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Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

Discussioni relative alla scala H0 1:87

Moderatori: MrMassy86, adobel55, lorelay49

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schunt
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Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#1 Messaggio da schunt »

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Mentre dai post di questo forum si evince l’importanza di realizzarsi il Plastico, di scambiarsi l’esperienze, di avere la possibilita’ di acquistare modelli con un funzionamento affidabile, arriva la doccia glaciale da parte di Tutto Treno sintetizzata nel trafiletto che ho scannerizzato, scritto da TT nel numero speciale da collezione di Agosto, dove viene trattato l’argomento delle macchine da manovra pesante FS partendo dalle Ne120 “ Trhuman” per arrivare alle D 1346 / 147.
Inequivocabilmente, seguendo il nesso dello scritto, scannerizzato ed evidenziato, si parla di come se oggi farsi il plastico ed avere un modello affidabile, appartenga al passato remoto, ritenendola una cosa che ormai e’ fuor di luogo !....... Mi sembra sufficientemente un atteggiamento inconcepibile da parte di un periodico specializzato in modellismo ferroviario e che invece dovrebbe denunciare, quei modelli che sono autentiche fregature perche’ non funzionano.
Evidentemente colui che lo ha redatto vede il modellismo da un diverso punto di vista, magari non si e’ reso conto che le cose vanno in modo del tutto diverso, che esistano i forum, dove si parla, ci si confronta, dove prima o poi, se un modello e’ una fregatura, emerge spontaneamente il problema.
Comunque, ponendo al passato remoto l’esigenza da parte dei fermodellisti di disporre macchine affidabili, per la redazione di TT appartiene ad una forma retrograda del nostro Hobby, per cui cari amici chi ha tali desideri, si dia pace, e’ molto indietro nel tempo.
Dopo questa cadenza di stile, poiche’ non sono d’accordo con quel tipo di spirito editoriale, sono costretto a rinunciare all’acquisto del periodico; forse se di tanto in tanto dassero uno sguardo alla stampa specializzata del settore all’estero eviterebbero di fare queste cadute di stile.


Enzo

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#2 Messaggio da Giacomo »

Beh francamente non ci leggo niente di così trascendentale.... certo l'autore non ha ben chiaro il concetto che oggigiorno il plastico spesso non viene costruito per pura e semplice mancanza di spazio..... ma basterebbe che desse un occhio ai vari modulari che ormai spopolano in tutte le manifestazioni e capirebbe che il plastico è ancora in auge e come!!!!! Comunque ripeto, non mi pare niente di così esagerato....
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#3 Messaggio da carlo mercuri »

Non mi pare, almeno nel trafiletto evidenziato, di cogliere il significato attribuitogli!!!
La linea editoriale della Duegi è, e lo si evince dallo spazio che ha dato e continua a dare al puro fermodellismo, sempre a favore
di quest'ultimo! Molti dei fermodellisti di questo forum, hanno visto i propri articoli sulle pagine di TTM e di TT , con grande soddisfazione, propria ed altrui !!
E si è sempre trattato di articoli su plastici , diorami, autocostruzioni ed elaborazioni[8]
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MrPatato76
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#4 Messaggio da MrPatato76 »

Condivido l'opinione di Carlo!
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Mario De Prisco
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#5 Messaggio da Mario De Prisco »

A volte esigenze di sintesi, composizione tipografica, produttività degli scrittori chiamati a redigere mensilmente più pezzi... portano a lasciar sfuggire qualcosa che a qualcuno appare come una caduta di stile.
Una cosa è certa: la concezione di plastico come la intendevamo negli anni '50 e '60 è definitivamente tramontata e demodè.

Per fortuna si sono evoluti i gusti nelle attese della qualità del modelli (operazioni di fantasia non sono più tollerate... anzi si va alla conta dei chiodi) ed anche nella realizzazione degli impianti fissi il rigore modellistico si sta facendo strada: chi realizzerebbe una stazione con un preciso riferimento al reale eliminandone elementi caratteristici solo per esigenze di spazio? Sarebbe un fer-modellista o un fer-fantasista?

