Agli inizi della scala TT ogni produttore aveva ideato e realizzato un suo particolare tipo di gancio.
Molti erano brutti ed alcuni anche poco funzionali, uno per tutti il gancio ideato dalla ditta Prazix - Lohmann, una delle prime aziende
produttrici di treni in scala 1:120, grosso e sgraziato.
Fu necessario attendere l'avvio della produzione Rokal per vedere un gancio modellisticamente accettabile e funzionale, non senza essere
passati attraverso la deludente esperienza del primo gancio Rokal, il cosiddetto "Fischmaul" ovvero a "bocca di pesce", per fortuna abbandonato
poco dopo l'avvio della produzione industriale.
Non ho la pretesa di farvi conoscere in dettaglio tutti i tipi di gancio che si sono succeduti dagli albori della scala ad oggi, un'idea il
lettore potrà farsela osservando le foto dei modelli, c'è di che sbizzarrirsi per forme e dimensioni.
Esaminando i ganci maggiormente diffusi il primo - come detto - è quello Rokal, un gancio semplice e funzionale, realizzato con una
microfusione di metallo bianco, presumibilmente Zinco e Magnesio.
Una gancio ottimo che non sfigurerebbe nemmeno al giorno d'oggi, tuttavia costoso da realizzare industrialmente.
Appena le materie plastiche e le tecniche di stampaggio divennero economicamente interessanti, lo stesso gancio fu replicato in polistirolo e
tale rimase per tutta la durata dell'avventura Rokal nel mondo della ferrovia.
Dal catalogo Rokal anni '60.
Gancio Rokal, in microfusione di zinco.
Si noti la linguetta che sporge dal vagone e che, abbassata manualmente, aziona lo sgancio del veicolo.
In lamierino tranciato, molto leggero e dall'aspetto non particolarmente entusiasmante.
È stato lo standard dei modelli in TT prodotti all'Est fino alla fine degli anni '60 del Novecento.
Gancio Zeuke, di normale equipaggiamento fino alla confluenza della Zeuke nella BTTB.
L'aspetto era quanto di più sgraziato si potesse realizzare, troppo grosso per una scala piccola, dall'aspetto massiccio e non sempre affidabile.
Accadeva che, specialmente nei cambi di livelletta del binario o nel transito sugli scambi, si sganciassero i vagoni.
Ricordo che nei plastici da esposizione degli anni '90 avevo l'abitudine di mettere un pezzettino di filo di ferro piegato a U, ricavato da un
fermaglio per fogli, per impedire lo sgancio dei vagoni in piena corsa.
Classico gancio Berliner TT Bahnen, divenne il gancio standard anche per le produzioni artigianali.
Il miglioramento consistette in un accorciamento della lunghezza del gancio e in un leggero rimpicciolimento dell'anello, tuttavia il
miglioramento sia funzionale che estetico fu marginale.
Alla fine degli anni '90 alcune ditte artigianali, approfittando della possibilità di stampaggio delle materie plastiche, introdussero dei
nuovi tipi di gancio, in plastica, e con un aspetto decisamente più "modellistico".
È stato solo all'inizio degli anni 2000 che la Tillig, subentrata alla BBTB, pone in commercio un gancio di nuovo tipo.
Una combinazione di plastica e metallo con una sottile ancora mobile che si inserisce in una cavità del gancio fisso.
Il nuovo gancio ha molti pregi: un aspetto molto modellistico, infatti è poco appariscente, due vagoni agganciati hanno le rispettive ancore
mobili che simulano gli accoppiatori flessibili del freno ad aria compressa, sono normalmente prodotti per essere montati sui portaganci
unificati secondo la norma NEM 602, e anche qualche difettuccio.
Se il binario non è perfettamente posato - e qualche volta i nostri tracciati lo sono, almeno i miei - si rischia lo sgancio, i pezzi sono
molto piccoli e il montaggio non sempre è agevole, in compenso c'è una grandissima varietà di attacchi, tale da poter equipaggiare tutti i
tipi di rotabili, anche quelli di più vecchia costruzione.
Gancio di ultima generazione, brevetto Tillig.
La ditta Tillig, forte del suo primato nella scala TT, ha fatto diventare questo gancio la norma per tutte le costruzioni, oggi anche quelle
artigianali escono di fabbrica con questo tipo di gancio.
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