Nuove Norme impianti modulari FIMF
- marioscd
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Nuove Norme impianti modulari FIMF
Vorrei cercare di porre delle questioni, schematicamente, su ciò che "potrebbe" essere invece la questione nella sua globalità.
Per prima cosa ci dovremmo chiedere se si vuole, in qualche modo, mantenere con le nuove norme, la compatibilità con le precedenti.
Temo che ciò sia impossibile, perchè ormai le "vecchie" sono troppo datate sia come concezione meccanica che elettrica.
Credo sia invece il caso di definire norme completamente nuove, rifacendoci in parte anche alle esperienze maturate con altre norme modulari come quelle FREMO.
La mia idea (mia personale quindi soggetta a critiche, modifiche, rilievi e quant'altro), è la seguente:
1) nuove testate con profili più realistici, almeno tre configurazioni ovvero mezza costa, pianura e trincea.
2) testate asimmetriche, come le attuali, che a fronte di una maggiore difficoltà gestionale, specialmente per le curve, garantiscono buoni spazi per la scenografia
3) abolizione del terzo binario di linea declassandolo a binario di esercizio particolare (eventuali raccordi industriali o simili). A tal scopo bisognerebbe prevedere un'ulteriore testata a tre binari e prevedere un esercizio realistico (treni spola, tirate di carri da e per raccordi industriali e simili) invece di una irreale linea secondaria affiancata alla principale.
4) lunghezza e dimensione libera. In tutti questi anni non ho mai visto un plastico modulare a norma FIMF richiuso a "O", unico scopo per il quale una lunghezza rigida dei moduli potrebbe avere un senso. TUTTI i plastici realizzati finora sono di tipologia "osso di cane" con cappio (tra l'altro quest'ultimo non è nemmeno normato). Se questa è la scelta di tutti, tanto vale prevedere lunghezze e forme libere in maniera da guadagnare in realismo
5) normare, come si fa con FREMO, il colore di massicciata ed erba degli ultimi 10 cm circa di modulo lato testata per garantire maggiore uniformità dei moduli.
6) prevedere, opzionalmente, la presenza di sfondi e impianti di illuminazione. Uno dei maggiori difetti dei plastici modulari italiani, a differenza di quelli tedeschi o americani, è proprio l'assenza dello sfondo che migliora nettamente la profondità d'insieme e facilita le riprese fotografiche e video.
7) normare i raggi di curva definendo quelli minimi ed i gradi di angolo in modo da rendere sicura la circolabilità dei mezzi e garantire una buona armonia d'insieme
definire le altezze del PdF oggi intorno al metro permettendo anche un'altezza maggiore (facoltativa)
9) decidere la filosofia gestionale (analogica o digitale) e decidere di conseguenza la parte di condotta elettrica. Eventualmente prevedere anche la possibilità di doppio uso con moduli dotati di entrambe la condotte.
10) eventualmente prevedere, a livello FIMF, di diventare fornitore a chi lo richiede, di testate normate tagliate al laser. Questo punto è sicuramente il più difficile da gestire, burocraticamente, perchè prevederebbe una vendita con tutte le conseguenze fiscali e gestionali del caso. Lasci a chi conosce meglio la materia capire se ciò è fattibile o meno...
aspetto commenti, correzioni, integrazioni, proposte differenti, idee...
ciao!
- trenini
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Re: Nuove Norme impianti modulari FIMF
Ciao Loris
- sma835_47
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Re: Nuove Norme impianti modulari FIMF
Per gli altri punti vorrei commentare come segue:
Punto 3: mantenere la 3 linea opzionale per scopo di raccordo verso scali merci o altro
Punto 5: E' utile ma difficile da attuare se non solo da parte di club molto bel inquadrati (Mario ricorda la nostra esperienza.....)
Punto 8: concordo con la maggiore altezza, ma occorre che le altezze siano comunque standard o non più di 2 o 3.
Punto 9: sarei d'accordo, ma ricordiamo il pericolo di avere macchine analogiche su binario che è alimentato dal DCC---- fumo assicurato!!
Ciao
SAverio