Di fatto ieri come oggi il requisito fondamentale di un modello ferroviario è che non solo sia "bello" da vedere, nel senso di rispondente al prototipo reale, ma che sia anche meccanicamente in grado di circolare o far circolare i rotabili. Vale per tutto: dai mezzi con motore alle traverse con due rotaie montate sopra!
Ciao a tutti
Mario
http://www.t-i-m-o-n-e.it/stagioni/tren ... hp?id=3018

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Ciccio79
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#6 Messaggio da Ciccio79 »

Non ci vedo nulla di "cattivo" nell'articolo, invece per rispondere all'amico Mario, penso che i plastici siano "maturati" rispetto agli anni 50 e 60 ma anche rispetto agli anni 80, parallelamente anche i modelli sono stati perfezionati e quindi trovano una collocazione ideale nei plastici odierni.
In fondo uno dei cambiamenti che ho notato è che nei vecchi plastici in linea di massima l'impianto era concepito come una linea ferroviaria completa, che dava l'idea ma in molti casi per la mancanza di spazio accentuava la visibilità di curve strette o nell'insieme le forme ovali o ad 8 e quindi il tutto aveva un aspetto più giocattoloso.
Oggi ho notato che in tanti casi si preferisce costruire un ambiente più ristretto ma che nello stesso tempo sia di maggiore realismo, tipo una stazione che per essere riprodotta in scala 1:87 ha bisogno di tot metri e che faccia anche da passerella tra due gallerie che fanno da cappio di ritorno; per fare un esempio.
Naturalmente secondo me è sempre bene trovare il giusto compromesso tra fantasia e realtà, ma poi è per ognuno di noi una questione di gusti, una cosa è certa, contachiodi mai :geek:
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schunt
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#7 Messaggio da schunt »

Mi dovete perdonare, ma la mia esternazione e motivata dal fatto che in tantissime occasioni mi sono sentito dire : " Io compro il modello, lo digitalizzo, ci inserisco il sound,lo provo su quello spezzone di binario, lo metto in vetrina", quindi questa tesi e' stata immediatamente suffragata, quando mi sono rivolto allo speudo post vendita di diversi marchi quando cercavo pezzi di ricambio.

Le frasi coincidevano infatti : " Ma lei cosa pretende!...... la maggioranza della clientela acquista, installa il decoder, mette il modello in vetrina.... lei si deve adeguare il modellismo da plastico non esiste piu' ! " quindi il trafiletto coincide !!!!

Per fortuna attualmente risiedo prervalentemente in francia, dove il concetto del nostro Hobby e' diametralmente l'opposto di quello esistente in italia, la per una cascata di ingranaggi difettosa si e' scatenato il putiferio, tanto che la ditta oltre a ritirare i modelli invenduti, ha provveduto a sistemare tutti gli altri, invitando i possessori ad inviarlo attraverso dei corrieri che passavano a ritirarli a domicilio.

Quando mai e' successo in italia?!

Per il sottoscritto, stando all'esperienza vissuta, quel trafiletto rivela i presupposti della ricerca verso un omologazione di tutti noi verso il collezionismo, e d'altra parte mi rendo conto che il mio pensiero deriva da un confronto oggettivo, visto che ho l'opportunita' di confrontare la qualita' dei periodici specializzati di oltr'alpe, dove in generale esiste meno disponibilita' nell'accettare certi concetti.

Nessuno di voi si e' posto la domanda come mai la stessa Lima i modelli che produceva per il mercato estero avevano una meccanica migliore?

Fortunatamente lunedi' prendo il volo ed alle 21 sono nuovamente in un paese dove individualmente possiamo fare ancora delle scelte libere senza il rischio della truffa occulta.
Enzo

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roy67
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#8 Messaggio da roy67 »

Quello che scrivi è verissimo Enzo, ma lo si "assapora" all'interno di alcuni negozi di modellismo, ove si sentono acquirenti che voglio il "non-plus-ultra" da mettere in vetrina.
Non accade nei forum, ove gli utenti si confrontano e scambiano consigli su elaborazioni, autocostruzioni e scenari da plastico... non da vetrina.
Dall'articolo si evince che le locomotive da manovra, negli anni passati, avevano pochissimo mercato, di conseguenza poco prodotte dalle industrie.
Questo perché, negli anni '60-'70 si voleva vedere un plastico con lunghi treni che sfrecciavano. Le manovre erano complicate da fare, centinaia di sezionamenti, sganciatori elettromagnetici, etc....

