Per una serie di eventi fortuiti e concomitanti, ho potuto paragonare "a cuore aperto" una E636 Roco made in Austria prima serie costruita nel
1989 su cui sto lavorando, con le E636/645/646 Lima Expert messe in vendita di recente.
Non le ho acquistate, possiedo due E636 Roco la cui meccanica è ancora molto affidabile ed ho appena finito di digitalizzare con un kit DCC
sound due esemplari nuovi, una E636 ed una E645 per conto del trenivendolo.
Aprendole mi è sembrato di vedere all'interno parecchie similitudini con le mie 636 ROCO anni 80'/90', entrambe le macchine LIMA condividono lo
stesso identico telaio (pesantissimo) e quindi la meccanica.
Per ciò che riguarda robustezza, funzionamento e peso sono praticamente uguali alle Roco, un lieve vantaggio a favore dei modelli Lima per quel
che riguarda l'impianto elettrico e la possibilità di personalizzare la gestione delle luci bianche/rosse (assente sulle Roco).
Infatti, paragonando l'interno del mio modello anni 80'/90' con le nuove Lima Expert, questo mostra tutti i suoi limiti nell'elettronica e nei
cablaggi, non saprei dire se i modelli Roco più recenti hanno migliorato questo aspetto da quando hanno adottato un diverso PCB con presa DCC
(penso proprio di si).
È piacevole notare che la concezione dell'insieme è volta alla robustezza e all'affidabilità, gli assali dei carrelli girano su boccole di ottone
e non poggiano direttamente sul metallo del telaio in pressofusione del carrello, anche la qualità dei giunti cardanici e della trasmissione
sembra ottima e molto ben curata.
Paragonando esteticamente queste macchine con le 636 Roco, i modelli Lima Expert si pongono un gradino più in alto, se non altro per tutto quello
che riguarda le finiture sono molto più avanti a cominciare dai pantografi per finire ai dettagli nel sottocassa e nei carrelli, nel paragone
risulta evidente il trascorrere degli anni e che gli stampi Roco sono ormai vecchi.
Sui binari, provate dapprima in analogico non hanno fatto una piega, risultano meccanicamente silenziose ed offrono partenze al minimo fluide e
senza tentennamenti, nonostante i binari del circuito di prova siano i famigerati e tanto vituperati Lima Nickel-Silver anni 60' installati in
un garage non proprio asciutto.
L'unico neo l'ho riscontrato nel corso della digitalizzazione, nonostante abbia installato il kit sound appositamente predisposto per la 636
articolo HL2612/01, che è composto da: decoder ESU V4 Sound, altoparlante con due fili già saldati ed un anello di ritegno + 2 viti.
Preso in mano il foglio delle istruzioni mi è parso subito di facile lettura/interpretazione, per installare un decoder normale basta aprire la
sola semicassa A, per un decoder sound occorre aprire anche la semicassa B per poter installare l'altoparlante e saldare i suoi fili sulle
apposite piazzole predisposte sul PCB che risulta diviso in due pezzi, connessi tramite un cablaggio ed un piccolo connettore.
L'apertura delle semicasse si è rivelata subito agevole, gli agganci fanno il loro lavoro in modo egregio senza rendere difficoltosa l'operazione,
l'utilizzo della solita scheda telefonica (o similare) aiuta nel compito, ma non è strettamente necessaria e infatti per la seconda semicassa (B)
ne ho fatto a meno.
L'altoparlante si inserisce facilmente nella sede predisposta sul telaio, risulta invece forzato l'inserimento dell'anello di fissaggio
dell'altoparlante a causa di alcune sporgenze lungo il suo bordo esterno, ma anche limandole la situazione non migliora di molto e si deve
inserirlo un pò a forza; anche le due piccole viti si devono forzare leggermente per il fatto che durante la rotazione formano la filettatura nella
sede ricavata nel telaio, inizialmente liscia.
Levato il mantice centrale (che volendo e un pò di accortezza si può lasciare al suo posto), inserito semplicemente a pressione sul carrello ed
il piccolo connettore elettrico sullo spinotto a 21 poli, il decoder si monta in un attimo; nel rimontare il tutto registro una fastidiosa
interferenza tra i componenti più grossi del decoder e il mantice che non vuole più incastrarsi al suo posto e rimane distante dalla sede sul
carrello.
Per ovviare il problema basta invertire di 180° il mantice, se non dovesse bastare, occorre asportare una piccola sporgenza in plastica posta
centralmente all'interno del mantice stesso.
Solo in una delle due, la 636, nonostante l'asportazione del "dentino" il decoder striscia sempre un minimo sul mantice stesso, specialmente in
curva… (nel mio circuito di prova la curva ha raggio 600mm), a questo punto ritengo che possa essere un problema di tolleranze
nell'assemblaggio delle varie parti dell'esemplare in oggetto; ho smontato il carrello centrale per cercare di capire se può bastare
stringere/allentare la vite centrale che lo fissa al telaio ma non trovando nulla di errato e non dipendendo dal serraggio della vite non sono
andato oltre.
Un consiglio per chi si accingesse a digitalizzare questo modello, è quello di inserire l'anello di fissaggio dell'altoparlante PRIMA di saldare
i fili e poi di verificare eventuali interferenze tra decoder e mantice.
In caso contrario, essendo quest'ultimo solidale al carrello centrale si potrebbero verificare impuntamenti ed il sollevamento del carrello
stesso, con fuoriuscita dalle rotaie dell'assale lato cabina A.
Comunque il mio giudizio finale è più che positivo/ottimo, solo il tempo e gli anni di esercizio potranno confermare questa impressione iniziale
di buona affidabilità.
Riporto di seguito alcune foto dell'operazione di digitalizzazione, in modo da rendere più chiara la mia descrizione.
Lima Expert HL2611 FS E.636.082
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