Eugen Engelhardt, era uno di questi.
In più però aveva in testa un'idea: costruire una ferrovia elettrica in miniatura.
Poteva sembrare il momento meno adatto, tuttavia egli era certo che di lì a pochi anni ilmercato dei beni di consumo sarebbe ripreso con il
vigore di anteguerra.
Eugen Engelhardt era un perito elettrotecnico, conosceva l'elettromeccanica e le tecnologie della lavorazione dei metalli, l'idea che gli
ronzava in testa era seducente ed era sicuro che se avesse potuto svilupparla avrebbe concretizzato una sua aspirazione e raggiunto il
benessere per sè e per la propria famiglia.
Si mise all'opera, assumendo come prototipo una locomotiva americana carenata, la "Commodore Vanderbilt", schizzò un progetto di locomotiva
giocattolo che vagamente assomigliava al prototipo e la chiamò Baby 1001.
Questa loco - non ci sentiamo di chiamarla modello - era mossa da un motore elettrico a corrente alternata come i più blasonati treni elettrici
del momento i Marklin e Trix.
Per la scala pensò a qualcosa di decisamente più piccolo della scala 00/H0 che allora era la scala di riferimento, lo scartamento era di circa
12 mm; credo che la scala 1:120 sia stata adottata da Engelhardt casualmente, senza sapere che negli Stati Uniti, in quegli anni, Harold Joice
aveva inventato la scala TT, con rapporto di riduzione 1:120.
Anzi nei primi anni di produzione era indicato il rapporto di riduzione 1:125, solo in seguito venne aumentato al canonico 1:120.
Per il mantello della locomotiva fu utilizzato del lamierino ricavato da latte di conserve alimentari, le bacchette delle tende di casa fecero
la funzione di rotaie, l'alimentazione era fornita dal trasformatore del campanello di casa, che peraltro erogava 8 Volt.
Engelhardt stava ancora progettando il primo esemplare quando seppe che nella zona della Germania occupata dalle truppe Inglesi era stata
tolta la restrizione alla fabbricazione di giocattoli, gli parve un ottimo auspicio per la riuscita del suo progetto.
Il problema principale per avviare una produzione in serie era di avere la disponibilità di macchine per la fusione delle leghe di zinco.
Parlando di questo problema con il signor Luepge, un rappresentante di commercio, questi fece il nome di Robert Karmann, che a Lobberich,
nella regione del Basso Reno vicino al confine Olandese, possedeva una fabbrica di meccanica di precisione con annessa una piccola fonderia.
Si incontrarono all'inizio del 1946.
Engelhardt mostrò il prototipo, lo tolse dalla scatola e lo mise sul piano del tavolo di Herr Karmann, collegò la spina dell'alimentatore alla
presa di corrente.
Funzionava perfettamente.
Da quel momento Robert Karmann legò indissolubilmente il proprio nome a quello delle ferrovie in miniatura.
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