Oggi, con l'avvento del DCC, i ganci digitali, etc. la manovra è diventata base di divertimento sul plastico... e non in vetrina :wink:
Quindi si hanno innumerevoli modelli da manovra.

Credo che il succo del discorso sia non che il plastico è diventato demodè, ma al giorno d'oggi, la manovra sul plastico, è l'anima del plastico stesso.
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#9 Messaggio da giuseppe_risso »

Io la vedo un po' più come Enzo.
TT non ha scritto niente di "drammatico" , ma trovo innegabile che scrivere: ... nemmeno negli anni passati, quando la costruzione del plastico e quindi la necessità di locomotive da manovra era più avvertita... ha un significato ben preciso, per TT oggi questa esigenza sta venendo meno.
E in parte, purtroppo hanno ragione.
Conosco sempre più amanti dei treni in miniatura che hanno quantità industriali di modelli, tutti rigorosamente nella scatola originale e gli aggiuntivi da montare.
Di questo argomento se ne era parlato su altri forum, e ciascuno è libero di vedere il modellismo ferroviario dal suo punto di vista e praticarlo come meglio crede.
Io la vedo diversamente.
Per me è realizzare le cose e vederle funzionare.
A TT, personalmente, e l'ho già scritto, imputo invece una "colpa" diversa: troppo spesso propongono plastici o diorami modesti e questo è uno dei motivi per cui lo compero solo quando nel sommario vedo l'articolo di qualche amico (spesso) o qualcosa che stuzzica il mio interesse (raramente).

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marioscd
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#10 Messaggio da marioscd »

nell'articolo in se non trovo nulla di così sconvolgente, fatto salvo una radice di verità oggettiva che può non piacere (ed a me non piace...) ma che purtroppo è innegabilmente vera.
Non siamo una nazione in cui il modellismo ferroviario (quello con la maiuscola!) è quantitativamente paragonabile a quello di altre nazioni europee, dove la concezione in generale di modellismo è vista come una piccola arte e dove il fermodellismo, nel particolare, è diffuso e maturo.
Quantitativamente non siamo così, qualitativamente, però, è un'altro discorso. Ho avuto modo, durante tutti questi ultimi anni che "bazzico" un po' l'ambiente, di conoscere modellisti sopraffini, opere di grandissimo valore nulla da invidiare a nessuno, scuola americana, tedesca o francese che sia. Modellisti che sono cresciuti negli anni e che ora sono completamente evoluti e hanno una concezione dei plastici moderna e realistica, così come modellisti che lavorano sul rotabile con risultati strepitosi e qualità assoluta, in tutte le scale, dalla piccola N alla grande 0 o più.
E' vero, la "massa critica" del fermodellismo italiano è composta da collezionisti o maniaci del possesso a tutti i costi di un determinato modello o gruppo di modelli... io stesso divido i miei treni tra una parte di essi che so saranno oggetti solo da collezione (ciò non toglie che quando capita l'occasione provo a farli girare su qualche modulare) ed un'altra che nasce già come "parco di modelli da gioco". Io sono uno che non è abituato a contare i chiodi, che, spesso, se esiste un doppione, privilegio la macchina meno "perfetta" esteticamente ma che è robusta, affidabile e gira come si deve sul plastico. Ciò non toglie che ho acquistato macchine che sapevo benissimo avrebbero avuto dei problemi di circolabilità ma l'interesse verso di esse era così grande da superare anche questo problema.
Quello che voglio dire (e mi ricollego anche ad un'altra discussione che c'è stata recentemente ed alla quale non ho voluto partecipare volutamente, ovvero quella dedicata ai cosiddetti "doppioni" di produzione) è che la maturità o meno del nostro hobby dipende solo ed esclusivamente da noi. Se il produttore continua ad avere dei riscontri economici di vendita tali da consentirgli di continuare a proporre determinati prodotti, ebbene ha ragione lui! il mercato siamo noi, siamo noi che dobbiamo calmierarlo e condizionarlo... se non ne siamo capaci è inutile prendersela con chissà chi... ho acquistato modelli "fallati" talvolta, così come non ne ho mai acquistati di altri... ma sono sempre state scelte mie ben ponderate. Quello che conta è la conoscenza, quella si... e per questo che i forum sono importanti, forse anche più delle riviste perchè sui forum, bene o male, a scrivere le cose sono gli stessi utenti e non ci sono filtri di altri...
Scusate il "pippone" ma troppo spesso leggo discussioni su cui ce la si prende verso uno o l'altro, e non solo inerenti al modellismo. Cominciamo, tutti quanti, a guardarci dentro... e decidiamo con cognizione di causa imputando però solo a noi stessi la responsabilità delle nostre scelte...

