Il tester è uno strumento in grado di effettuare diversi tipi di misura elettrica, in particolare è in grado di misurare la tensione di un circuito (sia continua sia alternata), la resistenza elettrica e la corrente (anch'essa sia continua che alternata).
Non entro nel merito della famigerata "legge di Ohm" che sta alla base di ogni circuito elettrico ed elettronico (troverete altre discussioni che trattano l'argomento oppure potete scaricarvi le tre guide di elettricità applicata al fermodellismo qui: http://www.modellismopavese.com/html/le ... niche.html ) però è bene sapere che le tre principali grandezze elettriche misurabili sono, ovviamente, strettamente collegate e dipendenti tra loro.
Volendo qua parlare dell'uso "pratico" dello strumento incominciamo con una foto di un tester generico (sono tutti molto simili tra loro):

Questo strumento è in grado di fare anche misure sulla frequenza di un segnale elettrico alternato e misure specifiche su diodi e transistor ma noi non prenderemo in esame queste peculiarità che, spesso, nei tester economici non sono presenti.
Lo strumento è composto da un display digitale a 3 e 1/2 digit (ovvero è in grado di indicare cifre fino a 1999 più il segno), da una manopolona a scatti che servirà per scegliere la tipologia di misura e la scala di lettura e da un gruppo di boccoline per i puntali di misura (di solito sono 3 o 4).
Il selettore delle misure solitamente prevede la scelta, oltre che alle 5 misure base, ovvero tensione continua e alternata, resistenza, corrente continua e alternata, anche delle scale massime di lettura. Avremo quindi scale da 200 mV / 2,000 / 20,00 / 200,0 / 1000 Vcc (la scala di lettura da scegliere dipende dalla misura che andremo a fare.
MISURE DI TENSIONE E DI RESISTENZA:
Nel caso del fermodellismo, operando noi con tensioni continue che di solito sono nel range dei 12/20 Vcc di solito sceglieremo la scala 20,00 V. Se si misureranno tensioni basse, per esempio se volessimo verificare la tensione di caduta di un LED o qualcosa di simile allora useremo una scala più bassa come 2,000 Vcc. La cosa importante è che non importa se "sbaglieremo" scala... non succede nulla e non si danneggia nulla! semplicemente leggeremo valori insignificanti se la scala scelta è troppo alta oppure leggeremo un 1999 lampeggiante se la scala è troppo bassa. Basterà commutare sulla scala giusta e avremo la nostra lettura corretta.

