE > INSTALLA NUOVO TIPO DI CARATTERE.
5. Aprire un file di scrittura (word, excel);
6. Digitare il nome della stazione utilizzando la dimensione corrispondente.
Ad esempio se vuoi fare un cartello che nell'originale ha i caratteri alti 400 mm (cartello tipo "E"), in scala H0 si deve usare la font con
dimensione di 28,5 punti; se vuol fare un cartello che nell'originale ha i caratteri alti 300 mm (cartello tipo "D"), in scala TT si deve usare
la font con dimensione di 15,5 punti; ecc..
Ad esempio per realizzare il bordo sinistro e destro del cartello (gli altri si auto compongono digitando la lettera) occorre digitare le
parentesi quadre.
Il dettaglio è nell'allegato "Epoca III mappa caratteri.xls", visibile, ovviamente, dopo aver installato il font.
Per scrivere i caratteri che non sono presenti sulla tastiera si utilizza il tasto [Alt] (quello di sinistra) assieme alle cifre del tastierino
numerico aggiungendo lo zero in testa.
Ad esempio per inserire il carattere 209 si preme il tasto [Alt (di sinistra)] e mantenendolo premuto si digita sul tastierino numerico [0] [2]
[0] [9], dopo di che si rilascia il tasto [Alt]; questo per i caratteri sino al 255, per i caratteri successivi bisogna utilizzare la "mappa
caratteri" (start > programmi > accessori > utilità di sistema > mappa caratteri).
Ecco alcuni esempi:
Vale quanto detto in precedenza.
In questo caso ci si dovrà scaricare ed installare il font "epoca IV" mentre il file "mappa caratteri" è il medesimo ma visibile nella successiva
pagina del file.
Anche in questo caso il bordo si autocompone digitando le lettere.
Ecco alcuni esempi:
Sono presenti tre pagine con le differenti scale (H0 - N - TT).
Il programma comprende molte altre scritte (per le 5 tipologie viste in precedenza) che ti potranno servire per arricchire ulteriormente la tua
stazione ferroviario.
Ecco un esempio di un'epoca III, tipologia D, scala H0:
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