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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roy67
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#11 Messaggio da roy67 »

marioscd ha scritto:
Cominciamo, tutti quanti, a guardarci dentro... e decidiamo con cognizione di causa imputando però solo a noi stessi la responsabilità delle nostre scelte...

ciao


Impossibile darti torto!!!!
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#12 Messaggio da Tomcat13 »

Mario, mi trovi completamente d'accordo con quanto ai scritto nel "pippone"!!!!

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#13 Messaggio da bruno51 »

ciao enzo
a volte le riviste devono riempire un certo numero di pagine e di conseguenza certi articoli non sono altro che emerite stro...te ........!!!!!!!!!!
. Le loco da manovra sono parte integrante di una ferrovia in miniatura ,basta sfogliare i cataloghi per rendersi conto che c'e l'imbarazzo della scelta.Io personalnente ritengo il plastico la massima espressione del nostro hobby
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#14 Messaggio da schunt »

Mario Scuderi pone l'accento tra la sottile distinzione tra collezionismo e mania del possesso, l'equivalente imperativo che impone l'acquisto !

Prevalentemente si guarda alle loco, poi in un secondo tempo si puo' pensare alle carrozze che ci vanno agganciate, per cui in effetti si dende a possedere piu' mezzi di trazione che rimorchiati, si tende alle composizioni dei treni prestigiosi dai nomi altisonanti - Freccia della Laguna, Marco Polo, Palatino, Tirreno, Freccia del Vesuvio, Treno azzurro, ecc; talvolta senza nemmeno conoscere il percorso ed il servizio che faceva !

Ormai purtroppo l'argomento e' talmente distorto che e' sprecato il tempo per parlarne.
Enzo

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#15 Messaggio da claudioredaelli »

non mi occupo da molto di questo bellissimo hobby riscoperto dopo 40 anni; anche a me piacerebbe avere, oltre al plastico che faticosamente e con molti difetti sto realizzando, alcuni modelli da tenere in vetrina. Nessuno ha mai pensato di proporre la realizzazione di modelli di loco perfetti nella riproduzione del reale ma non motorizzati? E' quello che succede per chi colleziona ad esempio modelli di auto. Mi sembra un assurdo e uno spreco (salvo per i ricchi nababbi) mettere in vetrina costose loco magari digitalizzate che mai gireranno trainando carri e carrozze su un bel plastico.
Claudio

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#16 Messaggio da marioscd »

Enzo, la "non-conoscenza" reale di ciò che si colleziona è un punto dolente ed è l'origine prima della grande differenza di maturità che c'è tra gli appassionati di fermodellismo e quelli, per esempio, dediti al modellismo statico e militare. A parte che questi ultimi sono "veri" modellisti (ovvero essi creano i modelli o i diorami, anche partendo da basi commerciali ma comunque sempre attraverso processi di rielaborazione profondi e dettagliati) ma soprattutto questi ultimi sono dei profondi competenti di ciò che è la loro passione. Conosco modellisti che sanno tutto del carro che hanno riprodotto, conoscono perfettamente la morfologia di un paesaggio delle Ardenne nella seconda guerra invece che delle rovine di Falluja nella guerra del golfo, conosco figurinisti che conoscono a menadito l'organizzazione dell'esercito prussiano o di quello napoleonico... Quello che voglio dire è che, purtroppo, a molti modellisti ferroviari italiani manca davvero la voglia di conoscenza profonda del proprio hobby che dovrebbe, invece, essere la base e l'essenza di esso. La poca conoscenza si riflette poi all'acquisto di un modello e fa si che all'appassionato cresca molto di più la pulsione del possesso invece di quella del piacere di avere un modello del quale si conosce la storia e che, magari, rappresenta un'emozione o un ricordo o un completamento delle proprie conoscenze.
Faccio un esempio che riguarda me... ho recentemente acquistato la E326 (nonostante la considero, seppur avendola comprata in offerta speciale, decisamente troppo cara e fuori mercato in rapporto alla qualità-prezzo) sapendo benissimo che essa è un modello difficile (come la macchina al vero, d'altronde!). Nonostante ciò, questa macchina rappresenta un punto di svolta nella storia delle ferrovie elettriche italiane. La storia che hanno alle loro spalle i 12 esemplari costruiti di questa macchina è affascinante e ci parla di come l'ambizione di un progetto di "alta velocità" (di allora!) fosse ancora erroneamente ancorato alle conoscenze maturate sulla trazione a vapore prima e anche all'elettrico trifase poi e che si scontrarono con la realtà di un progetto tutto sommato fallimentare. Ebbene, l'acquisto di questo modello ha, in fondo, completato il processo mio personale di studio e conoscenza di questa macchina e questo fatto mi appaga molto più dell'idea di "possedere" anche questo modello... non so se mi sono spiegato!