L'esempio che ho fatto qua sopra riguarda la misura di tensione ma è valida anche per le misure di corrente e di resistività. Spendiamo un paio di parole, a proposito, su queste due caratteristiche elettriche: la resistenza (o resistività) è un valore, misurato in ohm (o multipli di ohm come Kilo-ohm o Mega-ohm, rispettivamente pari a 1000 ohm o 1000000 ohm) che potremmo paragonare all'attrito nella meccanica (se mi perdonate la licenza!). La resistenza, quindi, è la forza "contraria" al passaggio di corrente. Un materiale ad altissima resistenza diventa praticamente un isolante (come plastica o legno) mentre un materiale a bassissima resistenza viene definito un buon conduttore di corrente (come oro o rame). Il "range" di resistenza entro il quale si ha una apprezzabile trasmissione di corrente varia da pochissimi millesimi di ohm fino a molte migliaia di mega-ohm. Bisogna ricordarsi una cosa essenziale... a parità di tensione elettrica, in un circuito, l'aumento della resistenza fa diminuire la corrente circolante e viceversa (effetto della legge di ohm). Qui possiamo parlare del cosiddetto "corto-circuito" che spesso ci affligge quando abbiamo qualche problema elettrico... Siamo in presenza di un cortocircuito quando, per motivi vari, la resistenza elettrica di un circuito è troppo bassa o addirittura nulla. In elettricità, qualsiasi circuito si prenda in considerazione, esso è formato sempre da due elementi: il generatore e l'utilizzatore (o carico). Il generatore fornisce alimentazione elettrica ad una certa tensione, il carico la consuma ottenendo un'altra forma di energia (per esempio calore o moto o entrambi) e il consumo energetico è misurato in Ampere (corrente elettrica). L'equilibrio tra tensione di circuito e corrente erogata è dipendente dalla resistività del carico stesso (e dei conduttori elettrici che collegano il carico al generatore). Un esempio tipico, nel fermodellismo, è il trasformatore (generatore) e la locomotiva (ovvero un motore elettrico e quindi un carico). Se tutto funziona a dovere, la resistenza elettrica della locomotiva è tale da consentire un passaggio di qualche centinaio di milli-ampere (mA, ovvero millesimi di A) con una tensione elettrica di 8/10 V. Ma cosa succede se, per esempio, un cacciavite ci cade sulle rotaie? il cacciavite è di metallo e il metallo ha bassissimi valori resistivi, ovvero fa circolare la corrente molto bene. Le due rotaie sono collegate ai due poli di alimentazione e su di esse, teoricamente, avrò la tensione scelta dalla manopola del trafo. Il cacciavite unirà di fatto le due rotaie e si porrà quindi in "parallelo" al motore della loco. Il motore ha una resistività molto maggiore rispetto a quella del cacciavite. La corrente elettrica si troverà quindi di fronte alla "possibilità" di scorrere attraverso due vie: o attraverso il motore oppure attraverso il cacciavite. Secondo voi quale strada sceglierà? per la legge di ohm essa sceglierà il percorso con minore resistenza e quindi fluirà nel cacciavite, ergo la loco si fermerà e noi avremo un bel "corto circuito"! Un corto circuito è in grado, teoricamente, di far fluire una corrente molto elevata. Una corrente estremamente elevata provocherà dei surriscaldamenti improvvisi così violenti da poter addirittura generare fiammate oppure fondere plastica e persino metallo! Per questo motivo che si usano oggetti chiamati "fusibili" da mettere in serie ad un circuito. Un fusibile è un dispositivo che si "fonde" col calore generato dalla corrente che vi transita in esso (ovviamente se tale calore è superiore ad una certa soglia). Un fusibile posto in un circuito si "aprirebbe" all'istante nel caso del nostro cacciavite sulle rotaie, sacrificandosi fondendo ma salvando così il resto dell'impianto! Vedete quindi l'importanza di "misurare" la resistenza elettrica. Tornando al nostro tester, un valore letto di pochi ohm, in un circuito, fa pensare ad un possibile corto circuito o "quasi corto", mentre un valore resistivo di decine o centinaia di ohm fino alla lettura "----" (che significa infinito) vuol dire che abbiamo valori resistivi nella norma (qui sto semplificando molto, gli esperti di elettricità non me ne vogliano!).
In linea di massima una misura di resistenza, nel nostro caso, serve per verificare la corretta posa dei binari (elettricamente parlando, intendo). Difatti dopo aver posato il circuito sarebbe buona norma, prima di alimentare, controllarne la correttezza. Posando un puntale su una rotaia e l'altro sull'altra senza alimentazione e senza locomotive sul circuito, dobbiamo SEMPRE leggere un valore "----" ovvero "infinito"! (ovviamente perchè, non inserendo la loco non abbiamo il carico e quindi il circuito è "aperto"). Se leggeremo valori intorno a 0 allora siamo in presenza di un corto-circuito. Dovremo quindi sezionare elettricamente il nostro tracciato di binari fino a che non riusciremo ad isolare il tratto di binari che provoca il cortocircuito (di solito, nella pratica, sono polarizzazioni mal fatte sugli scambi, oppure loop nascosti, oppure scambi difettosi oppure... un cacciavite finito sulle rotaie dentro una galleria!!).
Quindi, riassumendo: letture di resistenza, col nostro tester, usando la scala 2 Kohm (2000 ohm) - valore "----" o "1999" = circuito aperto, valore "0000" = corto-circuito.
MISURE DI CORRENTE:
Le misure di corrente sono un po' più complesse: per effettuarle bisogna mettere il tester in serie al carico (ovvero dobbiamo far "transitare" nel tester la corrente di utilizzo e quindi dobbiamo metterci, nel caso di una misura di corrente di una loco, tra una delle due uscite dell'alimentatore con un puntale e la rotaia dove essa era collegata sull'altro puntale.

Attenzione che spesso bisogna usa l'apposita boccola per misure in corrente del tester. Di solito una loco consuma tra i 100 e i 500 mA (milli-ampere) e quindi si userà la scala 2A del tester.
spero sia tutto chiaro...
ciao