ciao
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#17 Messaggio da giuseppe_risso »

Mario ti sei spiegato benissimo e hai ragione da vendere.
Io sono un appassionato dell'autocostruzione, ma sono una capra in fatto di conoscenza di ferrovie reali.
Avrei dovuto iniziare a interessarmi di treni molto prima :cool: :cool: :cool: .

@ Claudio.
Guarda che non dici una sciocchezza.
Chi colleziona per il gusto di ammirare un bel modello ma non ha interesse a vederlo girare, mi sembra assurdo debba spendere molto di più per una motorizzazione che non serve o accontentarsi dei... Del Prado.

Comunque, tornando al tema iniziale della discussione, io sono convinto che l'interesse per il plastico ci sia sempre, caso mai è mutato il concetto, sta prendendo sempre più campo il modulare che è un po' diverso, ma sempre plastico è.
Concordo con Mario quando dice che la qualità è salita, forse grazie a internet, vediamo cose bellissime e noi stessi, siamo portati a non accontentarci di qualcosa di approssimativo.

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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#18 Messaggio da marioscd »

inoltre, giusto per completare quanto ha scritto Giuseppe, l'evoluzione dei plastici (la maturità concettuale di un tracciato, come la definisco io) va di pari passo a quanto si lascia indietro la concezione di "treno giocattolo" che è un po' il timbro di fabbrica di tutti noi fermodellisti di una certa età... Cerco di spiegarmi meglio: quasi tutti noi abbiamo cominciato ad amare i treni in miniatura e l'ambiente dove essi potevano esprimersi (ovvero quell'embrione di plastico...) partendo dal "treno giocattolo" che ci è stato regalato da bimbi. Passare dalla visione quasi esclusivamente ludica ad una concezione modellistica comporta un'evoluzione non indifferente... sebbene non si debba mai dimenticare la prima dimensione (quella ludica) è la seconda (ovvero quella modellistica) che diventa davvero cultura ed arte. Per lo stesso motivo, un modellino Lima da poche lire di 50 anni fa oggi per molti di noi non ha più una qualità accettabile (ed il suo valore è solo quello collezionistico o quello affettivo, ma non certo quello modellistico) così come il plasticone ovale multibinario a panettone non viene più accettato. Ecco che, allora, il plastico diventa minimalista (magari solo una stazioncina secondaria ma perfettamente realizzata, soprattutto nelle proporzioni), oppure un modulare ancor di più se accompagnato dalla filosofia Fremo che nasce per convertire l'aspetto ludico del gioco verso la simulazione ferroviaria, oppure una realizzazione non enorme ma iperdettagliata e di grande qualità - e penso al plastico di Luciano Lepri, che qui ben conoscete, oppure alle opere di grandi maestri come Carlo Borra e Silvio Assi, giusto per citare i primi due che mi passano in testa. Io credo davvero che i forum come questo di scalaTT possano contribuire in maniera determinante alla crescita ed alla evoluzione del fermodellismo, così come le riviste su carta (perchè sono meno effimere, rimangono concretamente negli scaffali e sono facilmente consultabili).

ciao
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#19 Messaggio da Ciccio79 »

Il tuo pensiero è in perfetta sintonia con quello che ho espresso più sopra; in fondo questa è stata l'evoluzione del fermodellismo, sia a livello di miglioramento tecnologico che a livello di miglioramento dei lavori dei modellisti.
Sicuramente comunque il plastico ha potuto avere delle variazioni in linea di massima sulla scelta costruttiva odierna, ma è tutt'altro che andato in pensione.
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carlo mercuri
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#20 Messaggio da carlo mercuri »

Vi posto l'intervento di Benedetto Sabatini, autore dell'articolo in questione:





Ci tengo a fare chiarezza perché l’argomento mi sta a cuore.
Rileggendo il testo scritto, credevo che il mio pensiero fosse evidente,ma, come si dice, se il lettore capisce un’altra cosa, vuol dire che chi scrive non è stato abbastanza chiaro. E allora, tramite Carlo, approfitto per precisare. Sarò schematico e spero di non accendere una polemica -internettaro della prima ora, oggi me ne tengo a debita distanza proprio per l’eccesso di polemiche- ma solo di chiarire un fraintendimento.

1) il problema era introdurre l’argomento delle locomotive da manovra in scala. L’intro era per spiegare che “persino ai bei tempi, quando noi italiani facevamo tanti plastici”, i produttori hanno sempre trattato l’argomento locomotive da manovra con sufficienza, tanto che i più anziani (i meno giovani, vah!) ricorderanno che la Rivarossi addirittura mise il pantografo al Badoni…
Il concetto da esprimere era quindi semplice: se non facevano loco da manovra quando servivano a tanta gente, figuriamoci oggi, con un mercato eminentemente collezionistico, con le loco da manovra che hanno modesto appeal presso l’appassionato.
Insomma, ci sono feticisti della E 444, della E 656, persino della D 342… ma di spasimanti della 245 ce ne sono davvero pochi!.

2) l’osservazione sul fatto che oggi non si facciano più i plastici di una volta, sopratutto per quantità, era giusto una osservazione di un dato di fatto, assolutamente NON un giudizio o un commento entusiastico. Io sono intrinsecamente plasticista, cresciuto a pane e Vignano, e questa mia posizione -a quando lavoro a Tutto TRENO mi ha creato non pochi attriti con produttori industriali e artigianali (solo perché si accennava a un funzionamento perfettibile, mi rispondevano con la classica frase “tanto nessuno la toglie dalla scatola”). Figuriamoci se osservare che i plasticisti sono pochi mi dà piacere…

3) per fortuna, credo che ci siano i segnali di una inversione di tendenza, con molti marchi (soprattutto UK e D) che hanno capito che il mercato del collezionismo ti fa fare soldi nell’immediato, ma poi inaridisce il mercato e rischi di finire male… io da ragazzino lo dicevo ai boss della Lima/RR… spesso inascoltato (anche se poi alla fine mi affidarono la riedizione del manuale tracciati). Il plastico oltre a essere uno dei divertimenti più sani e salutari, garantisce a chi produce e vende treni (i quali, lo ricordiamo, lo fanno per il vile denaro ed è giusto che sia così), un cliente “a lungo termine”. Il plastico in casa è un “volano” per la passione.

4) sulla questione dei modulari, sopratutto Fremo o Fremosimili, lo so bene che sono delle iniziative lodevoli e per quanto possibile coi nostri modesti mezzi li abbiamo sempre promossi e sostenuti..., ma io rimango vecchio dentro e spero che, oltre al pannello con testate standard la gente pian piano ritorni a farsi un plastichetto proprio, da tenere in casa, sempre pronto all’uso, come fosse un farmaco antidepressivo ma senza controindicazioni. Magari a scartamento ridotto, magari in N, in TT o in H0 con una linea secondaria ma credibile… meglio piccolo e realistico che enorme e balocco senz’anima.

Scusate l’intrusione e buon plastico a tutti
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marioscd
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#21 Messaggio da marioscd »

beh, direi che si può mettere la parola "fine!"
il buon Benedetto ha spiegato quello che intendeva, con l'articolo e direi che il suo ragionamento non fa una grinza.

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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Ciccio79
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Re: Costruirsi il plastico e' ormai demode' lo dice TT

#22 Messaggio da Ciccio79 »

Un bel intervento da parte del signor Sabatini.
Francesco - Le ferrovie sono lo specchio dell'andamento di una Nazione

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